Re: Ma le ragazza sono tutte fidanzate??
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Originariamente inviata da Timidone91
(Messaggio 430248)
Massi ho letto i primi 6 righi del tuo articolo per i timidi poi mi sono fermato perchè c'erano scritte cose su baci che non saranno mai alla mia portata.é come se leggessi riviste dove vendono villoni da 20000000000000 di euro?Mi stuferi pure a leggerlo perchè con quel costo non potrei nemmeno permettermele e quindi non ha senso leggere.Piuttosto dovresti trovare un manuale che spieghi le basi vere e cioè come dire ciao ad una ragazza e come dialogare più di 10 secondi,ma non credo che comunque servirebbe!!
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timidone leggiti la terza parte del manuale allora che parla proprio di come dialogare con una ragazza e vedi se trovi qualcosa di utile!
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Molti uomini si cercano la tecnica di approccio migliore. Si creano delle statistiche mentali e dei “frasari”, come stessero giocando a scopa, in attesa di calare il settebello. Sperando che basti la carta giusta per vincere la mano. In questi casi,di solito è invece la donna che chiude col due di picche e tutti a casa. Io non credo nella frase perfetta, non credo nelle tecniche di abbordaggio. Voglio quindi porre in luce alcune dinamiche, non per insegnare qualcosa, ma per darvi degli spunti su cui riflettere. E’ più importante cercare di comprendere cosa succede, nelle più comuni situazioni di approccio, piuttosto che cercare la formula magica che possa permettere il risultato. Verranno quindi analizzate e discusse le varie problematiche che stanno alla base dell’approccio, e sintetizzati gli errori più comuni.
Nelle situazioni di approccio, l’uomo, in modi differenti, si trova nella situazione dello scacchista che, tenendo i pezzi bianchi, deve fare la prima mossa. Il problema principale è che, non conoscendo la persona in questione, ci si accinge a dire qualcosa che non è “adatto” a lei. Il problema lo può risolvere la fortuna, quando scegliendo una frase a caso, questa si rivela calzante, per la ragazza in questione, ma non è molto razionale affidarsi alla fortuna. E nemmeno molto interessante.
Un altro lato del problema è che, nella maggior parte dei casi, non c’è un argomento vero. Se l’uomo in quel caso fosse sincero, e dicesse quello che pensa, sarebbe probabilmente preso per un cafone. Quindi l’argomento che conterrà la “frase” o azione d’approccio, non può esprimere in modo diretto, le formali intenzioni che sono alla base di quel momento.
Inutile prendersi in giro: quando un uomo vede una donna in un locale (o altro posto dell’universo) e si avvicina per approcciare, non sta certo pensando a quanto lei possa essere simpatica o divertente. Molto semplicemente “qualcosa” (ed in questo ogni uomo ha il suo gusto) ha stimolato la sua immaginazione, scaturisce quindi attrazione, e pertanto il maschietto si lancia alla conquista.
I problemi non sono certo finiti. La donna che viene “abbordata” (uso questa parola perchè la trovo molto trash e quindi calzante, per quei goffi tentativi a cui assisto ogni tanto), nel suo stato di “innocente” pulzella, ignara di tutto, parla con qualche amica o beve il suo cocktail ma nell’istante in cui voi arrivate, e state per emettere un qualsiasi suono, è già consapevole delle vostre intenzioni. Questo solo se è una donna di serie B. Se,invece, è una donna di serie A, prima ancora che voi capiate che state per alzarvi e andare a parlarle, lei già previene ogni cosa che farete. E’ il loro lavoro di donne, comprendere, analizzare microdettagli, fare gesti vodoo, in cui la maggior parte dei maschi cadono come tonni. Loro lo sanno fare, noi no. Un gruppo di uomini che parla di una donna si fa scoprire in 10 secondi, da ogni donna nel locale, le donne che parlano di un uomo non si fanno scoprire mai, perchè in queste cose loro sono più avanti. Una donna che vuole farsi notare, ci riesce con un semplice gesto, senza che l’uomo capisca che quel gesto era intenzionale e rivolto a lui. Se un uomo provasse una cosa del genere o non funzionerebbe o sarebbe ridicolo.
Cosa fare quindi se, nonostante tutti i problemi di “prima mossa”, loro già conoscono tutte le intenzioni? Una risposta logica sarebbe: “beh, se loro già sanno che stiamo andando li perchè loro ci interessano, tanto vale dirlo direttamente, ci si fa meno la figura dei totani”. Sapendo già che le cose non stanno in questi termini, e che un approccio diretto molto raramente funziona (e quando funziona si ha a che fare con una donna di un brutto ceppo), possiamo porci la seguente domanda. Come mai non funziona?
Essere diretti non funziona per lo stesso motivo in cui esistono i preliminari. La psicologia femminile necessita di tensione per lavorare. La tensione bisogna crearla e questo si può fare sia a letto che a parole. Quindi il dialogo, soprattutto visto che tutti e due sono consapevoli della questione in atto, va giocato, tecnicamente, di modo che gli equilibri vengano ristabiliti.
Arriviamo quindi all’altro problema della situazione. L’equilibrio. Andando a parlare con una donna la si rende consapevole di un semplice fatto: “le piacete”. Non possono sapere quanto, e non devono assolutamente scoprirlo. Perchè voi non sapete nulla di cosa pensano di voi, e la partita va riequilibrata. Nelle chiacchiere che intercorrono quindi, bisogna portare l’ago della bilancia in una posizione più vantaggiosa. Fare in modo che anche lei si possa porre delle domande, che anche lei abbia delle curiosità sul vostro conto, che si chieda quanto effettivamente siete attratti. Fare in modo di non essere chiaramente e facilmente inquadrabili. Consegnando le risposta su un piatto d’argento rendete impossibile ogni “tira e molla” ogni gioco, ogni intrigo, quello che date, ogni informazione completamente esaustiva, è qualcosa che loro non si potranno conquistare, non potranno “vincere” al gioco.
Ricordate sempre questa grande posizione di vantaggio che ha la donna: lei non vi ha cercato, siete voi che avete cercato lei, è lei che può interrompere annoiata o scocciata la conversazione in qualsiasi momento. Questo vantaggio, anche se non si può esprimere in forma numerica, è necessario che venga ridotto il più possibile, anche se quasi mai è possibile ribaltarlo.
La questione dell’approccio, sebbene vista in questa chiave, sembri molto complicata e intricata, è in realtà molto semplice. Proprio l’altro giorno, mentre discutevo con la mia donna di tutt’altro, lei mi ha ricordato un particolare sui bambini in spiaggia, era parte di un suo scritto di qualche mese fa, e mi ha dato la giusta chiave per sviluppare l’anello mancante dell’analisi dell’approccio. I bambini piccoli, in spiaggia, si avvicinano l’un l’altro senza il bisogno di troppi convenevoli, si mettono a giocare insieme e passano il tempo. Uno si avvicina e chiede” cosa stai facendo?” e l’altro risponde “un castello di sabbia” e iniziano a giocare insieme. Spesso quando si vedono per la prima volta si scrutano un pochino, si guardano in modo a volte buffo e poi si salutano. “Ciao” . Non è poi così difficile, anche nella vita di tutti i giorni, non c’è niente di male ad avvicinarsi e dire “ciao , mi chiamo xyz” .
Difficilmente si troverà una donna che costruisce castelli di sabbia, ma se sta facendo qualcosa perchè non offrirsi?. E qui arriviamo a un altro problema.
In un pacco di biscotti il primo che mangi è quello che conta. O se preferite: “se avete un sacchetto con 10 biglie, e tirate fuori una biglia nera, quello diventa un sacchetto di biglie nere”. O ancora. Quando un uomo come approccio sceglie il “Prendere”, invece del “Dare”, sta dichiarando: “io sono uno che prende”, e non “io sono uno che dona”.
Quante volte si vede il ragazzo che si avvicina alla ragazza e le chiede “hai una sigaretta?”, “hai da accendere?”, “posso assaggiare il tuo drink?”. Non esiste. Una donna come si deve, dovrebbe prendervi a calci in faccia ,con un approccio del genere. Si sceglie una scusa per prendere qualcosa, ed è filosoficamente un timbro che difficilmente vi scollerete. Quella donna potrebbe pensare:” ora prende una mia sigaretta, tra 10 minuti magari vuole bere il mio drink, poi magari mi chiede i soldi per pagare il parcheggio”. Un dono, di qualsiasi entità, è sempre meglio. Sempre meglio quindi avere un atteggiamento propositivo, carico. Dimostrare che state bene con voi stessi, che state in piedi da soli. Che non siete andati da lei perchè avevate bisogno di qualcosa, e poi già che c’eravate vi siete fermati a parlare. Ma una ragazza carina deve andare in giro con due stecche di sigarette alla sera per potersi fumare un paio di sigarette in pace? Cercate sempre di pensare (come spiegato in – non essere previdibile – ) che prima di voi ci hanno provato in 5000. Voi siete l’ennesimo “scocciatore” che interrompe la sua serata. Se andate li a chiedere, non iniziate bene. Se andate li e invece create qualcosa di nuovo non siete “l’ennesimo chiodo nel fianco”, ma la svolta della serata. In linea di massima quindi ricordate che è sempre meglio attendere il momento giusto e accendere loro una sigaretta, piuttosto che chiedere loro se hanno da accendere, la prima azione/frase incide sulla vostra valutazione.
Come spiegato anche in – fare i complimenti alle donne – bisogna analizzare i particolari e i dettagli e partire dal piccolo per arrivare al grande, mai andare dal generale fino allo specifico. Nell’approccio ci si trova in un gioco in cui le prime carte sono scoperte, dovete trovare il modo di aggiungere altre carte, per poter continuare la partita e poter riequilibrare la situazione. Come dicevo in – la lingua delle donne – bisogna cercare di riconoscere le frasi normali, da quelle frasi che intendono altro, trovare il modo di capire quali emozioni lei sta tentando di comunicare. Creare uno stato emozionale, trovare il modo di creare una stessa lunghezza d’onda.
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