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re: Una vita da disoccupati
Scrivere sui forum a volte é come fare lezione a dei preadolescenti: dici una cosa e capiscono roma per toma (cit.)
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re: Una vita da disoccupati
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Ma sa a lavorare in un'azienda dove arrivano valangate di disperati (9 su 10 italiani) a cercare lavoro ogni giorno mi rende abbastanza intollerante su certi argomenti... Ma lei sommo maestro abbia lo stesso pietà di codesto tapino membro del sottoproletariato made in Italy (lagggggggente insomma) e portatore sano di analfabetismo funzionale galoppante...:ridacchiare: |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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In generale la risposta è diversa e potrei di parlare di tasse sul lavoro abominevoli e mancanza di controlli seri ma nella fattispecie sono costretto a rispondere che la mia ditta assume prevalentemente italiani.... Ultimamente ne ha assunto una trentina (lavoro a contatto con macchine e solventi molto pesante...Ehhhh sti choosy) usufruendo del Jobs Act che permetterà a chi di competenza di lasciarli a casa senza colpo ferire quando non serviranno più.... E da quando si è sparsa la voce che la mia ditta assume i curricula sono centuplicati... Quasi tutti italiani!!! Ma non erano choosy e ci servivano stranieri perchè gli italiani certi lavori non li vogliono più fare? P.s. Io sono entrato ai tempi di Abberluskane la mia società non ha risentito troppo della crisi non ha mai avuto bisogno di assumere in nero nonostante le tasse abominevoli che ci sono indegne di un paese civile... |
re: Una vita da disoccupati
la cosa assurda è che paghiamo tasse assurde, altissime e non abbiamo nessun servizio di ritorno....
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re: Una vita da disoccupati
adelaide il punto non è l'avere un lavoro, ma avere un lavoro con un minimo di dignità, che non sia precario che dia uno stipendio che permetta di costruirsi una vita e di non venire sfruttati. per me tra uno che tira su le buste di latte e guadagna una miseria e magari ci perde anche in salute e uno che non ha lavoro è la stessa cosa, anzi forse è peggio per chi fa quel lavoro.
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re: Una vita da disoccupati
adelaide nel tuo caso preferisci così, ma per una tua scelta, ma chi vuole stabilità e retribuzione adeguata? ci sono persone con 3 lauree che in italia si riducono a raccogliere pomodori nei campi, non mi sembra una cosa giusta.
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re: Una vita da disoccupati
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Capisco anche che la mia è una situazione molto particolare e che non rispecchio la media del forum, però parlo per me Se ti risolve l'1% vuol dire che in questo momento per te il lavoro non è molto importante ma hai altre priorità, discorso diverso magari per un padre di famiglia cassaintegrato, ok che siamo su un forum di fobia sociale ma il mondo non finisce qui, qui c'è una minuscola parte di popolazione, molto spesso si fanno anche discorsi generici. Eh si, ci sarà gente che non riesce a lavorare ne a cercare lavoro ma vedo altrettanti utenti che ci riescono, o ci riuscivano quando avevano un lavoro ma hanno altri sintomi di sociofobia in altri campi della vita, quindi non è una cosa automatica che essere sociofobici porta ad avere problemi in ambito lavorativi. |
re: Una vita da disoccupati
adelaide non sto parlando delle tue necessità, ma degli italiani in generale. La tua è una scelta consapevole, gli altri sono obbligati.
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re: Una vita da disoccupati
p.s. complimenti per le due lauree e soprattutto per il dottorato di ricerca, in cosa ?
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re: Una vita da disoccupati
ti sto dicendo a cosa mi riferivo io.
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Adelaide ti potrei rispondere a titolo personale che la presenza di un lavoro dignitoso (e quindi di un'entrata mensile) mi ha permesso di cercare di modificare la mia condizione attraverso passioni, hobby e più in generale sfoghi (senza ste cose non sarei più al mondo semplicemente)...In generale però ti dirò...Lavoro = Soldi = Pane... Ti pare poco? Poi esiste anche tantissima gente che non lavora, non cerca per vari motivi e campa grazie ai genitori (ed è grazie alla loro generazione che la ***** in cui gli illuminati progressisti ci hanno portato non è ancora chiara alla mente di tutti) o a sussidi di vario genere ma prima o poi tutto questo finirà...E quindi cosa succederà? Si campera' di aria e amore?
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Anni fa ho svolto un impiego notturno, e tutti i dipendenti della catena in quella fascia oraria erano stranieri (a dire il vero erano quasi tutti stranieri anche i dipendenti diurni), ma nessuno si é fatto problemi ad assumermi quando mi sono presentato: avevano urgenza necessaria di una persona in quel ruolo e mi assunsero. O credi che piuttosto che assumere un italiano aspettano mesi e anni perché vogliono lo straniero a tutti i costi? La mentalità della guerra tra poveri alimenta miti e leggende in stretta parentela con le paranoie. Forse oggi, a distanza di 11 anni e con il montare della crisi, sono aumentati gli italiani disposti anche a fare un lavoro notturno, ma non legioni di persone... Quote:
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re: Una vita da disoccupati
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