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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Ecco perché "avercela fatta" è scorretto. Non credo che sia una cosa che si possa dire mai perché esistere è porsi (vivere) il problema dell'esistenza. Sempre. |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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ti sorridono gli onti, Heidegger (Heidegger) le capre di filosofia ti fanno Ciao! A cci pi cchia qui c'è un mondo allamano Heidegger, Heidegger, deietto come te. |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Che devo dire. Sono scelte di vita. Io continuo a dire che ansie, paure, fobie, ecc vanno eliminate, però capisco che ci sia chi le voglia accettare così come sono. Accettare è sempre più semplice che mettersi in gioco e cambiare. |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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--- Moderazione --- |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Non ho mai dato del superficiale a nessuno, ne del superiore a qualcun altro. Tu sei il primo, seconde me, che si auto-discrimina che nutri pregiudizi su te stesso. Le ansie, le paure e le angosce ce le hanno tutti. E accettarle non vuol dire rassegnarsi. |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Edit: Chiedo umilmente scusa alla moderazione per essermi lasciato andare |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Non ho risolto tutti i miei problemi, solo alcuni. Credo che il motivo principale della mia "svolta" sia stata la scelta di andamene lontano da casa per qualche tempo.. Ero in crisi con gli studi, bloccato da anni. Avevo capito che quello che studiavo era un ripiego. Ho provato allora un corso di formazione professionale. Oltre al fatto di mettermi alla prova con un "lavoro vero" (si trattava di un corso con una specie di pre-salario e dove oltre alle lezioni teoriche ti mettevano da subito a lavorare), credo che sia stato utile uscire fuori dal solito ambiente. Lontano da casa (io sono del sud, il corso era in una città del nord italia) sono stato costretto a fare amicizia con altre persone, a cavarmela da solo in tante cose, a vedermi sotto una luce nuova. Ho avuto la fortuna che i miei comapgni di corso ero persone tranquille. Ho avuto una vita sociale per la prima volta da anni. Inoltre ho avuto tempo per riflettere su cosa volevo fare veramente. Inutile dire che il corso poi non è andato bene. Però ho capito quale facoltà mi interessava veramente e dopo questa esperienza ho concluso velocemente gli studi. Perchè non avevo scelto prima la facoltà in cui mi sono poi laureato? Perchè non mi ritenevo "degno" o all'altezza di farla (mi sono laureato in psicologia) Perchè ho cambiato idea? Perchè ho capito che stavo buttando nel cesso l'unica cosa che sapevo fare: studiare. E che l'unica cosa che mi motivava a farlo era la sofferenza che avevo provato. Quindi in qualche modo dovevo aiutare gli altri. Questo è stato il primo passo. All'università ho incontrato alcune persone che sono tutt'ora mie amiche (da ragazzo ero solo come un cane) In seguito ho iniziato a lavorare per alcune cooperative. Non è stato tutto rose e fiori. Lavori precari, pochi soldi, rospi da digerire, ecc. Però sentivo di avere uno scopo, un obiettivo. Ora campo più che altro facendo l'insegnante di sostegno. Anche qui ci sono alti e bassi. A volte pensi di aver fatto qualcosa di utile. Altre volte ti senti scoraggiato. Ma se mi guardo indietro a com'ero vedo un ragazzino frustrato, arrabbiato con sè stesso e con il mondo. Credo che sarei potuto diventare un delinquente. Ora sono sicuramente più in pace con mè stesso. E' già qualcosa. Non so se ho risposto. Se avete domande fatemele pure. |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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a me sembrano passi importanti , ma come detto in uan altro treddo si può pure migliorare m anon si cambia , ognuno la suo destino se vuoi scritto nel codice genetico o nell'ambiente dei primi anni di vita ... |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
zio Paperone sei troppo severo ...
sopratutto nei confronti di muttley che è un galantuomo e ora bannami pure ;) |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
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Pur non essendo tenuto a farlo ti rispondo invitandoti a riflettere sul fatto che l'uso reiterato di toni provocatori e/o spocchiosi, anche se singolarmente presi non da richiamo o cartellino, a lungo termine non possono che essere un motivo ulteriore per comminare una sanzione più decisa. E l'utente in questione non ne è stato esente negli ultimi tempi, ti basti questo. Ciò chiarito, sarà meglio tornare a parlare dell'argomento della discussione, che dite? |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
Vedo che quelli che ce l' hanno fatta sono parecchio restii a raccontare la loro esperienza. Mah. Prego , accomodatevi, date consigli a quelli che sono stati più sfigati di voi.:)
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Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
L'unico modo per farcela è non ascoltare certi consigli... prendersi i propri tempi e seguire una terapia...
È inutile che chiediate la ricetta facile da chi ce l'ha fatta Un saluto e la mia vicinanza a claire |
Re: Censimento di quelli che ce l'hanno fatta
Effettivamente non ho detto molto, pardon.
Dunque : ho iniziato tagliando i ponti con persone che ritenevo avessero poco da darmi e condividere poichè, per la mia morale personale, si sono mostrate scorrette. Ho pagato lo scotto con la solitudine e un pò di sputtanamento ma in quel periodo comunque la voglia di fare e la determinazione non mancavano quindi mi sono messo in gioco in quella che all'epoca era la mia passione principale , cioè suonare. Ho conosciuto diversa gente, ma un pò per incompatibilità, un pò per la casualità degli eventi e largamente per per via delle vicende di cui sopra, ero molto chiuso ed evitante ergo non sono riuscito a creare legami stabili. Tuttavia ritengo di essermi comportato correttamente almeno sul piano formale e su quello morale, quindi pace e amore ( ed ancora solitudine). A questo periodo si è più o meno sovrapposta la consapevolezza che la scelta del mio primo corso di laurea non era ciò che desideravo divenisse la mia futura professione. Ci son voluti mesi, anche abbsatanza duri per via di un pò di depressione causata dall'esser solo, per far emergere il problema e discuterne in famiglia. Ora studio altro ma sia io che i miei genitori siamo concordi sulla scelta e le motivazioni dietro ad essa, quindi pace ed amore pure qua. Rimane il problema della solitudine e della mia difficoltà a rapportarmi con i miei coetanei senza diventare subito un piccolo misantropo. Non avendo solidi appoggi ho deciso ancora di iniziare nuove attività da 0, in questo caso la palestra e le arti marziali ( la prima praticamente solo in vista della seconda). Ho smesso di cercare di attirare persone forzatamente o di infilarmi in contesti sociali, alla solitudine mi ci sono abituato e ora lavoro solo in un ottica di migliorare me stesso - di cui questo forum vuole essere un tentativo. Negli ultimi mesi la consapevolezza e la determinazione derivanti da queste scelte mi portano anche ad essere tendenzialmente aperto a molte più esperienze e alla gente, oltretutto mi viene anche più facile aiutare le persone a me care in difficoltà facendo un pò da colonna portante. Direi che questo è quanto, omettendo qualche particolare di cui non ho molta voglia di parlare e altri poco significativi che allungherebbero solo il brodo. Triste comunque constatare il bisogno di persone adulte di " sputtanarsi " virtualmente anche in topic completamente estranei, immagino che puntare il dito resti sport nazionale. |
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