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Re: Società multiculturale: vi piace/piacerebbe o no?
Perché no? Sarebbe una cosa positiva. Si incontrerebbero culture diverse a pochi passi da te. Ci sarebbe modo di conoscere gente diversa e parla una che ha attorno solo cloni. Il fatto della delinquenza non credo dipenda da questo. Anche in una stessa etnia ci sono eventi di criminalità
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Re: Società multiculturale: vi piace/piacerebbe o no?
Ai 9 che hanno votato la prima opzione auguro il peggio dalla vita, tutto il male immaginabile.
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Re: Società multiculturale: vi piace/piacerebbe o no?
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Re: Società multiculturale: vi piace/piacerebbe o no?
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Re: Società multiculturale: vi piace/piacerebbe o no?
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Quindi non vedo in base a cosa si facciano queste osservazioni. Quote:
Il punto è garantire la possibilità di integrarsi e di vivere onestamente, e perseguire i criminali, indipendentemente dal colore della pelle. |
Re: Società multiculturale: vi piace/piacerebbe o no?
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Re: Società multiculturale: vi piace/piacerebbe o no?
Penso che una società multiculturale "vera e propria", con una distribuzione omogenea di più culture e lingue, possa esistere solo con uno sforzo estremo da parte di ciascuna delle persone che la compone, uno sforzo altruistico quotidiano che pochissimi sarebbero disposti ad intraprendere.
Bisogna considerare che molte barriere ci separano da una persona che proviene da un paese straniero; barriere linguistiche, comportamentali, ideali, pure molto marcate. Queste barriere possono essere trasformate in fonte di arricchimento, tuttavia questo richiede una spinta altruistica che la maggior parte di noi è disposta a fare soltanto una volta ogni tanto. Bisogna pure considerare che sia noi, sia le persone che vengono dall'esterno, non si è sempre in grado di tuffarci verso una cultura diversa, ad esempio non siamo tutti in grado di apprendere una lingua straniera in scioltezza e non sempre vogliamo aderire agli standard comportamentali creati da un'altra cultura. Insomma, una "cultura omogenea" non può oggettivamente funzionare al giorno d'oggi, anche se sarebbe auspicabile essere tutti in possesso di un mezzo di comunicazione universale. Infatti, in Italia 60 milioni di persone sono in grado di comunicare facilmente utilizzando la stessa lingua, e non è poco; sarebbe senz'altro bello se tutti quanti nel mondo avessimo uno strumento linguistico universale, però non è il caso attuale. Per fortuna, l'inglese ha una certa diffusione e funge un po' da lingua franca, anche se non tutti lo sanno parlare, nemmeno nei paesi occidentali. In ogni caso credo che sia nostro dovere accogliere persone che vengono da fuori. Non è colpa di nessuno se delle persone sono state sfortunate a nascere in un paese povero e che magari promuove dei modelli comportamentali non proprio rispettosi, quindi è giusto accogliere queste persone qui, ricordando che anche noi ci comportiamo male e non siamo santi. E' nostro dovere integrare nella nostra società chiunque decida di venire, cercare di superare le barriere linguistiche e quant'altro; chi viene da fuori è auspicabile faccia una spinta verso di noi, ma vale anche il viceversa. Se il processo di immigrazione è lento, la società sarà in grado di reggerlo ed adeguarsi ad esso, modificandosi lentamente come è sempre avvenuto. Il motivo per cui non parliamo più latino è per le immigrazioni dei popoli barbarici, degli arabi, degli spagnoli. Naturalmente una società non sarebbe in grado di accogliere un'immigrazione troppo pesante e brusca, nel qual caso avverrebbe una disgustosa ghettizzazione. Quindi, più che "90% italiani, 10% stranieri" direi "90% locali, 10% esterni" perché l'identità "italiana" è in continuo divenire e chiunque si sia integrato qui può definirsi locale. |
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