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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Pure in una comunità di 20 persone, se le metti tutte a lavorare per la stessa paga, dopo meno di un mese cominceranno a scannarsi tra di loro e dopo 1 anno ognuno sarà andato per la sua strada |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Oggi possiamo dire che si sono sbagliati come ti stai sbagliando tu ora. |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Se mo provassi pure a smetterla di preferire il male, sarebbe anche meglio. Quote:
Se vivi bene, che fastidio ti dà che anche gli altri vivano bene ed alla tua pari? |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
Il fatto che sotto il comunismo tutti hanno la stessa paga è propaganda anticomunista anni '50.
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
L'ultima volta che ho votato l'ho fatto per i 5 stelle piu che altro perchè non c'erano alternative. Poi se parliamo di ideologia sono di sisnistra estema. Il problema è che il comunismo non è che è inaplicabile ma comporterebbe che diverse persone rinuncino ai loro privilegi cosa che inoltre non faranno mai. Lo farebbero solo se costretti ma finche la gente riceve la solita educazione cattolica/capitalista e si tiene i paraocchi in testa per tutta la vita di sicura i cambiamenti non arrivano.
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
Dai che la sinistra estrema sta recuperando sui socialtraditori :sisi:
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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e questo da un lato capisco possa essere tranquillizzante, ma dall'altro è terribile, anche perchè presenta una serie di "danni collaterali" tremendi. non tutto ciò che è tranquillizzante è giusto e bello, la vita va vissuta anche con le sue inquietudini ed incertezze |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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in america la libertà spesso è di facciata perchè il sistema è completamente genuflesso al denaro ed ecco che pure lì l'individuo perde la sua specificità e diventa classe, categoria , lobby |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
Tutti che vogliono il capitalismo dal volto umano qui dentro, chissà quando capirete che la bestia non riuscirete mai a domarla :-/
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
piu che altro la cosa inquietante è che se avesse fatto comodo il comunismo all america a quest ora eravamo comunisti , quindi proprio contiamo meno di niente , difatti alla fine sono discorsi campati in aria.
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
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Ripeto: buon senso ed un minimo di onestà, non servirebbe altro! |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
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pure le rivoluzioni servono a nulla ce l ha insegnato la storia , l'unica è tenere duro quei 70 anni circa e levarsi dalle palle :sisi: che alla fine è un po quello che fanno tutti indipendentemente dal loro pensiero e sulla speranza di un mondo migliore futuro etc.. etc.. |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
Direi di avere decisamente ideali più riconosciuti come di Sinistra, schieramento politico che in Italia però sostanzialmente non è più adegutamente rappresentato da decenni ormai.
L'identificarmi in un'ala o nell'altra però è sostanzialmente il risultato di verificare quale ideologia potrebbe essere quella che garantisce una maggiore considerazione della figura dell'Uomo ( e dei suoi diritti, specialmente in tema di lavoro) e risponde meglio alla necessità sociale di avere uno Stato che persegua attivamente il realizzarsi di una condizione di uguaglianza sostanziale, non solo formale. L'ideologia liberale più affine al capitalismo mi pare che stia miseramente fallendo in questo, favorendo il crearsi di un divario sempre più ampio tra le varie classi sociali e una regressione dei diritti in nome del mantenimento di un equilibrio, alquanto precario, basato sulla competititività. Aggiungiamoci pure che sono molto restio al vedere uno Stato che tende a cedere ai privati - e quindi sottopore al controllo dei capitali - settori in cui ha precedentemente fallito nel suo ruolo. Potrà talvolta essere una soluzione efficace nel breve periodo però mi appare come un issare bandiera bianca e lavarsi le mani, piuttosto che cambiare la struttura organizzativa cercando di renderla più adatta in futuro. Il rischio, concreto direi, è che progressivamente il controllo esercitato da elementi esterni al Legislatore nazionale divenga talmente pressante da non permettere riforme se non nella direzione da questi stabilita. Onestamente mi preoccupa assai vedere i criteri di efficienza economica e del libero mercato applicati in certi settori (Istruzione giusto per citare fatti recenti), dopo che hanno determinato certi risultati in quelli per cui sono stati originariamente creati. La condizione ideale di concorrenza perfetta e di capitalismo "umano" è utopia pura. Il capitalismo si nutre del, e contemporaneamente lo alimenta, divario sociale forte anche della globalizzazione. Fenomeno che fa, non a caso, rima con delocalizzazione (produttiva), aka lo strumento principe per attuare quelli che ormai sono veri e propri ricatti ai danni dei lavoratori, spostando sempre il verso in direzione della maggiore resa/persona piuttosto che della tutela crescente. Tenderei anche verso ideali simil-anarchici se non fosse che non riesco proprio ad immaginarmi una situazione in cui le persone siano in grado di garantire un sistema che funzioni su pochi semplici principi condivisi, senza che l'una tenda a prevaricare l'altra creando un circolo vizioso, nel lungo termine. Questo mi sembra più il punto di arrivo finale di un'umanità decisamente meno frammentata negli interessi ed egoista. Poi vivendo in Italia c'è pure da dire che non è facile non avere moti di disgusto puro verso l'organizzazione burocratica e politica nella sua interezza, con buona pace della validità delle Istituzioni funzionanti. La spinta al pensiero anarchico forse è più una reazione a questo punto. PS : per la diatriba capitalismo vs. comunismo : gli effetti del capitalismo diffuso, specie di quello finanziario, sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda il comunismo invece mi chiedo quando questo ideale sia mai stato anche solo in parte avverato. L'URSS, o altri Stati, che si sono fregiati del titolo di comunisti poi nei fatti non hanno mai realizzato nulla che non fosse uno stadio primitivo presto degenerato in dittature o altre storture. Quelle quindi le chiamerei allora col loro nome, non le considererei esmpi di cos'è il comunismo; se non nella retorica berlusconiana forse. Il comunismo a livello teorico non mi pare che sia un ideale così disumanizzante in cui credere, anzi. Che poi a livello pratico si sia dimostrato, per ora, irrealizzabile ed utopico è un altro paio di maniche. |
Re: orientamento politico dei sociofobici...
Lo stadio che precede il comunismo è il socialismo.
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Re: orientamento politico dei sociofobici...
:popcorn:
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