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-   -   rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella (https://fobiasociale.com/rassegnarsi-al-socializzare-o-addirittura-cercare-lanima-gemella-70252/)

Max87 27-01-2020 16:48

[quote=Maximilian74;2402406]
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Originariamente inviata da Max87 (Messaggio 2402403)
Sai dove è il problema? Che essere tagliati fuori da aperitivi, discoteche, festini, compleanni e locali puoi anche fregartene perché onestamente neanche a me interessa avere quel genere di cose, però rimanere soli sempre poi ti porta a non avere nessuno, in tutti i sensi e in nessun caso. Un domani tu stai male o hai bisogno (faccio un esempio) non c'è nessuno a fianco che ti aiuta e ti vuole bene, loro, intendo i socialoni, avranno sempre qualcuno, perché hanno una vita, hanno qualcuno a loro fianco, una compagna, una moglie, dei figli.
E purtroppo, anche se io non condivido i meccanismi della società, la strada, la via che porta a interagire e trovare qualcuno, che piaccia o no è la loro e non la nostra fatta di assoluto isolamento.
Anche io vorrei solo una persona che esce con me ma che non mi rompa le balle con tutto il resto delle cose sociali, ma purtroppo dalla parte di la della barricata è ben difficile che una possa accettare di avere a che fare con un totale eremita.
Non fraintendermi, io ho capito cosa vuoi dire, ma credo che anche tu hai capito quello che voglio dire io



Capito benissimo e' quello che penso anche io. Una persona che nn rompa ogni sabato e ogni domenica per andare in giro sarebbe perfetta

Maximilian74 27-01-2020 16:52

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da DrPsiche (Messaggio 2402413)
La società è basata quasi esclusivamente sull'estetica eppure sicuramente avrai presente delle persone bruttissime (per i canoni sociali) ma con una donna più o meno bella a fianco, cosa potrebbero avere in più di te per riuscirci? Qualcuno direbbe i soldi, qualcuno direbbe carisma, eppure ce l'hanno fatta, perché tu non potresti farcela se lavori su te stesso?

a 45 anni senza il nulla alle spalle, cosa significa, anzi cosa dovrebbe fare uno per lavorare su se stesso? Cosa hanno in più di me hai scritto..
Il problema è cosa hanno in meno loro di me, loro non hanno fobia, evitamento, ansia, depressione, e avere queste cose in meno sul groppone(cioè non averle) , fa la, differenza in modo decisivo dal mio punto di vista

Max87 27-01-2020 17:09

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Originariamente inviata da Nightlights (Messaggio 2402408)
Questo dipende dal proprio orientamento caratteriale. Essendo anch'io introverso di natura non ho mai ambito alla quantità di relazioni personali come un obiettivo da raggiungere, anzi non me ne è mai fregato piu di tanto, e questo è l'esatto opposto di ciò che viene visto dagli estroversi come soddisfacente.


Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk



Infatti anche a me nn frega niente e secondo me molti di noi la vivrebbero molto meglio con questa presa di coscienza

DrPsiche 27-01-2020 17:28

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2402415)
a 45 anni senza il nulla alle spalle, cosa significa, anzi cosa dovrebbe fare uno per lavorare su se stesso? Cosa hanno in più di me hai scritto..
Il problema è cosa hanno in meno loro di me, loro non hanno fobia, evitamento, ansia, depressione, e avere queste cose in meno sul groppone(cioè non averle) , fa la, differenza in modo decisivo dal mio punto di vista

Non hai 65 anni, 45 anni non sono la fine del mondo. Ipotizzando che tu abbia una depressione importante (così come il resto del "groppone"), riterrei più che auspicabile un consulto psicologico, un buon professionista saprà meglio accogliere la tua richiesta, lavorando assieme al tuo psicologo avrai gli strumenti per appianarla e magari noterai dei miglioramenti in alcune aree personali (autostima, immagine di sé, ecc...) e sociali/relazionali (es: inizi a fare uno sport di squadra, ricontatti un vecchio amico, riallacci i ponti con un tuo familiare, ecc...). Ci sono terapie che più di altre hanno risultati evidenti già dalle prime sedute (terapie breve strategica, ipnosi, terapia integrata ecc...).

Ben Sahar 27-01-2020 17:29

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Ciao a tutti, l'argomento è molto interessante e ci stavo pensando parecchio proprio in questi giorni. Io ormai mi sono convinto fermamente che per me potrebbe essere possibile avere una relazione di coppia solo se trovassi una persona con le stesse problematiche, perchè queste sono talmente influenti nella mia vita che non sarebbe possibile nasconderle al partner, e d'altronde a me non interessa neanche un rapporto dove debba nascondere costantemente questa parte di me. Se l'altra persona non conoscesse per esperienza personale questi disturbi credo che alla lunga, per quanto possa essere buona e paziente, ne avrebbe abbastanza.
A volte mi chiedo però se questo ragionamento sia giusto o meno, se magari stare con una persona così uguale possa inconsciamente portarti a non cercare più di uscire da questi problemi, mentre magari una persona "sana" potrebbe darti la spinta giusta per uscirne... però no, non riesco a vedermi con una persona che non ha vissuto le stesse esperienze e quindi può farti sentire davvero compreso e accettato.

Il problema che si pone però è dove trovare queste persone, perchè come fai a trovare una, prendendo il mio caso come esempio, che ha emetofobia, ansia sociale e ansia generalizzata? Neanche i siti apposta di incontri sono adatti, e non credo neanche forum o gruppi tipo questo, perchè hanno altri scopi (io stesso non mi sono certo iscritto qui con quell'idea). Forse l'unica per evitare fraintendimenti sarebbe davvero un sito di incontri strutturato apposta per gente tipo noi, ma non credo proprio che esista, e poi tocca avere anche la fortuna di abitare in zone popolose tipo metropoli per aumentare le chance. Dura, molto dura.

DrPsiche 27-01-2020 17:45

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Ben Sahar (Messaggio 2402431)
Ciao a tutti, l'argomento è molto interessante e ci stavo pensando parecchio proprio in questi giorni. Io ormai mi sono convinto fermamente che per me potrebbe essere possibile avere una relazione di coppia solo se trovassi una persona con le stesse problematiche, perchè queste sono talmente influenti nella mia vita che non sarebbe possibile nasconderle al partner, e d'altronde a me non interessa neanche un rapporto dove debba nascondere costantemente questa parte di me. Se l'altra persona non conoscesse per esperienza personale questi disturbi credo che alla lunga, per quanto possa essere buona e paziente, ne avrebbe abbastanza.
A volte mi chiedo però se questo ragionamento sia giusto o meno, se magari stare con una persona così uguale possa inconsciamente portarti a non cercare più di uscire da questi problemi, mentre magari una persona "sana" potrebbe darti la spinta giusta per uscirne... però no, non riesco a vedermi con una persona che non ha vissuto le stesse esperienze e quindi può farti sentire davvero compreso e accettato.

Il problema che si pone però è dove trovare queste persone, perchè come fai a trovare una, prendendo il mio caso come esempio, che ha emetofobia, ansia sociale e ansia generalizzata? Neanche i siti apposta di incontri sono adatti, e non credo neanche forum o gruppi tipo questo, perchè hanno altri scopi (io stesso non mi sono certo iscritto qui con quell'idea). Forse l'unica per evitare fraintendimenti sarebbe davvero un sito di incontri strutturato apposta per gente tipo noi, ma non credo proprio che esista, e poi tocca avere anche la fortuna di abitare in zone popolose tipo metropoli per aumentare le chance. Dura, molto dura.

Ma la tua è un'autodiagnosi o c'è uno specialista che te la ha certificata? Un
buon partner è chi ci fa stare bene ed è capace di mettersi a nudo senza nascondere completamente come è fatto realmente, pensare di sceglierlo in base agli stessi disturbi sarebbe un'assurdità che non può che aggravare la situazione di entrambi.

Ben Sahar 27-01-2020 18:11

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Ciao DrPsiche, ansia sociale e ansia generalizzata me li ha diagnosticati lo psicologo col quale ho fatto alcuni anni di terapia, e l'emetofobia è il sintomo principale di questa ansia sociale.

Per quanto riguarda il resto l'idea me la sono fatta io, come scrivevo mi chiedo anche io se sia giusto davvero, però penso di si visto che probabilmente mi sentirei davvero compreso e accettato solo da chi ha vissuto di persona quelle esperienze, che ormai sono state presenti nella maggior parte della mia vita. Credo che sia fatica far capire che non è realmente il mio carattere essere così chiuso in determinate circostanze (in realtà molto comuni, perchè si tratta di quasi tutte le situazioni sociali) ma è un fastidio fisico che provo davvero che mi porta ad apparire così.

Qwerty 27-01-2020 18:22

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Ben Sahar (Messaggio 2402440)

Per quanto riguarda il resto l'idea me la sono fatta io, come scrivevo mi chiedo anche io se sia giusto davvero, però penso di si visto che probabilmente mi sentirei davvero compreso e accettato solo da chi ha vissuto di persona quelle esperienze, che ormai sono state presenti nella maggior parte della mia vita. Credo che sia fatica far capire che non è realmente il mio carattere essere così chiuso in determinate circostanze (in realtà molto comuni, perchè si tratta di quasi tutte le situazioni sociali) ma è un fastidio fisico che provo davvero che mi porta ad apparire così.

Non esistono due persone identiche o con problemi identiche, quindi è impossibile da realizzare ciò che desideri, ma non è detto che altra persona ( che ha problemi diversi) non possa comprendenti, sopratutto se anche essa sa cosa vuol dire soffrire per qualcosa..

Svalvolato 27-01-2020 19:25

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Un altro utente, Snow, si era fidanzato per la prima volta ben dopo i 30. E' durissima, e ci vuole una grandissima forza di volontà, ma non è impossibile. Io ovviamente neanche ci provo, già il solo dovermi alzare la mattina per il lavoro è uno sforzo sovraumano, figurarsi mettersi a fare altro. Purtroppo è andata così, non si può tornare indietro, e cambiare richiede un'energia e un'abnegazione che io non ho manco lontanamente.

Black_Hole_Sun 27-01-2020 19:53

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da Svalvolato (Messaggio 2402454)
Un altro utente, Snow, si era fidanzato per la prima volta ben dopo i 30.

Io dopo i 30 non mi sono più fidanzato, non lo so cosa è peggio.

DrPsiche 27-01-2020 19:55

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Svalvolato (Messaggio 2402454)
Un altro utente, Snow, si era fidanzato per la prima volta ben dopo i 30. E' durissima, e ci vuole una grandissima forza di volontà, ma non è impossibile. Io ovviamente neanche ci provo, già il solo dovermi alzare la mattina per il lavoro è uno sforzo sovraumano, figurarsi mettersi a fare altro. Purtroppo è andata così, non si può tornare indietro, e cambiare richiede un'energia e un'abnegazione che io non ho manco lontanamente.

cambiare richiede energia non abnegazione, se non stai bene nella situazione in cui ti trovi hai il dovere verso te stesso di cambiare, sei capace alzarti per lavorare, chissà quante altre cose sapresti fare...

Maximilian74 27-01-2020 20:08

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Andare a lavorare, per chi ha la fortuna di avere un lavoro, non è la stessa cosa che non avere alcuna relazione sociale o sentimentale. Io quando ho trovato lavoro, ho fatto un colloquio, hanno deciso di assumermi, ho firmato un contratto e vado a timbrare il cartellino e faccio le mie ore di lavoro.
Instaurare rapporti con le persone a livello sociale e sentimentale è un altro discorso. Se non sei capace assolutamente di inserirti, stare in gruppo, avere relazioni, e se queste cose soprattutto non le hai mai avute, rimani fuori, out, game over.
Io sono fobico ed evitante ma al lavoro ci vado, ma fobico ed evitante ci rimango.

DrPsiche 27-01-2020 20:31

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Ben Sahar (Messaggio 2402440)
Ciao DrPsiche, ansia sociale e ansia generalizzata me li ha diagnosticati lo psicologo col quale ho fatto alcuni anni di terapia, e l'emetofobia è il sintomo principale di questa ansia sociale.

Per quanto riguarda il resto l'idea me la sono fatta io, come scrivevo mi chiedo anche io se sia giusto davvero, però penso di si visto che probabilmente mi sentirei davvero compreso e accettato solo da chi ha vissuto di persona quelle esperienze, che ormai sono state presenti nella maggior parte della mia vita. Credo che sia fatica far capire che non è realmente il mio carattere essere così chiuso in determinate circostanze (in realtà molto comuni, perchè si tratta di quasi tutte le situazioni sociali) ma è un fastidio fisico che provo davvero che mi porta ad apparire così.

Se ci sei andato anni vuol dire che ti fidavi, sei effettivamente migliorato e ora hai una ricaduta? Scusa ma non mi è chiaro perché hai interrotto la terapia.

Ci sono tecniche meditative che per l'emetofobia sono un tocca sana, mai pensato di approcciarti alla meditazione?

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2402469)
Se non sei capace assolutamente di inserirti, stare in gruppo, avere relazioni, e se queste cose soprattutto non le hai mai avute, rimani fuori, out, game over.
Io sono fobico ed evitante ma al lavoro ci vado, ma fobico ed evitante ci rimango.

Sono abilità che si apprendono con specialisti sanitari se non si è in grado di farcela da soli, certo la via più breve è rassegnarsi, ma a che prezzo? Passare la vita all'interno di internet per comunicare con qualcuno quando invece potremmo dirgli le stesse cose in faccia? Ci deve essere qualcuno in questo forum che è riuscito ad affrontarla questa maledetta fobia sociale, immagino, no? Oppure siete tutti a darvi man forte di quanto sia difficile ma che l'unica cosa è rassegnarsi? Non è così, si può uscirne e lo dovete a voi stessi. (il mio tono non è assolutamente provocatorio, ci tengo a precisarlo)

Maximilian74 27-01-2020 20:42

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da DrPsiche (Messaggio 2402479)
Se ci sei andato anni vuol dire che ti fidavi, sei effettivamente migliorato e ora hai una ricaduta? Scusa ma non mi è chiaro perché hai interrotto la terapia.

Ci sono tecniche meditative che per l'emetofobia sono un tocca sana, mai pensato di approcciarti alla meditazione?



Sono abilità che si apprendono con specialisti sanitari se non si è in grado di farcela da soli, certo la via più breve è rassegnarsi, ma a che prezzo? Passare la vita all'interno di internet per comunicare con qualcuno quando invece potremmo dirgli le stesse cose in faccia? Ci deve essere qualcuno in questo forum che è riuscito ad affrontarla questa maledetta fobia sociale, immagino, no? Oppure siete tutti a darvi man forte di quanto sia difficile ma che l'unica cosa è rassegnarsi? Non è così, si può uscirne e lo dovete a voi stessi. (il mio tono non è assolutamente provocatorio, ci tengo a precisarlo)

Ma tu sei registrato qui perché hai fobia e affini o per fare il dottore come dice il tuo nick?

awasted 27-01-2020 20:47

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da DeadSoul (Messaggio 2402297)
Tutti schifano le persone depresse.
Come conclusione, direi, a ragion di logica, non mostrarsi al pubblico di essere depressi, tenersi i propri problemi tutti per sè, far finta di essere allegri.... Insomma, indossare una maschera.
Inoltre, non sono sopportate nemmeno quelle persone che non fanno altro che lamentarsi dei propri problemi: agli estroversi non interessano i nostri problemi, loro hanno piacere di uscire solo con gente allegra e che gli faccia divertire.

Non credo sia una questione di schifare o non sopportare le persone depresse. Ma spesso noi, e io per prima, dobbiamo far vedere a tutti che siamo tristi e che stiamo male come se questo ci aiutasse, come se gli altri potessero aiutarci. Se siamo troppo depressi, gli altri non possono fare niente per noi. Non è detto che non vogliono, ma non possono, è un fardello troppo grosso farsi carico di una sofferenza e di un malessere così grandi, è difficile per chi lo prova, figuriamoci per un'altra persona. Che poi ha già i suoi problemi, che a noi sembrano sciocchezze rispetto ai nostri ma chi siamo noi per giudicare e pretendere aiuto e comprensione? C'è gente che sta malissimo eppure sorride, perché sa che è il modo migliore per aiutarsi e stare in mezzo agli altri, che se ti vedono non dico sorridente ma almeno sereno saranno più propensi a stare in tua compagnia e aiutarti anche, ma la cosa deve partire da noi.
Perché noi spesso diciamo che siamo un po' pesanti e troppo concentrati su noi stessi, giudichiamo gli altri basandoci sulle apparenze e su i loro profili social, in modo superficiale, ma cosa sappiamo davvero di loro? E se una persona che conosciamo avesse bisogno di aiuto, magari un estroversone ha avuto una pessima giornata e avrebbe bisogno di un sorriso ma noi nemmeno ce ne accorgiamo e non lo salutiamo nemmeno perché tanto lui sta meglio di noi, poi quando abbiamo noi bisogno di un aiuto non troviamo nessuno e ci riempiamo di rancore. È la stessa cosa che fanno gli altri con noi, se gli insensibili sono loro, noi cosa siamo?

DrPsiche 27-01-2020 20:51

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2402486)
Ma tu sei registrato qui perché hai fobia e affini o per fare il dottore come dice il tuo nick?

trovi tutto nella mia presentazione https://fobiasociale.com/un-saluto-a-tutti-70130/

Comunque per correttezza verso gli utenti non prendo pazienti che siano iscritti al forum... mia curiosità, ci sono altri specialisti sul forum?

Maximilian74 27-01-2020 21:01

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da DrPsiche (Messaggio 2402499)
trovi tutto nella mia presentazione https://fobiasociale.com/un-saluto-a-tutti-70130/

Comunque per correttezza verso gli utenti non prendo pazienti che siano iscritti al forum... mia curiosità, ci sono altri specialisti sul forum?

Esserci dentro è diverso che vedere il problema dall'esterno. Da fuori, perché chi non ci è dentro, si vede sempre una soluzione facile e sicura, e il motivo è semplice. Chi non ci è dentro ha la serenità di valutare un problema, tanto non è su di sé, ma su altri.

Equilibrium 27-01-2020 21:01

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da awasted (Messaggio 2402492)
Non credo sia una questione di schifare o non sopportare le persone depresse. Ma spesso noi, e io per prima, dobbiamo far vedere a tutti che siamo tristi e che stiamo male come se questo ci aiutasse, come se gli altri potessero aiutarci. Se siamo troppo depressi, gli altri non possono fare niente per noi. Non è detto che non vogliono, ma non possono, è un fardello troppo grosso farsi carico di una sofferenza e di un malessere così grandi, è difficile per chi lo prova, figuriamoci per un'altra persona. Che poi ha già i suoi problemi, che a noi sembrano sciocchezze rispetto ai nostri ma chi siamo noi per giudicare e pretendere aiuto e comprensione? C'è gente che sta malissimo eppure sorride, perché sa che è il modo migliore per aiutarsi e stare in mezzo agli altri, che se ti vedono non dico sorridente ma almeno sereno saranno più propensi a stare in tua compagnia e aiutarti anche, ma la cosa deve partire da noi.

Si infatti, il problema sono sempre gli altri.
Che é un ragionamento tipicamente narcisista.

Qwerty 27-01-2020 21:13

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da DrPsiche (Messaggio 2402499)
trovi tutto nella mia presentazione https://fobiasociale.com/un-saluto-a-tutti-70130/

Comunque per correttezza verso gli utenti non prendo pazienti che siano iscritti al forum... mia curiosità, ci sono altri specialisti sul forum?

Tanti anni fa c'era un altro che si professava dottore, ma dopo mi sa l'hanno fatto scappare :pensando:, magari qualcuno tra utenti più vecchi se lo ricorda, non mi viene nick..

Cemetery Gates 27-01-2020 21:17

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da DrPsiche (Messaggio 2402499)
trovi tutto nella mia presentazione https://fobiasociale.com/un-saluto-a-tutti-70130/

Comunque per correttezza verso gli utenti non prendo pazienti che siano iscritti al forum... mia curiosità, ci sono altri specialisti sul forum?

Dottore, io sono a vostra disposizione, la mia psicoterapeuta fino alla scorsa volta diceva che non sono un sociofobico, ma un disadattato, però penso che oggi ci abbia ripensato, se vi serve una cavia per qualunque cosa io sto qui.

(Ai dottori mi rivolgo con il Voi).

Gilliant 27-01-2020 21:32

Quote:

Originariamente inviata da DrPsiche (Messaggio 2402499)
trovi tutto nella mia presentazione https://fobiasociale.com/un-saluto-a-tutti-70130/

Comunque per correttezza verso gli utenti non prendo pazienti che siano iscritti al forum... mia curiosità, ci sono altri specialisti sul forum?

Ciao. Non sono uno specialista ma frequento una scuola di counseling di indirizzo gestaltico. A breve inizierò il tirocinio. Da introverso e fobico sarà una bella sfida! Per quanto riguarda l'argomento della discussione sono dell'avviso di non darsi per vinti/e, pur considerando che non è affatto semplice...

DrPsiche 27-01-2020 21:52

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2402507)
Esserci dentro è diverso che vedere il problema dall'esterno. Da fuori, perché chi non ci è dentro, si vede sempre una soluzione facile e sicura, e il motivo è semplice. Chi non ci è dentro ha la serenità di valutare un problema, tanto non è su di sé, ma su altri.

Hai ragione, chi non ci è dentro può solo immaginare come sia viverlo, però le persone che si mettono in gioco hanno una buona probabilità di riuscire a migliorare notevolmente, lo vedo sui miei pazienti e su quelli dei miei colleghi, si può cambiare, serve una gran forza di volontà, ma si può

DrPsiche 27-01-2020 22:02

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Cemetery Gates (Messaggio 2402520)
Dottore, io sono a vostra disposizione, la mia psicoterapeuta fino alla scorsa volta diceva che non sono un sociofobico, ma un disadattato, però penso che oggi ci abbia ripensato, se vi serve una cavia per qualunque cosa io sto qui.

(Ai dottori mi rivolgo con il Voi).

non penso abbia utilizzato proprio quei termini, diagnosticamente vogliono dire tutto e niente

Quote:

Originariamente inviata da Qwerty (Messaggio 2402519)
Tanti anni fa c'era un altro che si professava dottore, ma dopo mi sa l'hanno fatto scappare :pensando:, magari qualcuno tra utenti più vecchi se lo ricorda, non mi viene nick..

Io sono iscritto all'albo se un moderatore volesse verificare la mia identità sono a disposizione.

Cemetery Gates 27-01-2020 22:07

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
@dr psiche

Erano all'interno di un discorso ovviamente, un botta e risposta tra me lei.

DrPsiche 27-01-2020 22:13

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Cemetery Gates (Messaggio 2402535)
@dr psiche

Erano all'interno di un discorso ovviamente, un botta e risposta tra me lei.

A mio avviso termini molto generici, personalmente non conosco colleghi che li abbiano utilizzati con i propri pazienti.

Qwerty 27-01-2020 22:16

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da DrPsiche (Messaggio 2402532)


Io sono iscritto all'albo se un moderatore volesse verificare la mia identità sono a disposizione.

Non metterti sulla difensiva, non ti ho accusato di nulla, ho solo risposto alla tua domanda :nonso:

DrPsiche 27-01-2020 22:22

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Qwerty (Messaggio 2402541)
Non metterti sulla difensiva, non ti ho accusato di nulla, ho solo risposto alla tua domanda :nonso:

"c'era un altro che si professava dottore" ho frainteso allora :)

cancellato20857 27-01-2020 23:40

Io credo che la terapia possa essere utile solo a chi ha avuto un percorso "normale", non credo che esista una terapia che possa trasformare una persona come me da una nullità assoluta ad una persona "di successo".
Puó servire ad accettare la propria situazione é solo coping: dal nulla non si ricava nulla, punto.

Non mi sembra che lo scopo di chi si occupa di psicologia o psichiatria sia quello di risolvere i problemi, ma solo di stabilizzare e cronicizzare i sintomi del malessere per poter sfruttare il paziente.
Dopotutto i pazienti sono il materiale con cui lavorano, come il panettiere lavora la farina, quindi un paziente senza problemi non é più sfruttabile, basta vedere cosa hanno fatto a Gerardina Trovato.

DrPsiche 28-01-2020 00:08

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Spinclass (Messaggio 2402573)
Io credo che la terapia possa essere utile solo a chi ha avuto un percorso "normale", non credo che esista una terapia che possa trasformare una persona come me da una nullità assoluta ad una persona "di successo".
Puó servire ad accettare la propria situazione é solo coping: dal nulla non si ricava nulla, punto.

Non mi sembra che lo scopo di chi si occupa di psicologia o psichiatria sia quello di risolvere i problemi, ma solo di stabilizzare e cronicizzare i sintomi del malessere per poter sfruttare il paziente.
Dopotutto i pazienti sono il materiale con cui lavorano, come il panettiere lavora la farina, quindi un paziente senza problemi non é più sfruttabile, basta vedere cosa hanno fatto a Gerardina Trovato.

Innanzitutto non sei una nullità assoluta, questa è solo la tua distorta opinione di te stesso. "Cronicizzare i sintomi" di un paziente è un atto illegale, un professionista onesto non lo farebbe mai. Scegliere un bravo psicologo è l'aspetto più importante, come in qualunque lavoro c'è chi le cose le sa fare bene, chi così così, chi male e chi è il top nella categoria. Una terapia fatta scrupolosamente e con un paziente che si impegna nel percorso, restituisce risultati oggettivi nella quasi totalità dei casi.

cancellato20857 28-01-2020 00:30

Io non metto in dubbio l'onestà del singolo psicologo, terapeuta o psichiatra, ma critico soprattutto il modus operandi, e questo vale anche per medici, dentisti e chiunque lavori con i problemi di salute mentale o fisica di un paziente.

Ho avuto un unico incontro con una psicologa ed é stata una delle esperienze più imbarazzanti della mia vita, e di imbarazzo e umiliazioni ne ho subito!
L'impegno del paziente presupporrebbe una forza di volontà tale che se il paziente la avesse non si troverebbe nella situazione di consultare un terapeuta, soprattutto quando si tratta di persone che hanno già un'età e non sono più bambini.

DrPsiche 28-01-2020 01:19

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da Spinclass (Messaggio 2402591)
L'impegno del paziente presupporrebbe una forza di volontà tale che se il paziente la avesse non si troverebbe nella situazione di consultare un terapeuta, soprattutto quando si tratta di persone che hanno già un'età e non sono più bambini.

Ti sbagli, altrimenti non esisterebbero persone "guarite", il paziente deve rendersi conto che ha una visione distorta delle cose, ad esempio chi non si fida non di rado pensa che siano tutti "furfanti" pronti a fregarti, ma non è così, le persone che stringono solo rapporti con vampiri emotivi dicono di essere empatiche, eppure quanto lo sono effettivamente? Chi ha una paura sproporzionata quasi sempre ingigantisce un aspetto che gli sfugge dal controllo, ecc... Bisogna essere disposti a rivedere un attimo gli schemi con cui si tende ad analizzare ciò che circonda per sostituirli con altri più funzionali e adattivi, richiede impegno e tempo, alcune terapie, come l'ipnosi clinica, tendono inoltre a far lavorare molto di più lo psicologo, agendo sull'inconscio del paziente e con particolari tecniche in grado di fornirgli strumenti ad hoc.

Equilibrium 28-01-2020 08:57

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Quote:

Originariamente inviata da arruz (Messaggio 2402624)
Diciamo che tra la teoria e la pratica c'é sempre una certa differenza. La stessa che c'é tra un manuale di scuola guida e il traffico che si trova realmente per strada. Detto questo cambiare modo di vedere e vivere le situazioni patate e presenti è un punto di arrivo, però quando uno ti fa del male e tu ne soffri magari anche per molto tempo dopo quale sarebbe la malattia da curare? C'é qualcosa di oggettivo o è tutta una questione di stato mentale?

Infatti molto spesso é l ambiente a influire pesantemente e un cambiamento sarebbe quasi impossibile se nn ci si allontana e non si frequentano ambienti più sani.
Esempio può essere vivere in un brutto quartiere con genitori (figure di riferimento) patologici. Se poi nn si esce manco di casa o magari solo per andare da un terapeuta una volta a settimana per un ora, cosa può cambiare? Forse l unica cosa é che ci si può renderne conto e perciò agire di conseguenza....ma...mica facile andare via di casa, se nn hai un lavoro e se hai la fobia sociale. Mica facile inserirsi nel mondo del lavoro se nn hai esperienze. Mica facile trovare un lavoro decente che nn ti faccia ammalare, perché vi è un ambiente demmerda. Che poi la fuori è pieno di gente patologica, mica facile essere funzionali e equilibrati in un ambiente generale così tossico.

Stasüdedòs 28-01-2020 09:39

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da Qwerty (Messaggio 2402519)
Tanti anni fa c'era un altro che si professava dottore, ma dopo mi sa l'hanno fatto scappare :pensando:, magari qualcuno tra utenti più vecchi se lo ricorda, non mi viene nick..

Credo fosse il dott. Liverani, ricordo anch'io qualcosa...

https://fobiasociale.com/member.php?u=7172

Max87 28-01-2020 11:09

[QUOTE=Maximilian74;2402469]Andare a lavorare, per chi ha la fortuna di avere un lavoro, non è la stessa cosa che non avere alcuna relazione sociale o sentimentale. Io quando ho trovato lavoro, ho fatto un colloquio, hanno deciso di assumermi, ho firmato un contratto e vado a timbrare il cartellino e faccio le mie ore di lavoro.
Instaurare rapporti con le persone a livello sociale e sentimentale è un altro discorso. Se non sei capace assolutamente di inserirti, stare in gruppo, avere relazioni, e se queste cose soprattutto non le hai mai avute, rimani fuori, out, game over.
Io sono fobico ed evitante ma al lavoro ci vado, ma fobico ed


Come me, finche' riesci a lavorare secondo me non e' ancora una forma grave come lo e' per chi non esce per nessun motivo.

Keith 28-01-2020 11:27

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2402315)
Ma sta gente, se lavora, non è stanca? non sente il desiderio di riposare dopo giorni di lavoro? E per quanto riguarda i continui viaggi all'estero, ma dove cappero li tirano fuori i soldi?

Non lo so, non ho mai capito come fanno.
Magari la gente over40 non esce 4 volte a settimana ma 1-2, però quelle uscite le fanno, escono il sabato sera e poi anche la domenica. In pratica non riposano mai.
Per i viaggi frequenti non so come facciano, dove trovano i soldi? Forse guadagnano bene o non pagano l'affitto/mutuo.
Io i 3-4 viaggi all'anno, di cui almeno uno in posti lontani e che quindi costa tanto, potrei farlo solo se vivessi con i miei.. ma secondo me son pure soldi buttati. Cioè lo farei solo se avessi soldi in grosso eccesso, altrimenti preferisco spenderli in altre cose.. Però pare che se non li fai sei un povero rincoglionito..

Keith 28-01-2020 11:39

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2402315)
Io non so voi, ma io lavoro in fabbrica come operaio e onestamente, fobia a parte, non ho tutte ste energie di aver voglia di uscire sempre e fare le 2 di notte quando va bene, e fare su e giù dagli aerei 6 volte all'anno, mi basterebbe avere una persona semplice con cui mangiare una pizza ogni tanto, magari guardare un film, insomma cose semplici e tranquille.

Gente così ce n'è, però ovvio che chi ha una donna così fa del tutto per tenersela, non la lascia certo a noi XD. Una ragazza così, anche ammesso che si lascia avrà dei figli.. se ci stai a prendere tutto il pacchetto.. l'unica cosa è che poi passi da inesperienziato o poco esperienzato a padre.. senza mezze misure. Tutto questo sempre in teoria, poi bisogna vedere se gli piaciamo.
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Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2402315)
Possibile che per essere cagati bisogna per forza essere super estroversi e fare vita mondana?

Per forza no.. però.. e quindi poi ci sono le donne single della nostra età o giù di lì.. e ci sono uomini come noi che propongono una vita molto tranquilla, per certi versi poco emozionante.. e altri che dopo una settimana di frequentazione organizzano il viaggio alle baleari, fanno tutto loro, tutto organizzato bello preciso, pagato.. io per fare una cosa del genere mi ci vuole 3 mesi di preparazione spirituale, tecnica e finanziaria :mrgreen: lasciamo perdere va che è meglio. Se mi paragono agli altri uomini ne esce un confronto del tipo Tyson 20 enne VS uomo debole 90 enne. Lasciamo perdere, meglio vivere in mondi separati.

Ben Sahar 28-01-2020 12:15

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da DrPsiche (Messaggio 2402479)
Se ci sei andato anni vuol dire che ti fidavi, sei effettivamente migliorato e ora hai una ricaduta? Scusa ma non mi è chiaro perché hai interrotto la terapia.

Ci sono tecniche meditative che per l'emetofobia sono un tocca sana, mai pensato di approcciarti alla meditazione?

Ciao Dr, sono andato per 3/4 anni (non continuativi) dal mio psicologo, lo stimo ancora molto come professionista e come persona. Nei primi periodi ho fatto la classica terapia cognitivo-comportamentale, nell'ultimo abbiamo lavorato con l'emdr. Ho smesso di andare in primis perchè nel frattempo avevo cominciato a lavorare a tempo pieno, lontano da casa, quindi per continuare avrei dovuto chiedere ogni volta un permesso lavorativo, e non è così semplice se si tratta di un appuntamento settimanale che si protrae per mesi. In secondo luogo non ero più troppo convinto di fare grossi passi avanti, forse quello che si poteva fare lavorando sulla parte conscia era già stato fatto, magari bisognerebbe tentare con altre tecniche, che il mio psicoterapeuta non utilizzava. che agiscano magari sull'inconscio. Visto che tu sei dottore (mi permetto di darti del tu, vista la natura informale di luoghi virtuali come i forum) approfitto anche per chiederti se conosci una disciplina chiamata psych-k, e cosa ne pensi. Una mia amica, che ha problemi di ansia da tanti anni, me l'ha consigliata, dice che l'ha aiutata molto.

Essendo una persona curiosa a cui piace molto informarsi, e anche sperimentare di persona, ho già provato yoga (un mese di corso poi un po' da solo), mindfullness (corso di due mesi, più lettura di libri di Kabat-Zinn), respirazione, meditazione, ecc... Non sono però riuscito a dare la giusta continuità alla pratica di queste discipline che mi piacciono molto a causa sia del poco tempo che mi lascia il mio lavoro (tempo pieno e lontano un'ora da casa) che, soprattutto, perchè in casa mia (purtroppo abito ancora coi miei genitori) non vi è un ambiente mai sufficiente quieto per dedicarsi a queste attività. Tra l'altro il "casino" e il rumore incessante che c'è sempre a casa mia è una grossa fonte di rabbia per me. Come tante altre cose che scopro poi a casa finisce tutto in nulla, non trovo un ambiente favorevole per portarle avanti.

Maximilian74 28-01-2020 12:19

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
Syd_77,hai anche tu l'impressione che molta gente sembra che con sti viaggi all'estero in mete lontane non lo facciano solo perché interessa a loro ma lo fanno anche per dimostrare agli altri guarda come sono figo che vado dall'altra parte del mondo?

Keith 28-01-2020 12:32

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2402681)
Syd_77,hai anche tu l'impressione che molta gente sembra che con sti viaggi all'estero in mete lontane non lo facciano solo perché interessa a loro ma lo fanno anche per dimostrare agli altri guarda come sono figo che vado dall'altra parte del mondo?

mmh si, in parte si, è una cosa che ti da punti agli occhi di certe persone.
in parte anche perché (per chi sta bene, è organizzato e preparato) è anche bello viaggiare, andare ad esempio in un posto caldo di mare ora che fa freddo.
Questo per i viaggi lunghi e distanti.
Il viaggio breve o il week-end fuori alcuni lo fanno pure per dare una sferzata positiva alla frequentazione in atto con una tipa.
Ripeto, io viaggi ne ho fatti pure.. in tempi lontani, quando avevo più soldi e salute e compagnia.. non è che ho brutto, ma anche in quei periodi non ho mai sopportato gli eccessi. Tipo adesso fai la settimana bianca, poi a san valentino da un'altra parte e a pasqua un'altra ancora.. questo lo ritengo inutile, e non ultimo anche una fonte di inquinamento.

DrPsiche 28-01-2020 13:24

Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
 
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Originariamente inviata da Ben Sahar (Messaggio 2402680)
Ciao Dr, sono andato per 3/4 anni (non continuativi) dal mio psicologo, lo stimo ancora molto come professionista e come persona. Nei primi periodi ho fatto la classica terapia cognitivo-comportamentale, nell'ultimo abbiamo lavorato con l'emdr. Ho smesso di andare in primis perchè nel frattempo avevo cominciato a lavorare a tempo pieno, lontano da casa, quindi per continuare avrei dovuto chiedere ogni volta un permesso lavorativo, e non è così semplice se si tratta di un appuntamento settimanale che si protrae per mesi. In secondo luogo non ero più troppo convinto di fare grossi passi avanti, forse quello che si poteva fare lavorando sulla parte conscia era già stato fatto, magari bisognerebbe tentare con altre tecniche, che il mio psicoterapeuta non utilizzava. che agiscano magari sull'inconscio. Visto che tu sei dottore (mi permetto di darti del tu, vista la natura informale di luoghi virtuali come i forum) approfitto anche per chiederti se conosci una disciplina chiamata psych-k, e cosa ne pensi. Una mia amica, che ha problemi di ansia da tanti anni, me l'ha consigliata, dice che l'ha aiutata molto.

Essendo una persona curiosa a cui piace molto informarsi, e anche sperimentare di persona, ho già provato yoga (un mese di corso poi un po' da solo), mindfullness (corso di due mesi, più lettura di libri di Kabat-Zinn), respirazione, meditazione, ecc... Non sono però riuscito a dare la giusta continuità alla pratica di queste discipline che mi piacciono molto a causa sia del poco tempo che mi lascia il mio lavoro (tempo pieno e lontano un'ora da casa) che, soprattutto, perchè in casa mia (purtroppo abito ancora coi miei genitori) non vi è un ambiente mai sufficiente quieto per dedicarsi a queste attività. Tra l'altro il "casino" e il rumore incessante che c'è sempre a casa mia è una grossa fonte di rabbia per me. Come tante altre cose che scopro poi a casa finisce tutto in nulla, non trovo un ambiente favorevole per portarle avanti.

Per lavorare con l'inconscio ci sono molti modelli teorici e/o tecniche (psicoanalisi, ipnosi, psych-k, emdr, procedura immaginativa ecc...), l'importante è comunque farsi seguire da uno psicologo iscritto all'albo e con il quale si crea un clima di fiducia, il mio consiglio è quello di stabilire un obiettivo da raggiungere insieme al terapeuta in "x" sedute.

Il tempo che si spende per una seduta deve essere proporzionale al bisogno che se ne ha, se siamo completamente isolati, almeno una seduta a settimana è necessaria, ci sono CEO impegnatissimi che riescono con costanza a mantenere l'impegno settimanale della terapia, c'è invece chi pur avendo un sacco di tempo non è costante, tutto sta nella persona, un po' come i risultati in palestra, non piovono dal cielo.


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