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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
Mi dó 6 al visino e 7 o più al corpo. Con lo sport sono migliorato molto rispetto a quando ero ventenne.
Mi piacerebbe mettermi in "tiro" più spesso....non esco mai e vado in giro con tute da ginnastica e capelli in disordine. I miei spostamenti sono casa-lavoro casa-palestra..in entrambi i luoghi mi cambio quindi ci vado anche malmesso. Devo dire che un mino autostima é migliorata ma i problemi sono rimasti. |
Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
Un tempo non mi piacevo, adesso invece mi piaccio di più ma tanto non serve a niente, anche perché di feedback consistenti da parte femminile non sono mai arrivati e ormai ho perso la speranza. A pay per il resto della vita!
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Comunque la mia domanda includeva anche un tentativo di capire quanto i diversi disturbi impattano (a parità di aspetto estetico). Ma solo un utente mi ha risposto a riguardo. :nonso: Quote:
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
Facciamo prima a mettere tutti la foto e le utentesse ci danno il voto per la personalità + fisico.
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Alla natura il sesso e le relazioni con l'altro sesso servono per far figli. Una donna una volta che è stata fecondata deve sospendere le sue possibilità riproduttive per nove mesi, poi occuparsi della prole e così via. Un uomo invece può fecondare molte donne contemporaneamente a ripetizione. Questa differenza biologica produrrebbe poi una differenza nella selettività e la disponibilità ad avere relazioni. Per questo poi una donna trova più facilmente uomini ben disposti ad accoppiarsi ed un uomo no. Una donna risulta molto più selettiva naturalmente perché non può permettersi di far tanti tentativi come un uomo, deve valutare bene e molto più accuratamente da chi si fa fecondare. Noi esseri umani comunque possiamo usare ormai il sesso e l'accoppiamento in modo indipendente dalla riproduzione (ci sono diecimila metodi contraccettivi, ed in queste cose ci può essere praticamente poi una simmetria che non giustificherebbe più questa differenza così marcata) ma l'istinto e le tendenze psicologiche naturali restano in buona misura inalterate. Questa è l'idea di questi studiosi. |
Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Itachi sei un grande, sei arrivato al punto. |
Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Ma non in questa discussione. Te l'ho detto un po' di volte che non è quello il punto, ma il cosa pensate voi di voi stessi, caso mai. Per cui se vuoi continuare a rispondermi così non farlo proprio perché è molto immaturo:pensando: Quote:
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
Cosa penso di me stesso? Dipende molto dal mio umore, innanzitutto (non stò scherzando :D), ma anche nei casi migliori mi ritengo uno nella media, tendente al basso.
Di base ritengo che l'aspetto fisico possa aiutare, almeno al'inizio, ma a lungo andare il carattere ed eventuali problemi saranno più predominanti nella relazione. |
Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
Io sono molto migliorata rispetto quando ero più piccola. Non sono una strafiga, ma mi accetto e mi piaccio abbastanza. Comunque mantengo un sacco di insicurezze, l'aspetto fisico da solo non serve.
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
ma sì, tanto mica faccio il modello di lavoro
rispetto a qualche anno fa vado molto meglio, detto ciò è solo una questione di piacersi allo specchio non ho mire di socialità fidanzamenti o cose così, per quello basta veramente poco visto i soggetti che vedo in giro u_u |
Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
Non mi considero brutto, ma non sono belloccio da attirare gli sguardi per strada. Col fisico mi sento apposto perché tanto se mi interessasse essere muscolo andrei in palestra.
Se avessi seguito una normale adolescenza, avuto quindi più sicurezza in me stesso e una vita sociale più piena sono abbastanza convinto che avrei avuto almeno una relazione. Cioè, il mio aspetto non avrebbe impedito la stessa. Ma quando sei normale tra tanti e come altri hanno scritto senza autostima, con pochi contatti sociali ecc... quel poco non serve a nulla. Devi offrire anche altro per una relazione. Quindi sì dai sono soddisfatto, cioè non mi sento di esporre reclami a madre natura, ma non sono un adone quindi la personalità serve, e purtroppo non c'è. Andare ad acchiappare ragazze in cliniche psichiatriche è un altra storia :ridacchiare: Però leggendo le altre risposte mi sento di dire una cosa, durante gli anni delle medie ero bruttarello e non mi curavo nemmeno, ciò sicuramente mi ha predisposto ancora di più al bullismo. La pubertà avvenuta in ritardo mi ha reso più carino in viso, ho imparato a prepararmi quel poco prima di uscire, farsi una foto decente. Ma ormai sono pieno dei danni psicologici del passato, e con un curriculum di esperienza da far schifo... anche se sono migliorato almeno per quel minimo d'apparenza, sono da buttare per altre ragioni. |
Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
Bella domanda. Se avrai voglia di leggere la mia risposta, mettiti comoda perchè non sarò breve.
Ricordo che una volta andai dal dentista, questa cosa non potrò dimenticarla mai. Naturalmente avevo un appuntamento. C'era un pò di gente, e io mi posizionai sul divano rosso, quello col tavolino e le riviste di Chi, Vogue, e simili. Mi sedetti sul divano e accavallai le gambe, era il massimo che potessi fare, provai anche a prendere una rivista e sfogliare il suo insulso contenuto. Sul lato estremo destro del divano c'era un anziano, poi nella poltroncina c'era una signorina col figlio piccolo in braccio. Alla reception c'era una coppia abbastanza giovane e sportiva che chiacchierava. A un certo punto l'assistente carina si affaccia al bancone e mi fa "Ciao V. (mi conosce) attendi lì tuo turno, ne abbiamo uno davanti" e io ho detto va bene. Ero in orario, infatti non capivo che ci facessero lì quegli altri. Ma ecco che avviene il fatto: entra un signore che era tutto un film. Leggermente grassoccio, in giacca grigia scura e cravatta che non ricordo che colore era ma fai te, in ogni caso sarebbe stato distinto se non avesse avuto un che di trasandato. Ora la cosa incredibile è questa. Il tizio attraversa la stanza, mi si para davanti il muso e mi guarda immobile. Io alzo gli occhi dalla rivista timidamente perchè vedo quest'ombra, questa cosa occludente dritta come un palo, che mi fissa. Allora lo guardo anchio. Allorchè lui mi parla, e fa: "che fai?" ora tu immagina un signore sulla cinquantina, una sorta di energumeno biondo scuro che va sul brizzolato, che soprattutto tu non conosci, che ti si pianta davanti e ti chiede che fai, con un tono di voce del tutto asettico, privo di emozione. E che gli dovevo dire? e che dovevo fare, soprattutto. "aspetto" dico io, alla mia maniera, abbassando la testa e il tono di voce, nel mentre che osservo di soppiatto i bottoni dei polsini e la camicia, e la cintura nera perchè insomma, avete capito bene che il suo piazzamento stava invadendo in maniera sgradevole i miei spazi personali. Il tizio sembrava uscito da qualcosa tipo CSI Miami, o qualcosa del genere. Ma non è tutto, perchè questo qua, sempre fissandomi, parla di nuovo e mi fa: "non mi piace il tuo aspetto" delirio! follia! la mia mente non riusciva ad elaborare la cosa e quindi sono rimasto immobile, con uno sguardo credo corrucciato, ma non ne sono sicuro perchè le mie sinapsi si erano momentaneamente bloccate e non avevo il controllo totale dei muscoli facciali nè di quelli corporei. Quando mi sono ripreso però mi veniva da ridere e gli ho risposto con un tono che volevo canzonatorio, sbracciandomi più comodamente sul divano per non dargli modo di vedere che la sua posizione torreggiante mi stava preoccupando. Prima di rispondergli mi volto però brevemente verso il vecchio alla mia destra, perchè non si sa mai, ma quello ha un apparecchio acustico (ovviamente) e non ha sentito un'emerita. In ogni caso, di nuovo lo guardo e gli faccio: "il mio aspetto è come quello di chiunque altro. Sono qui dal dentista come te e aspetto. Che altro dovrei fare?" ma lui non muoveva un singolo muscolo e continuava a fissarmi. La lingua però nel frattempo mi si era sciolta e ho continuato bravamente "se è per questo neanche il tuo aspetto mi piace. Non si aspetta così, in piedi, piantati di fronte alle persone. Ci sono tanti posti, perchè non ti siedi?". Certo le parole magari non le ricordo esattamente, ma il senso era quello. Il solo fatto che gli stessi dando del tu mi indisponeva. Con un signore della sua età non mi permetterei mai, ma era lui ad aver cominciato. Inoltre speravo che il mio tono di nonchalance e malcelato fastidio lo spingesse a cambiare atteggiamento e levarsi semplicemente dai piedi. Ma ovviamente lui non si scompone un momento, senonchè ora si giunge le due mani tipo in preghiera, come fanno le teste di cuoio, e mi fa, stavolta con un tono più veloce e aggressivo, tipo a sfida: "il mio aspetto non è affar tuo. Io aspetto dove voglio. Tra poco è il mio turno". Solo in quel momento mi sono accorto dalla sua espressione che il tipo sembrava effettivamente irritato e credo che in quel momento la mia bocca si sia aperta e sia rimasta così per tipo 20 secondi, che fidati, è già tanto. Per concludere, ho semplicemente risposto, irritandomi a mia volta, che facesse un pò come gli pare, che erano affari suoi. Ho preso di nuovo la rivista in mano e ho cominciato a leggere. 5 interminabili minuti dopo l'assistente carina mi chiama e vado a farmi vedere dal dentista. Mi sono girato un momento per vedere che faceva il tizio. Si era seduto nella poltrona, al mio posto, e aveva accavallato le gambe, senza curarsi più di me. Ora. Alla luce di quanto accaduto. Jupiter chiede qui se sono soddisfatto del mio aspetto e io non ho intenzione di evadere ulteriormente l'argomento. Sono fiero dunque di attestare, forse anche un pò catarticamente, che sono assolutamente convinto che il mio aspetto sia, per quanto comodo o silenzioso, quantomeno poco invadente dell'altrui prossemica. Il mio aspetto varia, certo, e non starò a dire che sono sempre puntuale. Ma sono capace di attendere, sono paziente. E soprattutto trovo assolutamente ingiusto e ingiustificabile che, individui grossi e indisciplinati, dall'aspetto imponente, si prendano il lusso di giudicare quello che è il mio aspetto. Il proprio aspetto è uno spazio sacro! Nessuno può permettersi di giudicare! nessuno! forse che non mi sono guadagnato la poltrona rossa del mio aspetto, comoda, arrivando in orario, tra tutti gli altri? forse che quel signore, invece di pretendere la mia, non avrebbe potuto sedersi accanto a me? non ha nemmeno chiesto. A chi non piaccia che io stia seduto sulla poltrona rossa e comoda del mio aspetto, io dico di andare al diavolo, così ho fatto e lo rifarei! al diavolo! ognuno ha il suo aspetto, non vi piace, cambiatevi di posto e mettetevi comodi pure voi, no? volete sedervi vicino al mio aspetto, c'è spazio, siete troppi, va bene! mi alzo e aspetto da qualche altra parte, facciamo un pò l'uno. A turno! condivisione. Se poi non trovate proprio dove mettervi comodi, evitate perlomeno di criticare l'aspetto altrui. Che bisogno c'è? io non critico l'aspetto tuo! io sto qui e aspetto. Inoltre, e concludo, quella situazione particolare mi ha insegnato una lezione davvero importante: certo il proprio aspetto può apparire come una cosa preziosa, ma qualunque sia il tuo aspetto, che tu sia un energumeno, un vecchio, una mamma o un giovinastro, prima o poi l'assistente del dentista ti chiama e ti devi alzare. Tutti prima o poi ci dovremo alzare e allora il nostro aspetto non conterà più, arriverà semplicemente qualcun altro e aspetterà il suo turno. Noi avremo smesso di aspettare. |
Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Tuttavia ci sono insegnamenti e distinzioni individuali che non in casi esigui esulano dall'educazione esterna avuta, che si manifestano all'interno della psiche del soggetto, magari anche inconsciamente, e che sanciscono le acclarate distinzioni personali... da qui "bussola morale", o "legge morale". Questa "bussola morale" diviene sotto il controllo dell'individuo quando esso stesso si percepisce come tale, quando non impara dall'insegnamento (morale e comportamentale) indotto da terzi ma dai dati che già possiede dentro sé, che analizza prima e confronta poi e che lo portano in fondo alla conclusione che forse, qualora ci si senta "diversi" e ci si venga additati per questo, si sia soggetti ad una sottile forma di discriminazione. Se una persona (o più), caratterialmente diversa e magari nel corso di X volte associati a numero Y di persone, che giudica negativamente e prende per i fondelli un'individuo per la sua timidezza creerà da quel momento il "problema" che l'individuo percepirà della sua "condizione inadeguata"... il timido penserà di essere sbagliato, quindi o cercherà di mutare sé stesso in "virtù" di un posto omologato, di un'accettazione/integrazione "a qualunque costo", rinnegando sé stesso (o parte di sé), o sentirà il peso di quella situazione venendone schiacciato... oppure preserverà la sua identità rendendosi conto che quelle persone ragione non possedevano. Il punto focale è quindi come si valutano i canoni di giudizio, se sentiti intrinsecamente o se indotti perché il mondo "gira così", senza sé e senza ma... io critico quest'ultimo aspetto, ed è per questo che, quando si parla di problemi di inadeguatezza, tendo a osservare se è un problema assoluto, universale, oppure una politica, un indottrinamento di cui l'unica certezza assoluta è data dal vincolo dei tempi, nonché dalle differenti società presenti all'interno del cosiddetto ecosistema umano... che è appunto, senza utilizzare la lente d'ingrandimento delle eccezioni (più o meno numerose che siano), mutevole e relativo. Quote:
non è cruciale interrogarsi, parlando di aspirazioni personali* e modi d'essere, in cosa ci si debba aspirare, piuttosto chiedersi "a cosa sento di dover aspirare*?", e successivamente "perché?": la prima domanda definisce da cosa deriva l'input di quel desiderio e cosa tra il "dovere" ed il "percepire" risulta esser l'elemento in funzione dell'altro, la seconda definisce la motivazione o le motivazioni attraverso una scala di importanza... e non è un atto di coscienza semplice e rapido. In più no, non dico che non ci si debba sentir tristi, piuttosto mi riferisco alla capacità che hanno fattori esterni di definire (o condizionare pesantemente) l'individualità delle persone (es. "non ho finito l'università* = sono un miserabile buono a nulla; "non sono stato corrisposto = faccio schifo"; "sono timido = sono un idiota") e sulla base di ciò mutare il proprio io in un fantoccio da esposizione dei negozi d'abbigliamento, che cambia capo al cambiar della moda. *L'esempio della carriera universitaria meriterebbe una considerazione più precisa in quanto, col discorso generale, ha un'attinenza di natura conseguenziale. P.S. Nel caso avessi intenzione di continuare il discorso ti chiedo gentilmente di utilizzare la modalità di messaggistica privata. |
Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
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Re: Chi di voi è soddisfatto del proprio aspetto?
Girovagando sul forum qua e là ho notato che ci sono uomini e donne di bello aspetto... credo che i problemi mentali abbiano la meglio sempre e comunque :nonso:
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