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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
un evitante non organizza raduni (cit.) :)
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
E invece ha dozzine di fidanzate che puntualmente tradisce? (cit.) :)
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
no, perchè conosci qualche evitante che ha dozzine di fidanzate? ;)
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
Quello che ha aperto questo topic. ;)
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
mmm allora mi sa che non era molto evitante, oppure è come la timidezza selettiva del maestro, no study, no work, si girl :D
sono gravi mutazioni genetiche dal ceppo originale, poverini loro :D :D |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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D'altra parte non vorrei sminuire le sofferenze altrui, lui soffriva sicuramente di un grande disagio e di un fortissimo disturbo ansioso nello stare tra gli altri e non mi sognerei di liquidare i suoi problemi dicendo che non aveva voglia di studiare o di lavorare ma solo di andare dietro alle ragazze. Non era affatto timido, o pochissimo se proprio vogliamo, questo è il punto. Buon per lui! :D |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Da quanto ho capito sinora gli psicologi per le loro classificazioni (che lasciano comunque il tempo che trovano), si basano più sui meccanismi mentali, sugli aspetti cognitivi, mentre noi profani ci concentriamo più sugli aspetti comportamentali. Le incomprensioni e le ambiguità a mio avviso nascono da ciò. :) |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Pensa a chi non ha niente... Comunque, cara maia, da quello che hai scritto penso che tu abbia un'ottima qualità: la determinazione. |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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il problema più grande per me è far diventare qualcuno "conosciuto e selezionato", al primo approccio mi sento davvero patetico, anche se mi trovo con persone conosciute, la sola presenza di una persona "estranea" mi fa ammutolire, e per tutto il momento che passa dall'estraneo al conosciuto avverto un disagio lacerante... |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Comunque dicono tutti che a livello pratico tra atteggiamento evitante e quello fobico non ci sia granchè differenza, si tratterebbe di categorie concettuali astratte che descrivono atteggiamenti tipici di chi è timido a livelli patologici,confermi? :D |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
si, la differenza è molto sottile
l'evitante però è quello che si crea le maggiori difese ed in teoria soffre di meno, perchè è talmente ritirato da non pensarci più, il fobico invece si ritrova di più invischiato nelle situazioni sociali e prova disagio anche gli evitanti più ritirati (es una mia ex conoscente del foro) ogni tanto però rinsaviscono e sbroccano |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
no no, era solo un esempio di very evitant, ho perso i contatti, non so cosa faccia ora :)
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
è un meccanismo tipico del disturbo evitante anche quello di far finta di uscire con amici, quando in realtà si esce da soli, per non fare brutta figura?
ogni tanto lo faccio quando alcuni amici mi danno buca e per non fare una brutta figura con i miei, esco lo stesso... :( |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
bè l'evitante ha paura del giudizio degli altri, quindi si, potrebbe anche esssere
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Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
già.. lo temevo.. :sad:
oppure il mio nuovo meccanismo di difesa: non apro un profilo su facebook per paura del confronto con gli altri... molte persone che conosco (ma lo fanno praticamente tutti) sulla loro pagina mettono un sacco di foto di loro con amici, di feste, di scampagnate e molte persone vanno a commentare, in pratica fanno "sfoggio" della loro vita sociale attiva ed entusiasmante, io quindi non lo apro perchè dato che non potrei mettere nulla mi faccio mille seghe mentali su cosa gli altri potrebbero pensare di me... e quando me lo chiedono dico semplicemente che mi scoccia perchè facebook è solo una moda passeggera che presto finirà, e io odio le mode... pur essendo conscio del fatto che se fossi dall'altro lato della barricata la penserei in maniera opposta. |
Re: Meccanismi tipici del disturbo evitante.
penso di essere evitante
,l'appogiarsi agli altri,lo scappare da molte situazioni,come oggi in palestra cerano un paio di persone che non mi piaceva come mi guardavano e ho chiuso prima l'allenamento perke non reggevo la situazione,il dire bugie e trovare sempre scuse,anchio il non saper amare,mostrare emozioni solo con persone fidate ma a volte neanche,il pensare spesso di non poter piacere alle donne proprio per le mie incapacita sociali e per la mia magrezza,il timore di affrontare e trovarmi in cose mai fatte,quindi rigugiarmi in cose che conosco e in persone conosciute rispetto alle sconosciute.... il sentirmi a volte superiore incosciamente e il legarmi a persone simili a me,per pregiudizi mentali su altri tipi di persone magari per bene,ma reputate cattive dalla mia struttura mentale....e la perenne sensazione di essere desinato alla solitudine,per via delle parnaoie,la sensibilta,il mistero che mi circonda... il collegarmi poco a facebook anche per paura di essere giudicato perke ho poche foto ecc..e mille altri comportamenti... penso che tornero' dal terapeuta dicendogli questa cosa.. |
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