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La foto conta in base al contesto. Ovvio che se si lavora come PR, o qualsiasi altro lavoro dove sei a contatto col pubblico (tipo addetto vendita), il fatto di essere un minimo presentabili conta.
E comunque anche se non mettessi la foto, verrei comunque chiamato al colloquio. A quel punto oltre all'aspetto verrà analizzato l'eloquio, il modo di pormi, il problem solving, ecc... Se invece dovessi fare il traduttore di testi, il grafico, il programmatore... sticazzi l'aspetto fisico, ma anche l'eloquio. Contano le skill tecniche e basta. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Non credo, quella dei becchini è una casta inaccessibile
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Re: Una vita da disoccupati
Ho spedito una mail per cercare di sbloccare una situazione spiacevole per cui da metà autunno mi sono visto rimandare a chissà quando dei lavori di una certa entità. E anche se non arrivassi a sbloccare la cosa, almeno potrei capire che prospettive ci sono.
In caso di prospettive negative, nei prossimi giorni spedirò il CV all'ultimo indirizzo che ho da parte di una lista che mi ero fatto il mese scorso. Se la situazione negativa perdurasse anche nei prossimi mesi, diciamo fino alla prime settimane di primavera, dovrei cominciare a pensare seriamente a come reinventarmi professionalmente, anche se sarebbe un percorso molto difficile e senza esiti sicuri. |
Re: Una vita da disoccupati
Mi è stata offerta una possibilità lavorativa molto interessante, ma prevede un cambio di regione, ma non solo, è proprio un cambio di vita radicale.
Non so che fare sincero. |
Re: Una vita da disoccupati
Lavorare al di fuori di un contesto protetto mi terrorizza. Ma veramente gli altri soffrono così tanto la vita lavorativa al punto da avere un blocco? Il lavoro è un incubo.
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Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
Annunci di lavoro scritti da chatGPT, senza manco l'accortezza di cancellare i comandi:
https://i.ibb.co/LCsxJ71/Screenshot-...-15-120758.png |
Re: Una vita da disoccupati
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I lavori da tuttofare o manovale senza particolari capacità sono pagati AL MASSIMO 1000/1200 € al mese se trovi la ditta giusta e vivi possibilmente al Nord Italia, altrimenti si scende anche a 600/800 € in molti contesti. Con quei soldi se vuoi vivere da solo non arrivi neanche al 10° giorno del mese. Inviato dal mio 22011119UY utilizzando Tapatalk |
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Se sono realtà già medie (non ti parlo di piccole perché normalmente cercano altri profili) o padronali puoi portalo di persona in una busta assieme alla lettera motivazionale, in alcuni contesti viene apprezzata come cosa. Generalmente piú la gente all'interno é vecchia, e piú viene apprezzata la cosa. |
Re: Una vita da disoccupati
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Che si segua la via che si preferisce, per quanto mi riguarda entrare in agenzia è sempre stata la strada più rapida Fondamentalmente è gente che non può dirvi di no proprio per la natura del servizio (parlo di posti come GiGroup, Ranstad) Capisco benissimo che sollevino quesiti morali ma purtroppo i centri per l'impiego umanamente non sono meglio -anzi Una volta parlato con il consulente di turno forse sarà più chiaro dove altro cercare, almeno si rompe il ghiaccio, poi c'è tempo per fare altri conti Auguri eventualmente anche con altre vie In mancanza di canali protetti come il placement universitario s'intende |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Per apprezzare non intendo che non ti possa beccare qualche reazione seccata, ma che, se persiste la mentalità che stare a mandare mail sia piú scansafatiche che uscire di casa e darsi da fare per trovare lavoro, certamente é piú probabile che appartenga a un over 60 che un under 30/40 Delle agenzie potrei raccontarti un'esperienza contraria, ho perso un gran tempo con tanti colloqui, e mi hanno mandato pure dove cercavano profili diversi dal mio, con non poco imbarazzo quando é emerso che cercavano gente con esperienza mentre io avevo un tirocinio alle spalle o situazioni del genere. Non parlo di cortesia di facciata o di modi, é ovvio che lo siano in un'agenzia sono commerciali ed é il loro lavoro, parlo di risultato finale, mettendo da parte il fango che si ingoia in entrambe le vie per un attimo. Comunque nulla vieta di iscriversi alle agenzie varie, o rendersi disponibili per le somministrazioni, sentire il centro per l'impiego di zona e intanto cercare da soli, robe da perdere non credo che ce ne siano. Quote:
Contesti di fabbriche eh, robe artigianali o servizi non ho la piú pallida idea di come sia, ma magari anche da te c'é qualcosa del genere, sicuramente in una realtà tipo operaio, anche generico, becchi meglio che fare il cameriere mezzo a nero et similia. Anche se sono ambienti che non fanno per tutti |
Re: Una vita da disoccupati
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Ognuno ha le proprie esperienze, ho potuto vedere solo due selezioni di ditte che spesso partivano pubblicando annunci senza intermediari, ma alla fine per una serie di motivi si appoggiavano ad agenzie per la ricerca Avuto anche molte esperienze negative ma trovavo perlomeno riscontro più rapido |
Re: Una vita da disoccupati
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Un conoscente di paese faceva giardini così come me, un giorno si è stufato è andato a Milano e ha trovato lavoro in secureffe come vigilante, con le notti prende pure sui 1700/1800 euro…ma con quei soldi in quelle zone non ci fa nulla.
Ci sopravvive e basta. |
Re: Una vita da disoccupati
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