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Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Il concetto di "prova scientifica" applicata a una cosa così poco misurabile come l'attrazione è già di per sé un controsenso. Molta della sedicente "letteratura scientifica" su argomenti molto più "seri" è fuffa e bisogna andarsi a vedere le cochrane review per stabilire cosa è attendibile e cosa no, figuriamoci se basta la firma del fantomatico Elmar Burchia per dare credibilità a sta roba:sisi: Quote:
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Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Potevamo aggiungerci alle dritte scientifiche anche "se non hai un centesimo in tasca trova il modo di far soldi"... Stiamo là. |
Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
incredibile io non ci faccio proprio caso a che tipo son le coppiette maschio-femmina che vedo nei centri commerciali/in giro
si vede che non me ne frega niente...... :mrgreen::sarcastico: |
Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Lasciando da parte il libero arbitrio il mio discorso poi era questo. L'"io", usando un'analogia, secondo me è una specie di sistema operativo, viene costruito e formato in base a certe esigenze ambientali, per questo non ha tanto senso per me parlare di "vero io" e "falso io". C'è un "io" adesso che fa certe cose e produce certi effetti ma potrebbe poi mutare e cambiare in certi sensi e modificarsi producendo altri assetti, ma il primo "io" che funzionava in certi modi non era meno autentico del secondo "io"... Faceva semplicemente cose diverse, così come fanno cose diverse un governo di centro-destra e un governo di centro-sinistra (almeno in teoria :mrgreen:). Poi se si sostiene che il vero io lo si riesce a capire quale sia perché risulta indipendente dai contesti, allora alla fine in qualsiasi contesto dovrà per forza di cose manifestarsi e risulterà impossibile che resti nascosto da qualche parte. Se una personalità resta nascosta in un certo contesto, a causa si una serie di vicissitudini, e poi grazie ad una serie di fattori viene fuori, c'è da chiedersi quale di queste due modalità, che si manifestano in modo dipendente dal contesto, risulta quella autentica di quell'individuo. Perché poi potrebbe valere simmetricamente lo stesso discorso a parti invertite, si potrebbe sostenere che la vera persona-io era l'altra, quella che c'era prima e non questa che è sopraggiunta poi, a seconda dei punti di vista e le preferenze. Il vero io dell'individuo con cui abbiamo a che fare è il dottor Jekyll o mister Hyde? O ancora altro? Perché di modalità di questo tipo secondo me una persona ne potrebbe possedere molte e potrebbero manifestarsi poi in certe circostanze. Per me sono autentiche tutte le modalità e le manifestazioni, in tal senso non c'è un vero io e un falso io, ci sono solo due personalità che si sono alternate lungo in corso della storia individuale di una persona per una serie di motivi, la differenza al più può stare nel fatto che fanno e producono azioni e reazioni diverse nel contesto e nell'individuo così come le reazioni di un albero "malato" sono diverse rispetto a quelle di un albero "sano". Non è vero che l'albero malato rappresenta la manifestazione di un "falso albero" o una manifestazione finta del suo essere, è comunque una manifestazione autentica dell'albero in quel contesto vitale (in cui ci sono parassiti e quant'altro che fanno reagire quel tipo di albero così). Che l'albero sta male in qualche senso in questo contesto, per i più svariati motivi, non vuol mica dire che sia meno autentico di un albero che sta bene nello stesso contesto. Le differenze tra buono e cattivo, sano e malato e così via... Non sono equiparabili alla differenza che intercorre tra vero e falso, per questo il termine "autentico" che rimanda ad una qualche teoria relativa alla verità in questi contesti risulta fuorviante per me. Il modo di arredare un appartamento è solo uno dei tanti modi per arredarlo, non è che esiste il modo vero e autentico di arredare un appartamento che si contrappone al modo falso e inautentico, potrebbe esserci al più un modo bello o un modo brutto (secondo i criteri che stanno in testa a qualcuno per valutare cosa dovrebbe esser bello e cosa brutto), un modo funzionale per far certe cose e un modo disfunzionale per far queste cose (sempre secondo gli obiettivi che dovrebbe raggiungere l'arredamento di un appartamento secondo qualche persona) e così via. Vero e falso non sono termini relativi a preferenze o obiettivi, rappresentano la valutazione di stati di fatto, in sostanza o le cose stanno in un modo o non stanno in questo modo... Per tutti. |
Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Se una persona preferisse e desiderasse essere un san bernardo e trasformasse il suo corpo tramite una serie di operazioni chirurgiche risulterebbe più autentica di un'altra persona che decide di non farlo per certi motivi (paura di una serie di conseguenze sulla sua salute), avendo comunque desideri analoghi? :nonso: Per me non sbaglia nessuna delle due persone in relazione ad una presunta autenticità, io la penso così. I desideri vanno sempre assecondati secondo te? E chi li asseconda sempre tutti i suoi desideri e più autentico di chi valuta anche altro? :nonso: Io credo proprio che le persone vadano disincagliate dall'idea che risulti più naturale e autentico far qualcosa ed esser qualcosa piuttosto che altro, anche perché io cosa sia più autentico e naturale sinceramente non lo capisco. Per questo per me va bene sia una persona che decide di farsi delle operazioni, se secondo lei sta meglio così, che una persona che per paura di certe conseguenze non lo fa, sempre se secondo lei sta meglio così. Non credo proprio che una delle due sia più autentica dell'altra. |
Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
Credo che un primo equivoco sia dovuto al fatto di credere che per me non autentico voglia dire falso, mentre in realtà no, vuol dire solo non autentico.
In parte concordo con te, nel senso che anche le nostre paure che ci impediscono di esprimerci fanno profondamente parte di noi in un dato momento, però ecco, trovo che tra una persona che si tiene la sua paura per sé, uno che è in grado di eaprimerla o uno che è in grado di guardarla in faccia e vincerla, ne passi di differenza in quanto ad autenticità. Ed il punto cruciale è che io intendo l'autenticità come essere autentici con gli altri; certo, tutti siamo autentici nella nostra individualità in qualsiasi istante della nostra esistenza, ma questo è non solo ben poco faticoso, ma anche ben poco interessante. |
Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
In effetti la non autenticità con se stessi coincide con la non consapevolezza, mentre la non autenticità con gli altri coincide con la non espressione di sé (e non certo con la falsità).
Per cui in realtà anche essere autentici con se stessi è per niente facile e scontato :mrgreen:, lo è solo l'autenticità meramente fattuale, banalmente vera e per questo per niente faticosa o rischiosa: non è qualcosa che si deve costruire, è qualcosa che, come dite voi, semplicemente è. Tutto ciò mi ricorda la storia del dito che indica la Luna e del fissarsi sul dito... |
Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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Facciamo un altro esempio che riguarda proprio la paura. Se da un lato c'è una persona che eroicamente affronta una situazione in guerra e vince le sue paure (rischiando davvero di finir male) e magari riesce ad aver fortuna ed esser pure decorata mentre dall'altro c'è una persona che ha davvero paura di rimetterci la ghirba e non lo fa questo cercando viceversa alla meglio di schivar pallottole e magari trovare l'occasione anche per disertare senza rischiare la corte marziale, ecco in situazioni del genere io non riesco davvero a capire proprio in che senso uno dei due debba esser considerato come un prodotto "non contraffatto" e più autentico dell'altro. Chi vince una paura per certi motivi non è più autentico (ossia più conforme ad una qualche natura più originale che ha in mente qualcuno) di chi ha paura delle stesse cose e non la vince questa paura per altri motivi. Si può giudicare in questo senso (cosa sarebbe autentico e cosa no) solo partendo da un punto di vista morale che indica come ci si deve comportare e cosa assecondare un individuo in questo o quel contesto. Ma di questi punti di vista ce ne sono tanti secondo me, ed allora cosa è autentico e cosa no dipende dal punto di vista di valore col quale si giudica questa o quell'azione, questo o quel modo di essere e comportarsi, e l'uso del termine autentico in questi contesti diventa relativo e non equiparabile a termini come vero e falso e nemmeno a l'uso proprio del termine autentico che non è più relativo ad alcun punto di vista di valore. Se un quadro non l'ha dipinto il tale artista dire che non è autentico significa che è vero che non lo ha dipinto il tale artista anche se c'è una firma con quel nome e uno stile simili a quelli di questo artista che farebbero credere il contrario, ma nel caso in cui ci troviamo a dover giudicare il comportamento e le azioni non si capisce più bene l'originale e il contraffatto quali dovrebbero essere. Il mio comportamento sarebbe conforme o meno conforme ad un mio essere autentico che risulterebbe lo stesso per tutti? Secondo me non è così, per qualcuno quando faccio certe cose risulterò falso ed ipocrita, per altri genuino... Lo osservo spesso che è così. Cambiando prospettiva quel che risulta autentico per me (in questo senso improprio) può divenire inautentico per te e viceversa, il succo del mio discorso era questo. Mentre per i prodotti contraffatti "autentico" non è un termine relativo quando lo si usa in questi sensi impropri lo diviene. Inautentico significa che viene usato un marchio o un riferimento all'origine e produzione di un prodotto mentre le cose non stanno così, ed ha a che fare col vero e il falso, in casi del genere non capisco che significhi in generale, viene usata un'analogia che però non calza tanto bene. Se lo si usa tenendo presente che risulta relativa questa valutazione, a me sta bene e sono d'accordo, se lo si usa presupponendo che esista davvero un qualche originale oggettivo e che esistono davvero per tutti delle copie contraffatte rispetto a questo originale non sono più d'accordo, perché l'originale tra le varie manifestazioni bisogna decidere arbitrariamente quale sia. |
Re: 9 dritte (scientificamente provate) per essere davvero attraente
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