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Re: Mancanza di affetto
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Re: Mancanza di affetto
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Per esempio, cominciando a donare un po' d'affetto o compagnia o ascolto a qualcun@ per il piacere di farlo, senza aspettarsi per forza di essere ricambiati... |
Re: Mancanza di affetto
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Forse mentire ti darebbe una certa..."aura di credibilità" (paradossalmente). A patto di trovarsi in un contesto in cui non verrai tanato. |
Re: Mancanza di affetto
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Re: Mancanza di affetto
Anche io ho quasi 40 anni e in base alle ultime conoscenze di donne che ho fatto ho notato una cosa tremenda ma non certo una novità,cioè che se sei disoccupato come me ti considerano un pigro,se vivi ancora coi genitori come me ti considerano un mammone,se non hai relazioni sentimentali uno sfigato,il fatto è che tutto questo è in parte vero nel mio caso,o meglio io mi considero sfigato perchè non ho autostima,ma le donne non dovrebbero dare un po' di fiducia?
Cioè per avere amore uno deve essere autonomo oppure ricco e in più avere già relazioni quindi provarci a piu' non posso con tutte come i miei amici.Ma che storia è? Comunque in realtà fino a 6 mesi fa lavoravo e quindi avevo poco tempo per uscire, ero sempre stanco e mezzo rincoglionito,lo stipendio era comunque basso e quindi con le ragazze combinavo poco e niente lo stesso.Ma c'è una via d'uscita? |
Re: Mancanza di affetto
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Re: Mancanza di affetto
La mancanza di affetto è lacerante, soprattutto quando mi guardo intorno e vedo che rappresento un'eccezione alla regola, una sgradevole realtà.
Posso tranquillamente considerarmi un "diverso", ad esempio, nel contesto in cui lavoro dove praticamente tutti vivono vite e relazioni normalissime. Nessuno è a conoscenza della mia depressione e del mio essere in terapia, non ritengo necessario svelare un aspetto così inflazionabile e mi accontento di essere il bonaccione un po' strano (ed eunuco per il gentil sesso...) dell'ufficio. Alla richiesta "ma tu non sei fidanzato" (l'ultima volta 3 anni fa, poi hanno intuito con che tipo avevano a che fare) ho sempre risposto con umore e senza dare particolare peso alla cosa. Eppure a ripensarci mi viene un po' di amarezza. In genere, per quelli che come me sono sempre disponibili e con una battuta pronta, si viene visti come dei simpatici tipi strambi. Non ho mai percepito particolari pena o imbarazzo nei miei confronti, per cui non posso dire di essere mai stato emarginato da nessuno, al massimo sono stato io ad avere la tendenza a ritirarmi in diverse occasioni. Da un lato può essere confortante sapere che il mio vuoto non sia direttamente percepito; dall'altro fa molto male, perché mi fa rendere conto di quanto in profondità abbia sotterrato l'emotività e di quanto mi sia inconsapevolmente reso invisibile da un punto di vista affettivo. Non so cosa significhi essere abbracciati da una ragazza emotivamente interessata, non ho idea di cosa si possa provare durante un bacio affettuso e mi sento completamente "altro", alieno, da queste esperienze normalissime per i più. Non provo particolare riverenza verso il genere femminile, a parte l'essere ovviamente impacciato nel rapportarmici, soprattutto quando pensano di avere un ascendente per ottenere qualcosa (a livello lavorativo, normalità che non considero negativamente in quanto intrinseche alla maggior parte delle persone). Quando sono disponibile e gentile nelle occasioni in cui riesco a esserlo, lo faccio con una speranza recondita, quella di poter ricevere qualcosa di indefinito dando il possibile e senza avere pretese particolari. So che non funziona al massimo, che magari non esiste quel tipo di equilibrio, c'è chi dice che le cose bisogna prendersele.. ma mi rendo conto che l'essere a disposizione degli altri fa parte delle cose che, indirettamente, mi fanno piacere fare, perché mi fanno sentire utile per qualcuno con il conseguente ritorno, purtroppo impermanente, in autostima. Visto che si raccoglie ciò che si semina mi porto avanti, anche se ancora non conosco le piante che verranno su e quando. :D Non mi aspetto riscatti, non sento di avere meriti in più rispetto ad altri che potrei considerare arbitrariamente delle brutte persone. L'unica cosa che posso fare, come tutti in fondo, è lavorare su tanti piccoli aspetti che, un giorno, contribuiranno a colmare i vuoti che ho lasciato dietro di me. È una questione di destino, e quello lo si può influenzare costruttivamente da soli, faticando, con le proprie mani... no? |
Re: Mancanza di affetto
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Re: Mancanza di affetto
Prima anche io ci facevo dei pensieri su questa cosa, adesso un po' meno. L'unica volta che una tizia mi abbracciò fù al tempo del mio primo lavoro, 2001 o giù di lì...era una mia collega "estroversona" come si dice qua sopra, la incontravo poco e non ero molto in confidenza, comunque arrivò il suo ultimo giorno di lavoro e scese al mio piano a salutarci, salutò i vari colleghi e quando arrivò a me a sorpresa mi buttò le braccia al collo e mi abbracciò...fù la prima e ultima volta, poi baci, abbracci e carezze non me le hanno più date nessuna, a esclusione di mia madre e la mia sorellaccia.
Ogni tanto ci penso a come sarebbe, cosa si potrebbe provare...mah :( |
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