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Re: A proposito di discoteche
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Re: A proposito di discoteche
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Se poi pensi che in fondo la depressione è un difetto come un altro e che può essere compensato da altri pregi, conviene conoscere anche le persone depresse comunque. Per quale motivo le si esclude a monte in termini amicali prima di conoscerle visto che poi ammetti di poter avere amici depressi? :nonso: |
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Re: A proposito di discoteche
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Certe volte se mi vedi sembro normalissimo, sorridente e pure allegrone.. certi momenti.. poi arriva il baratro senza fine. Un sacco di gente si è ammazzata senza dare nessun segno prima.. la depressione non è solo essere dei gufi.. che poi magari certi gufi stanno in equilibrio con la loro perenne negatività. |
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Re: A proposito di discoteche
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Per dire, ho spesso sentito di gente che a capodanno si è auto-invitata a casa di altri.. io non lo farei mai, sia per educazione, ma anche perché ho paura che mi giudichino sfigato.. cosa che in realtà sono.. ma non vorrei accentuare ancor di più :) Uno normale che si auto-invita magari può essere uno che è stato cannato all'ultimo minuto o che si è lasciato con la tipa da poco.. è già più accettato.. io non mi ci vedo ad autoinvitarmi dal nulla, se poi mi negassero l'invito sarebbe una botta da sotterrarsi. La gente ha anche più faccia tosta ad imporre la propria presenza, anche a costo di risultare (alcuni) fastidiosi, però si mettono in mezzo. Il fobico in media ha molto più pudore. |
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E credo sia così per molte persone che come dice maximilian evitano i depressi |
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Re: A proposito di discoteche
Perché chi è triste e negativo è da evitare come la peste in ogni caso? Ripeto, bisogna vedere la portata dei problemi che ci sono dietro a una persona triste e che non ha voglia di ridere. Ho letto che qualcuno anche se ha problemi ride e scherza, qui parlo personalmente, io non riesco a ridere, scherzare quando ho qualcosa che mi preoccupa, quando una persona non sta bene eccetera, e ovviamente non parlo di problemi tipo caviglia slogata o raffreddore. Già che ci sono rispondo a chi mi ha detto che io quando parlo degli estroversi ne parlo con sprezzo :la categoria considerata sfigata, da evitare, che è una palla al piede perché rovina le serate e la compagnia e il clima allegro con la loro tristezza e depressione sono i depressi e tristi, non è il contrario. E poi è il depresso a stare male, è il fobico a stare male. Non il contrario. E se la risposta è ma anche gli estroversi stanno male, si lo so, ma non stanno male per la fobia, loro hanno socialità, relazioni, amici senza problemi
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Re: A proposito di discoteche
escludere i tristi mi sembra una cosa abbastanza triste :pensando:
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Re: A proposito di discoteche
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Re: A proposito di discoteche
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Esatto, sono sintomi, e dei sintomi se ne occupano i medici. Ma perché mai se ne dovrebbero preoccupare gli altri? Gli altri cercano la vostra compagnia solo se quella è piacevole. E vale si sicuro anche per voi, voglio vedere in quanti sarebbero disposti a frequentare un’altra persona solo per sentirsi scaricare addosso i suoi problemi |
Re: A proposito di discoteche
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Re: A proposito di discoteche
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Non c’è nessuno obbligo per gli altri di frequentare una persona solo perché se lo merita. Se esiste già un rapporto stretto e uno passa un periodo negativo, magari dopo che in altre circostanze è stato d’aiuto lui, può essere che ci si sforzi di stargli vicino, ma altrimenti è più che normale che le persone cerchino solo la compagnia di chi sta bene. |
Re: A proposito di discoteche
Nemmeno io riuscirei ad auto invitarmi.
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Re: A proposito di discoteche
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Re: A proposito di discoteche
Nel forum si parla spesso di depressione vissuta in prima persona. Cosa sento, cosa provo, cosa mi aspetto (o non aspetto) dagli altri.
Però esistono anche i genitori, i figli del depressi, eventuali amici. Il loro punto di vista. Avere a che fare con un malato è difficilissimo. Ogni parola, proposta o attività pare sbagliata, è un po' come scontrarsi contro un muro di gomma. Parlo per esperienza personale, ai tempi ho provato qualsiasi cosa pur di aiutare e senza chissà quali risultati. Alla fine sono giunta ad una conclusione: tocca al depresso decidere di fare il primo passo. Deve scattare qualcosa, una voglia di rivalsa piuttosto che il desiderio di guarire(ma questa è un'altra storia). Però è complicato per un parente, figuriamoci per un estraneo. Un estraneo non è tenuto a sapere cosa sono le fobie o la depressione, in più immaginatevi la scena. Un tizio esce il sabato sera dopo una settimana di lavoro e impegni. Vuole solo divertirsi, scaricare lo stress. Entra in un locale, paga il biglietto d'ingresso, la consumazione.. e poi? Dovrebbe attivare davvero la modalità crocerossina/o? :D Tra l'altro, ricordiamoci una cosa. Una persona estroversa (anche solo all'apparenza) può avere i suoi problemi (soldi, famiglia, salute) e soffrire persino di depressione a sua volta. Non facciamoci fregare dalla vernicetta dorata, l'ho già scritto ma ripeterlo mi pare sempre giusto :) |
Re: A proposito di discoteche
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Re: A proposito di discoteche
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Può cambiare la situazione (discoteca piuttosto che lavoro o altro) ma i soggetti sono sempre gli stessi: un depresso (fobico o quello che vuoi) e un estraneo. L'estraneo può non avere problemi relativi alla socialità*** ma pensieri, complicazioni di altra natura. Un genitore malato, poco tempo a disposizione, frizzi e lazzi vari. Per quale motivo dovrebbe avvicinare qualcuno che - per motivi leciti, per carità - trasmette distacco?. Perché dovrebbe faticare, faticare, faticare? Rompere il muro non è una passeggiata di salute, richiede tempo e impegno. Significa anche cercare di farsi carico (giusto o sbagliato che sia) di una parte dei problemi altrui. Tutto questo sommato al resto.. perché come ho detto, anche gli altri hanno delle difficoltà. *** e anche qui ci sarebbe da discutere. Tornando alla discoteca, una persona qualsiasi - diciamolo - non si aspetta di trovarci un depresso. E' un luogo casinaro, di divertimento e insomma, pare poco adatto. Ovviamente è un errore, i depressi possono frequentare qualsiasi posto. E - pari merito - è uno sbaglio pensare che gli estroversi per forza di cose non possano avere problemi con l'altro sesso, amicizie, ecc. Tolte le etichette siamo persone.. e ogni persona è diversa e con i suoi personalissimi guai. |
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Re: A proposito di discoteche
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O devo ripetere ad esempio l'esperienza dell'anno scorso dove mi sono fatto forza ad andare al ristorante in mezzo a 20 persone e sono stato male perché mi tremavano le mani e sudavo? E vedevo sguardi misti tra compassione e presa in giro? |
Re: A proposito di discoteche
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Mi fanno ridere discorsi del tipo i fobici vogliono esserlo loro, vogliono stare male loro, basta fare come gli altri. Si certo, come se la soluzione del problema della fobia sia cosi facile. A quest'ora non esisterebbe gente che fa terapie, che prende farmaci, e in alcuni casi che parla di suicidio. In ogni caso ti ho già detto che ho capito perfettamente come la pensi, cosa pensi. Non è necessario ogni volta il giochetto del bastian contrario |
Re: A proposito di discoteche
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Meglio una badante che un'amica come te a questo punto se uno può permettersela. Se pensi che una persona non abbia più niente da darti e ci stai insieme per far volontariato o perché ti senti in colpa se non lo fai, è meglio che te ne vada via, ed eviti l'amico così come eviti il nuovo depresso che incontri. Se una persona già si sente svalorizzata, come vuoi che si senta con accanto persone che comunicano "io sto con te, ma non perché penso che vali qualcosa, ma perché è un mio dovere farlo". |
Re: A proposito di discoteche
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Non ho detto che i fobici vogliono essere fobici, ma che sono loro a voler evitare gli altri per colpa della fobia |
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Re: A proposito di discoteche
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Se una persona pensa di non valere nulla e vede che ha il vuoto attorno, secondo te è più o meno probabile che questa cosa confermi questa sua credenza? E' possibile anche che avendo persone attorno che fanno leva sulle qualità positive della persona, la persona non si aggrava. Questa idea che la depressione sia una malattia slegata da tutto il resto e la qualità delle relazioni e tutto l'universo sociale, come se fosse una specie di raffreddore che si cura con l'aspirina, secondo me non è corretta. Quote:
Se ci sono persone veramente amiche, meglio queste (ovvio), altrimenti meglio fare uso di relazioni di questo tipo. |
Re: A proposito di discoteche
Sono generalmente d'accordo con l'articolo di cui sopra.
Per i buttafuori credo che bisognerebbe venissero regolamentati, cioè per fare il buttafuori dovresti avere un diploma, un attestato, o un certificato di abilitazione. Dovrebbero fare un corso in cui gli insegnano le basi della sicurezza, cosa fare, come comportarsi con i clienti in caso di incendio, o panico generale. Come far evaquare in tutta sicurezza i clienti in caso di necessità. Come comportarsi con clienti ubriachi, o molesti, o violenti. Dovrebbero insegnarli anche le basi del primo soccorso, cioè prestare i primi soccorsi nel caso ci sia qualcuno che si sente male, niente di eccezionale son corsi che in qualsiasi azienda è obbligatorio fare.Dovrebbero anche fare dei cosri di difesa personale, come neutralizzare i clienti più violenti, come sedare una rissa, senza far male alle persone. Dovrebbero alla fine superare un esame e poi ricevere l'abilitazione per fare i buttafuori. Trovo assurdo che in Italia, dove per fare qualsiasi cosa devi avere un permesso, un attestato, persino per far volare un drone devi fare la pantente, non ci sia nulla di tutto questo per il personale a cui è affidata la sicurezza di centinaia e a volte migliaia di persone stipate in un locale. |
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Se invece son solo seghe mentali e voglia di essere compatito te la fai passare e se vuoi amicizia e compagnia cerchi di comportarti da amico a tua volta e ti sforzi di essere di compagnia |
Re: A proposito di discoteche
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E se viene emarginata perchè malata o fa finta di stare bene o sono cazzi suoi |
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Re: A proposito di discoteche
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