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Re: Non si fa
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E vorrei precisare anche che a dover 'tirare fuori le palle' non sono solo o soprattutto i maschi, ma anche le femmine, in modo diverso e spesso anche più opprimente e frustrante visto che le palle noi non le abbiamo ma siamo comunque tenute a sottostare alla stessa schedatura di cui si parla qui; e vi assicuro che i privilegi non ci sono, o comunque si tratta di adattamenti e contentini che vengono spacciati per privilegi: avere accanto a sé un uomo di elevato status sociale e ricercarne le doti non è un privilegio, è una schiavitù; non poter decidere se vivere la propria sessualità o meno sulla base dei pregiudizi che inevitabilmente ne deriverebbero, è una costrizione; arrendersi alla legge del più forte scartando tutti quegli individui che non riescono a svettare per un motivo o per un altro non è un privilegio, è ignavia. Un individuo per essere felice deve poter essere libero, e i privilegi femminili che tanto sono accusati e invidiati qui, non fanno parte di libertà ma di una sporca bugia. |
Re: Non si fa
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Quanto ai privilegi, io non ho mai parlato di privilegi né ho mai detto che le donne stanno meglio degli uomini tout court. Mi stupisco solo di come sia difficile far capire un concetto a mio avviso semplice come quello che per i più l'uomo è obbligato a fare certe cose durante la conoscenza con una donna (così come la donna è obbligata a farne altre) e invece sarebbe meglio che certe cose non venissero viste come un obbligo. Se non siamo d'accordo neanche su questo "minimo sindacale", direi che non è il caso di discutere oltre. |
Re: Non si fa
Io credo che uomini e donne facciano delle cpnsiderazioni e valutazioni su possibili partner. Pesano come ovvio l'ambiente sociale, economico ed ambientale.
Detto questo io ho conosciuto una ballerina nel 2008 in un aeroporto. Mi piacque fin da subito. L'ho inseguita per un anno e mezzo per poterci prendere almeno un caffè. Ha sempre rifiutato quasi con insofferenza. Non so cosa abbia pensato di me. Ma sicuramente ha fatto di me un gudizio negativo o quanto meno non adeguato per conoscerla meglio. Le donne, a mio avviso, sanno essere più spietate degli uomini |
Re: Non si fa
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Re: Non si fa
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Spietate? Tu daresti delle possibilità a una persona solo perché ti ha scelto e avvicinato? Se ti metti nell'ottica dell'altra, e tu fossi stato un ballerino, inserito nel mondo dello spettacolo, di necessaria bella presenza e avessi avuto tante corteggiatrici, ti saresti sentito spietato a rifiutare qualcuna di loro che ti avvicina soltanto perché sei un ballerino di bell'aspetto? |
Re: Non si fa
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Detto questo, io una visione alternativa ce l'ho, ma vedo fortissime resistenze a cambiare uno status quo che conviene a troppi. Quote:
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Re: Non si fa
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Poi, che le donne siano più spietate degli uomini è un giudizio troppo generico per essere fondato, su questo non ci piove. |
Re: Non si fa
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Fino a 4-5 decenni fa non si sarebbe parlato di hikkikomori in qualità di fenomeno sociale di ampia rilevanza come si fa oggi ad esempio, ma di semplici pazzi da internare o lobotomizzare. Pertanto dico che non è sempre vero che la società pretende dai timidi più di quanto sia disposta a venire loro incontro, così come non penso che ci sia tanto squilibrio tra la sua progressione e quella delle persone. Quote:
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Re: Non si fa
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Quello che scrivi vale per te e per chi la pensa come te, se altri la pensano diversamente sono del tutto liberi di non snaturarsi (verbo che nel loro caso è perfettamente legittimo usare, e in questo senso l'ho usato) e di non sentirsi gravati da un'imposizione esterna stile "o mangi questa minestra o salti questa finestra" (anche perché le cose non stanno esattamente in questa situazione di aut-aut, qualche alternativa c'è). |
Re: Non si fa
Rispondo solo al discorso della non autorizzata ricerca di protezione da parte degli indidui di sesso maschile. Sono sempre stata convinta che la cultura abbia portato a una standardizzazione ed esagerazione del dimorfismo sessuale e, con esso, i ruoli che ne derivano.
Oltre ad averne l'istinto, non ho alcun problema a offrire protezione e conforto al ragazzo che amo, e sia chiaro che con questi termini non si sottintende un tipo di protezione prettamente o volutamente femminile nel suo senso tradizionale, ma nel senso più umano e spontaneo. :) Per il resto ho notato anch'io, Winston, che tendi a chiuderti troppo finendo spesso col giudicare gli altri chiusi o poco disposti al dialogo. |
Re: Non si fa
Ho fatto prima l'esempio del lavoro in quanto ho avuto (e ho tuttora) grossi problemi di adattamento alle dinamiche interpersonali soggiacenti ai rapporti di subalternità tra dipendenti e datori di lavoro. Resomi conto fin da subito dalla possibilità di ritrovarmi senza lavoro ad vitam, ho optato per la soluzione adattiva, in maniera graduale e senza eccessive forzature, arrivando a raggiungere risultati che farebbero ben sperare per il futuro...mi chiedo per quale motivo da questo punto di vista l'adattamento debba essere considerato legittimo e "tollerabile" mentre per quanto concerne la sfera delle relazioni umane pure e semplici esso equivarrebbe ad uno snaturarsi? Solo perché senza lavoro non si campa? Chi l'ha detto? Forse non si campa bene, si vive in povertà, ma perché dovremmo ridurci tutti ad una massa di schiavi salariati (non è il mio punto di vista, sia chiaro, ma quello di chi disprezza aprioristicamente l'idea del lavoro) per adattarci ad una sopravvivenza imposta della società dei consumi e delle comodità? Vivere in società può comportare anche la possibilità (non l'obbligo) di adattarsi e quindi vincere determinate paure e vulnerabilità (non parlo necessariamente del contesto discusso in questo topic) e, del resto, non ho la sensazione che questa società mi stia chiedendo così tanto in termini di sacrifici caratteriali, non sempre e non con tutti almeno. Poi, da quando ho smesso di pensare e di percepirmi come persona dotata di determinate peculiarità e caratteristiche, è stato anche più facile muoversi in contesti da me ritenuti un tempo inammissibili.
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Re: Non si fa
io noto che il giro di amicizie conta da single,nel senso avere gruppetti sociali dove si e inseriti aiuta a ocnoscere gente quindi donne...poi una volta fidanzati molte coppie escono da sole al massimo 2 coppie...dopo non mi sembra un probelma avere pochi amici ma inizialmente far parte di un gruppo e utile se non necessario...poi non so magari approcci per strada e ti va bene,comunque piu che quello che si dice e come si dice che fa la differenza...
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Re: Non si fa
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La questione non era se caratteriale disprezzasse o meno l'insicurezza maschile. Che qualcuno vada dicendo, su internet o dal vivo, di essere un ragazzo insicuro che cerca una ragazza che gli dia protezione, e vediamo quanti/e gli rispondono come te. Quote:
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Re: Non si fa
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Re: Non si fa
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Re: Non si fa
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Re: Non si fa
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Re: Non si fa
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Mettiti d'accordo con caratteriale che dice che non ha problemi a offrire protezione a un uomo. Quote:
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Re: Non si fa
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Comunque diciamo che per assurdo voglia condividere la tua tesi: e quindi? Proposte utili? L'inserimento in "categorie protette" per il socialmente inetto di turno? Puó aiutarlo in termini lavorativi (e in effetti alcuni iscritti su fs appartengono alle categorie protette a causa dei loro gravi problemi di sociofobia). Ma relazionalmente? Mica puoi imporre alle donne che una certa percentuale sia attratta "per legge" dai sociofobici. Quindi alla fine della fiera il dato concreto è che il sociofobico gravemente compromesso nei rapporti interrelazionali con l'altro sesso semplicemente "si attacca". Brutto da dire qui dentro, ma è la realtà allo stato attuale. Ora, mentre tu ti sforzi per inventarti un sistema che tuteli i poveri socio-diversamente abili, io preferisco dir loro che la cosa migliore è recuperare quelle abilitá sociali che giá posseggono, sono solo nascoste o tarpate dalle proprie patologie. |
Re: Non si fa
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Riguardo al discorso precedente: lo so che la questione non era se io autorizzo o meno dei comportamenti, però la domanda era: e cosa ne pensi della privazione di tale diritto? Non avendo altre fonti valide ho citato un'esperienza e un'opinione personale. Non c'è bisogno di averla sempre vinta quando si conversa, spiacente per i fraintendimenti. |
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