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Kody 27-04-2014 14:08

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278553)
Si certo, come se il resto delle persone di questo mondo dicono\fanno solo cose che vorrebbero dire\fare.

Guarda a thread come quello di Strange_Man. Era ad un compleanno e gli altri non hanno avuto problemi a dirgli diverse cose, cosa che noi non avremmo detto. Ma non avremmo detto perchè avremmo pensato "Potrei fare del male a dire così, potrebbe starci male o offendersi, meglio stare zitti". Neanche trovare parole migliori, ma stare proprio zitti.

Questo è essere più sensibili?

Oppure:
Ascoltare gli altri anche quando non se ne ha voglia, quando abbiamo problemi nostri o altro da fare/pensare.

Ho amici estro che se hanno tempo e soldi ti aiutano e ti ascoltano, ma sanno anche prendersi i propri spazi.

Oppure:
Non fare battute, non fare scherzi [che sono utili a creare le amicizie e a diverstirsi] per paura di come protrebbero prenderla gli altri.

Tutto questo passa come sensibilità del fobico, ma ho dei dubbi che sia veramente sensibilità e non paranoia.:pensando:

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278553)
A me pare che invece ci sia parecchia ignoranza riguardo all'argomento introversione.
Spero che non tutto quello che viene scritto al riguardo sia preso seriamente perché potrebbe persino essere pericoloso per chi già sta soffrendo.
E poi direi che i continui paragoni con i così detti "normali" non siano di minima utilità.

Addirittura pericoloso :D

Ma non ti preoccupare, la linea generale del forum è: "Io vado benissimo, è il mondo che deve cambiare".



Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278553)
Sarei interessato di sentire le argomentazioni in favore di questa curiosa tesi.

"I cattivi sono sempre gli altri": frase che ho sentito sulla bocca di molte persone. Di ogni genere. Anche brave gente.

Sul forum invece mi è capitato spessissimo di leggere di persone che si colpevolizzavano molto più del dovuto per cose futili o per cose di cui non hanno colpa.
Per non parlare poi di chi non riesce proprio ad accettarsi, soffre e si vergogna di sé stesso del proprio modo d'essere nonostante non avrebbe nulla di cui vergognarsi

Dove le hai lette? E comunque noto sempre di più come viene usato il termine "colpa". Qua dentro è una continua ricerca a chi dare la colpa...

Vediamo piuttosto, in base a certe situazioni, come modificare i nostri comportamenti affinchè certe cose spiacevoli non ricapitino....aldilà di chi sia la colpa. Invece no, anche qui si cade sempre nel: "Io ho agito benissimo, sono gli altri che hanno agito male".

Così si delega tutto agli altri. Ma c'è da ricordare che chi agisce sempre allo stesso modo ottiene sempre i medesimi risultati.

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278557)
Strano perché, se posso permettermi, dai tuoi post mi sembra emerga invece un certo risentimento negativo verso un modo d'essere che, per quanto sempre caratterizzato da una certa inquietudine e un certo disagio, non vuoi proprio accettare. Anzi addirittura cerchi di combatterlo per provare a diventare come gli altri (gli estroversi).

Non credo però, se è vero ciò che scrivi, che snaturarsi per essere un po' più sicuri (perché appunto simili altri altri) siano la strada giusta da prepararsi per il futuro.

Io questa cosa della natura non la capirò mai. "Io sono così di natura" è un'altra di quelle frasi che delegano la colpa all'esterno, genetica in questo caso.

Io sono convinto che se uno vuole può cambiare modo di essere, perchè non si nasce intro/estro/fobici/timidi, ma si diventa.

Io posso dire che l'introversione e l'estroversione hanno vantaggi e svantaggi che vanno considerati e che il top sarebbe uno sviluppo di entrambe le personalità.

Non c'è da snaturarsi, c'è da fare certe esperienze per "allenare" le due personalità.

A me personalmente l'introversione sta dando problemi in campo affettivo ed in campo lavorativo. Ed è giusto che io spezzi le catene che mi stanno legando, non ho proprio intenzione di dire "Ah, sono intro per natura, aspetta che accetto il fatto di non riuscire ad avere una ragazza ed accetto il mio lavoro sottopagato e che non mi permette sbocchi di alcun tipo".

Se per te la follia è non accettare un modo di essere, per me la follia è accettarlo quando ti fa stare male e ti crea problemi e delusioni.

Dipende da ogni persona quale scelta farà. Se accettare il modo di essere o cambiarlo. Ad ogni modo ognuno crea il proprio destino con le proprie decisioni.

Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1278849)
la fobia sociale non è una causa ma un sintomo.
e uno dei migliori modi per combattarla è accettarla....

e un fobico che critica gli altri non è da criticare (cosi si peggiorerà la sua situazione) ma aiutarlo..

Bene, allora come mai esiste questo forum. Accettare una cosa è così difficile? Un regalo che la vita ci ha fatto è così difficile da accettare?

Giustamente accettare qualcosa che fa stare male non è facile.

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278993)
No, lui ha parlato di introversione. Io mi riferivo a quello, e alla costante stigmatizzazione che se ne fa.

Sarebbe meglio non confondere le due cose. La prima di per sé non dovrebbe essere vista come un male. Cosa che invece mi capita di leggere molto spesso.

Non è un male. Ha vantaggi e svantaggi, ma, per me, gli svantaggi superano i vantaggi. Sopratutto nella qualità di vita.

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278997)
E' vero ma perché quando si soffre non si può fare altro che concentrarsi sul proprio dolore. E questo non va visto come egoismo o mancanza di sensibilità ma come una intima ricerca verso una vita migliore.

Bellissime frasi. Però, ecco non è per fare quello che rompe le scatole, ma che cosa fa il depresso per "ricercare questa vita migliore"?

Io capisco che la depressione sia molto molto invalidante e per questo credo anche che "concentrarsi sul proprio dolore" non sia egoismo, mancanza di sensibilità, ma nemmeno una intima ricerca verso una vita migliore.

Il depresso sta oggettivamente malissimo, non ha energie, fa fatica ad alzarsi dal letto, fa fatica per tante cose....non passerà certo la giornata alla ricerca di una vita migliore, che di energie ne richiede.

Le frasi di per se che hai scritto sono bellissime, ma alla fin fin non meglio del semplice "svegliati".

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Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278997)
Anche il depresso, per esempio, assume questi atteggiamenti. Vogliamo considerare allora tutti i depressi come degli egoisti insensibili?

Perchè no? Se io dall'esterno non so che una persona è depressa, dirò che è egoista. Se poi venisse da me ad dirmi tutto quello che si porta dentro, altro discorso, ma finchè non si fa conoscere meglio....

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1279040)
Il fatto che ne parli negativamente (e che vorresti essere altro da quello che sei) significa che non la stai accettando ma la stai rifiutando. E se accetti qualcosa non puoi rifiutarlo ma solo accoglierlo.

Non accetti la tua diversità come valore ma come una anormalità deprecabile.
Questa non è una vera presa di coscienza.

Che valore può dare una cosa invalidante? La vera presa di coscienza non è accettare una diversità perchè è [apparentemente] immutabile, ma perchè si capisce come questa può darci valore invece di essere invalidante.

Che si riduce sempre ad un cambio di schema mentale, di pensiero. Non vedere più l'introversione come invalidante ma come qualcosa di utile. Per me che mi sta invalidando la vita, non posso accettarla per come è ora, ma ho bisogno di affiancarla a tratti estro per equilibrare.

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1279045)
No, la fobia sociale va curata è l'introversione che non va curata.

Va curato il disagio psichico (come la fobia sociale) non la "struttura del proprio essere" perché non è quella ad essere sbagliata ma la considerazione che noi ne abbiamo.

Qui si parla spesso di cambiare il proprio modo d'essere con frasi del tipo <<sono introverso ma sto cercando di diventare estroverso, come gli altri>>: questo, per me, è disagio psichico. Pura follia.

Come sopra. Dire che una cosa NON va curata in modo così assolutistico non mi piace. Ognuno decide cosa cambiare di sè.

Per me è follia accettare un tratto che si ritiene invalidante.

Ma come ho detto prima, ne io ne te abbiamo ragione o torto, dipende da quale delle due visione una persona si sente più attratta.

Alla fine ci sarà sempre un momento in cui dobbiamo accetarci, ma non dovrebbe essere quando stiamo male.

Quote:

Originariamente inviata da rocketmail_89 (Messaggio 1279065)
Tentare di curare un "modo d'essere" infatti è assurdo... spesso però noto che si fa confusione con i termini introversione/timidezza, magari vogliono "guarire" da quest'ultima...

Curare la "struttura" quindi è come se un mancino volesse una "cura" per scrivere con la destra... però come esistono gli "ambidestri" credo possano esistere delle "vie di mezzo" anche tra intro ed estroversione

Uno che però è "totalmente introverso", al 99,9% non diventerà mai "estroverso"... poi i miracoli possono anche esistere

Cambiare personalità vuol dire cambiare schema mentale, aldilà di quanto tempo ci voglia. In passato i mancini venivano forzati a scrivere con la destra. Questo era un passaggio ancora più difficile da fare perchè era un comportamento intrinseco del cervello. Eppure era possibile.

Cambiare da fobico/timido/intro/estro è cambiare schema mentale, smettere di agire/reagire/pensare come prima e agire/reagire/pensare in modo nuovo e più costruttivo.

Serve tempo, capire che si può dire la propria. Capire che si possono fare battute ed invadere gli spazi personali degli altri, capire che non sono tutti a giudicarci, a guardarci, ecc, ecc. cambiare modo di porsi, perdendo appunto quell'aggressività noi modi che forse abbiamo sviluppato, ecc, ecc. Di roba da sistemare c'è nè tanta, ma non è impossibile.

Chi crede che sia impossibile [e associa ciò a ""oggettività/realismo"] semplicemente si toglie un bel pezzo di possibilità.

Novak 27-04-2014 14:52

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
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Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Ma non ti preoccupare, la linea generale del forum è: "Io vado benissimo, è il mondo che deve cambiare".

Questa è un'impressione tua, ci sono ultras anche dell'altra parrocchia.

Quote:

Così si delega tutto agli altri. Ma c'è da ricordare che chi agisce sempre allo stesso modo ottiene sempre i medesimi risultati.
Sempre no.
Anche cambiare contesto o """"""tipo""""""" di persone frequentate può portare a reazioni differenti.
E pure chi ha un carattere estroverso, troppo espansivo o frivolo, può ottenere reazioni di chiusura o essere evitato/non ricercato da alcune persone.





Quote:

Io sono convinto che se uno vuole può cambiare modo di essere, perchè non si nasce intro/estro/fobici/timidi, ma si diventa.
Secondo me invece introversione ed estroversione sono tendenze naturali a guardare il mondo in un certo modo.
Poi ognuno può essere portato dalle circostanze in un determinato periodo ad assumere atteggiamenti che lo portano a riflettere/chiudersi di più o aprirsi con frequenza maggiore alla vita sociale.

Ci sta che vuoi essere capace di invadere l'altrui spazio con una battuta, ma questo esula dall'introversione lol, è timidezza.
Cioè il fatto che io mi sento a disagio/in ansia a stare in mezzo agli altri non è introversione; il fatto che mi piace più (al netto di paure varie) stare da solo o con pochi che nella bolgia è introversione


Quote:

Io posso dire che l'introversione e l'estroversione hanno vantaggi e svantaggi che vanno considerati e che il top sarebbe uno sviluppo di entrambe le personalità.
Sì, è così. E' vero anche che è bene allenare entrambe queste tendenze, nei limiti consentiti dalla natura, oltre i quali ci si forza, secondo me.
Quali sono questi limiti? Bella domanda. Ognuno può rispondere per sè, ma non è semplice e ci vogliono anni, considerate le storture o contingenze che uno incontra nel mentre.

Io ancora non so nulla, so giusto che non andrei mai tutti i sabati in discoteca perchè mi risulterebbe tanto forzato quanto passarli tutti a casa a guardare un film.




Quote:

A me personalmente l'introversione sta dando problemi in campo affettivo ed in campo lavorativo. Ed è giusto che io spezzi le catene che mi stanno legando, non ho proprio intenzione di dire "Ah, sono intro per natura, aspetta che accetto il fatto di non riuscire ad avere una ragazza ed accetto il mio lavoro sottopagato e che non mi permette sbocchi di alcun tipo".
Essere introverso, anche molto introverso, non impedisce affatto di avere una ragazza.

E' come dire che essere estroverso ti rende incapace di mantenere nel lungo termine una relazione perchè hai continuamente bisogno di nuovi stimoli esterni







Bellissime frasi. Però, ecco non è per fare quello che rompe le scatole, ma che cosa fa il depresso per "ricercare questa vita migliore"?

Emil 27-04-2014 15:23

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Guarda a thread come quello di Strange_Man. Era ad un compleanno e gli altri non hanno avuto problemi a dirgli diverse cose, cosa che noi non avremmo detto. Ma non avremmo detto perchè avremmo pensato "Potrei fare del male a dire così, potrebbe starci male o offendersi, meglio stare zitti". Neanche trovare parole migliori, ma stare proprio zitti.

Questo è essere più sensibili?

Perché usi sempre il "noi"?

E poi tu sei in grado di dire se io o altri utenti del forum hanno il coraggio o no di dire certe cose in determinate situazioni prendendo in esame il thread di un solo utente?
Non credo.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Ho amici estro che se hanno tempo e soldi ti aiutano e ti ascoltano, ma sanno anche prendersi i propri spazi.

Da ciò che scrivi emergere ancora una volta il fatto che tendi a distanziarti sempre e comunque da quelle che tu hai posto come categorie di persone (in questo caso gli "estro"). Persino dalle persone che ti sono più vicine (gli amici). Va bene, però adesso inizierei con il trovare i punti di contatto che vi hanno avvicinato.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Oppure:
Non fare battute, non fare scherzi [che sono utili a creare le amicizie e a diverstirsi] per paura di come protrebbero prenderla gli altri.

Tutto questo passa come sensibilità del fobico, ma ho dei dubbi che sia veramente sensibilità e non paranoia.:pensando:

Insomma si risolve sempre tutto con le solite paranoie.

E se invece si trattasse davvero di un non voler ferire gli altri perché si ha una sensibilità che permette di non farlo?
Se così è per te probabilmente questo sarà un difetto, per me è un pregio.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Addirittura pericoloso :D

Ma non ti preoccupare, la linea generale del forum è: "Io vado benissimo, è il mondo che deve cambiare".

Invece la tua linea costante di "bastian contrario solo perché scriviamo su un forum di fobiasociale" è davvero costruttiva.
Oppure la linea "sono io che sono malato e depresso e fobico e quindi devo a tutti costi plasmarmi a somiglianza di tutti gli estroversi" è altrettanto costruttiva.

In ogni caso credo che ci sia poco da ridere, quando uno soffre può bastare anche poco per auto-svalutarsi ancora di più. E spesso ho letto post di estrema fragilità.
Io con la sofferenza altrui starei attento.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Dove le hai lette? E comunque noto sempre di più come viene usato il termine "colpa". Qua dentro è una continua ricerca a chi dare la colpa...

Vediamo piuttosto, in base a certe situazioni, come modificare i nostri comportamenti affinchè certe cose spiacevoli non ricapitino....aldilà di chi sia la colpa. Invece no, anche qui si cade sempre nel: "Io ho agito benissimo, sono gli altri che hanno agito male".

Quello che tu fai costantemente con chi scrive qui, solo perché lo definisci un fobico (o depresso). Dargli la colpa a prescindere di ciò che è accaduto (o di ciò che dice) solo perché tu l'hai definito così.
Viva l'ipocrisia.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Così si delega tutto agli altri. Ma c'è da ricordare che chi agisce sempre allo stesso modo ottiene sempre i medesimi risultati.

Risultati che naturalmente dovranno passare sotto il vaglio del tuo giudizio impietoso e sempre oggettivo...:D


Io questa cosa della natura non la capirò mai. "Io sono così di natura" è un'altra di quelle frasi che delegano la colpa all'esterno, genetica in questo caso.

Io sono convinto che se uno vuole può cambiare modo di essere, perchè non si nasce intro/estro/fobici/timidi, ma si diventa.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Io posso dire che l'introversione e l'estroversione hanno vantaggi e svantaggi che vanno considerati e che il top sarebbe uno sviluppo di entrambe le personalità.

Il top? Ma cos'è per te l'esistenza una gara di body-building della personalità?

E comunque in ogni uomo le due cose convivono a gradi diversi e non esiste mai solo l'una o l'altra.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Non c'è da snaturarsi, c'è da fare certe esperienze per "allenare" le due personalità.

Però naturalmente quella estroversa conta di più perché il mondo fuori dice che è così che dev'essere...

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
A me personalmente l'introversione sta dando problemi in campo affettivo ed in campo lavorativo. Ed è giusto che io spezzi le catene che mi stanno legando, non ho proprio intenzione di dire "Ah, sono intro per natura, aspetta che accetto il fatto di non riuscire ad avere una ragazza ed accetto il mio lavoro sottopagato e che non mi permette sbocchi di alcun tipo".

Oltre al fatto che fai generalizzazioni improprie, secondo me tu hai proprio sbagliato a considerare l'argomento, che vedi solo da un punto di vista negativo che ti hanno indotto a pensare.
Perché secondo te un introverso non potrà mai avere una relazione o una carriera lavorativa?
Se è così ti invito a riconsiderare la questione in ottica decisamente meno estrema e arida.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Se per te la follia è non accettare un modo di essere, per me la follia è accettarlo quando ti fa stare male e ti crea problemi e delusioni.

Il dolore e le delusioni ci sono per tutti, cosa credi. Io non ho mai detto che va accettato il disagio mentale. Ma il disagio mentale, lo ribadisco, non scaturisce dalla condizione introversa in sé, ma da tutti i vissuti e i giudizi che sono stati assimilati come negativi da chi la possiede. L'auto-svalutazione di sé non dipende certo dall'essere taciturno o riservato (per es.), ma dal fatto che si da per giusta l'opinione comune che lo sia.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Dipende da ogni persona quale scelta farà. Se accettare il modo di essere o cambiarlo. Ad ogni modo ognuno crea il proprio destino con le proprie decisioni.

Su questo si potrebbe discutere a lungo e ho i miei dubbi.

E comunque tu chi ti credi di essere per dire che qua dentro nessuno agisce mai in maniera positiva o costruttiva?

Ritorniamo sempre al solito punto: solo ciò che professi tu e tutto quello che tu pensi sia giusto fare risolve questo generi di problemi.
Forse dovresti considerare il fatto che ognuno potrebbe risolverli in maniera diversa dai tuoi tanto speciali insegnamenti di vita...

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Bene, allora come mai esiste questo forum. Accettare una cosa è così difficile? Un regalo che la vita ci ha fatto è così difficile da accettare?

Giustamente accettare qualcosa che fa stare male non è facile.

E daje. Ti ripeto ancora una volta che io non incito ad accettare e subire il disagio psichico, ma vorrei cercar di far capire che l'introversione come orientamento esistenziale non è ne nocivo ne infamante (come tu lo vuoi far passare). Tutt'altro

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Non è un male. Ha vantaggi e svantaggi, ma, per me, gli svantaggi superano i vantaggi. Sopratutto nella qualità di vita

Sottolineiamo pure il "per me". E sottolineiamo la tua qualità della vita.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Bellissime frasi. Però, ecco non è per fare quello che rompe le scatole, ma che cosa fa il depresso per "ricercare questa vita migliore"?

Io capisco che la depressione sia molto molto invalidante e per questo credo anche che "concentrarsi sul proprio dolore" non sia egoismo, mancanza di sensibilità, ma nemmeno una intima ricerca verso una vita migliore.

Il depresso sta oggettivamente malissimo, non ha energie, fa fatica ad alzarsi dal letto, fa fatica per tante cose....non passerà certo la giornata alla ricerca di una vita migliore, che di energie ne richiede.

Sul dolore e il tempo della sua elaborazione (diverso per tutti) ho già scritto a riguardo.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Le frasi di per se che hai scritto sono bellissime, ma alla fin fin non meglio del semplice "svegliati".

Mi mancava il famigerato "svegliati" parola che naturalmente racchiude in sé più significati di mille altre parole o riflessioni, o sedute di terapia dallo psicologo...:D


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Perchè no? Se io dall'esterno non so che una persona è depressa, dirò che è egoista. Se poi venisse da me ad dirmi tutto quello che si porta dentro, altro discorso, ma finchè non si fa conoscere meglio....

...finché non si fa conoscere diamo un giudizio superficiale e per giunta ingiusto, perché appunto fatto con ignoranza e inconsapevolezza.

E poi visto che già lo giudichi egoista senza sapere come mai, perché dovrebbe concederti il suo tempo per parlare con te dei suoi problemi?

Emil 27-04-2014 15:31

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Che valore può dare una cosa invalidante? La vera presa di coscienza non è accettare una diversità perchè è [apparentemente] immutabile, ma perchè si capisce come questa può darci valore invece di essere invalidante.

Che si riduce sempre ad un cambio di schema mentale, di pensiero. Non vedere più l'introversione come invalidante ma come qualcosa di utile. Per me che mi sta invalidando la vita, non posso accettarla per come è ora, ma ho bisogno di affiancarla a tratti estro per equilibrare.

Ciò che ti sta invalidando la vita non è l'introversione ma il giudizio negativo che gli stai dando, probabilmente perché hai interiorizzato tutti quei giudizi negativi arrivati dall'esterno che hanno contribuito a crearti questo senso di inadeguatezza. Giudizi dati per veri perché secondo te rispondono a quella presunta normalità che tu tanto desideri.
Questo significa è uno schema mentale.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Alla fine ci sarà sempre un momento in cui dobbiamo accetarci, ma non dovrebbe essere quando stiamo male.

Ti sbagli. E' proprio da li che bisogna cominciare. Perché è da li che parte la risalita. Da dove altrimenti?


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Cambiare personalità vuol dire cambiare schema mentale, aldilà di quanto tempo ci voglia. In passato i mancini venivano forzati a scrivere con la destra. Questo era un passaggio ancora più difficile da fare perchè era un comportamento intrinseco del cervello. Eppure era possibile.

E dunque perché possibile è una cosa giusta e ragionevole?


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Cambiare da fobico/timido/intro/estro è cambiare schema mentale, smettere di agire/reagire/pensare come prima e agire/reagire/pensare in modo nuovo e più costruttivo.

Serve tempo, capire che si può dire la propria. Capire che si possono fare battute ed invadere gli spazi personali degli altri, capire che non sono tutti a giudicarci, a guardarci, ecc, ecc. cambiare modo di porsi, perdendo appunto quell'aggressività noi modi che forse abbiamo sviluppato, ecc, ecc. Di roba da sistemare c'è nè tanta, ma non è impossibile.

L'aggressività di cui parli non riguarda certo solamente "noi" poveri fobici.
Per il resto ti rimando alla risposta sopra.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Chi crede che sia impossibile [e associa ciò a ""oggettività/realismo"] semplicemente si toglie un bel pezzo di possibilità.

Cosa che fai anche tu quando pretendi di cambiare il tuo modo d'essere per cercare di indossare uno tutto nuovo (curioso tra l'altro di sapere come ti starà) non prendendo neanche in considerazione le virtù e le qualità dell'introspezione.
Viva l'uguaglianza.

Tararabbumbieee 27-04-2014 16:20

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Blur (Messaggio 1278471)
Troppo facile essere sensibili solo verso i problemi che ci riguardano

Il problema è ognuno è prigioniero del proprio punto di vista, limitato entro lo spazio angusto dei propri limiti, abituato a riconoscere negli altri soltanto i segni delle ferite di cui lui stesso ha sofferto...

Ishtar)O( 27-04-2014 23:21

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 1279153)
Non parlavo mica di donne, parlavo in generale, anzi il mio post non teneva minimamente conto di differenze di sesso... solo tu hai visto riferimenti a donne...

Per fortuna ho usato esempio due volte.

Demiurgo 27-04-2014 23:46

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1279201)
Il problema è ognuno è prigioniero del proprio punto di vista, limitato entro lo spazio angusto dei propri limiti, abituato a riconoscere negli altri soltanto i segni delle ferite di cui lui stesso ha sofferto...

Mi piace questa definizione... come i pazienti di Arkham che vedono il mondo solo in funzione delle proprie ossessioni e non riescono mai ad interagire fra loro completamente (ok ok ok... sono Geek va bene?)

Comunque sono anche io del parere che una eccessiva sensibilità (che poi può essere paranoia come dice Kody... per me può esserlo in molti casi) non fanno del fobico un santo.

Soprattutto se pensate che ferite e paure (reali o meno) non fanno che esasperare le persone... quanto può essere dolce, gentile e prodiga una persona esasperata?

alvin 28-04-2014 00:08

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Non ci avevo mai pensato ma... forse si... un pò si diventa ipersensibili su ciò che ci riguarda direttamente.. ma questo vale un pò per tutti credo anche per chi si ritiene normale..

Ventolin 28-04-2014 00:22

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
la fobia sociale è - se non vado errato - un disturbo psicologico che impedisce o complica il rapportarsi dell'individuo affetto con le altre persone, e di conseguenza, può portare ad altri disturbi ad esso correlati, come la depressione, la mancanza di una vita affettiva o lavorativa soddisfacente, e così via.

Io credo che la sensibilità sia una qualità, se così vogliamo chiamarla, che non ha nulla a che fare con una disfunzione psicologica, ma con la bontà d'animo di chi la possiede, la quale può essere in certa misura ereditaria, oppure donataci dal buon Dio. Non lo so e tutto sommato non voglio saperlo.

Questo è il mio parere


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