Re: Guerra contro il mondo arabo
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Re: Guerra contro il mondo arabo
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Re: Guerra contro il mondo arabo
Però cercate di pensare pure un po' ai marò.
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Re: Guerra contro il mondo arabo
Russia, il navigatore dell'aereo abbattuto: «Mai sconfinato, i piloti turchi non hanno nemmeno tentato di avvisarci»
Konstantin Murakhtin, il navigatore del jet russo Su-24 abbattuto dai turchi, assicura di «non aver violato» lo spazio aereo di Ankara «nemmeno per un secondo e di non essere stato avvertito in nessun modo prima di essere abbattuto. Lo ha dichiarato all'emittente Rossiya 1. «Non è possibile che noi si abbia violato il loro spazio aereo nemmeno per un secondo», ha detto Murakhtin. «Stavamo volando a un'altitudine di 6mila metri in perfette condizioni meteo e ho sempre avuto il controllo totale della rotta». «Non c'è stato nessun avvertimento, nè visivo nè via radio», ha aggiunto. «Bisogna capire la differenza di velocità tra un bombardiere tattico come il Su-24 (1,3 mach, 1600 kmh, ndr) e quella di un F16 (2 mach, 2.400 kmh): se avessero voluto avvertirci avrebbero potuto sedersi sulle nostre ali». «Invece - ha concluso - il missile ha colpito la poppa del nostro aereo dal nulla, non abbiamo nemmeno avuto il tempo di compiere una manovra evasiva». Fonte: http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIAN.../1700556.shtml Ancora dubbi sul fatto che i turchi stiano cercando guai? E pensare che qualcuno li vorrebbe persino in Europa...! |
Re: Guerra contro il mondo arabo
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Invece non ci resta altro che scegliere a quale albero impiccarci, se sei "amico" di Tizio la verità è quella che fa comodo a lui, se sei "amico" di Caio altrettanto. |
Re: Guerra contro il mondo arabo
Concordo, l'assoluta imparzialità dei tribunali internazionali è solo una favola, i tribunali sono fatti da persone e raramente le persone emettono sentenze che potrebbero andare contro ai loro interessi.
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Re: Guerra contro il mondo arabo
Scusate, vorrei un attimo tornare all'origine, all'attentato del Bataclan. Qualcuno ha notizie su tutti quei feriti che erano in ricovero? dal fatidico Venerdì 13 non ci sono stati aggiornamenti su feriti gravi deceduti, malgrado si parlasse di almeno 80 persone in condizioni disperate, e non sono uscite nuove testimonianze degli altri presenti al concerto, feriti e non. Come mai questo silenzio generale della stampa? Eppure dovrebbe essere uno scoop avere testimonianze di persone che erano faccia a faccia con i terroristi e sono sopravvissute :nonso:
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Re: Guerra contro il mondo arabo
Ci sta la Turchia che viola continuamente lo spazio aereo greco, più di 2000 volte in un anno, forse è una cosa che accade più spesso di quanto si creda lo sconfinamento nello spazio aereo di un altro Stato, direi che ora non ci sono dubbi che i turchi abbiano volutamente provocare la Russia.
http://uk.businessinsider.com/turkis...15-7?r=US&IR=T http://www.ekathimerini.com/203825/a...onal-air-space https://www.rt.com/news/323429-greec...ce-violations/ |
Re: Guerra contro il mondo arabo
"Esprimo il mio apprezzamento per l'esempio di laicità e apertura che la Siria offre in medio oriente, e per la tutela delle libertà assicurate alle antiche comunità cristiane qui residenti." La coerenza :sisi:
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Re: Guerra contro il mondo arabo
un paio di cose al volo:
1) è guerra agli estremisti e non al mondo arabo, gli arabi sono le prime vittime di questi pazzi 2) finchè ci sono nazioni come la Turchia che comprano l'oro nero dal califfato loro avranno sempre montagne di soldi 3) Francia e UK fino a ieri in quelle zone hanno combinato casini e alimentato rivolte e questo è un loro risultato, che se la sbrighino loro 4) la Turchia è una nazione canaglia, oltre ad avere un pseudo regime bombarda da sempre i curdi ma al tempo stesso permette il passaggio delle milizie dell'isis sul suo territorio e sempre in Turchia c'è uno smercio legalizzato di passaporti siriani |
Re: Guerra contro il mondo arabo
La rappresaglia di Putin. Dagli S-400 all'embargo anti Turchia
Una vendetta asimmetrica per la morte di due militari russi Mosca, 26 nov. (askanews) - Apparentemente nessuna rappresaglia militare, a parte lo schieramento dei missili S-400 vicino al confine turco-siriano. Di sicuro una nuova guerra economica, lanciata da Mosca contro Ankara dopo l'abbattimento del jet russo Su-24 da parte turca. L'episodio, il più grave da quando Vladimir Putin ha deciso l'intervento militare in Siria, il 30 settembre, potrebbe essere un punto di non ritorno per il leader dei due Paesi che hanno promesso di evitare una escalation militare nella regione. E tuttavia le autorità russe hanno già cominciato a replicare economicamente, punto su punto, con misure che assomigliano molto da vicino a un embargo contro la Repubblica di Recep Tayyip Erdogan. Stop al turismo russo verso Antalya, stop ai prodotti alimentari, compresi i dolci turchi, amatissimi in Russia, stop persino ai detergenti per bambini prodotti dagli stabilimenti turchi. Qualcosa che suona come una vendetta asimmetrica per la morte di due militari russi: uno dei piloti del jet abbattuto e un soldato delle truppe d'elite, che partecipavano alla successiva operazione di salvataggio. L'allontanamento tra la Russia e la Turchia si verifica quando lo stesso Putin e Francois Hollande si trovano in piena maratona diplomatica, per cercare di rafforzare una coalizione ampia, dopo l'attacco a Parigi, l'aereo russo abbattuto sul Sinai e la serie di attentati jihadisti, che hanno fatto centinaia di morti. Oggi le truppe siriane hanno preso il pieno controllo delle zone montane del nord Latakia, "per bloccare completamente la fornitura transfrontaliera di armi all'Isis", annuncia il ministero della Difesa, dopo che il leader del Cremlino Vladimir Putin ha descritto l'attacco turco come una "pugnalata alla schiena" effettuata da "complici dei terroristi". Intanto a Mosca seguendo gli ordini di Putin, il primo ministro Dmitry Medvedev ha incontrato il suo governo, chiedendo di preparare entro due giorni una serie di misure di ritorsione dopo "l'atto di aggressione" della Turchia. Senza entrare nei dettagli, ha suggerito che i progetti comuni possano essere sospesi, oltre a una sovrattassa doganale e collegamenti aerei limitati. L'utilizzo della mano d'opera turca in Russia potrebbe anche essere una scelta. Tali misure potrebbero mettere a repentaglio la costruzione in corso della prima centrale nucleare turca a Akkuyu e seppellire il progetto di gasdotto Turkish Stream. E ancora "mobili, detersivi e detergenti per bambini". Questi alcuni dei prodotti provenienti dalla Turchia che la Russia ha messo sulla lista nera, in seguito a numerosi controlli. L'Authority per la salute russa, Rospotrebnadzor ha compiuto numerose verifiche, sottolineando che i requisiti di qualità e sicurezza non corrispondono ai necessari standard. Classificati ad alto rischio anche altri beni provenienti dalla Repubblica turca, quali prodotti di carne, pesce, pasticceria, così come frutta, verdura, noci e loro sottoprodotti. Il governo russo inoltre ha rafforzato i controlli fitosanitari sui prodotti agro-alimentari provenienti dalla Turchia. A questo si aggiunge, quasi come uno schiaffo, il riconoscimento del genocidio armeno, con un progetto di legge che ne punirebbe la negazione. Ancora visitatori turchi respinti all'aeroporto di Mosca, secondo media di ankara. Alla fredda burocrazia dei divieti, si aggiungono le dimostrazioni di rabbia in Russia, come il lancio di pietre contro l'ambasciata turca a Mosca. L'incidente militare tra Mosca e Ankara potrebbe costare davvero caro. Tenendo conto che alla fine del 2014 il volume degli investimenti reciproci nelle rispettive economie ha superato i 20 miliardi di dollari, secondo i dati dell'ufficio stampa del Cremlino. E il volume del commercio bilaterale ha raggiunto 31,1 miliardi di dollari: era in calo rispetto al 2013 ma con prospettive di ripresa. La Turchia per 13 anni è stata infatti la principale destinazione dei turisti da Mosca. Nel 2014 l'hanno scelta in 3,3 milioni. Nella prima metà del 2015, poco oltre il milione, con un 26% in meno rispetto all'anno precedente. Ma i numeri erano destinati a risalire sino all'80% in seguito allo stop ai voli verso l'Egitto per l'abbattimento dell'Airbus A321 sul Sinai. Circa il 30% dei clienti aveva già accettato di cambiare i pacchetti acquistati per una direzione alternativa all'Egitto, e la maggior parte di loro aveva scelto le coste turche. Fonte: Askanews.it Collegamento diretto alla pagina: http://www.askanews.it/esteri/la-rap..._711673196.htm Che dire, Putin non è certo un santo e l'ha dimostrato varie volte in patria, tuttavia non si può negare che sia uno che ci sappia fare quando c'è da mostrare determinazione, e che sa colpire dove fa più male. L'unica cosa che apprezzo dei russi è l'onestà, quello che dicono fanno, non si esibiscono in quella ridicola, patetica pantomima da teatrino ammuffito che piace tanto ai politici europei e americani. |
Re: Guerra contro il mondo arabo
La guerra è uno schifo, fortuna c'è chi la fa per noi.
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Re: Guerra contro il mondo arabo
L'ISIS a quanto ho visto pare ama pure crocifiggere la gente ai pali, poi ho visto che a una ragazza cristiana l'hanno uccisa e messo il crocifisso in bocca, ma forse era in Somalia.
Basta scrivere "isis" su google immagini per vedere le belle cose che fanno questi buontemponi. |
Re: Guerra contro il mondo arabo
Di nuovo attriti tra Russia e Turchia, sembra che qualunque scusa sia sufficiente per tenere alta la tensione tra i due Paesi...
Nave russa spara colpi di avvertimento a vascello turco La nave da guerra ha sparato per evitare una collisione nel Mar Egeo Torna altissima la tensione tra Russia e Turchia: una nave da guerra di Mosca è stata costretta a sparare colpi d'avvertimento contro un vascello turco nel Mar Egeo per evitare una collisione in Mare. Lo riferiscono fonti russe che hanno convocato l'addetto militare di Ankara a Mosca. Secondo l'agenzia Interfax, l'imbarcazione turca non ha risposto ai primi avvertimenti ma ha poi cambiato velocemente rotta dopo i colpi sparati dai russi, prima di passare a 500 metri di stanza dal cacciatorpediniere. "L'equipaggio della nave russa Smetlivy, che era a 22 chilometri dall'isola greca di Lemno, nel nord del Mar Egeo, ha evitato una collisione con una barca da pesca turca", ha riferito il ministero della Difesa russo. "Alla luce dell'incidente nel Mar Egeo, il viceministro della difesa russo Anatoly Antonov ha convocato l'addetto militare dell'ambasciata turca in Russia al ministero degli esteri", si legge ancora nella nota. Si tratta di un nuovo elemento di tensione dopo l'abbattimento di un caccia SU-24 russo il 24 novembre scorso da parte di due F-16 turchi. Ankara sostenne che il jet era penetrato per 17 secondi nello spazio aereo turco. Evento negato da Mosca. A testimoniznaza del clima di tensione tra i due paesi, l'esercito turco ha vietato al proprio personale di recarsi in Russia per le vacanze. Fonte: Repubblica.it Collegamento diretto alla pagina: http://www.repubblica.it/esteri/2015...rco-129383666/ A mio modesto avviso questo fatto mi dà la sensazione che la Russia stia solo aspettando l'occasione buona per far pagare ai turchi l'uccisione dei loro piloti :pensando: |
Re: Guerra contro il mondo arabo
Maledetto Putin, ti diverti proprio a metterci addosso l'angoscia vero?
Dici una cosa e poi fai l'esatto opposto! :moltoarrabbiato: Ordigni nucleari, la Russia mostra i muscoli. Anche all'Occidente. Mentre Putin dichiara di avere 35 nuovi missili, il ministro della difesa ricorda che Mosca non può ignorare le bombe americane ospitate in Europa L'arsenale militare russo da quest'anno può contare su 35 nuovi missili balistici nucleari. Vladimir Putin ha scelto la platea del ministero della Difesa per fare il punto sulle operazioni militari in Siria e per lanciare un messaggio chiaro in patria come all'estero: Mosca, ha detto, considera una priorità strategica quella di "rafforzare il potenziale bellico nucleare" della nazione e dotare Marina, Aviazione ed Esercito di "nuovi armamenti". Potenza nucleare Insomma, a pochi giorni dall'augurio di non dover mai usare l'atomica contro i terroristi, lo zar ha fatto sapere che la Russia intende restare una potenza nucleare di primo piano e che anzi, in linea con i piani già annunciati, intende "aumentare l'efficienza dei sistemi di allerta missilistica" nonché quelli "di difesa aerospaziale". Quindi ha lasciato il podio a Serghiei Shoigu, il ministro della Difesa, per illustrare il vasto programma di modernizzazione delle forze armate russe. Prima di lasciare la scena, Putin ha però voluto sottolineare che la Russia è intervenuta in Siria non per oscuri "interessi geopolitici" o per testare il proprio arsenale - obiettivo comunque "importante" - ma per "garantire la sicurezza della nazione". L'espansione dell'Isis Il rischio infatti è che l'Isis (dato in espansione) possa "tracimare" nel Caucaso o nell'Asia Centrale e dunque trasformarsi in una minaccia diretta per la Russia. Intanto, però, la campagna militare scatenata da Mosca ha già raggiunto risultati concreti "cambiando la situazione" sul campo in Siria. Ovviamente per il meglio. Shoigu, nella sua relazione, ha quantificato in quasi "60mila i militanti dello Stato Islamico" presenti in Siria e Iraq e ha precisato che le forze armate russe hanno condotto oltre 4mila missioni e hanno distrutto oltre 8mila postazioni militari dell'Isis. Il fronte occidentale Il ministro ha poi rivolto la sua attenzione al "fronte occidentale", ricordando che "solo quest'anno nei paesi baltici, in Polonia e in Romania il contingente della Nato è aumentato di otto volte per quanto riguarda gli aerei e di 13 volte se si guarda ai soldati". Quindi la stoccata. Shoigu ha dichiarato infatti che "in Belgio, Italia, Paesi Bassi, Germania e Turchia si trovano circa 200 bombe nucleari americane" ed è prevista la loro "modernizzazione". Una realtà che la Russia non può ignorare. Ecco allora che "oltre il 95% dei sistemi di lancio delle armi nucleari russe è pronto al combattimento". Conclusione: non solo Mosca procede spedita nel rinnovare il suo stock di armi convenzionali e la qualità delle sue forze armate così da archiviare una volta per tutte il declino post-sovietico (il 47% del materiale bellico ha oggi standard moderni e raggiungerà il 51% il prossimo anno), ma non si concede nessun arretramento nel mantenere intatto il suo deterrente nucleare, che pure può contare su armamenti moderni pari al 55% dell'arsenale totale. La Russia, dunque, c'è. E se Putin ha chiesto ai suoi generali di essere inflessibili in Siria, distruggendo "immediatamente ogni possibile minaccia alle nostre forze" presenti sul territorio, Shoigu ha chiarito che nel corso del 2016 saranno rafforzati i quadranti "occidentali, sud-occidentali e dell'Artico".(ANSA) Fonte: Panorama.it Collegamento diretto alla pagina: http://www.panorama.it/news/esteri/o...cleari-russia/ |
Re: Guerra contro il mondo arabo
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Ovviamente poi la dietrologia si può fare solo sulla corsa agli armamenti NATO, non sui motivi dell'intervento russo in Siria... |
Re: Guerra contro il mondo arabo
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Re: Guerra contro il mondo arabo
Eh, può darsi, ma sai che fatica ha fatto la generazione a cui appartiene anche il qui presente e soprattutto quella scorsa a rendere possibile il disarmo delle superpotenze? Ora vuoi dire che basta un manipolo di fuorilegge pseudo religiosi invasati per mandare in vacca tutto quanto?
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Re: Guerra contro il mondo arabo
Mi sembra chiaro che la Turchia stia giocando a provocare la Russia perché sa che essendo membro della NATO nel caso in cui la Russia decida di stancarsi delle provocazioni e dargli quel che si merita arriveranno gli amichetti a trasformare Mosca in un cratere lunare.
Pensatela come a un bulletto che gioca a provocare uno più forte di lui solo perché sa che se il malcapitato reagisce arrivano i genitori e gli insegnanti a rompere le corna al tipo. :sisi: |
Re: Guerra contro il mondo arabo
Quando, per puro caso, vengo a sapere di fatti come questi qualcosa in me torna a sorridere e sospirare di sollievo, nel pensiero che FORSE non è ancora tutto perduto.
Kenya, musulmani fanno da scudo ai cristiani sul bus Assalto armato dei jihadisti, i passeggeri islamici mettono in fuga i guerriglieri «Ammazzateci tutti musulmani e cristiani, oppure lasciateli andare». Con questo gesto di estremo coraggio e lucida follia un gruppo di kenioti musulmani ha evitato l’ennesima carneficina di civili cristiani ad opera del gruppo jihadista somalo Al Shabaab. La comitiva si trovava a bordo di un autobus nei pressi di El Wak, Nord del Kenya, a pochi chilometri dal confine con la Somalia, quando i guerriglieri hanno assaltato l’automezzo e hanno intimato ai passeggeri di scendere. Cristiani da una parte, musulmani dall’altra, in un rituale diventato ormai tragicamente comune in questa parte d’Africa. Inginocchiati, con un mitra alla nuca e ormai rassegnati alla morte, i kenioti cristiani, che stavano tornando a casa da Nairobi per celebrare il Natale, sono stati miracolosamente graziati dalla reazione inattesa dei connazionali musulmani, che si sono frapposti tra loro e i terroristi come scudi umani. Un gesto che ha messo in fuga i guerriglieri, basiti e frustrati da tanto coraggio. Durante l’assalto, in preda al panico, due kenioti, la cui confessione religiosa è ignota, hanno provato a scappare e sono stati uccisi. L’autista e altri due passeggeri sono stati feriti, ma non sembrano in pericolo di vita. Una reazione estrema che dimostra come la popolazione del Nord del Kenya, prevalentemente musulmana e di origini somale, sia esausta dei ripetuti attacchi delle milizie jihadiste di Al Shabaab che stanno mettendo in fuga cristiani e non dall’arida e povera regione settentrionale del Paese. Nel 2015, proprio a seguito di un’esecuzione a opera del gruppo fondamentalista islamico in cui erano stati divisi i cristiani dai musulmani, più di duemila persone tra maestri di scuola e operatori sanitari, anche occidentali, hanno deciso di abbandonare l’area per motivi di sicurezza. Un episodio identico, e con un finale ben più drammatico, si era verificato un anno fa, quando 36 cristiani kenioti, sempre a bordo di un pullman di ritorno per le festività natalizie, erano stati sequestrati dalle milizie somale. Non essendo in grado di recitare i versetti del Corano furono trucidati sul posto. È di otto mesi fa il dramma del campus dell’Università di Garissa: terroristi somali uccidero 147 ragazzi «colpevoli» di professare una fede differente da quella dei jihadisti. Secondo i servizi di intelligence kenioti, nelle ultime tre settimane almeno 200 terroristi sarebbero entrati nel Paese. Un ulteriore incentivo al progetto del Presidente Kenyatta di realizzare un muro lungo tutto il confine tra Kenya e Somalia per provare ad arginare la minaccia terroristica. Fonte: LaStampa.it Collegamento diretto alla pagina: http://www.lastampa.it/2015/12/22/es...OK/pagina.html |
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