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Però sempre razionalmente penso a tutti i lati negativi. In primis la sua potenziale frustrazione. E poi alla mia. Cosa sente il mio cuore... Un bene enorme. Stima. Desiderio di vedere questa persona felice. Vicinanza con questa persona. Maggiore intimità cercata da parte mia... Vorrei che la mia relazione fosse diversa. Vorrei che avesse un senso più compiuto perché così fa male a entrambi. Se fossi in grado di espormi e di sbattermene dell'odio che ho per me stessa gradirei provarci ad avere una relazione normale, come quella tra due fidanzati qualsiasi. Forse non reggerei tanto la parte più sociale. E probabilmente tenderei a sentirmi un pelo troppo legata. Se devo pensare fuori da questa situazione, non direi che sono una persona da relazioni, da "sto con te, io sono tua, tu sei mio". Però è tutto un dire. Perché il fatto è che idealmente vorrei non innamorarmi, ma poi mi succede perché sono umana e non posso farci niente. Quote:
I rifiuti più fastidiosi, quelli su cose più sociali, li ho presi da compagni di scuola, sempre da piccola. Quelli erano brutti perché onestamente non me li aspettavo. Il fatto è che io non ho mai fatto nulla per cambiare la cosa. Se venivo scartata, rifiutata o insultata per qualcosa mi chiudevo e allontanavo con senso di vergogna. Non cercavo di cambiare quelle cose che potevano portarmi al rifiuto. Anche ora che ho paura di non piacere per il mio corpo non riesco a decidermi a migliorarlo. È il gatto che si morde la coda. Io penso che questa sia una cosa fondamentale dei problemi relazionali (e non solo) di tanti di noi sul forum. Non abbiamo imparato da piccoli, in crescita, a reagire a rifiuti e situazioni di vergogna. E adesso sbattiamo la faccia contro muri, anche immaginari. Perché sappiamo fare solo così. Possibile? |
Re: Essere delle "fi*he di legno"...
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Almeno, così lo è per me. |
Re: Essere delle "fi*he di legno"...
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Re: Essere delle "fi*he di legno"...
Secondo me ci sono fobici che non si accorgono di esserlo e viceversa.
Ditemi come un timido si mette a cantare di fronte alla gente quando notoriamente si ha paura anche di parlare in pubblico. Molti artisti si definiscono timidi. La fobia la intendo quando sei bloccato a fare una o più cose in ambito sociale ma pure familiare. |
Re: Essere delle "fi*he di legno"...
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Quando avevo 18/19 anni ero timido - ma diciamo pure complessato - ma di problemi a suonare qualche volta in pubblico non ne ho avuti; ci sono contesti e maschere per quei contesti. Ed anche parentesi in cui uno è capace di mostrarsi senza troppa falegnameria mentale nel momento. |
Re: Essere delle "fi*he di legno"...
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Ho due amiche o meglio una è un ex amica. La prima si sente bella quando attrae l'attenzione dei maschi , riceve occhiate e complimenti ma non va oltre anche perché fidanzata. Si diverte a volte a provocarmi dicendo poi non mi desidera, sono solo un amico ! L'altra, in passato diceva che non voleva perdermi, non dovevo viaggiare e conoscere donne... Dopo una breve relazione mi disse che potevo guardarmi in giro e trovare un altra donna tanto sapeva che non mi avrebbe perso....come amico !! Quindi scopri che lei era una trombamica nonostante i miei sentimenti. Tutto questo per dire che fiche di legno sono anche quelle donne che fanno questi giochetti. Quindi non solo per la freddezza di certe decisioni ma per il comportamento. |
Re: Essere delle "fi*he di legno"...
penso che tu sia una ragazza normalissima e condivido ciò che hai scritto, io stesso da uomo penso che se una ragazza mi salta addosso al primo appuntamento non possa che essere nulla di serio, solo una cosa occasionale
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Re: Essere delle "fi*he di legno"...
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Re: Essere delle "fi*he di legno"...
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Entrando nel merito della domanda: io ho speso un anno in una situazione simile, ma solo perché ero innamorato e di un sentimento tale che mai avevo provato prima. Ma alla fine non ne ho comunque ricavato nulla. Perché a volte se non ce ne è c'è poco da fare. Il problema è che solo un forte sentimento può giustificare un'insistenza tanto grande. E questo forte sentimento, se nasce prima della conoscenza intima, non può che essere immaturo, adolescenziale. Basato più sulle aspettative e sulle proiezioni che sul dato reale. Il ché non significa che sia una cosa negativa e da evitare. Basta solo aver la consapevolezza necessaria per viverla con la dovuta leggerezza. Ecco, parlando di leggerezza. Forse l'unica è sciogliersi. Un po' d'alcol, o una cannetta. Qualcosa che possa levare un po' di peso inibitorio. |
Re: Essere delle "fi*he di legno"...
agli occhi esterni io penserei che sembri semplicemente come una friendzonatrice
e il tipo che semplicemente non abbia alternative.. magari non ti piace di lui che lo vedi inconsciamente come "uno sfigato" e ti impunti che dovresti dargliela creandoti i complessi perché non riesci perché ti dispiace per lui e pensi che se lo merita.. |
Ciao a tutti, non so se sto commettendo un'infrazione al regolamento riprendendo un post vecchio di anni ma qualche mese fa ho vissuto all'incirca la stessa tua esperienza, Jupiter. Se vuoi potremmo confrontarci anche con l'utente Annie se mi legge. Voi attualmente come state? Ci sono stati dei progressi nella vostra vita sentimentale? Se volete vi parlo della mia esperienza
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