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Ma guardate che io troverei pure nella ristorazione con contratto e a paga discreta tipo 700 euro per 20/24 ore a settimana, tipo come addetto alla sala nei fast food, addetto al banco, preparazione, ma ormai nella ristorazione manco più i Bangladesh ci vanno…….ma sono sempre lavori che non ti portano da nessuna parte alla fine.
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Re: Una vita da disoccupati
Che ne pensate di lavorare in una stazione di servizio come benzinaio?
Non sarebbe poi così male secondo me, i benzinai poi si occupano anche di altre cose oltre al fare benzina. A volte devono pulire le auto lasciate in consegna, avere qualche piccolo ricambio tipo lampadine di riserva ecc.. Secondo me sarebbe alla portata di una persona fobica o comunque senza grande esperienza. |
Re: Una vita da disoccupati
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Verso i 26-27 però ho capito che dovevo riqualificarmi ulteriormente perchè rischiavo di arrivare ai trenta poco coperto E secondo me il lamento (primo a farlo) mi ha fatto solo perdere tempo Che a Milano gli affitti costino così tanto è un mezzo mito, se ne trovano di più bassi fuori dal centro in comuni serviti dai mezzi Ma ci sono anche altre città, anche una città nel sud-Italia offre più possibilità rispetto al paese Il problema è che passati i 30 senza una qualifica (meglio se universitaria) è più umiliante che difficile Non avere dei confini economici-famigliari è un incubo perchè si rischia di venir mancati di rispetto. Ovviamente poi ognuno ha la sua storia Quote:
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Re: Una vita da disoccupati
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Spesso passare dall'agenzia o da altri enti aiuta a limitare i rischi Attorno ad alcune stazioni di servizio ci sono delle specie di "racket", nel senso che si può essere presi di mira da giri criminali che non ti vogliono come competitor sul territorio. Come per tante attività "esposte", a volte con la compiacenza dei titolari Per il resto immagino sia un buon lavoro Bisogna provare come per tutte le cose :nonso: |
Re: Una vita da disoccupati
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All'epoca rifiutai perché non mi conveniva economicamente essendo in naspi, ma altrimenti credo che avrei accettato. A almeno avrei fatto una prova. |
Purtroppo per quanto riguarda il tema lavoro, anche solo leggere questo thread mi fa salire una nausea che mi approssima al vomito, per quanto si parli con relativa naturalezza di una cosa (il lavoro o il pensiero di dover prima o poi lavorare) che a me invece fa sentire miserabile e mortificata (letteralmente resa-morta).
Lavorare non è né un obbligo né un dovere, è purtroppo per la maggior parte delle persone una necessità; eppure viene visto come un obbligo/dovere normale della vita adulta, nonostante nessuno venga a cercarti perché sei manchevole di star lavorando, anzi devi essere tu a sbatterti chissà dove e chissà come magari partendo da una condizione di notevole svantaggio perché hai una malattia mentale (faccio questo esempio visto che siamo su questo forum), e devi fare i salti mortali per convincere chi hai davanti che farebbe proprio bene ad assumerti, cioè devi essere tu ad essere appealing per il tuo sfruttatore. Per questo dico che mi sembra un circo, è tutto paradossale. |
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Re: Una vita da disoccupati
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Hai comunque un rapporto col pubblico, ma secondo me è meno stressante rispetto ad esempio a fare il barista o il cameriere. |
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Ora cerco come autista, benzinaio, giardiniere(in ditte serie), addetto al magazzino magari e pure la fabbrica valuto. I lavori nella ristorazione li evito poi ovvio se non esce ancora niente per diverso tempo valuto. Al campeggio penso mi richiamino 3/4 mesi come guardiano se non trovo altro potrò sfruttare anche 3/4 k di disoccupazione a ottobre 2025. |
Per quanto mi riguarda io penso che potrei fare forse un lavoro sostenibile per me, non penso di poter fare "qualsiasi lavoro". Ma il mondo del lavoro non si adatta a te, sei tu che devi adattarti a lui. Ne leggo di depressi nei gruppi su altri social che lavorano e fanno una vita che descrivono come miserabile.
Il lavoro non è solo un concetto astratto, il lavoro è ciò che accade in quelle ore, con chi accade, dove accade, come accade. È un'esperienza universale ma microcosmica nella sua specificità. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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Io voglio morire e ci sto lavorando ogni giorno x morire giovane, sono in una condizione disastrosa faccio fatica a lavarmi, lavoro sto in giro 12 ore ogni giorno fra lavoro e spostamenti .. a fine mese rimane poco .. reggero così un paio di anni e poi tornerò dai miei genitori quando avrò compiuto i 30 anni.. E mesi che provo a conoscere una ragazza e sembra che faccia schifo e non sia mai abbastanza.. eppure so di essere nella media se nn leggermente sopra.. zero amici, continuano a bannarmi pure qua c'è l hanno con me .. quando mi cacceranno avrò solo YouTube .. nn sto scherzando certo ho un lavoro e quindi? |
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Poi come funziona, ti inseriscono in liste di qualche tipo e forse un giorno ti richiamano? Bho. No apparte la mia ritrosia ad affrontare l'argomento, mi chiedo veramente come funzioni per i profili di persone con una situazione come la mia. |
Re: Una vita da disoccupati
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Re: Una vita da disoccupati
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No raga non litigate
Da persona depressa non mi è mai venuto in mente di lanciarmi in questa cosa Un altro dei motivi è che se poi mi contatta qualcuno e io sto super depressona e non mi presento poi mi brucio ulteriormente eventuali occasioni Ma vbb tanto son tutti discorsi tanto per parlare |
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Re: Una vita da disoccupati
Ondine mi dispiace tu sia in questa situazione, da quello che scrivi dai l’impressione di essere una persona sensibile, valida ed intelligente. Purtroppo la depressione è una brutta bestia.
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