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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
Una ragazza per stare con me deve accettarmi come uomo e come porco. :maiale:
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
Sarebbe più interessante la riflessione sui ragazzi porcafobici (o troiafobici).. o forse no, visto che ce ne son fin troppi che la porca se la farebbero immediatamente quella volta li (o anche più volte) ma non ci starebbero mai insieme.. e alcuni la insulterebbero pure poi.. eh si.. :testata:
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Dipende anche come lo si fa. Un problema insormontabile può essere passare dal farlo settimanalmente al farlo mensilmente, al non fare più una determinata pratica, a ripetuti rifiuti, ecc. Quote:
Anche questo vuol dire non tenerci abbastanza all'altra persona. Per me merita UGUALE rispetto sia chi considera il sesso secondario, sia chi lo considera primario. |
Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Se il primo viene a mancare il sentimento finirebbe per scemare, diverrebbe al massimo "blando" affetto amicale. "Blando" nel senso che passare dalla passione e dall'amore all'amicizia è comunque un downgrade. |
Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Io, il sesso, lo vedo indipendente dal sentimento. Ecco perché lo concepisco anche in assenza di sentimento. Anche in presenza di un sentimento, il sesso non lo vedo solo come espressione del sentimento perché significherebbe fare sempre e solo l'amore, finendo con l'essere limitato e di qualità discutibile. Almeno per me. |
Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Le donne non servono per l' amicizia. Poi è vero che questa è un' era di confusione sessuale, ma ciò non toglie che i frullatori servano a frullare. :mrgreen: Quote:
Beh, poi non mi lamenterei allora se anche il loro comportamento non è lineare. Quote:
O è il solito discorso della volpe e dell' uva? Quote:
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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sei troppo lesto a passare subito ad analizzare le ambiguità comportamentali che ottieni come risposta da un approccio errato, mentre trascuri le tue ambiguità di partenza. Io cercherei di lavorare prima su quelle. Certo, è più difficile perchè anche quelle hanno delle motivazioni ... ma alla fin fine siamo sempre lì. Con un approccio corretto tutto ciò sarebbe irrilevante. Ma in effetti se fossi in grado di adottare un approccio corretto non apriresti il topic. :mrgreen: |
Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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Credo di percepire telepaticamente tu abbia compreso ciò che intendevo... :mrgreen: |
Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
A me pare palese che per scopare è necessario vedere la donna come una “vagina ambulante”, come qui si è detto. Così come la donna deve vedermi come “pene ambulante”. È carne che si unisce con carne.
Solo che abbiamo svincolato il sesso dalla procreazione, e, dunque, questi organi hanno perso importanza a favore di un’eroticità diffusa, superficiale, nel senso di sparsa e disseminata per l’intera superficie del corpo. Così, il pene non è più decisivo, mentre alle donne, quantitativamente, rimangono seni, gambe, ombelico, bocca, eccetera. Ovvio che l’uomo così risulti essere un quasi-niente. Per colmare la mancanza del pene, per non soffrire da castrati, si è dislocata la sua potenza in quella della parola. Ovvero, è per il tramite del sedurre e del contrattare che si cerca di ricavare l’“abbraccio delle gambe”. La perversione è perlappunto unire al sesso il sentimento (cioè il fatto che anch’io maschio, come la donna, ho spostato il centro del mio sesso dal centro delle gambe a qualche altra parte, nel “cuore”, nella “testa”), perciò questa è una prerogativa del maschio, che vuole congiungere alla carne la parola (et verbum caro factum est…). La parola, così, si fa (letteralmente) fallace, ovvero tradisce il fallo. Fa sentire che ce l’hai duro, insomma. Questo la donna, perlopiù inconsapevolmente, lo sa, lo sente, e lo scansa. |
Re: Riflessione sulla ragazza porcofobica
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