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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
So benissimo come ci si sente. Sperimentato in una struttura privata dove facevano iniezioni a caterva se poco poco facevi notare qualcosa che non andava bene, o piangevi.
Ho ancora l'orologio scheggiato di una volta in cui mi hanno gettato a terra con particolare impeto. Comunque la violenza più grave non è quella fisica, ma psicologica. Ti senti svuotato da ogni umanità, da ogni dignità, da ogni speranza. Non mi sento di raccontare completamente l'esperienza, comunque sto male solo al pensiero di chi è ancora li dentro. Criminali coloro che lavorano consapevolmente li dentro, ed i media che tacciono. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Ti blocco preventivamente prima di farmi bannare. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Capisco una persona pericolosa per gli altri, ma venire legati mani e piedi al letto o fare violenza è barbarico, robe da medioevo..
Bisogna denunciare questi fatti alle autorità competenti. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Una pensa di aver passato dei brutti momenti nella vita, poi legge certe testimonianze e ridimensiona la propria prospettiva... Mi dispiace tanto.
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Mi dispiace ila per tutto quello che hai passato. A me sembra quasi da denuncia. Agghiacciante gli infermieri che ti spogliano a forza in mezzo agli altri per l'iniezione. E tu chissà il dolore che hai provato sapendo di essere innocua e senza bisogno di quel trattamento.
Quell'esperienza deve averti lasciato tante ferite psicologiche dentro, che dolore che avrai provato. Quote:
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Ila 82, un momento! col vittimismo rischiamo di disinformare.
Gli infermieri usano le mani, se il paziente reagisce fisicamente. Se è prescritta una terapia, va fatta, per amore o per forza. Non diamo la colpa sempre agli altri! Se ti dicono di assumere un dato farmaco, lo devi prendere, perché chi te lo dice, in quella situazione, ha autorità su di te, perché la legge gliela conferisce. Non sempre siamo liberi di fare quello che vogliamo. Al di là di questo, assestare un morso a un infermiere, è un fatto gravissimo, che denota violenza e una situazione di squilibrio mentale. Se poi non fai neanche la terapia, grazie ai conciliaboli nei bagni, è chiaro che la degenza si allunga anche di mesi. Un reparto di psichiatria è uno di quei posti in cui, più ti agiti, più ti costringono. Ma in tutti i posti in cui vigono severe regole di sicurezza, non ti devi agitare, se non vuoi essere impacchettato. Prova a fare le scalmane in un grande aeroporto: ti sbattono a terra e ti immobilizzano. Ma possono anche sparare. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Se vabbe' Superpippo,e le "guardie son sempre rispettose della legge" :ci son brave persone e professionali e ci son quelli che son incappati in merdosi e te ne è stato ampiamente scritto.
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
ok Bersersk, fatti mordere tu, poi ne parliamo.
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Non so il caso di Ila82, ma chi viene ricoverato per stato maniacale, è sempre convinto di stare benone e che i pazzi sono tutti gli altri. E per tenerlo, ci vuole molta forza. Figurati poi se vuole prendere i farmaci! Tu come faresti? "Scusi, sa, non è la smetterebbe di sfasciarmi la scrivania e mi prenderebbe queste due pilloline? zuu!... zuuu!... zuuu!... solo queste due..." L'ospedale è ospedale per tutti, non è mica una ludoteca. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
Si possono dire tante cose, che il ricovero fa bene, le pillole giovano, ecc ogni caso è diverso ma dal racconto di ila82 emergono particolari abbastanza drammatici...poi la giustificazione che le persone lì dentro sono tutte agitate furiose e vanno calmate con la violenza, non tiene proprio..da quello che racconta non sembra proprio fosse in uno stato di agitazione tale da giustificare di essere strattonata così e pure spogliata a forza, forse si poteva prima spiegarle la situazione e farle capire perchè fosse necessaria quell'iniezione..magari in caso di rifiuto si insiste ..ma arrivare a quei punti c'era proprio bisogno? mah
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
L'ultimo mio ricovero , non volevo proprio farlo e si poteva anche evitare. In accettazione ero un po' nervoso e agitato, temendo il ricovero. Però ebbi la lucidità di pensare: "se adesso sto calmo, tra tre giorni sono fuori (come è poi accaduto); mentre , se mi agito e m'incazzo, mi tengono tre settimane.
Il perché è chiaro: immaginatevi di essere psichiatri: dimettereste un paziente aggressivo, col rischio che va fuori e stende qualcuno? Dovete mettere in conto che, se il vostro paziente ferisce o uccide qualcuno, ne siete responsabili. Il magistrato viene da voi e chiede: "perché, se era pericoloso , lo avete dimesso?" Sareste corresponsabili di un ferimento o di un omicidio. (p.s.: non sono parole grosse, ma cose che accadono) Oppure: dimettereste un paziente che intende suicidarsi? Se lo dimettete e lui si butta sotto un treno, che fate? |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Certo tso, trattamento sanitario obbligatorio. Io ce l'ho perche' io non ero un pericolo per me o per altri, me ne stavo a casa tranquilla. Iinfatti in un'altra famiglia le cose sarebbero andate diversamente. So di famiglie dove si' hanno un parente che letteralmente da' di matto e anche e' violento e ne hanno paura e si fanno un sacco di scrupoli perche' non vogliono finisca in "manicomio". Non una ragazzina esaurita. Quote:
se non mi divincolavo e agitavo ok sarebbe stato diverso ma il morso non ha influito Quote:
Voglio dire...che sia vigile, infermiere, giudice o insegnante...se mi metti le mani addosso e mi vuoi inserire una sostanza (conosciuta per avere gravi effetti collaterali) nel mio corpo io cerco di impedirtelo in tutti i modi. Altrimenti secondo il tuo ragionamento anche ribellarsi a un ufficiale che ti conduce ai forni crematori durante il nazismo dovrebbe essere considerata una cosa ugualmente grave, dopotutto fa il suo lavoro e cosi' vuole la legge (ora agirei diversamente, mi rendo conto dell'inutilita' e insensatezza di un simile comportamento ma sul momento e' andata cosi'). Comunque quell'infermiere probabilmente ha capito la situazione, visto che e' stato poi con me piu' gentile di quanto dovesse (fara' parte del loro lavoro comunque se a loro danno questo compito di immobilizzare gli agitati). Quote:
Cioe' e' chiaro che una situazione la racconto dal mio punto di vista. Ma non e' tanto per il tuo topic, era per boh...provare a raccontare sta cosa della vita e vedere le reazioni. Anche rifletterci io. Il tuo topic l'ho usato in effetti opportunisticamente. E comunque non disinformo nel momento in cui racconto i fatti come si sono svolti. Quote:
Il metodo in effetti non e' chiaramente prendersela con infermieri o medici o che sia . Ci son le vie legali. Il telefono viola, per esempio. Che quanto possa davvero venire in aiuto concreto non so, all'epoca non lo conoscevo, ma ora sta sulla mia rubrica. Anche se si' ora farei buon viso a cattivo giovo il che ho imparato essere sempre il metodo migliore nella vita. Comunque (opinione personale) per me una cosa piu' tremenda dell'impacchettamento o la degenza (tralasciando ora il discorso psicologico, umiliazioni e traumi) sono i maledetti farmaci (a quelle dosi poi, con danni che se va bene sconto ancora oggi), avrei fatto di tutto per evitarli. Viva le camicie di forza, avrei preferito. Ma nulla. Anche se ti legano dai farmaci non e' permesso prescindere. Mi avessero detto se ti metti seduta e muta in un cantuccio nessuno ti tocca probabilmente avrei accettato di corsa. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
I metodi che si usano in psichiatria durante un Tso non sono così piacevoli, non vedo come può essere terapeutico assicurare un paziente al letto con le fasce. Ci sono associazioni serie che combattono questi metodi "medievali" ... fortunatamente ... Questo però è un discorso complesso ma si può realizzare.
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Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Quindi pensavo, magari quello che vi divide è che tu parti da un punto di vista di accettazione di quest'autorità e della sua violenza. Sei arrivato anche ad accettare un ricovero pur se non lo ritenevi necessario (per renderlo almeno il più breve possibile, cioè limitare le conseguenze sulla tua persona). Lei invece non è stata "lucida" e si è ribellata fin dall'inizio con i mezzi a sua disposizione. La violenza è stata la conseguenza della decisione di ricoverarla (a tradimento) e del suo rifiuto. Se invece vuoi semplicemente dire: "Ila82, non ti credo, le cose non si sono svolte così" è un altro discorso. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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Comunque storie drammatiche in psichiatria se ne sentono per cosi' (come c'e' gente -anche se quasi sempre si tratta di ricoveri volontari- che invece e' soddisfatta). La mia non vuole essere significativa. E ribadisco che e' chiaro che io racconto dal mio punto di vista. Io ho voluto fare vivere le cose a chi legge come io le ho vissute. Va da se' che poi ognuno trarra' le sue conclusioni e giudichera' la situazione dall'esterno e non dico che sia sbagliato. Piu' che altro non mi aspettavo potesse succedere. Le mie idee potevano essere bizzarre quanto vuoi (ma una mia teoria su un tema potro' averla?) ed inoltre ero molto tesa (la notte avevo sentito come se una mano mi toccasse e mi ero spaventata) ma visto che il mio era un semplice parlarne su richiesta o comunque in piena civilta' con chi interessato mai avrei pensato che queste potessero essere ragioni sufficienti per darmi coattivamente farmaci o rinchiudermi. Ora si puo' dire che quete cose siano facilmente indicative di una psicosi, per me che all'epoca non avevo alcuna familiarita' col mondo della psichiatria - roba vista solo nei film- lo svolgersi di quella giornata e' stato uno shock totale) |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
La riduzione della libertà provoca per forza la voglia di sottrarsi. E' istintivo e naturale. Ma bisogna pensare che siamo in ospedale, che ci può succedere? La depressione è 1000 volte peggio dell'ospedale!
@ Ila. Avrai una diagnosi che giustifica il ricovero. Qual è? Non è pensabile che si tenga una persona in regime di TSO, per ben 5 mesi, senza una solida motivazione |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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e quelle che di solito sono alla base di un tso sono un gruppo abbastanza ristretto quello che si puo' mettere in dubbio e' la validita' di tale diagnosi, gli psichiatri non sono infallibili. Ma il punto non e' neanche quello se giusta o sbagliata e' come da un momento all'altro una cosa simile puo' capitare...cioe' fino al giorno prima neanch'io avrei mai pensato una cosa simile mi potesse succedere (ho aggiunto da poco un pezzo al messaggio precedente, non so se hai letto, forse trovi la risposta). Ma non c'entra troppo col tuo topic tutto il mio divagare (e non mi dire "eh, ma allora han fatto bene" ecc. ripeto, io ho solo voluto raccontare la mia esperienza come l'ho vissuta). |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
OK, non ho pregiudizi. Io ho parlato della mia malattia davanti a platee. E se la situazione lo permette, lo dico agli amici . Dico che vado dallo psichiatra ( non dico pudicamente "neurologo"). Non ci sono malattie di serie A e di serie B.
Puoi dire la diagnosi. |
Re: Ricovero in psichiatria. Mitologia e fatti
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