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Re: Accettare
Esattamente perché non riesci (cioè non riesci a controllare quella parte di te, nel tuo profondo, che non vuole) ad accettare il tuo stato?
Perché ti dispiace onestamente per quello che ti sei persa e ti perdi (cioè perché provi compassione per te), o perché... non so, perché? |
Re: Accettare
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L'ultima volta che ho saputo che uno provava pietà per me non gli ho mai più parlato...non una bella cosa dire a uno chi ti fa pietà... |
Re: Accettare
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E' vero che nei tempi moderni la pietas è stata reinterpretata come parola a mò di insulto, ma questo dice più sull'empietà dei valori egoistici contemporanei, rispetto al significato più profondo della parola. |
Re: Accettare
Quanto stavo mentalmente piu energica mi e capitato di pensare spesso che tutto e stato neccesario e che tutto si puo utilizare ( anche le sfighe )per creare qualcosa di piu grande oppure piu figo , per ik proprio proggetto. Con questo ragionamento e molto utile prrche nn scarti niente , ne te stessa ne la tua storia ne tutte le novita. Le conessioni si fanno alla fine diceva un grande guru:D
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Re: Accettare
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Re: Accettare
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Re: Accettare
Ciao claire, scusami, io una volta ti ho attaccato un po' ingiustamente, quando ho saputo che eri un'insegnante per una serie di motivi e vissuti miei sono diventato un po' aggressivo, magari non te ne ricordi neanche più.
Mi piace quello che scrivi, mi hai dato sempre l'impressione di essere una persona in gamba. Di rado riesco a fare complimenti, però stasera mi è venuta voglia di farlo. Purtroppo non ho buoni consigli da dare, anche perché sono una persona che non affronta tante difficoltà come fai già tu (che fai un lavoro difficile da gestire, almeno secondo il mio punto di vista). Da quel che scrivi si avverte tanto questa stanchezza e il fatto che non sopporti più questa continua lotta con le tue paure. Immagino che pensare che la vita consista soltanto in questa continua lotta infernale tolga davvero il fiato, per questo penso che ci vorrebbe qualcosa che dia un po' di ossigeno: magari uno svago, una distrazione. D'altra parte mi rendo conto che non è facile trovare neanche questo. In ogni caso io faccio il tifo per te. Ciao :) |
Re: Accettare
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Re: Accettare
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grazie :) |
Re: Accettare
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Ci sarà una depressione sotto che è un problema grosso, oppure una fobia sociale, e si ritorna qui:problema grosso. |
Re: Accettare
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Re: Accettare
Claire,
io credo che ogni giorno dobbiamo rinunciare a un parte di noi cioé: un'idea, un automatismo, un brutto ricordo; un pensiero ricorrente; un vizio; una scemenza che ci fa stare incazzati, l'importanza che diamo alla fesserie, e infinitamente discorrendo. Sembra che vogliamo gelosamente tenere tutto per noi , compresa la roba sfigata. Sapremmo e vorremmo andare avanti, ma siamo affardellati da un mucchio di idee, di preoccupazioni, di rancori, di abitudini stupide, di scongiuri, e poi di cuorne e biscuorne, come dicono a Napoli. In fondo "accettare", come dici tu, può essere visto come rinuncia a una reazione. Cioè incassare come un gentleman inglese, senza fare una piega. Quello a cui rinunciamo, lo abbandoniamo. |
Re: Accettare
Sai Claire, ho una mia idea sui limiti.
La società ci insegna a considerarci quasi delle divinità. Lo spirito del "no limits" è ovunque, la troviamo nelle parole dei genitori, degli amici, nella scuola e persino nel marketing. Ovviamente non possiamo essere così performanti, è un'utopia e per questo finiamo per sentirci in balia di determinate situazioni. Facciamo il possibile ma spesso non basta, gli altri pretendono di più.. e sotto sotto proviamo un forte senso di inadeguatezza. Certe pretese ci tolgono l'aria e respirare diventa una gran fatica. Capita a noi, sì.. ma non solo. Di persone incasinate (spesso insospettabili) è pieno il mondo. A volte sembrano non avere guai ma qualcosa c'è sempre. Semplicemente salta all'occhio soltanto la vernice dorata. Purtroppo non è facile stabilire dei confini. E' doloroso ma consideralo come l'unico modo per uscire da questo girone infernale. Neutralizzare certi meccanismi è il metodo ideale per non sentirci più vittime di un sistema. E' il primo passo per stare meglio. Abbiamo diritto a vivere con meno ansie, no?. Perfetto ma cosa si deve fare per centrare il bersaglio?. Ah, non lo so ancora con certezza. Forse bisogna pensare al territorio compreso nella recinzione. Probabilmente non possiamo (allo stato attuale) andare oltre ma nulla ci vieta di utilizzare lo spazio disponibile. Coltiviamolo, proviamo a cercare un appiglio nelle risorse già presenti. Male che vada ci ritroveremo con un giardino bellissimo :P . La bellezza può essere terapeutica. A volte riesce persino a generare forza, autostima e nuove situazioni.. proprio come una valida alleata. |
Re: Accettare
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Re: Accettare
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Re: Accettare
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