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Re: Il disagio sociale
@ Claire, non è facile rispondere alla tua domanda, anche perché, come diciamo sempre, ognuno è diverso sia nei problemi sia nelle cause. Io non ho risolto un bel nulla finora, però qualche piccolo e risibile miglioramento l'ho avuto. E appunto, riflettendoci un pò su, per capire quali sono stati i motivi, non ho saputo darmi una vera risposta.
E' qualcosa che nasce dal razionale (io sono molto razionale nell'approccio alle cose, quindi per me ragionare su una cosa vuol già dire tanto), però prosegue nel lato emotivo (perché sono anche molto emotivo :mrgreen:), e questo "sostrato" emotivo deve crearsi di pari passo con quello razionale. E' illusorio credere che ragionando diversamente su qualcosa si possa smettere di soffrire per essa. Non basta "pensare" bisogna anche "sentire", il problema è che se per ragionare basta leggere un libro, per sentire non c'è una ricetta :( Io ho trovato vantaggi in un approccio che può vagamente ricordare, in alcuni aspetti, la PNL, ma non tanto perché sia una cosa valida in sè, piuttosto perché funziona bene su di me. E allora torniamo daccapo, sulle differenze individuali. Insomma, dieci righe per dire niente, se non che capisco bene cosa vuoi dire... |
Re: Il disagio sociale
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Re: Il disagio sociale
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Re: Il disagio sociale
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Se affermi questo vuol dire che anche tu pensi che si faccia una preselezione usando dei criteri, ma se è così non è mai vero né che non si dà fiducia a nessun tipo di persona, né che non la si dà a nessuno, in qualsiasi posizione si trovi. Io ti ho fatto l'esempio del prestito in cui si investe e rischia qualcosa concretamente... Tu cosa faresti in concreto? I soldi glieli dai o no? Tieni presente che non darglieli significa proprio non dare questa fiducia a questa persona in certi sensi. Delle volte, quando mi chiedono questi prestiti, io in verità mi comporto diversamente, i soldi magari li do, se non li ritengo troppi, in certe circostanze, ma penso che siano già soldi persi, li do senza aspettarmi poi che mi vengano restituiti... Però in un certo senso la fiducia non gliela do comunque. Io avendo prestato diverse volte delle cose, che poi non sono tornate indietro, ora come ora non presto più così facilmente qualcosa (soprattutto se è qualcosa a cui tengo) a qualcuno. Sinceramente non vedo perché, dal punto di vista razionale, dovrei dare tanta fiducia o più fiducia a tante persone indifferentemente, visto che i fatti precedenti mi hanno fatto arrivare a valutare la situazione diversamente. Si dà più fiducia se si riesce a verificare che il metodo per darla o toglierla è sbagliato... Se tu sostieni che è sbagliato il metodo devi poi riuscire a dimostrare e mostrare, nei casi specifici di sfiducia, che è sbagliato. Ad esempio una banca dei soldi in mano non te li dà se non si può parare il sedere e perciò fa diverse verifiche e richiede garanzie... Ma secondo me non sbaglia la banca a non dar fiducia a chi chiede dei soldi e poi magari, in relazione a tutto il resto, sembra proprio che non possa restituirli così facilmente con certi interessi. Se vuoi prova tu a mettere su una banca che dà fiducia a tutti aspettando poi in seguito e a posteriori se le cose vanno bene. Una banca del genere fallirebbe velocemente secondo me, visto che praticamente tutti a parole si dicono meritevoli di fiducia nei confronti delle capacità di restituire questi soldi e mantenere la parola data, ma le parole non contano nulla per me. Io osservo e vedo, e in base a quel che vedo tutte queste persone meritevoli di tutta questa fiducia non ci sono proprio. Quote:
Secondo te perché le nazioni hanno ancora delle armi e degli eserciti? Sono tutti così irrazionali nel non fidarsi tanto dei propri vicini? :nonso: Alla luce dei fatti per me non si può dare tutta questa fiducia. Io che ho subito attacchi e perdite, ora come ora questa fiducia non la do più tanto facilmente, a meno che non mi mostrino chiaramente che la possibilità di subire queste perdite sia davvero molto ma molto limitata. In base a quel che vedo in giro il discorso relativo alla fiducia non regge per me, le persone danno fiducia a tutti (ad esempio certi anziani) non vedo che poi stiano così bene (vengono truffati e imbrogliati piuttosto spesso)... Il problema perciò secondo me non è questo qua. Io non sono deficitario in questo, anzi, ne ho data in passato troppa e troppo facilmente agli altri e per questo poi ho subito molto, e non mi ritrovo affatto in quel che hai scritto. Sono andato nella direzione opposta per stare un po' meglio, perciò non riesco a condividere le cose che sostieni... Rispetto a questo ovviamente. Quote:
Per ottenere rapporti sessuali non mercenari con siti di incontri e senza corteggiamento non ho le competenze sociali né l'avvenenza che ci vorrebbe per riuscirci. P. S. scusami per l'errore Fluviale |
Re: Il disagio sociale
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Re: Il disagio sociale
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Invece mi pare del tutto legittimo e naturale aspirare ad avere delle relazioni in una maniera personale e congeniale, non seguendo per forza "regole" che non si capisce bene da chi o cosa (e soprattutto a quale titolo) siano imposte. Quote:
(a meno di non essere strafighi, s'intende) Quote:
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Re: Il disagio sociale
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Re: Il disagio sociale
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Non sarebbero esistiti medici e nessuno avrebbe mai migliorato certe cure se al dolore bisognava rassegnarsi a resistere piuttosto che trovare sistemi per aggirarlo o curare le malattie e le disfunzioni alla base che lo provocano. Se hai mal di schiena o altro che fai? Tu resisti? Questo è il motivo fondamentale e più importante per liberarti da questo dolore? Io non la penso così... Cerco di capire come fare per alleviare questo dolore. Secondo queste cape gloriose qua una persona soffre perché non si è convita a resistere al dolore. Io preferisco l'anestesia e le più svariate cure rispetto alla resistenza al dolore, poi vedi tu, non condivido questi punti di vista morali qua. Niente è più lontano da me rispetto alla filosofia esistenziale degli stoici. Tu vivi pure resistendo al dolore, fai bene a fare questo se è quello in cui credi... Ma direi che sia buona cosa non rompere le palle agli altri rispetto a queste questioni, perché non è mica detto che si condivida questo punto di vista qua. Quel che credi il tuo bene conseguilo (e se consiste nel resistere al dolore niente di più facile e a portata di mano, fallo e vivi così e non lamentarti più di nulla in questo forum, perché non ce n'è motivo), ma non aspettarti che questa cosa sia condivisa da tutta l'umanità. Se vuoi farti operare senza anestesia o altro, fallo pure, nessuno te lo vieta, però poi se a noi non sta bene, e preferiremmo avere a disposizione qualcos'altro, continuerà a non starci bene. Se tu sei felice così va bene, ma non aspettarti che nelle stesse condizioni altri debbano esserlo per forza felici. Che poi tutti questi stoici a parole fossero almeno coerenti con quel che sostengono, vengono sempre a piangere qua loro stessi e lamentarsi. |
Re: Il disagio sociale
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Un momento... frena... Non ho mica aperto io il topic di aiuto. Io ho dato la mia risposta. In che modo avrei "rotto le palle agli altri" semplicemente rispondendo al topic? |
Re: Il disagio sociale
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Re: Il disagio sociale
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debolezza:sofferenza=forza:benessere, non sta in piedi neanche con le stampelle. Io non ho smesso di stare male corazzandomi...anzi più uno si corazza, si fa forza, più diventa fragile. Casomai la rigidità porta alla sofferenza, mentre la flessibilità al benessere (tendenzialmente). |
Re: Il disagio sociale
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(altrimenti non capisco sulla base di cosa scatti il mi piaci-ti piaccio in così poco tempo: se non è la foto, sarà il profilo, dunque bisogna "presentare bene il CV", come direbbe liuk ^^) E poi, per essere chiari, su 'sto tinder come funziona? Sono gli uomini ad approcciare le donne, di solito? Già solo questo (andare a rompere le palle dal nulla a una di cui non sai nulla) può essere un impatto devastante per un fobico. Infatti per me i siti d'incontri sono, quale più quale meno, un mercato delle vacche, almeno stando alle esperienze che ne vedo riportate. Quote:
A meno che non si dimostri di avere una strategia o una visione del mondo più funzionale allo stare bene della persona a cui viene rivolto il consiglio. Perché a dire quello che ha funzionato per noi siamo tutti bravi, il problema è capire cosa può funzionare per un altro. |
Re: Il disagio sociale
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Re: Il disagio sociale
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E ribadisco la mia tristezza e profonda amarezza nel constatare altre persone che supportano l'idea che per trovarsi bene con gli altri bisogna curare il CV. Soprattutto se questo CV non consta di qualità morali o interessi culturali/hobby, ma di "sono andato qui, lì e là, ho fatto N foto/video in contesti cool, conosco Tizio, Caio e Sempronio, ho una certa posizione in società, ho un certo reddito"... Quote:
Ma OK, ammettiamo che la risposta sia sempre sì. Quello che contesto è il venire a dire "la tua visione del mondo è disfunzionale e ti fa stare male, questa qua invece è meglio, vedi? io ci sto benissimo". Che faccia stare meglio te NON è argomento sufficiente per stabilire una volta per tutte la superiorità o la maggiore correttezza della tua visione del mondo, il pensarlo denota presunzione ed egocentrismo (se va bene a me, buona camicia a tutti). Non so se sono stato chiaro. |
Re: Il disagio sociale
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Re: Il disagio sociale
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Che questi modi (a volte solo immaginati, perché in concreto magari non li si è riusciti ancora a realizzare) sono identici per tutti io ormai lo dubito fortemente. Se io immagino di ricevere amore nel momento in cui ho a che fare con una donna comprensiva, che mi accetta e che mi attrae e non mi chiede di fare certe cose, voglio essere magari amato in certi modi che probabilmente nessuna persona (più simile a me) è mai riuscita a sperimentare. Che altri si dicano soddisfatti (e magari lo sono davvero) di certe forme o tipi di relazione che chiamano di "amore" non implica che lo sarei anche io. Io quando dico di desiderare certe forme di amore mi è ben chiaro che non mi riferisco a certe relazioni che altri tengono in piedi con l'altro sesso e che chiamano "relazioni di amore", è un concetto personale questo, tanto è vero che non invidio direttamente certi tipi di relazione, perché io se stessi all'interno di queste relazioni starei male e maledirei il partner. Se qualcuno cercasse di piazzarmi all'interno di questo tipo di relazioni qua di "amore", lo so bene questo, me la darei a gambe levate e non le considererei relazioni di amore o rapporti in cui io ricevo amore da qualcuno. Vorrei intrattenere certi tipi di relazioni con certi tipi di donne, ma sinceramente modelli già esistenti da copiare ed imitare non ne vedo. Ormai credo di cercare qualcosa che ancora non c'è (e non so nemmeno se sia possibile che ci sia). Quote:
Penso che ognuno di noi ha un concetto diverso di cosa sia una vita piacevole perciò l'idea di poter rintracciare oggettivamente e in generale cosa è funzionale e cosa no cade subito, perché poi bisognerebbe chiedersi: ma è funzionale rispetto all'ottenere e far cosa? Per qualcuno vivere bene potrebbe consistere nell'avere un buon lavoro interessante e svolgere svariate attività, per qualcun altro avere uno stipendio senza fare nulla... E così via... Per me le persone sono semplicemente diverse. Bisognerebbe prima indagare individualmente in cosa consiste questo bene, e poi in base a questo cercare di indirizzare la persona con sistemi più efficaci verso questa situazione qua (se davvero si è motivati ad aiutare), sempre se è possibile, perché spesso non è detto che si possano migliorare in certi sensi certe situazioni. |
Re: Il disagio sociale
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A te stesso da fastidio essere lamentoso e non ti va di non resistere al dolore? Bene, questo è un problema tuo, non nostro. Tu vai in questa direzione qua se ti fa felice, direi che hai risolto tutto, sai anche cosa fare... Non pensi? :nonso: Ma magari noi altri (non so chi è d'accordo con me qualcuno ci sarà pure) cerchiamo sistemi per alleviarlo il dolore, e quindi non condividiamo affatto i tuoi obiettivi. La tua soluzione va bene per il tuo problema, non spacciarla come una soluzione anche per i nostri, bisogna poi vedere bene quali sono questi problemi per poter affermare che la tua è la ricetta giusta in generale. |
Re: Il disagio sociale
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Fluviale intanto ti ringrazio per aver aperto una discussione molto interessante. Sono sicuro che non era tua intenzione come dire "Io ci sono riuscito e voi ancora no". Anzi apprezzo quello che hai scritto. Purtroppo scrivere è diverso dal conversare e spesso si cade in qualche incomprensione. Ho solo un disappunto nei tuoi confronti..perché dici approfittarne finché potete? Quindi vuol dire che non sei uscito del tutto? E come se un tossicodipendente dopo tempo ritrova i suoi amici e gli dice"Ragazzi sto bene, sono uscito dalla droga. Non faccio più uso da mesi!!" E poi dopo due giorni si rifà ancora...
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Re: Il disagio sociale
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