Originariamente inviata da Gabriele79
(Messaggio 623489)
Quante volte avete sentito questi discorsi, rivolti a voi stessi, o a vostri amici/conoscenti simili a voi, quindi non belloccio, ma di buon carattere, bonaccioni, generosi, gentili, bravi? Io molto spesso, e non credo questa sia sempre una frase di circostanza ipocrita, quindi non vera, solo per indorare la pillola, per meglio far ingurgitare l'amaro calice dell'ennesimo rifiuto alle proprie aspirazioni. Credo che molte siano sincere dicendo ciò, apprezzano il carattere, le capacità intellettuali, il sapere, la conoscenza, la capacità riflessiva, magari anche il sapersi trarre d'impaccio in momenti di difficoltà (cosa che evolutivamente ha un suo peso ben preciso perché la femmina primitiva trovava attraente un uomo primitivo che dava segno di saperla proteggere e cavare dagli impicci, a lei a i suoi figli), che posso variare dal cambiare una ruota che si buca, al saper riparare le cose, a saper come comportarsi in caso di calamità, ecc. Dico questo perché mi è capitato da un paio di donne in lacrime che non sapevano come rifiutarmi farmi l'elenco delle mie cose, ai loro occhi positive, ma... il solito ma, che nella società occidentale contemporanea nulla di tutto questo ha valore, conta solo in primissima istanza se c'è il piacere "fisico", nel senso a pelle per così dire, se manca quello, se manca quella particolare alchimia che, appena una donna vede un ragazzo e gli fa dire nel suo cervellino: questo non è male, non si combinerà nulla. Certo il cervellino può anche dire: questo è un figo pazzesco come me lo farei, ma non spererei mai tanto, non posso permettermelo, il problema però è che il cervellino dice sempre: questo mi fa schifo, come amico ok può andare, ma nulla di più.
Quindi, saresti perfetto come compagno, ma non per me, non sei il mio tipo, e tanto basta, se uno è il tipo poi ci si ragiona sulle varie caratteristiche, ma se manca quello, ciao ciao, tutto il resto è del tutto ininfluente.
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