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Re: Uomini col gilè
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Comunque il mio discorso era indipendente da questo punto. Ad ogni modo, anche qui è una questione di equanimità: se siamo tenuti a non prendercela mai se non per cose inequivocabilmente o gravemente offensive, questo dovrebbe valere anche per gli altri, e viceversa. Quindi, io non me la prendo se mi giudicano permaloso, ma in cambio gli altri non giudicano espressione di malevolenza o supponenza verso di loro le mie difficoltà comunicative. |
Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Molto chiarificatorio. :) |
Re: Uomini col gilè
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Opinione D.: "Winston, quello che hai scritto è un pourparler". Fatto D.: "Winston, quello che hai scritto è un pourparler perché la frase X non sta né in cielo né in terra e in realtà le cose stanno bla bla". |
Re: Uomini col gilè
No dai, hai perso il filo del discorso, ora stai parlando di tutt'altro, fa nulla.
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Così come la corrente elettrica non scorre se non tra due punti a potenziale differente, allo stesso modo la vita umana non diviene (ossia non si fa Storia) senza questo automovimento che l'esistenza stessa pone da sè mediante la contrapposizione delle sue particolarità (Lotta). Certo, poi interviene il giuridico a mitigare questa assoluto esser-l'uno-contro-l'altro, ma è ovvio che esso non può coprire tutti gli aspetti della vita (poiché questa cessererebbe in ciò d'esser veramente umana). A me questa formalizzazione totale della relazione umana sembra ciò che costituisce la tua utopia (distopia in effetti). Qui si tratta di accettare, non di capire. |
Re: Uomini col gilè
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Oltretutto (vado un attimo ot) un'applicazione della regola della reciprocità così rigida, nei rapporti umani e non solo, mi fa pensare ad un Borghezio qualsiasi quando sostiene che non è giusto dare libertà di culto a chi proviene da paesi che questa libertà non la garantiscono (perché non ci sarebbe reciprocità). |
Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Ecco perché la reciprocità deve garantire margini di flessibilità, specialmente nei rapporti umani. Un'applicazione così rigida vorrebbe allora che nessuno parlasse ai timidi patologici né si facesse avanti con loro in quanti questi ultimi sono totalmente bloccati nelle relazioni. |
Re: Uomini col gilè
A me piace l'uomo col gilé.
Su una camicia e maniche lunghe secondo me sta bene. |
Re: Uomini col gilè
io giro in camicia :mrgreen:
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Re: Uomini col gilè
Io ne ho due di gilè, solitamente li metto a lavoro e mi dicono che sto bene. Per non essere troppo seriosi basta mettere pantaloni con taglio sportivo, anche un paio di jeans per dire :)
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Re: Uomini col gilè
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http://www.totalita.it/immagini/aaq12wsd33.jpg |
Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Invece, visto che prima si parlava di rapporti umani, ritengo che l'essere umano abbia come capacità intrinseca quella di mettere in discussione l'esistente o il consueto, reinventandolo se necessario e non di accettarlo passivamente, adattandosi ad esso come fanno gli animali: fatti non foste a viver come bruti, disse una volta un Genio :occhiali: |
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