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Re: A che è servito?
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Re: A che è servito?
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Non sopporto il fatto che vengano sminuiti i problemi altrui in generale fuori di qui, figuriamoci quelli che vengono a cercare sostegno e condivisione dei problemi sul forum e non ricevono quello che cercano o addirittura vengono derisi, è abbastanza penosa come cosa...ma spesso non'è maleducazione, perché qui credo siamo più o meno tutti sensibili e cauti con le emozioni altrui, credo nasca più che altro da risentimento e frustrazione. |
Re: A che è servito?
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Re: A che è servito?
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Re: A che è servito?
Credo ci sia poco spazio per gli equivoci.
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Re: A che è servito?
Facciamo il punto della situazione.
Claire dopo la pausa riprende a lavorare oppure se ha toccato il fondo non lavora più. Non ci sono vie di mezzo. |
Re: A che è servito?
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Re: A che è servito?
Può essere che non sia servito a niente, o che addirittura abbia peggiorato le cose, ma credo che tu almeno possa evitare di incolparti per averci provato, hai fatto la scelta giusta, dovevi metterti alla prova, non farlo sarebbe stato sicuramente motivo di rammarico.
A chi suggerisce di provare con altri lavori dico che senz'altro è una strada da prendere in considerazione, ma in molti casi non è un problema di dove e di come si lavora, il senso di inadeguatezza, l'insicurezza, ti perseguitano in ogni aspetto della vita, anche nelle situazioni più protette. Il problema è dentro di noi, quello che è fuori può amplificarne o smorzarne gli effetti, ma non eliminarli. |
Re: A che è servito?
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Re: A che è servito?
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Comunque avevo visto bene, zero equivoci. |
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Comunque mi riferivo al tuo commento che creava dubbi inutili in Iared..ribadisco che avevo visto giusto. |
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Re: A che è servito?
Figa zia, se non lavori come farai ad essere felice quando l'anno finisce? :D
Forse la dura verità è che devi accettare che sei fatta per soffrire. E più stai ferma e lasci terreno libero all'ansia e alla fobia, più questa conquisterà spazi. Finirà che non potrai uscire dalla camera perché avrai paura di trovare qualcuno in soggiorno. Cioé, io spero (e credo) non sia così, però considerala come possibilità. Magari semplicemente questo è il tuo modo di essere e non puoi far molto per risolverlo, però sai benissimo che puoi aggravarlo abbestia. Sei già stata a casa a lungo altri anni e non mi pare la cosa ti abbia giovato, no? Comunque, puoi anche mandare a fanculo il lavoro per quest'anno e dedicarti solo ed esclusivamente alla psicoterapia (se hai soldi da parte). |
Re: A che è servito?
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Ma non voglio |
Re: A che è servito?
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Nelle tue invece si legge la solita aria sorniona e autoreferenziale che a volte stona, e non poco. |
Ciao Claire...
Mi spiace che stai avendo questi problemi al lavoro, ma può essere sia una cosa passeggera? (Anche se mi pare tu abbia detto che lo fai da tanti anni). Può essere che ti stai focalizzando troppo sul lavoro? Se provi a darti degli obiettivi extralavorativi non ti focalizzeresti su altro? |
Re: A che è servito?
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Questo è un lavoro che ti coinvolge totalmente come persona,è molto difficile spostare il focus su altro. Attività extralavorarive(che non siano mangiare dormire e riposare)per me sono deleterie e fonte di ulteriore ansia e stress. Certo,se avessi passioni solitarie mi sarebbero sicuramente d'aiuto,ma ahimè non ne ho,se mi impongo di far qualcosa è appunto un'imposizione e non funziona,non provo gratificazione. Purtroppo è un problema che mi trascino da sempre,è conseguenza del forte senso di inferiorità e inadeguatezza che mi porto.La fs fa il resto. |
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