Originariamente inviata da spezzata (Messaggio 2647445)

senza titoli di Zdzisław Beksiński

Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2704531)

Negli ultimi due mesi mi sono imbattuta in ben tre esposizioni retrospettive su Charles Ray, a Parigi e New York, e ci ho trascorso delle giornate intere indimenticabili.

Sto sviluppando un'ossessione (non letterale) per la sua opera in generale, che trovo di una presenza, di una complessità e di una "pienezza" strabilianti.

Collisioni tra scultura classica e variazioni di scala contemporanee, paradigmi, paradossi, simboli, la tecnica meravigliosa, lo schiaffo dell'osceno alla storia dell'arte, la sublimazione e lo sconvolgimento del ritratto...

Enorme colpo di fulmine.

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Originariamente inviata da Gummo (Messaggio 2513448)

Steve McCurry, La ragazza afgana

https://i2.wp.com/www.veja.it/wp-con...eveMcCurry.jpg

Ciò che mi colpisce di questa foto è il gioco di colori. Il verde sullo sfondo crea profondità e lontananza, mentre il rosso dello scialle, colore caldo, dà l'impressione di avvicinarsi verso chi guarda. E fin qui siamo nel manuale del fotografo provetto. Gli occhi, però, anch'essi verdi, creano un nuovo livello di colore, contrapposto al rosso, spiccando in maniera magnetica e trascinando il nostro sguardo. In poche parole questa foto è un intrecciarsi di impulsi che allontanano e che attraggono chi guarda, rendendola dinamica e piena d'emozioni.

Originariamente inviata da spezzata (Messaggio 2706589)

Bellissimi questi.

Originariamente inviata da Miky (Messaggio 2706588)

Ecco un quadro che mi piace, perchè non lo capsico bene.
Io lo chiamo gli orologi sciolti di Dalì
https://www.focus.it/site_stored/img...1.1020x680.jpg

Poi un altro quadro che mi piace, pechè anche questo non lo capisco, sono quelli di De chirico tipo questo:
https://palazzoblu.it/wp-content/upl...020/10/02.jpeg

Originariamente inviata da idk (Messaggio 2706617)

Sembrano entrambi due trasposizioni della metafisica del tempo.
In quello di Dalì gli orologi (il tempo) sono fluidi come l'acqua del mare sullo sfondo, impercettibili, il tempo in definitiva non è più misurabile scientificamente col ticchettio delle lancette.
Nell'ultimo si sovrappongono epoche diverse in una cornice angosciante e silenziosa, c'è la fabbrica (contemporanea) il castello (medioevale) e le statue (classicismo) e l'unico filo conduttore sembra essere l'angoscia di quella piazza morta che annulla il tempo delle epoche.