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Re: Non sentirsi amabili
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Se uno è fobico ha certi schemi cognitivi e comportamentali per cui può anche essere fighissimo e capace di ballare come John Travolta ma non sentirsi amabile e comportarsi in maniera evitante. Se invece è fobico ed ha un certo aspetto e balla in modo ridicolo e corregge la prima parte ricade nel primo esempio. Cioè sono aspetti che stanno proprio su due piani diversi. :nonso: |
Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
Cmq se la causa fossero solo i genitori anaffettivi, allora tutti i fratelli e sorelle delle persone che non si sentono amabili dovrebbero avere esattamente il medesimo problema. Invece così non è. Quindi non è l'unica spiegazione, evidentemente contano anche altri fattori, sia di predisposizione che esterni al soggetto, vissuto, esperienze ecc. E' un fattore importante ma non si può mica ridurre tutto a quello :nonso:
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Re: Non sentirsi amabili
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Precocissimi. :mrgreen: |
Re: Non sentirsi amabili
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Le possibilità che una persona che ha molti aspetti positivi riconosciuti in ambito sociale (che riceve conferme e riscontri) diventi poi evitante secondo me diminuiscono. Si suppone che c'è una correlazione netta tra la famiglia di origine e gli aspetti della personalità o tra temperamento e l'insorgere di determinati disturbi, e poi tutto il resto lo si ritiene in automatico completamente ininfluente nel mantenere o originare queste cose? Quote:
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Ma io da che ho memoria ho SEMPRE avuto problemi, fin dai 5 anni col linguaggio. Solo mia zia aveva capito qualcosa nei primissimi anni di vita e disse a mio madre "è emotivo, trattalo con delicatezza", ma poi questo trattamento iperprotettivo senza interventi terapeutici non serve a niente.. Ma io onestamente non me la sento di rimproverare più di tanto i miei.. ci si nasce e poi è quasi inevitabile diventare così.. o anche peggio.. |
Re: Non sentirsi amabili
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Per approfondimenti consiglio di leggere qualcosa a proposito della suddetta teoria del doppio legame formulata da Bateson e Watzlawick Quote:
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Re: Non sentirsi amabili
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Poi viene spinto dall'amica, non è vero che non è timoroso. Ad esempio se non sai camminare diventi impacciato e timido proprio come un cucciolo. Le due cose per me sono strettamente collegate, non è che son separate le abilità ritenute valide in un certo ambiente dalla sicurezza che una persona mostra in quell'ambiente. |
Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
L'unica cosa che posso imputare ai miei genitori è stata la loro difficoltà a dimostrarmi "fisicamente" il loro affetto così come io non riesco a dimostrarlo agli altri
poi tutto il resto lo hanno fatto gli altri: gli amici, la scuola. E' tutto un mix di cose suppongo |
Re: Non sentirsi amabili
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Io a 3 anni non parlavo da quanto mi ha raccontato la matrigna, ero una bambina calma, tranquilla e silenziosa, nemmeno piangevo mai e questo secondo la psico non era un sintomo da sottovalutare come invece hanno fatto entrambi i miei genitori. Penso che la figura più sana che ho avuto nella mia infanzia sia stata proprio la mia matrigna, con la quale tutt'ora ho un buon rapporto, ma che strano. :sisi: Quote:
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Un brad pitt coi genitori anaffettivi difficilmente arriva vergine a 40 anni per dire...purtroppo spesso non ci sono situazioni che permettono di invertire la rotta e quindi è come la palla di neve che rotola e che si trasforma in valanga. |
Re: Non sentirsi amabili
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Anche una madre con depressione post-partum manderà quei segnali di rifiuto e chiusura al figlio, che lo farà crescere in un certo modo. Così un divorzio, un lutto, una lunga malattia, un incidente, etc. Non parlo di responsabilità della famiglia per dare la colpa a qualcuno delle nostre mancanze, una madre problematica sarà stata a sua volta una figlia trascurata o maltrattata, traumatizzata o quel che vi pare. Ma essere consapevoli di ciò che è accaduto in età infantile, di quelle cose che non possiamo ricordare, è fondamentale. Io sono diventata una detective, ogni volta che vedo un parente cerco di carpire indizi della bambina che ero. :ridacchiare: Anche grazie alla terapia. Io ero consapevole delle cose più evidenti e marcate, che mia madre fosse una pazza era talmente chiaro e palese che c'era rimasto ben poco da scavare, ma quante cose ho scoperto di altri familiari e parenti, insospettabili, quelli che consideravo normali. |
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