Re: le donne non amano i timidi
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Originariamente inviata da XL
(Messaggio 1422614)
Che una mente specifica di una persona specifica discrimini e scelga in modo differente cosa c'entra col fatto che la scelta sia libera e non guidata da com'è fatto quell'individuo in un certo momento insieme a tutto il contesto? Io questo contesto non il fatto che gli individui sono diversi, chi ha mai affermato che siano tutti uguali.
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Anche se la scelta (materiale o caratteriale) può essere guidata da un fatto, resta sempre che se non tutti sono guidati allo stesso modo dagli stessi fatti è anche perché hanno applicato volontariamente criteri di scelta. Io dieci anni fa la pensavo diversamente su molte cose, ora ho scelto di pensarla in un altro modo, nessuno mi ha obbligato a farlo, non sono successi particolari eventi esterni che hanno mutato la mia opinione del mondo e delle cose. Ho scelto di seguire altre idee semplicemente.
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Originariamente inviata da XL
(Messaggio 1422614)
Se tu mi dici, "sei tu a volere questa cosa" io ti dico "sì, è così in relazione a quel che scelgo", ma non scelgo di credere in qualcosa, non si sceglie di credere che qualcosa sia vero, altrimenti potrei scegliere di credere anche di essere il padrone del mondo, ma non avendo prove per credermi tale non ci credo e non posso di certo scegliere di credere a questa fesseria.
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Si può benissimo scegliere di crede a una cosa anche senza prove, basta vedere l'esempio di chi ha fede in una qualche forma religiosa.
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Originariamente inviata da XL
(Messaggio 1422614)
Devo essere felice per forza come te ed altri perché voi siete felici così?
Proprio perché siamo diversi da cosa lo deduci che io dovrei stare bene nel vivere come te o in modo analogo al tuo?[/I]
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Ti ricordo che l'oggetto della discussione non è impartire o imporre metodologie o stili di vita al fine di raggiungere un obiettivo, ma ragionare sul concetto di libero arbitrio e volontà. Per il resto se qualcuno, di fronte allo sfogo personale di qualchedun altro, si sente di fornire suggerimenti e spunti d'analisi, non deve certo essere considerato come un manipolatore di menti altrui. Troppo spesso ho la sensazione che taluni vogliano applicare la logica formale in ogni campo semplicemente per ribadire il proprio status di verità e legittimare la propria volontà di non cambiare. Nessuno ha l'obbligo di cambiare o seguire esempi di vita altrui, vorrei semplicemente che il discorso si riducesse al riconoscimento della semplice essenza volontaristica.
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Originariamente inviata da XL
(Messaggio 1422614)
E qua perciò non sono d'accordo, perché quel "potrebbe" non si sa bene che significa, io esisto come individuo biologico in modo specifico, il "può" o "non può" ha senso applicarli a dati statistici relativi a gruppi di esseri umani, non a persone specifiche immerse in esistenze specifiche.
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Una persona sana mentalmente, dotata di capacità di raziocinio e priva di impairment cerebrali ufficialmente diagnosticati, può. Non deve, semplicemente può.
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Originariamente inviata da XL
(Messaggio 1422614)
Una volta che abbiamo osservato che un essere umano ha imparato a suonare il pianoforte in certi modi e lo ha fatto volentieri potremmo affermare che sia possibile per un essere umano volere questo, ma ciò non implica che qualsiasi altro essere umano immerso in qualsiasi contesto esistenziale possa arrivare a fare volentieri le stesse cose e che perciò ogni qual volta qualcuno non le fa risulta colpevole, ossia responsabile della scelta di "non volere certe cose" perché avrebbe potuto scegliere diversamente, supponendo, per me erroneamente, che la sua scelta di "non volere" sia magicamente indipendente ed indirizzabile in modo autonomo rispetto ai propri stati cerebrali e tutto il contesto.
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Ripeto: non se ne fa un discorso morale o di giudizio. Si parte da un presupposto fondamentale, si può. Poi magari non si vuole, allora non contesto nulla. Ma d'altronde quando tu mi fai i tuoi esempi estremizzati, mi dovresti allora spiegare come abbia potuto un Wayne Dyer diventare il divulgatore di un certo pensiero pur avendo vissuto un'infanzia ipertravagliata o un Nick Vujicic diventare un motivational speaker nelle sue condizioni fisiche. Per me è un fatto legato alla volontà.
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Originariamente inviata da XL
(Messaggio 1422614)
Se prima o poi arriverò a volere quel che vuoi tu in relazione al contesto e com'è fatto il mio cervello e il mio corpo lo vorrò, altrimenti no, ma non posso scegliere di volere quel che non voglio. Non è che poi devo farmene un'altra malattia da cui dover guarire. Se non voglio essere felice come te non lo vorrò senza problemi, questo non toglie che per me il problema dell'essere più felice resta e non coincide col tuo.
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Come vedi hai ammesso anche tu che si tratta di una questione di non volontà e non di non possibilità. Poi se vuoi continuare a pensare che la volontà sia soltanto il risultato di un determinismo fisico, libero di farlo.
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Originariamente inviata da XL
(Messaggio 1422614)
Nei casi specifici il possibile non esiste più, e non ha tanto senso parlare di possibile.[/B]
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In alcuni casi il possibile non esiste... in alcuni casi.
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