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SugarPhobic 30-08-2024 16:24

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Darby Crash (Messaggio 2978671)
che incubo colloqui del genere

Effettivamente se quelle domande te le ponevano alla fine di un colloquio di 50 minuti (ed eri riuscito faticosamente a far andare le cose bene) eh sì, era abbastanza frustrante.

SoloUnaDonna 30-08-2024 20:02

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da SugarPhobic (Messaggio 2978664)
Può capitarti il soggetto che vuole manifestare il suo potere sul colloquio (e il suo potere in generale), scegliendo di farti il giochetto delle domande sui periodi vuoti nel curriculum. :nono:
Ai tempi per fortuna io trovai principalmente perplessità. C'erano davvero esaminatori che lavoravano da tutta la vita e che mi chiedevano, tipo: "Ma come hai fatto a mangiare in questo anno e mezzo? Come hai fatto dal... al..? Chi ti ha dato i soldi?". Cioè, proprio non capivano XD

A me è successo :(

Era un colloquio fatto tramite centro x l'impiego.. sta qua aveva da prima il mio cv.. sapeva la mia età e le mie "non" esperienze.. eppure mi ha voluto vedere lo stesso.. il che mi aveva fatto anche ben sperare.. ovviamente mi sbagliavo.. è stato tutto un ribadirmi più volte che lei voleva qualcuno in età da tirocinio.. perché aveva sempre fatto così.. e come mai ci avevo messo tanto a laurearmi.. come mai avevo passato tanto tempo senza lavorare.. e le stesse domande poste in modo lievemente diverso più e più volte.. facendomi notare varie volte quanto fossi vecchia per quel posto o per qualsiasi altro posto.. non vi dico l'umore che avevo quando sono uscita da li.. che bella la vita :sisi:

SoloUnaDonna 30-08-2024 22:31

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da SugarPhobic (Messaggio 2978831)
E dopo ciò che ha detto questa signora è... sopravvissuta?
Cioè, tu sei uscita di cattivo umore, ma lei era capace di averne uno? XD

Un'esperienza piacevole, dai :thumbdown: quelle giornate che includono sia la verifica che il sadismo umano lasciano molto ma davvero molto arricchiti :mazza:

Mi avete preso tutti per una specie di assassina violenta qui dentro XD

Chamomile 31-08-2024 00:13

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Darby Crash (Messaggio 2978671)
che incubo colloqui del genere

In 50 minuti hanno pure il tempo di chiederti perché non hai la patente, anche quella domanda ovviamente me la sono beccata.

Keith 31-08-2024 00:32

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da SoloUnaDonna (Messaggio 2978836)
Mi avete preso tutti per una specie di assassina violenta qui dentro XD

Perché, non è così? :D

SoloUnaDonna 31-08-2024 09:48

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Keith (Messaggio 2978881)
Perché, non è così? :D

:( :( :(

Keith 31-08-2024 14:35

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da SoloUnaDonna (Messaggio 2978932)
:( :(

:cuore: :consolare:

~~~ 31-08-2024 16:24

Quote:

Originariamente inviata da SugarPhobic (Messaggio 2978664)
Può capitarti il soggetto che vuole manifestare il suo potere sul colloquio (e il suo potere in generale), scegliendo di farti il giochetto delle domande sui periodi vuoti nel curriculum. :nono:
Ai tempi per fortuna io trovai principalmente perplessità. C'erano davvero esaminatori che lavoravano da tutta la vita e che mi chiedevano, tipo: "Ma come hai fatto a mangiare in questo anno e mezzo? Come hai fatto dal... al..? Chi ti ha dato i soldi?". Cioè, proprio non capivano XD

ci vorrebbe 1 bel colloquio a mano armata X)

Mugalari2.0 31-08-2024 18:20

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da SugarPhobic (Messaggio 2978664)
Può capitarti il soggetto che vuole manifestare il suo potere sul colloquio (e il suo potere in generale), scegliendo di farti il giochetto delle domande sui periodi vuoti nel curriculum. :nono:
Ai tempi per fortuna io trovai principalmente perplessità. C'erano davvero esaminatori che lavoravano da tutta la vita e che mi chiedevano, tipo: "Ma come hai fatto a mangiare in questo anno e mezzo? Come hai fatto dal... al..? Chi ti ha dato i soldi?". Cioè, proprio non capivano XD

Secondo me son sadici:)

Chamomile 03-09-2024 22:45

Re: Una vita da disoccupati
 
Riesumiamo.
https://i.ibb.co/n09RNWY/FB-IMG-1661859047925.jpg

SugarPhobic 03-09-2024 22:57

Re: Una vita da disoccupati
 
A me piace il tipo senza scrupoli del MC, che arraffa lo stipendio direttamente dalla cassa...

~~~ 23-09-2024 12:03

In queste settimane mi sento molto male, non riesco a non patire la mancanza dello status di persona che lavora; non so neanche se e quanto reggerei di un lavoro, voglio accantonare il discorso ce la farei/non ce la farei, mi farebbe stare meglio/mi renderebbe miserabile, è proprio che mi sento arrivata ad un punto in cui non riesco a stare calma e portare avanti comunque le cose che voglio fare, mi sento presa dal panico per non avere quel ruolo.
Mi sento in difetto, e scriverlo qui dove molte persone lavorano a me fa male perché so come vengo vista dalle persone che lavorano.
Vorrei riuscire ad accantonare quella sensazione di difetto e portare avanti le cose che voglio fare, che magari sono improduttive o non mi porteranno mai ad avere un lavoro in futuro, ma non è per quello che le faccio. Le farei per imparare, per migliorare in ciò che voglio fare.
Mi sento orfana di una istituzione che mi stia alle spalle, a nessuno importa niente della depressione, pensano che basti sforzarsi un po' e fare le cose; insomma penso sia un discorso di validazione, mi sento invalida nel riguardo della società perché non lavoro o perché non sono istituzionalmente in un ambito di formazione, ciò mi fa sentire inadeguata eccetera eccetera.
E adesso tiro fuori il discorso che avevo accantonato: so come mi fa sentire il lavoro normale e quotidiano, so che mi fa sentire prosciugata e mortificata, morta dentro.
Alla fine è una cosa che riguarda solo me, non capisco perché debba sentirmi in difetto nei confronti degli altri, sono io che non ho un reddito, sono io che non avrò una pensione.
Niente, ho fallito anche nel riuscire a fregarmene di non lavorare.
Continuerò a scrivere magari dopo perché mi affligge sta roba.

~~~ 23-09-2024 12:11

Non riesco a vivere nel compartimento stagno della non lavoratrice, tutti fanno qualcosa o cercano di farla, è inevitabile sentirsi disconnessi e lontani da tutti.
È vero che la comunione con l'altro si può trovare in tante altre cose, lo vedo nei miei rapporti, ma mi sento troppo scollata dalla società, sono in quella fase in cui non mi sento più in diritto di godere dello spazio pubblico, del mondo fuori casa in generale, comunque non importa dai.

Dovrei ragionare e tararmi sulla mia depressione, senza paragonarmi agli altri, ma lo trovo impossibile; a parte che è pieno di depressi che lavorano, ma poi alla fine è inevitabile vedersi così diversi da tutti gli altri, cioè avere uno stile di vita tanto diverso quando gli altri sembrano alla fine uguali a te, la depressione non si vede ma si vive, cercare di stare al passo altrui è una tortura, diventa una sorta di autoflagellazione mostruosa eppure non è nemmeno una cosa che ti infliggi da solo ma una cosa che sei quasi costretto a fare oppure costretto a fare del tutto a seconda di quanti impegni sociali hai (il lavoro ma anche tutto il resto).

claire 23-09-2024 12:17

Re: Una vita da disoccupati
 
Una mia conoscente , con una storia di depressione pesante alle spalle, e tentativi di lavoro vari, ha ottenuto il 100% di invalidità. É più anziana di te, quindi ha fatto tante terapie e ricoveri che sicuramente hanno un peso sulla valutazione della commissione, inoltre ha acciacchi fisici. Ma se la depressione impedisce (oggettivamente) di lavorare, dovrebbe essere considerata come una malattia fisica, il cervello è una parte del corpo.
Purtroppo questo è il mondo ideale, e poi c'è quello fattuale che è ben diverso, lo so per mia esperienza personale, anche se non riguarda la depressione. Nemmeno le malattie fisiche spesso sono riconosciute invalidanti, anche quando lo sono di fatto più di altre che ottengono l'invalidità, il lavoro tutelato e le categorie protette. Perché il mondo non è perfetto, è tutto un adattarsi, con quello che si può e si ha. Chi più può e più ha( non solo di soldi, a livello generale-situazionale) la sfanga, gli altri sono figli di un dio minore.
E comunque in generale siamo anche "fortunati', c'è ancora di peggio al mondo.

Ezp97 23-09-2024 12:18

Comunque non perdete tempo a mandare curricula online, fatevi piuttosto un giro di conoscenze e col passaparola qualcosa troverete sempre…io non ho mai trovato nulla da solo.

varykino 23-09-2024 12:22

Re: Una vita da disoccupati
 
ondine ma tolto il fatto di sentirsi in difetto , in colpa , di non meritare le robe perche nn lavori , nn ti capita pure di cagarti addosso di restare per strada? no perche uno puo farsi tutti i conti che vuole ma la prima cosa che ripetono e'che senza lavoro rimani per strada in ogni caso, diciamo che io mi cago addosso di quello piu che sentirmi in colpa :sisi:

claire 23-09-2024 12:28

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da varykino (Messaggio 2985996)
ondine ma tolto il fatto di sentirsi in difetto , in colpa , di non meritare le robe perche nn lavori , nn ti capita pure di cagarti addosso di restare per strada? no perche uno puo farsi tutti i conti che vuole ma la prima cosa che ripetono e'che senza lavoro rimani per strada in ogni caso, diciamo che io mi cago addosso di quello piu che sentirmi in colpa :sisi:

Difficilmente in Italia si finisce sotto i ponti. Spesso è una scelta. C'è la Caritas, i dormitori, l'assistenza sociale, le case famiglia o qualche parente. Sì ci sono i casi di gente che dorme in macchina, ma in genere chiedendo aiuto lo si trova( per ora). Poi se si ha casa di proprietà dei genitori non vedo perché pensare a finire in strada, casomai si deve pensare a come mangiare e mantenersi, ma appunto esistono i servizi che aiutano.

varykino 23-09-2024 12:44

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2985997)
Difficilmente in Italia si finisce sotto i ponti. Spesso è una scelta. C'è la Caritas, i dormitori, l'assistenza sociale, le case famiglia o qualche parente. Sì ci sono i casi di gente che dorme in macchina, ma in genere chiedendo aiuto lo si trova( per ora). Poi se si ha casa di proprietà dei genitori non vedo perché pensare a finire in strada, casomai si deve pensare a come mangiare e mantenersi, ma appunto esistono i servizi che aiutano.

me fido va XD, cmq ciao claire :sisi:

Nightlights 23-09-2024 12:49

Re: Una vita da disoccupati
 
Quella sensazione di estraneità e di non c'entrare nulla con gli altri in quanto disoccupati che descrive ondine mi è abbastanza familiare, perché l'ho provata anch'io dopo il primo anno "sabbatico" di disoccupazione.
Purtroppo è vero, alcune persone appena sanno che sei una persona che non lavora ti classificano automaticamente, con frasi più o meno velatamente, dispregiative.
"Beato te che non fai un cazzo dalla mattina alla sera"
"Guarda qua la bella vita!"
"Ma ci pensi a un domani?"
Non si fermano un attimo a pensare che questa condizione può essere frustrante anche per la persona stessa, pensano che "tanto quello fa la bella vita e si gratta i coglioni dalla mattina alla sera".
Capisco, capisco...

Ezp97 23-09-2024 12:54

Quote:

Originariamente inviata da Nightlights (Messaggio 2986000)
Quella sensazione di estraneità e di non c'entrare nulla con gli altri in quanto disoccupati che descrive ondine mi è abbastanza familiare, perché l'ho provata anch'io dopo il primo anno "sabbatico" di disoccupazione.
Purtroppo è vero, alcune persone appena sanno che sei una persona che non lavora ti classificano automaticamente, con frasi più o meno velatamente, dispregiative.
"Beato te che non fai un cazzo dalla mattina alla sera"
"Guarda qua la bella vita!"
"Ma ci pensi a un domani?"
Non si fermano un attimo a pensare che questa condizione può essere frustrante anche per la persona stessa, pensano che "tanto quello fa la bella vita e si gratta i coglioni dalla mattina alla sera".
Capisco, capisco...

Confermo ma che ci vuoi fare se sono tutti rincoglioniti da competizione.


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