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a me viene spesso in mente Jovanotti
"come strano incontrarti in mezzo alla gente salutarci come due vecchi amici "ehi ciao come stai" quando un girono di notte m'hai detto "non ti lascierò mai" quando un girono di notte to'ho detto "non ti lascierò mai" e poi, c'è "se chiudi gli occhi puoi volare e non cadere giù se ti muovi come il mare non scendiamo più vedi come facile... adesso..." |
Franco Califano-Un tempo piccolo
Diventai grande in un tempo piccolo Mi buttai dal letto per sentirmi libero Mi truccai il viso come un pagliaccio E bevvi vodka con tanto ghiaccio Scesi nella strada mi mischiai nel traffico Rotolai in salita come fossi magico E toccai la terra rimanendo in bilico Mi feci albero per oscillare Trasformai lo sguardo per mirare altrove E provai a sbagliare per sentirmi errore Dipinsi l’anima su tela anonima E mescolai la vodka con acqua tonica E pranzai tardi all’ora della cena E mi rivolsi al libro come una persona Guardai le tele con aria ironica E mi giocai i ricordi provando il rischio Poi di rinascere sotto le stelle Dimenticai di colpo un passato folle In un tempo piccolo Ingannai il dolore con del vino rosso E multai il mio cuore per qualunque eccesso Mi addormentai con un vecchi disco Raccontai una vita che non riferisco Raccolsi il mondo in un pasto misto Dipinsi l’anima su tela anonima E mescolai la vodka con acqua tonica E pranzai tardi all’ora della cena E mi rivolsi al libro come una persona Guardai le tele con aria ironica E mi giocai i ricordi provando il rischio Poi di rinascere sotto le stelle Dimenticai di colpo un passato folle In un tempo piccolo E mi giocai i ricordi provando il rischio Poi di rinascere sotto le stelle Dimenticai di colpo un passato folle In un tempo piccolo |
un pò malinconica per tanti motivi
shine on you crazy diamond (musica di waters, gilmour e wright; testo di waters) Remember when you were young, you shone like the sun. Shine on you crazy diamond. Now there's a look in your eyes, like black holes in the sky. Shine on you crazy diamond. You were caught on the crossfire of childhood and stardom, blown on the steel breeze. Come on you target for faraway laughter, come on you stranger, you legend, you martyr, and shine! You reached for the secret too soon, you cried for the moon. Shine on you crazy diamond. Threatened by shadows at night, and exposed in the light. Shine on you crazy diamond. Well you wore out your welcome with random precision, rode on the steel breeze. Come on you raver, you seer of visions, come on you painter, you piper, you prisoner, and shine! Ti ricordi quand'eri giovane? splendevi come il sole continua a brillare, tu pazzo diamante! Avverto una sensazione nei tuoi occhi, come i buchi neri nell'universo continua a brillare, tu pazzo diamante! Sei stato catturato nel crocevia tra l'infanzia e l'essere celebre bloccato in una brezza d'acciaio Continua (a brillare) o tu bersaglio di una risata in lontananza, tu leggenda, tu straniero, tu martire, e risplendi! Hai capito il segreto dell'esistenza troppo presto, hai pianto per la luna continua a brillare, tu pazzo diamante! Spaventato dalle ombre della notte, e affacciato alla luce. continua a brillare, tu pazzo diamante! Hai esaurito il tuo essere nel mondo, con una bizzarra precisione, ti sei cristallizzato in una brezza d'acciaio. Continua(a brillare) tu selvaggio essere, tu visionario, tu pittore di sensazioni, tu "piper"(un riferimento al primo cd dei floyd ad opera di syd barrett, che vuol dire pifferaio), tu prigioniero, e risplendi! Mia traduzione. |
Elio e Le Storie Tese > Italian, Rum Casusu Cikty (1992) > Servi della gleba
Ecco l'introduzione presente nel booklet dell'album: È noto fin dai tempi del feudalesimo come l'amore per una giovane donna possa trasformare un giovane uomo in un Servo della Gleba. Riportiamo qui di seguito le principali fasi di tale trasformazione. FASE 1: il presagio. Il giovane racconta agli amici di aver conosciuto una ragazza carina, simpatica ma specialmente intelligente con la quale parla bene. Non si dimostra interessato sessualmente. FASE 2: lésso. Il giovane e' convinto di aver trovato la donna della sua vita; si interessa perniciosamente ai racconti delle di lei vacanze; modifica le proprie abitudini e i propri gusti (alimentazione, musica, abbigliamento, cinema) nel tentativo di compiacerla. I numerosi pacchi agli amici sono sintomatici del passaggio alla successiva FASE 3: Servo della Gleba. È il momento decisivo della mutazione. Se il SdG idealizza l'amata a tal punto da non ritenersene degno (APPROCCIO NEGATIVO) entra nella sottofase vegetal: osserva apaticamente il mondo che lo circonda ed entra in rapporto simbiotico-umorale con l'amata (es. lei e' felice perche' sta con uno figo -> anche lui e' felice; ricordiamo infatti che il SdG vive generalmente una condizione di sudditanza amorosa, e non un reale rapporto di coppia). Se il SdG opta per una dichiarazione (APPROCCIO POSITIVO) si hanno due possibilita'. a) ottiene un si': viene accolto nel nirvana, conosce tutti gli dei e si muove leggermente sollevato da terra. Perde ogni contatto con gli amici. b) ottiene un due di picche: entra nel limbo, indossa una corona di spine e soffre di una forma collaterale di pessimismo affettivo che si manifesta con frasi del tipo: "Non trovero' mai la persona giusta" e ancora "Sono io ad essere sbagliato". Dopo qualche tempo ricontatta gli amici giustificando mesi di silenzio con la frase: "Ho avuto un casino di robe da fare", Un SdG che collezioni 10 o piu' 2 di picche assurge allo status di Gran Maestro dei Glebas, vive in eremitaggio e diventa meta di pellegrinaggio per altri SdG ai quali legge il futuro servendosi di un mazzo di 2 di picche . Allora come e' andata con la tipa? Eh, abbastanza bene. Hai pucciato il biscotto, o almeno hai limonato? No ragazzi, non scherziamo. Lei non e' una come tutte le altre. Bll b b bll parlaci di lei. Ah, guardate, questa qui' e' una tipa devvero simpaticissima, in gambissima. Mi ha raccontato delle cose delle sue ferie divertentissime, ma tipo che lei era andata la' con un sacco di creme dopo sole, poi ha preso un casino di sole, si e' bruc ... Le hai mostrato il popparuolo? No ma ho buone possibilita' . Allora ci vediamo questa sera? Una serata fra amici, una chitarra e uno spinello. Eh, amici, purtroppo no. Questa sera sono invitato a casa sua per vedere le diapositive del mare, delle sue ferie, poi subito dopo devo accompagnare i suoi genitori che devono prendere il treno perche' sono rimasti senza macchina, l'hanno distrutta, era mia. Siamo tutti servi della gleba, e abbiamo dentro il cuore una canzone triste. Servi della gleba a testa alta, verso il triangolino che ci esalta. Niente marijuana ne pasticche: noi si assume solo il due di picche . Servi della gleba in una stanza, anestetizzati da una stronza, come dei simbolici Big Jim : schiacci il tasto ed esce lo sfaccimm. Ehi, guardate un po' chi si rivede. Hue ciao ragazzi. Hai la faccia di legno, dove cazzo eri finito? Ma no, niente, e' che c' ho un' esame in ballo e poi non sono stato molto bene. Dicci cosa hai avuto di preciso. Mah, mi ha detto il medico che ho le papille - Eh? - gustative interrotte, no, poi ci ho il gomito -Cosa? - che fa contatto con il piede .... no no e' che ho delle storiacce con la tipa... Ah !! Lei ti ha dato il due di picche ? Ma no , che cosa dite? Lei mi e' molto affezzionata, solo che -uhh-ha delle storie col suo tipo che la rendono infelice, e siccome a lei ci tengo piu' che a me, ho parlato al suo ragazzo e l' ho convinto a ritornare da lei... Ma non starai mica piangendo? No, e' che mi e' andata una bruschetta nell'occhio. L'occhio spento e il viso di cemento, lei e' il mio piccione io il suo monumento. Servi della gleba a tutta birra, carichi di hl di sburra; cuore in fiamme e maschera di ghiaccio, noi col nostro carico di sfaccio. Servi della gleba planetaria, schiavi della ghiandola mammaria, come dei simbolici Big Jimme: schiacci il tasto ed esce lo sfaccimme. Lassame canta' sto storneletto ..... [Faso al telefono]: "Ciao, senti, hai 5 minuti? Perche' volevo chiederti due cose... Senti, guarda, sinceramente vado al dunque subito, ci sono rimasto molto male perche' ho saputo che sei uscita con Tafano ieri sera, e... perche'? Scusa, ti ho telefonato a cena, ti ho detto: ci vediamo?, tu hai detto: no, devo studiare. E va beh , se poi esci con lui... cioe' , perche' non me lo devi dire? Pensi che sia un problema per me accettare che tu hai una storia? Un uomo? Vedi qualcuno? No, non e' un problema per me perche' io ti voglio bene veramente e non ti chiedo nulla, anzi, magari sono qui a dirti: se hai bisogno di qualcuno io ci sono. E allora? Che cosa devo fare? Mi vuoi mettere una scopa in culo cosi' ti ramazzo la stanza?" |
FORTUNA IMPERATRIX MUNDI
O Fortuna Coro O Fortuna, velut Luna statu variabilis, semper crescis aut decrescis; vita detestabilis nunc obdurat et tunc curat ludo mentis aciem, egestatem, potestatem dissolvit ut glaciem. Sors immanis et inanis, rota tu volubilis, status malus, vana salus semper dissolubilis, obumbrata et velata michi quoque niteris; nunc per ludum dorsum nudum fero tui sceleris. Sors salutis et virtutis michi nunc contraria est affectus et defectus semper in angaria. Hac in hora sine mora cordum pulsum tangite; quod per sortem sternit fortem, mecum omnes plangite! |
Son tre mesi che non piove
ho sabbia e sale nel letto peccato e pentimento ho l'anima falciata da cui discende la mia razza intera che ha cuore e pancia di ametista senza regola di vita senza luce di luna oro negli occhi e soprattutto senza difesa dal dolore. Vieni a trovarmi ancora mistero che si muove avrò riposo per gli occhi intimo testimone del mio ridicolo dell'amore avrò l'orgoglio del sangue tutto fuori dalle vene e una maschera nera livida come un sorriso di questo cinema leggero. Amore mio vieni a cercarmi ancora vieni a parlarmi ancora a imprigionarmi ancora sono tre mesi che non piove. Vieni con l'acqua generosa che gonfia il mare più sacro che fa peccato e redenzione quanto tempo quanto tempo ancora quanta disperazione e quanti cristi alla deriva sui sentimenti d'altura senza approdo e senza nome ma la tua casa e il tuo nome potessi essere io amore mio. loooool hahhahaha |
ahhh...allora qui dovrei citare l'intera discografia di de andrè, masini e ligabue...
intanto parto con i Modena City ramblers - Ebano (canzone che si commenta da sola) Sono nata dove la pioggia porta ancora il profumo dell'ebano Una terra là dove il cemento ancora non strangola il sole Tutti dicevano che ero bella come la grande notte africana E nei miei occhi splendeva la luna, mi chiamavano la Perla Nera... A sedici anni mi hanno venduta, un bacio a mia madre e non mi sono voltata Nella città con le sue mille luci per un attimo mi sono smarrita... Così laggiù ho ben presto imparato che i miei sogni eran solo illusioni E se volevo cercare fortuna dovevo lasciare ogni cosa ..... Ebano... It's a long long night It's a long long time It's a long long road Ebano... Poi un giorno sono scappata verso Bologna con poca speranza Da un'amica mi sono fermata, in cerca di nuova fortuna Ora porto stivali coi tacchi e la pelliccia leopardata E tutti sanno che la Perla Nera rende felici con poco... .... Vogliamo citare Masini? E ti amo ti amo davvero E ti amo ti amo lo giuro Te lo scrivo di rosso e di nero Sulla pagina enorme di un muro E ti amo ti amo di brutto E ti amo più della mia vita Anche se sono più di trent’otto Gli anni persi su questo pianeta E ti amo anche se è incomprensibile Per la gente che ancora non sa Che ti amo e doveva succedere A questa età E ti amo ti amo da sempre Anche se ti conosco da un giorno Come un’Africa che si riempie Di falò sotto un cielo notturno E ti amo ti amo per sbaglio Ma è la cosa più giusta che faccio Da quando ero un ragazzo al guinzaglio E con tutte facevo il pagliaccio E ti amo anche se è intraducibile Nella lingua di questa città Ma è davvero così imperdonabile Se ti amo già E ti amo come se Non avessi amato mai Senza rabbia e senza che Abbia fatto niente per volerlo ormai Dimmi che ci sei Che mi vuoi (Na na na na na na na na Na na na na na na na na E ti amo ti amo ti amo) Come un mare che aspetta alla foce Il suo fiume di vita e di pace E ti amo e mi sento ridicolo Senza maschere ne gravità Ma ti amo e mi sembra un miracolo Se ti amo già E ti amo ti amo sul serio E ti amo ti amo lo giuro Anche se resterà un desiderio Che la pioggia cancella dal muro… solo per citarne una sua ma passiamo a liga? Io ti ho vista già, eri in mezzo a tutte le parole che non sei riuscita a dire mai. Eri in mezzo a una vita che poteva andare ma non si sapeva dove... Ti ho vista fare giochi con lo specchio e aver fretta di esser grande e poi voler tornare indietro quando non si può. Quella che non sei quella che non sei non sei ma io sono qua e se ti basterà quella che non sei, non sarai a me basterà. C'è un posto dentro te in cui fa freddo è il posto in cui nessuno è entrato mai quella che non sei. Io ti ho vista già eri in mezzo a tutte le tue scuse senza saper per cosa. Eri in mezzo a chi ti dice "scegli": o troia o sposa. Ti ho vista vergognarti di tua madre fare a pezzi il tuo cognome sempre senza disturbare che non si sa mai. Quella che non sei quella che non sei non sei ma io sono qua e se ti basterà quella che non sei, non sarai a me basterà. C'è un posto dentro te che tieni spento è il posto in cui nessuno arriva mai quella che non sei. Ti ho vista stare dietro a troppo rimmel dietro un'altra acconciatura eri dietro una paura che non lasci mai. Quella che non sei quella che non sei non sei ma io sono qua e se ti basterà quella che non sei, non sarai a me basterà. C'è un posto dentro te in cui fa freddo è il posto in cui nessuno è entrato mai. Quella che non... e anche qui ci sono interi album... De Andrè.. beh ve lo lascio spulciare da soli |
Quando il mio ultimo giorno verrà
dopo il mio ultimo sguardo sul mondo non voglio pietra su questo mio corpo perchè pesante mi sembrerà... cercate un albero giovane e forte, quello sarà il posto mio voglio tornare anche dopo la morte sotto quel cielo che chiaman di dio. Ed in inverno,nel lungo riposo, ancora vivo alla pianta vicino, come dormendo starò fiducioso del mio risveglio in un qualche mattino e a primavera,fra mille richiami, ancora vivi saremo di nuovo, e innalzerò le mie dita di rami verso quel cielo così misterioso. Ed in estate,se il vento raccoglie l'invito fatto da ogni gemma fiorita, sventoleremo bandiere di foglie e canteremo canzoni di vita... e così,assieme,vivremo in eterno, qua su la terra l'albero ed io, sempre svettanti in estate e in inverno, contro quel cielo che dicon di dio. "L'albero ed io",di Guccini,ecco il video: |
Bellissimo questo topic; fra i più belli del forum. Quante canzoni, frasi , parole stupende ci sono qua dentro..
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Ebano è molto bella ma c'è di meglio secondo me loro: Ninnananna , Qualche Splendido giorno, cent'anni di solitudine, morte di un poeta ... Ma ti consiglio in particolare tutto il CD "raccolti" : registrato live al "Sisten Irish Pub" di Novellara nel 1998 ; è un capolavoro! C'è anche la mia preferita in assoluto li "in un giorno di pioggia" canzone dedicata alla terra irlandese di cui riporto il testo Addio, addio e un bicchiere levato al cielo d'Irlanda e alle nuvole gonfie un nodo alla gola ed un ultimo sguardo alla vecchia Anna Liffey e alle strade del porto un sorso di birra per le verdi brughiere e un altro ai mocciosi coperti di fango un brindisi anche agli gnomi e alle fate ai folletti che corrono sulle tue strade Hai fianchi robusti di una vecchia signora e i modi un po' rudi della gente di mare ti trascini tra fango, sudore e risate e la puzza di alcol nelle notti d'estate e un vecchio compagno ti segue paziente il mare si sdraia fedele ai tuoi piedi ti culla leggera nelle sere d'inverno e ti riporta le voci degli amanti di ieri E' in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta e il vento dell'ovest rideva gentile in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti mi hai preso per mano portandomi via Hai occhi di ghiaccio ed un cuore di terra, hai il passo pesante di un vecchio ubriacone, ti chiudi a sognare nelle notti d'inverno e ti copri di rosso e fiorisci d'estate. I tuoi esuli parlano lingue straniere, si addormentano soli sognando i tuoi cieli, si ritrovano persi in paesi lontani a cantare una terra di profughi e santi. E' in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta, il vento dell'ovest rideva gentile e in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti mi hai preso per mano portandomi via. E in un giorno di pioggia ti rivedrò ancora e potrò consolare i tuoi occhi bagnati. In un giorno di pioggia saremo vicini, balleremo leggeri sull'aria di un Reel. |
Perchè Sputi?
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Di De André...
Amico fragile Evaporato in una nuvola rossa in una delle molte feritoie della notte con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo, "Se mi vuoi bene piangi " per essere corrisposti, valeva la pena divertirvi le serate estive con un semplicissimo "Mi ricordo": per osservarvi affittare un chilo d'erba ai contadini in pensione e alle loro donne e regalare a piene mani oceani ed altre ed altre onde ai marinai in servizio, fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli senza rimpiangere la mia credulità: perché già dalla prima trincea ero più curioso di voi, ero molto più curioso di voi. E poi sorpreso dai vostri "Come sta" meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci, tipo "Come ti senti amico, amico fragile, se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te" "Lo sa che io ho perduto due figli" "Signora lei è una donna piuttosto distratta." E ancora ucciso dalla vostra cortesia nell'ora in cui un mio sogno ballerina di seconda fila, agitava per chissà quale avvenire il suo presente di seni enormi e il suo cesareo fresco, pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra. E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci, mi sentivo meno stanco di voi ero molto meno stanco di voi. Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta fino a farle spalancarsi la bocca. Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli di parlare ancora male e ad alta voce di me. Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo con una scatola di legno che dicesse perderemo. Potevo chiedere come si chiama il vostro cane Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero. Potevo assumere un cannibale al giorno per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle. Potevo attraversare litri e litri di corallo per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci. E mai che mi sia venuto in mente, di essere più ubriaco di voi di essere molto più ubriaco di voi. La domenica delle salme Tentò la fuga in tram verso le sei del mattino dalla bottiglia di orzata dove galleggia Milano non fu difficile seguirlo il poeta della Baggina la sua anima accesa mandava luce di lampadina gli incendiarono il letto sulla strada di Trento riuscì a salvarsi dalla sua barba un pettirosso da combattimento I Polacchi non morirono subito e inginocchiati agli ultimi semafori rifacevano il trucco alle troie di regime lanciate verso il mare i trafficanti di saponette mettevano pancia verso est chi si convertiva nel novanta ne era dispensato nel novantuno la scimmia del quarto Reich ballava la polka sopra il muro e mentre si arrampicava le abbiamo visto tutto il culo la piramide di Cheope volle essere ricostruita in quel giorno di festa masso per masso schiavo per schiavo comunista per comunista La domenica delle salme non si udirono fucilate il gas esilarante presidiava le strade la domenica delle salme si portò via tutti i pensieri e le regine del ‘’tua culpa’’ affollarono i parrucchieri Nell’assolata galera patria il secondo secondino disse a ‘’Baffi di Sego’’ che era il primo si può fare domani sul far del mattino e furono inviati messi fanti cavalli cani ed un somaro ad annunciare l’amputazione della gamba di Renato Curcio il carbonaro il ministro dei temporali in un tripudio di tromboni auspicava democrazia con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni voglio vivere in una città dove all’ora dell’aperitivo non ci siano spargimenti di sangue o di detersivo a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade eravamo gli ultimi cittadini liberi di questa famosa città civile perché avevamo un cannone nel cortile La domenica delle salme nessuno si fece male tutti a seguire il feretro del defunto ideale la domenica delle salme si sentiva cantare quant’è bella giovinezza non vogliamo più invecchiare Gli ultimi viandanti si ritirarono nelle catacombe accesero la televisione e ci guardarono cantare per una mezz’oretta poi ci mandarono a cagare voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti per l’Amazzonia e per la pecunia nei palastilisti e dai padri Maristi voi avete voci potenti lingue allenate a battere il tamburo voi avevate voci potenti adatte per il vaffanculo La domenica delle salme gli addetti alla nostalgia accompagnarono tra i flauti il cadavere di Utopia la domenica delle salme fu una domenica come tante il giorno dopo c’erano i segni di una pace terrificante mentre il cuore d’Italia da Palermo ad Aosta si gonfiava in un coro di vibrante protesta Smisurata preghiera Alta sui naufragi dai belvedere delle torri china e distante sugli elementi del disastro dalle cose che accadono al disopra delle parole celebrative del nulla lungo un facile vento di sazietà di impunità Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso a guidare la colonna di dolore e di fumo che lascia le infinite battaglie al calar della sera la maggioranza sta la maggioranza sta recitando un rosario di ambizioni meschine di millenarie paure di inesauribili astuzie Coltivando tranquilla l'orribile varietà delle proprie superbie la maggioranza sta come una malattia come una sfortuna come un'anestesia come un'abitudine per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli con improbabili nomi di cantanti di tango in un vasto programma di eternità ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco non dimenticare il loro volto che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti come una svista come un'anomalia come una distrazione come un dovere. |
Please Please Please Let Me Get What I Want - The Smiths
Good times for a change See, the luck I've had Can make a good man Turn bad So please please please Let me, let me, let me Let me get what I want This time Haven't had a dream in a long time See, the life I've had Can make a good man bad So for once in my life Let me get what I want Lord knows, it would be the first time Lord knows, it would be the first time |
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A me piacciono in blocco tutti i testi di De Andrè (i migliori in assoluto), però visto che è già stato stra-citato, posto un testo di Branduardi, visto che scrive delle canzoni molto poetiche ma non l'ho mai sentito nominare da nessuno qua.....
Ecco un brano molto bello e suggestivo: Ballo in Fa diesis minore Sono io la morte e porto corona, io Son di tutti voi signora e padrona e così sono crudele, così forte sono e dura che non mi fermeranno le tue mura... Sono io la morte e porto corona, io son di tutti voi signora e padrona e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare e dell 'oscura morte al passo andare. Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo, posa la falce e danza tondo a tondo il giro di una danza e poi un altro ancora e tu del tempo non sei più signora. |
Delta V Milla sensi
Lei vive sola dentro a una stanza Immaginando di poter vivere senza Il nostro mondo questa paura Del giorno chiaro oppure della notte scura La stanza è buia non c’è rumore Non entra l’odia ma non passa neanche amore Non vede niente non può sentire Non vuole vivere per non dover morire Quelli come te che si fermano su un se Che hanno smesso di rincorrersi Non si troveranno più Sei come me anche se non lo sai E non puoi cambiare il mondo Sei come me ma non vuoi dirlo mai E stai già toccando il fondo Lei vive persa dentro alle cose Della sua testa non è ferma e non si muove È ancora sola dentro alla stanza Non vuole uscire ma non sa più cosa pensa Lei non può aprire quella porta Lei vive sola in quella stanza |
non so se è stata citata, ma...
Il testamento di Tito Fabrizio De André Non avrai altro Dio, all'infuori di me, spesso mi ha fatto pensare: genti diverse, venute dall'est dicevan che in fondo era uguale. Credevano a un altro diverso da te, e non mi hanno fatto del male. Credevano a un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male. Non nominare il nome di Dio, non nominarlo invano. Con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena e il suo nome: ma forse era stanco, forse troppo occupato e non ascoltò il mio dolore. Ma forse era stanco, forse troppo lontano davvero, lo nominai invano. Onora il padre. Onora la madre e onora anche il loro bastone, bacia la mano che ruppe il tuo naso perché le chiedevi un boccone: quando a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore. Quando a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore. Ricorda di santificare le feste. Facile per noi ladroni entrare nei templi che rigurgitan salmi di schiavi e dei loro padroni senza finire legati agli altari sgozzati come animali. Senza finire legati agli altari sgozzati come animali. Il quinto dice "non devi rubare" e forse io l'ho rispettato vuotando in silenzio, le tasche già gonfie di quelli che avevan rubato. Ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri, nel nome di Dio. Ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri, nel nome di Dio. Non commettere atti che non siano puri cioè non disperdere il seme. Feconda una donna ogni volta che l'ami, così sarai uomo di fede: poi la voglia svanisce ed il figlio rimane e tanti ne uccide la fame. Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore, ma non ho creato dolore. Il settimo dice "non ammazzare" se del cielo vuoi essere degno. guardatela oggi, questa legge di Dio, tre volte inchiodata nel legno. guardate la fine di quel nazareno, e un ladro non muore di meno. Guardate la fine di quel nazareno, e un ladro non muore di meno. Non dire falsa testimonianza e aiutali a uccidere un uomo. Lo sanno a memoria il diritto divino e scordano sempre il perdono. Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Non desiderare la roba degli altri, non desiderarne la sposa. Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa: nei letti degli altri, già caldi d'amore non ho provato dolore. L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita. Ma adesso che viene la sera ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi e scivola il sole al di là delle dune a violentare altre notti: io nel vedere quest'uomo che muore, madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l'amore. riespost apoi tra l'altro dai Modena City Ramblers (e come ritmo è più armonioso) |
Quote:
"Geco - Voglio una Maiala Non voglio avere una ragazza che al primo appuntamento mi porti al cinema o a bere un latte e thè.. che si vergogna a darmi il primo bacio sotto casa sua, mi ci vorrebbe almeno un anno prima di consumare! Rit. VOGLIO UNA MAIALA! VOGLIO UNA MAIALA! VOGLIO UNA MAIALA! Tutte per me! VOGLIO UNA MAIALA! VOGLIO UNA MAIALA! VOGLIO UNA MAIALA! Tutta per me! ..ma, sono un tipo romantico, amo la luna a mezzanotte.. ma, se non si consuma, MANDO A CAGARE LA LUNA! Non mi interessano i rapporti che perdurano nel tempo, che poi ti portano diritti al sacramento! Le ragazze serie e giovani che incontri all'oratorio, che la domenica poi cantano nel coro.. Rit VOGLIO UNA MAIALA! VOGLIO UNA MAIALA! VOGLIO UNA MAIALA! Tutte per me! VOGLIO UNA MAIALA! VOGLIO UNA MAIALA! VOGLIO UNA MAIALA! Tutta per me! " qualcuno ha l'mp3? :) |
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