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Re: La repellenza del depresso
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Non è nemmeno detto che chi ha un handicap sia attratto da chi ha lo stesso problema. Anni fa scrissi che non avrei voluto un moroso fobico perché preferivo relazionarmi con chi non aveva il mio stesso problema, mi hanno sbranata viva :D Ora non ho più lo stesso pensiero, negli anni ho assunto posizioni diverse riguardo la cosa, ma non credo che si sia necessariamente tenuti a preferire chi ha un problema solo perché si è affetti in prima persona. Chiaramente si deve accettare anche che avvenga il contrario. Altrimenti è come quelli che si lamentano di non essere scelti perché brutti quando sono i primi a scartare per estetica. Ci sono condizioni di svantaggio che rendono meno attraenti, si può recriminare solo se da parte propria si è veramente aperti al 100% e disposti a stare con chiunque e ad accettare tutti gli svantaggi degli altri senza pregiudizi, se si è accoglienti verso tutte le minoranze e le persone affette da problemi di ogni tipo, ma sinceramente non conosco nessuno così. Sarà ingiusto, ma lo siamo tutti in qualche misura, tutti scartiamo, tutti abbiamo preferenze. |
Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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Quando si sta male male bisogna sol ostare a casa e aspettare che passi oppure fare dell'attività fisica. Quando si sta un po' meglio si può provare a stare con gli altri (per chi ce li ha), ma devono essere persone con cui si è coinvolti, altrimenti si vede che si è depressi e che ci si forza. |
Io per tanti anni ero solo fobico non depresso la depressione mi è venuta a 25 26 anni, perché quando vedi che non hai nulla di attraente non ti calcola mai nessuno, e normale che ti abbatti indipendentemente dall essere uno che soffre di ansia sociale, la depressione viene anche a persone normali figurarsi ad un fobico sociale, eppure per anni andavo in discoteca qualke amico l'avevo fino a 26 anni una vita sociale decente l'avevo paradossalmente da quando sono andato dallo psichiatra 5 anni fa mi si è placata l'ansia ma in concreto che obiettivi ho raggiunto, sono andato a peggiorare,lavorare poco e nulla, amici due, fidanzate manco a parlarne bo, quando entri in un buco nero come l'ansia sociale se non riesci a ritagliarti uno spazio in societa vai alla deriva,e a 30 anni non è come averne 20 la personalità e strutturata, poi magari c'è chi riesce a far svoltare la sua vita a 40 anni
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Re: La repellenza del depresso
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Finché sei giovane ancora qualcuno ci spera in te e ti sta dietro, ma dopo quando inizia pian piano a crearsi il vuoto intorno.. Ti dicono che puoi migliorare, fisicamente, lavorativamente.. e ci provi, fai tanti tentativi, ma forse li fai anche sconclusionati, poco focalizzati e progettati, seppur ti costano fatica.. anche perché una guida non ce l'hai, nessuno che ti dice quel che è giusto fare.. e tu non lo sai, perché non sei nato imparato.. e la vita va avanti così.. non che non sia faticosa eh, lo è.. poi dopo un po' ti stanchi di tutto: amore, forma fisica, forma mentale, carriera.. abbandoni tutti i sogni e ti lasci scorrere la vita addosso arrancancando nella giungla giornaliera. |
Re: La repellenza del depresso
Perchè quando la depressione è vera fa paura, ho frequentato e frequento persone depresse a sua volta, ma siamo in pochi, le persone che hanno problemi le scartano quasi tutti...
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Re: La repellenza del depresso
Non solo problemi depressivi, anche altri tipi di problemi repellono, e se non c'è comprensione si viene anche presi in giro e criticati, oltre che evitati.
Anzi è meglio essere evitati da principio, che accettati ma giudicati e incompresi nelle proprie problematiche. C'è gente che apparentemente accetta ma poi si dimostra insofferente verso le difficoltà dell'altro.Tipo chi vuole stare con qualcuno perché da solo si annoia, trova una persona con cui relazionarsi ma se poi questa ad esempio non riesce ad uscire perché sta male, fa l'insofferente e pesta i piedini. Questo succede spesso anche fra fobici, la famosa empatia fobica. |
Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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A me si vede da lontano proprio che ho problemi, non si capisce cosa ma si vede che non sto bene e quantomeno si percepisce infelicita e tristezza, al lavoro o in altre situazioni la classica domanda “cosa hai?” mi ha sempre accompagnato
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
Si fa finta di stare bene ed essere felici per paura di rimanere esclusi dagli altri.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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Oppure non vedono quello che non vogliono vedere. |
È abbastanza chiaro che una persona depressa non possa piacere, se la relazione è già avviata la cosa è ben diversa anche se a volte possono essere lasciati. Per iniziare una relazione ci vuole energia, spirito di iniziativa, tutte quelle cose che a un depresso mancano.. Anche tra gli utenti di questo forum si nota che piacciono le persone normali, soprattutto ai maschi... Quindi c'è poco da fare, è così
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Re: La repellenza del depresso
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La mia vicina di pianerottolo ragazza 22 enne con convivente e figlio, quando mi vede sembra che vede un fantasma lho incrociata davanti al portone una volta le ho detto grazie sì e scansata come se fossi un lebbroso, se esco in balcone e mi vede rientra, ho già capito il personaggio ragazza estroversa con figlio così giovane, ogni giorno cha un amica diversa in balcone a fumare,ragazzo introverso alto mingherlino dal viso pallido,puoi fingere quanto vuoi ma se Cai l'aria da sfigato non te la togli facilmente, se avessi un indipendenza economica cambierei città, nella mia città piccola 120 mila abitanti, credo di avere una reputazione compromessa, si puoi credere in te stesso quanto vuoi ma il rapporto te lo costruisci confrontandoti con gli altri e con la societa
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Re: La repellenza del depresso
Quando sono particolarmente depresso sono io il primo ad evitare le persone che mi vogliono bene, per non danneggiarle.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
Spesso le persone depresse si chiudono a riccio. Pensano sempre alla loro condizione e non lasciano aperto uno spiraglio per gli altri. Viene a mancare il confronto, lo scambio, la comunicazione.
Inoltre è difficile - anzi - difficilissimo riuscire ad avvicinarsi a situazioni simili.. il rischio è di fare errori su errori. Cerchi di avere un atteggiamento positivo? Sbagli, generi solo fastidio. Comprensivo? Sbagli, in tanti casi non si fanno passi avanti. Provi a spronare? Sbagli, le reazioni molte volte non sono favorevoli. Di conseguenza e con tutta la buona volontà del mondo è complicato e logorante avere contatti del genere. Aggiungo poi che la gente ha già i suoi guai e nel rapporto con il prossimo spesso ricerca un pizzico di serenità o leggerezza. |
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Re: La repellenza del depresso
Aspettiamo che passi allora..se passa..
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Re: La repellenza del depresso
La repellenza del depresso è rivolta anzitutto verso se stesso, di riflesso si diventa repellenti per gli altri. In realtà nella gran parte dei casi siamo convinti noi di esserlo, ma non sempre è così. La depressione ti fa sentire un essere inutile e detestabile, finisci per evitare le persone proprio per non farti vedere in questo stato. Diventi repellente perché ti trascuri, non ti lavi, ti vesti di merda, non curi la tua persona che tanto è inutile comunque non valgo un cazzo e merito di morire.
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Re: La repellenza del depresso
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Ti vedi che fai schifo non solo perché ci ti vedi, ma a volte anche perché te lo dicono "cos'è quel muso lungo? hai lo sguardo spento, sorridi!" Se uno che oltre ad avere una malattia, la depressione, non venisse affossato, almeno potrebbe convivere in santa pace con la sua condizione e stare quantomeno tranquillo di poter andare in giro senza fare schifo. |
Re: La repellenza del depresso
La situazione di igiene personale e vestiario di base per la sopravvivenza l'ho raggiunta da un pezzo, ed anche per quello faccio fatica. A volte persino radermi o farmi una doccia mi costa un grande sforzo poichè non ne vedo poi tutta questa utilità.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
Inutile sperare nel sostegno di amici o parenti, solo i genitori darebbero la vita per noi. Tutti gli altri fuggono a gambe levate e non posso biasimarli, come avete già detto la depressione è un vortice che risucchia anche le energie delle persone vicine. L'unica è affidarsi a professionisti o frequentare CSM o cose del genere dove ti trovi con persone che hanno le tue stesse problematiche e sono seguite da chi di dovere.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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se la problematica non è fortemente invalidante e ti permette di muoverti e lavorare, seppur sottotono, nessuno, genitori compresi se ne cura. gli psichiatri ti seguono svogliatamente.. zoloft, brintellix e ci vediamo fra 2 mesi. e la vita prosegue in una lenta e infinita agonia giornaliera. |
Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
I genitori ti sostengono ma in modo sbagliato e involontariamente dannoso, a meno che non siano psicologi o psichiatri. Cercano di spronare alla reazione spesso in maniera brusca arrivando ad offendere, senza cattiveria ovviamente ma per frustrazione vedendo un figlio buttare via così la propria vita. Verso le figlie femmine la cosa è meglio tollerata, verso i figli maschi non c'è pietà.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
Bho io se posso aiuto le persone che mi sono vicino, il problema é che spesso può capitare che nn vogliono essere aiutate seppur si lamentano o magari l'aiuto lo pretendono come vogliono loro altrimenti è capace pure che ti aggrediscono.
Per questo col tempo aiuti nn richiesti nn li faccio più, se mi chiedono un aiuto si fa come dico io. Stop I genitori poi, nn mi va di essergli di peso, hanno già fatto abbastanza ed é giusto che finiscano la loro vita più in pace possibile. Poi certo nn sono così rigido, valuto un po' chi l aiuto me lo chiede. |
Re: La repellenza del depresso
Beati voi che vivete in un mondo diverso, evidentemente. Oppure, sono sfortunata io. Non le vedo tutte queste persone pronte ad aiutarmi, e nemmeno le voglio più ormai, perché so cavarmela da sola.
Poi boh fossi in voi, mi preoccuperebbe questo dipendere dalla fidanzata o dagli amici. |
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