FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   vogliamo veramente essere normali? (https://fobiasociale.com/vogliamo-veramente-essere-normali-47597/)

Weltschmerz 06-02-2015 22:16

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Non so cosa voglio, se lo sapessi comunque non lo definirei in base a ciò che si definisce normale (perché non me ne frega niente).

Capisco comunque il bisogno di essere normali, del seguire delle regole di convivenza di base che permettono di socializzare con meno problemi possibile sul fronte della comunicazione.

Il problema non sta nella normalità, ma nella flessibilità e i vantaggi/svantaggi dell'individuo nei confronti di essa.

Emil 06-02-2015 22:33

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Per quanto riguarda l'off-topic, si stava parlando di che cosa sia o cosa non sia la normalità e in quale modo (e grado) se ne voglia fare parte o meno.
Non mi pare così off-topic partire dal principio (non univoco) che, visti i risultati della discussione, pare essere stato frainteso e non compreso.

Sminuire tutto quello che è stato detto come chiacchere inutili da filosofi e linguisti mi pare superficiale, oserei dire un pregiudizio degno della migliore normalità...

eVito Corleone 06-02-2015 22:38

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1451391)
Per quanto riguarda l'off-topic, si stava parlando di che cosa sia o cosa non sia la normalità e in quale modo (e grado) se ne voglia fare parte o meno.
Non mi pare così off-topic partire dal principio (non univoco) che, visti i risultati della discussione, pare essere stato frainteso e non compreso.

Sminuire tutto quello che è stato detto come chiacchere inutili da filosofi e linguisti mi pare superficiale, oserei dire un pregiudizio degno della migliore normalità...

1) Che siano chiacchere inutili lo stai dicendo adesso tu, forse hai letto con superficialità.
2) Ho solo riportato un dato di fatto, e lo trovo un po' buffo, tutta qua.

Blur 06-02-2015 22:40

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1451381)
Così va bene?

a costo di sembrare pignolo ti dico di no, perche avrei preferito degli esempi concreti: pippo è normale perche fa questo, dice questo, si comporta in questo modo

Quote:

Originariamente inviata da eVito Corleone (Messaggio 1451383)
Già, ogni volta che qualcuno parla di normalità arrivano subito i filosofi che disquisiscono su cosa sia la normalità e i linguisti che disquisiscono sull'etimologia della parola. :D

ma quali filosofi, l'argomento del topic sono le persone normali. Se ognuno non esprime il suo concetto di persona normale è inutile argomentare qui.
Ma di cosa stiamo parlando?
edit. ok ho letto ora il tuo secondo messaggio, capito

Quote:

Originariamente inviata da syd_77 (Messaggio 1451376)
state andando off-topic, il concetto di "persone normali" più o meno si sa qual è, la domanda era se vogliamo essere come loro oppure se, magari inconsciamente, adottiamo dei comportamenti che ci fanno discostare dalla normalità.

off-topic?ma come facciamo a controbattere o condividere dei pareri se non sappiamo cosa intende l'altra persona per normale. La definizione del dizionario l'abbiamo capita tutti. Più in-topic di così..
Sarò duro ma io non ho ancora capito cosa alcuni intendono per persona normale

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1451391)
Per quanto riguarda l'off-topic, si stava parlando di che cosa sia o cosa non sia la normalità e in quale modo (e grado) se ne voglia fare parte o meno.
Non mi pare così off-topic partire dal principio (non univoco) che, visti i risultati della discussione, pare essere stato frainteso e non compreso.

Sminuire tutto quello che è stato detto come chiacchere inutili da filosofi e linguisti mi pare superficiale, oserei dire un pregiudizio degno della migliore normalità...

ecco è quello che penso pure io, non l'avrei spiegato meglio

Walla 06-02-2015 22:57

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Non sono riuscita a leggere tutto quel che avete scritto. Io non voglio essere normale, voglio essere me stessa. Non mi interessa cosa è normale o cosa no, voler essere normali mi pare significhi "volere essere come gli altri", "volere adeguarsi ad un certo modello". Io voglio essere libera: se mi va di conoscere una persona provare a farlo, se mi va di fare una telefonata, farla e così via. ognuno di noi ha dei limiti cui deve sottostare (per esempio se sono scoordinata non mi accettano in una scuola di danza, se sono timida non ho il coraggio di cantare in pubblico), ma io sento che la mia condizione mi blocca in troppe cose che mi piacerebbero e non posso considerarla un semplice difetto.

Angus 06-02-2015 23:15

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da Blur (Messaggio 1451393)
a costo di sembrare pignolo ti dico di no, perche avrei preferito degli esempi concreti: pippo è normale perche fa questo, dice questo, si comporta in questo modo


Pippo è normale perché vive senza farsi troppe domande, prendendo per buono quello che gli è stato insegnato da bambino/ragazzo. E' tendenzialmente anestetizzato e privo di slanci emotivi, al di fuori del contesto familiare (e sempre più spesso anche all'interno). Vive una vita sostanzialmente ritirata, senza interessarsi molto di quello che succede al di fuori del suo cerchio. E' maschilista, anche se non lo ammetterebbe, e probabilmente non se ne rende conto: ha dunque un velato disprezzo per gli effeminati, e per il femminile in genere. Considera lo studio, e in generale l'attività intellettuale, una cosa pallosa, anche se pragmaticamente utile e forse encomiabile; in alternativa, lo considera una perdita di tempo. E' formalmente cattolico, o irriflessivamente ateo, e in entrambi i casi (anche se più nel secondo, in effetti) sprezzante (velatamente, quasi mai esplicitamente) nei confronti di chi assume l'altra posizione. E' in generale sprezzante e poco aperto. Crede che il lavoro sia un dovere, esattamente come lo studio, ma anche un diritto. Segretamente però ambisce ad una vita di ozio. Considera il sesso un tabù, e lo vive trasgressivamente. Disprezza, pur bramandole, le ragazze troppo facili. Si sentirebbe offeso se qualcuno gli dicesse che è anormale.

DeadMan87 06-02-2015 23:16

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da syd_77 (Messaggio 1450877)
I "normali" hanno una vita frenetica, lavorano, poi nel week-end vanno al cinema con il gruppo di amici, la domenica per negozi, fanno cose che fanno tutti.. devono obbedire alle leggi sociali del branco.. io una vita così non la voglio, voglio fare quello che mi pare, quando mi pare.

Quando sento i colleghi descrivere le loro vite normali, stereotipate, non provo invidia, ma solo disagio.

Dai normali vorrei solo imparare il modo giusto di relazionarsi, di parlare, saper controllare l'emotività, ma per il resto non vorrei cambiare la mia vita con la loro.
Cosa ne pensate?

Torniamo all'apertura del thread dato che si prefigura un off-topic (che io non ravvedo personalmente), e ti dico che hai descritto uno scenario inconsistente.

Tu non vuoi una vita assimilabile a ciò che tu definisci quella delle persone "normali" ma vorresti possedere la loro gamma di qualità sociali/relazionali/emotive.

Mi permetto di dire che è un concetto quanto meno contrastante, perché è logico presumere che le persone "normali" che tu descrivi, abbiano acquisito questo set di peculiarità proprio avendo una vita "normale". Ergo per diventare ciò che sono, persone comunicative, sicure e spigliate a livello relazionale, emotivamente stabili hanno dovuto vivere a stretto contatto tra loro, ritrovandosi uniti da schemi dettati dalla società.

Comunque io ho dei seri dubbi sul fatto che le qualità che tu hai descritto siano riscontrabili contemporaneamente in qualsiasi individuo sulla faccia della Terra.

IO&EVELYN 06-02-2015 23:36

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da utopia? (Messaggio 1451140)
E io ribadisco, la volontà non è solo il raggiungimento dei propri grandi obiettivi, è anche gestione delle più piccole e più relativamente insignificanti cose.



certo, ma i grandissimi ''obiettivi'' (sogni) sono quelli che contano veramente. e siamo sempre alle solite.

Keith 06-02-2015 23:38

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da DeadMan87 (Messaggio 1451404)
Torniamo all'apertura del thread dato che si prefigura un off-topic (che io non ravvedo personalmente), e ti dico che hai descritto uno scenario inconsistente.

Tu non vuoi una vita assimilabile a ciò che tu definisci quella delle persone "normali" ma vorresti possedere la loro gamma di qualità sociali/relazionali/emotive.

Mi permetto di dire che è un concetto quanto meno contrastante, perché è logico presumere che le persone "normali" che tu descrivi, abbiano acquisito questo set di peculiarità proprio avendo una vita "normale". Ergo per diventare ciò che sono, persone comunicative, sicure e spigliate a livello relazionale, emotivamente stabili hanno dovuto vivere a stretto contatto tra loro, ritrovandosi uniti da schemi dettati dalla società.

Comunque io ho dei seri dubbi sul fatto che le qualità che tu hai descritto siano riscontrabili contemporaneamente in qualsiasi individuo sulla faccia della Terra.

Quello che dici può essere spesso vero ma non sempre, il sapersi relazionare è in parte anche innato, il saper parlare normalmente, non c'è sempre bisogno di circondarsi di gente per essere capaci.

Sono sicuro che c'è parecchia gente qui sul forum che riesce a parlare bene, a telefonare, a reagire ai molestatori sul lavoro con una certa assertività..niente di eccezionale ma almeno il minimo indispensabile. Te lo dice uno che neanche riesce ad esprimersi bene scrivendo, figuriamoci nel parlare..ecco mi basterebbe non dico la spigliatezza, ma quel minimo sindacale di capacità relazionale che hanno la maggior parte dei normali.

Tararabbumbieee 06-02-2015 23:48

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Se fossi stato tagliato per la normalità, penso che avrei avuto anch'io una vita normale...il fatto che non l'abbia mai avuta, e che quasi di certo mai l'avrò, vuol dire evidentemente che non posso oppure non voglio avere un'esistenza così. Certo, c'è una bella differenza tra il non potere e il non volere, ma sia in un caso che nell'altro il risultato finale rimane lo stesso...

Franz86 07-02-2015 00:06

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1451423)
Se fossi stato tagliato per la normalità, penso che avrei avuto anch'io una vita normale...il fatto che non l'abbia mai avuta, e che quasi di certo mai l'avrò, vuol dire evidentemente che non posso oppure non voglio avere un'esistenza così. Certo, c'è una bella differenza tra il non potere e il non volere, ma sia in un caso che nell'altro il risultato finale rimane lo stesso...

Potrebbe anche voler dire che non sei stato messo fin dall' inizio "sul binario giusto", come invece capita alla maggior parte delle persone. Ma questo non sarebbe necessariamente equivalente né al non potere, né al non volere ...

alien boy 07-02-2015 00:19

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Ma ci saranno diverse gradazioni tra normalità e anormalità. Ad esempio quelli che si conformano a tutto ciò a cui si può conformare, altri invece sono un po' più rilassati ma comunque non risultano particolari, poi magari i tipi un po' improvvisati o artisti (in senso metaforico) o un po' 'soggetti' (sia estroversi che introversi) e quelli persi (per cause varie).
Mi sono trovato recentemente in situazioni in cui non c'era una forte pressione che tende a normare, a diluire, miscelare, appianare, c'era qualche fastidio ma la preferivo a un'altra situazione che sto vivendo attualmente più spostata verso le 'cose vanno fatte così per criteri stabiliti pregressi', mi sento alquanto giudicato per la mia, diciamo, indolenza ad accettare l'avvolgimento dell'individualità. Forse ci vuole un compromesso, ma per ora la resistenza passiva funziona :D

Tararabbumbieee 07-02-2015 00:29

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da Franz86 (Messaggio 1451433)
Potrebbe anche voler dire che non sei stato messo fin dall' inizio "sul binario giusto", come invece capita alla maggior parte delle persone. Ma questo non sarebbe necessariamente equivalente né al non potere, né al non volere ...

Anche, quella ambientale potrebbe essere un'ulteriore causa in effetti...ad ogni modo, indipendentemente da quali fattori possano avermi condotto lontano dalla normalità, il fatto inequivocabile è che la realtà e io ci muoviamo lungo due binari paralleli...

Kody 07-02-2015 02:21

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da syd_77 (Messaggio 1451208)
Grazie per avermi spiegato come si vive in società, io non lo sapevo! Ora che mi hai illuminato sono un uomo migliore :sarcastico:


La fobia sociale intesa non come disturbo fine a se stesso, ma come un qualcosa che ci aiuta a riflettere sulla strada da percorrere.. si, ci può stare. Vedi che se ti sforzi puoi dire anche cose sensate :ridacchiare:

Se argomenti con delle palesi, banali e superficiali prese in giro, non credo farai tanta strada.

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 1451402)
Pippo è normale perché vive senza farsi troppe domande, prendendo per buono quello che gli è stato insegnato da bambino/ragazzo. E' tendenzialmente anestetizzato e privo di slanci emotivi, al di fuori del contesto familiare (e sempre più spesso anche all'interno). Vive una vita sostanzialmente ritirata, senza interessarsi molto di quello che succede al di fuori del suo cerchio.

No scusa, mi stai dicendo che la persona normale [termine che non indica nulla, è ancora più generale di "fobico medio"] vive una vita ritirata? Ma scherziamo? Un fobico allora? Se una persona normale vive una vita ritirata, il fobico medio cosa fa? E' un eremita estremo. E il fobico medio si interessa molto a quello che è al di fuori del suo cerchio? Spesso lo si ritrova a dire che passa le giornate al PC con i giochi, oppure fra fumetti, film, porno, libri di argomenti particolari.......Persone fobiche più adulte magari hanno anche interessi come la politica, ma una differenza con le persone di tutti i giorni è che loro fanno anche corsi di vario tipo [cucina, ballo, lingue, pc, ecc], il fobico medio spesso snobba queste cose. E secondo me le snobba per il solo gusto di snobbare cose che fanno i normali, visto che si sente snobbato dai normali per le cose che segue lui.

Occhio, perchè dire che i normali vivono una vita ritirata quando a confronto i fobici passano molto più tempo da soli, è una frase molto strana da sentir dire.


Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 1451402)
E' maschilista, anche se non lo ammetterebbe, e probabilmente non se ne rende conto: ha dunque un velato disprezzo per gli effeminati, e per il femminile in genere.

Mi pare che tu parli per impressioni tue e non per esperienza diretta di contatto con molte persone. Stando su questo forum, a me è parso che fosse più il fobico medio ad avere un velato disprezzo non per i gay, ma per il genere femminile in quanto "non gliela da".

Ripeto poi che "normale" è un concetto troppo astratto e non definisce nessuna categoria di persone.

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 1451402)
Considera lo studio, e in generale l'attività intellettuale, una cosa pallosa, anche se pragmaticamente utile e forse encomiabile; in alternativa, lo considera una perdita di tempo. E' formalmente cattolico, o irriflessivamente ateo, e in entrambi i casi (anche se più nel secondo, in effetti) sprezzante (velatamente, quasi mai esplicitamente) nei confronti di chi assume l'altra posizione. E' in generale sprezzante e poco aperto. Crede che il lavoro sia un dovere, esattamente come lo studio, ma anche un diritto. Segretamente però ambisce ad una vita di ozio. Considera il sesso un tabù, e lo vive trasgressivamente. Disprezza, pur bramandole, le ragazze troppo facili. Si sentirebbe offeso se qualcuno gli dicesse che è anormale.

A mio avviso sono idee, ma idee che non si applicano alla realtà. Troppo varia di persone. Secondo me tutto questo voler mettere in cattiva luce il resto del mondo [perchè con la parola "normali" è questo che si vuol fare] è solo un modo per mettersi sul piedistallo, per prendersi una vittoria morale visto che la vita non ci da nulla.

Io attacco la società per una cosa sola principalmente: insegnare fin da piccolo, ai bambini, ad essere degli ingranaggi: "Devi fare questo, questo deve essere fatto così, poi devi fare questo, devi prendere bei voti, devi fare una famiglia, devi,devi devi" e solo pochi riescono a staccarsi da questo DEVI e fare quello che VOGLIONO, decidendo così il loro destino. Ci sono tante persone, anche alcuni miei amici, che sono impantanati in questo DEVO e si vede che non ne sono felici perchè si lamentano di quello che devono fare, ma dentro di loro non sanno quello che vogliono.

Ed anche il fobico segue questo DEVO, per quanto neghi e odi gli stereotipi, spesso lo vedi scrivere "Per fare questo DEVO essere estro/Per avere una ragazza DEVO essere stronzo". Questo stesso thread pare dire "Per avere la vita come gli altri DEVO essere normale. Lo voglio davvero?" E io risponderei: "Ti consiglio di non volerlo, ma sei pronto a passare da fobico a leader di te stesso, saltando la normalità? Sai cosa vuoi dalla vita, sai quale VUOI che sia la tua ragione di vita e quali vuoi che siano i tuoi obbiettivi? Sei pronto ad affrontare tutti gli ostacoli che ci sono per raggiungere i tuoi obbiettivi?"

DeadMan87 07-02-2015 02:42

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da syd_77 (Messaggio 1451418)
Quello che dici può essere spesso vero ma non sempre, il sapersi relazionare è in parte anche innato, il saper parlare normalmente, non c'è sempre bisogno di circondarsi di gente per essere capaci.

Sono sicuro che c'è parecchia gente qui sul forum che riesce a parlare bene, a telefonare, a reagire ai molestatori sul lavoro con una certa assertività..niente di eccezionale ma almeno il minimo indispensabile. Te lo dice uno che neanche riesce ad esprimersi bene scrivendo, figuriamoci nel parlare..ecco mi basterebbe non dico la spigliatezza, ma quel minimo sindacale di capacità relazionale che hanno la maggior parte dei normali.

Se questo per te è avere una vita normale, allora io sono mr. medio-man.

Non voglio certo ridurre l'importanza dei tuoi problemi, sono sicuro che per il tuo vissuto siano cruciali. Ma sono requisiti troppo minimi a mio avviso.

Io parlo molto bene, a patto che non ci siano esseri vaginodotati nelle vicinanze, posso risultare persino saccente e prepotente se mi si fa innervosire il giusto.

So parlare al telefono anche se non mi piace usarlo come mezzo di comunicazione, prediligo la messaggistica.

So scrivere, e qui me la meno un minimo, piuttosto bene e se voglio sono capace di padroneggiare sia un registro formale che altamente informale.

Nonostante ciò non penso di poter essere definito una persona con una vita normale, ma neanche per sbaglio. Avere queste capacità non è un fattore sufficiente a permettermi di creare dei rapporti.

Esempio: come molte personalità timide, se non mi si cerca non mi si trova. E non c'è una progettualità dietro a questa cosa, a me semplicemente non viene naturale per esempio cercare compagnia anche desiderandola. Fattore che viene spesso interpretato come freddezza emotiva e quindi risulto un po' tanto un grande stronzo agli occhi altrui. La capacità di valorizzare la compagnia altrui, che è una qualità puramente relazionale, non la puoi acquisire dal nulla. Devi vivere in determinati contesti per assimilarla o avere un'innata propensione alla ricerca di contatto sociale.

Altra scemenza, non amo il contatto fisico con persone che non conosco molto bene. Sono uno che schiva strette di mano, saluti "bacino sulla guancia", pacche, e abbracci manco fossero proiettili. E non c'è loquacità che ti salvi dal sembrare un perfetto coglione quando ti mostri così schivo. Quindi, tolleranza dell'invasione del proprio spazio personale: altra cosa che si impara con uno stile di vita prettamente "normale" e canonico.

Angus 07-02-2015 11:36

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1451483)

No scusa, mi stai dicendo che la persona normale [termine che non indica nulla, è ancora più generale di "fobico medio"] vive una vita ritirata? Ma scherziamo? Un fobico allora? Se una persona normale vive una vita ritirata, il fobico medio cosa fa? E' un eremita estremo.

Sì, le persone normali "si fanno i fatti propri", cioè conducono una vita emozionalmente ritirata, priva di passione, anche se vanno a ballo latino-americano. Questo vale naturalmente a maggior ragione per i fobici.

Quote:


Mi pare che tu parli per impressioni tue e non per esperienza diretta di contatto con molte persone. Stando su questo forum, a me è parso che fosse più il fobico medio ad avere un velato disprezzo non per i gay, ma per il genere femminile in quanto "non gliela da".
Occhio alle illazioni: che ne sai tu di quante esperienze ho avuto?
Confermo l'attribuzione di maschilismo, anche se capisco che possa sembrare eccessiva: il fatto è che non è facile accorgersene, perché le persone tipicamente lo negano, anche a se stesse.

Quote:

Ed anche il fobico segue questo DEVO, per quanto neghi e odi gli stereotipi, spesso lo vedi scrivere "Per fare questo DEVO essere estro/Per avere una ragazza DEVO essere stronzo". Questo stesso thread pare dire "Per avere la vita come gli altri DEVO essere normale. Lo voglio davvero?" E io risponderei: "Ti consiglio di non volerlo, ma sei pronto a passare da fobico a leader di te stesso, saltando la normalità? Sai cosa vuoi dalla vita, sai quale VUOI che sia la tua ragione di vita e quali vuoi che siano i tuoi obbiettivi? Sei pronto ad affrontare tutti gli ostacoli che ci sono per raggiungere i tuoi obbiettivi?"
Su questo sono del tutto d'accordo.

Emil 07-02-2015 11:39

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1451483)
Io attacco la società per una cosa sola principalmente: insegnare fin da piccolo, ai bambini, ad essere degli ingranaggi: "Devi fare questo, questo deve essere fatto così, poi devi fare questo, devi prendere bei voti, devi fare una famiglia, devi,devi devi" e solo pochi riescono a staccarsi da questo DEVI e fare quello che VOGLIONO, decidendo così il loro destino. Ci sono tante persone, anche alcuni miei amici, che sono impantanati in questo DEVO e si vede che non ne sono felici perchè si lamentano di quello che devono fare, ma dentro di loro non sanno quello che vogliono.

Eh, ma allora siamo d'accordo perché è proprio questo che si stava contestando: della rigidità culturale e dei suoi modelli che ci rendono schiavi e che, per forza di cose, non può tollerare ciò che se ne discosta.
L'educazione di cui parli serve a produrre dei pezzi per la macchina, cioè la produzione di persone capaci di calarsi perfettamente nel ruolo che gli è stato assegnato con tutti i (presunti) doveri e i (pochi) diritti: un soggetto normale dunque.

tersite 07-02-2015 11:44

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
essere 'normali' non significa appecorarsi , avere delle normali relazioni di amicizia delle normali relazioni sentimentali certo che sì

utopia? 07-02-2015 12:12

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Originariamente inviata da IO&EVELYN (Messaggio 1451417)
certo, ma i grandissimi ''obiettivi'' (sogni) sono quelli che contano veramente. e siamo sempre alle solite.

Qui andiamo sul soggettivo e il discorso crolla.

tersite 07-02-2015 12:29

Re: vogliamo veramente essere normali?
 
Quote:

Io attacco la società per una cosa sola principalmente: insegnare fin da piccolo, ai bambini, ad essere degli ingranaggi: "Devi fare questo, questo deve essere fatto così, poi devi fare questo, devi prendere bei voti, devi fare una famiglia, devi,devi devi" e solo pochi riescono a staccarsi da questo DEVI e fare quello che VOGLIONO, decidendo così il loro destino. Ci sono tante persone, anche alcuni miei amici, che sono impantanati in questo DEVO e si vede che non ne sono felici perchè si lamentano di quello che devono fare, ma dentro di loro non sanno quello che vogliono.

Ed anche il fobico segue questo DEVO, per quanto neghi e odi gli stereotipi, spesso lo vedi scrivere "Per fare questo DEVO essere estro/Per avere una ragazza DEVO essere stronzo". Questo stesso thread pare dire "Per avere la vita come gli altri DEVO essere normale. Lo voglio davvero?" E io risponderei: "Ti consiglio di non volerlo, ma sei pronto a passare da fobico a leader di te stesso, saltando la normalità? Sai cosa vuoi dalla vita, sai quale VUOI che sia la tua ragione di vita e quali vuoi che siano i tuoi obbiettivi? Sei pronto ad affrontare tutti gli ostacoli che ci sono per raggiungere i tuoi obbiettivi?"
questo è il kody che preferisco assertivo e originale . è vero che molti seguono i DOVERI e sono infelici e aggiungo che spesso hanno una doppia vita ... sull'ultima parte poi concordo totalmente essere leader di se stesso , saltando la 'normalità' cioè il dover essere qualcosa ma essendo solo se stessi ,facile più a dirsi che farsi però...


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 15:29.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.