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onisco 27-06-2017 13:53

Re: L'introverso non ce la fa
 
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Originariamente inviata da zoe666 (Messaggio 1949562)
Parto con le migliori intenzioni, poi comincio a scaricarmi, non reggo più, mi autoescludo e ciao a tutti.

Può darsi che sarebbe meglio partire con le "peggiori intenzioni", per così dire. Parlo per me almeno. E' che l'idea di essere "sbagliato sbagliato sbagliato" è talmente incriccata che uno mette le mani avanti (le buone intenzioni): ma appunto solo le mani diciamo, e poi 'ste mani rimangono lì, e il resto rimane ben indietro, i piedi con tutta probabilità già rivolti fin dall'inizio in direzione dell'evitamento.

~~~ 27-06-2017 13:55

Re: L'introverso non ce la fa
 
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Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1950102)
Quello che noi di solito chiamiamo sopportazione, non è altro che il compromesso che per forza di cose deve esserci quando si ha a che fare con gli altri, per mantenere relazioni, amicizie, etc, la gente è diversa da noi, quindi avere aspettative sui comportamenti altrui, è sbagliato, così come essere intollerante verso tutto, ci sono delle vie di mezzo che andrebbero trovate, più che altro per stare meglio noi. Che attenzione, non vuol dire sopportare tutto e tutti, altrimenti diventa sottomissione e va peggio.

Forse nel momento in cui ti senti propositiva e in forze, fai tutto e troppo per quello che è il tuo carattere, chiaro che se un giorno che ti svegli attiva, ti butti nella socialità e fai tutto a prescindere, tra cui anche cose che non faresti in altre situazioni (boh, ipotizzo), alla fine ti stressi e ne esci distrutta, quanto può durare una full immersion nel sociale, per chi ha problemi a relazionarsi?

Io faccio così, ogni volta che faccio una cosa, poi mi fermo e vedo come sto, senza la smania di dover strafare (del tipo che se mi fermo ora non faccio più niente), no, valuto come sto, mi fermo se è il caso, mi riposo, riparto, tutto coi miei tempi e modi. Senza pressione, nè esterne, nè interne.
Lo so io come sono fatta e ciò che posso sopportare, forzarsi un pochino è ok, violentarsi no.
Le esposizioni vanno fatte in modo controllato, altrimenti diventa una terapia d'urto, che non può funzionare e finisce per esaurirci, e farci chiudere ancora di più, successivamente.

Nel mio caso fare delle pause può essere pericoloso e rischio di non riuscire a riprendere più, per questo tendo a combattere con me stessa e a forzarmi di fare una cosa pure se lascerei perdere (cose che dovrebbero essere un piacere o in altri casi necessarie).
E pensare che alla fine non faccio nulla, se lavorassi che farei? :sisi:

Delle volte è la costanza nel fare una cosa che mi accende la motivazione, la voglia di impegnarmi.
Ma tutte queste cose poi si scontrano alla fine con il solito problema delle energie.

Per dire anche se esco da sola a correre e fare esercizi al parco vivo comunque un'esposizione sociale, se magari fossi in luoghi deserti non la vivrei così e riuscirei ad essere molto più costante.
Stare fuori casa è bellissimo e mi mette proprio voglia di fare, peccato però che per me sia uno stress essere con gli altri
Dovrei cercare di capire esattamente come funziono, farmene una ragione di essere così e comportarmi di conseguenza, solo che non è semplice fare un bilancio energetico :sisi: pare ncartone animato

cancellato15324 27-06-2017 14:00

Re: L'introverso non ce la fa
 
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Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1950103)
Che indago a fare? Tanto al massimo che può dirmi uno psicologo è provare e riprovare. Che deve dirmi se no?

Beh caspita, indaghi per conoscerti meglio, fare introspezione, non può che farti bene. E questo vale per tutti.
Lo psicologo non ti dice "giusto-sbagliato, fai questo-fai quello", ti spiega il perchè dei tuoi comportamenti (e il perchè è fondamentale), da dove vengono, dà loro un nome, affinchè tu possa capire qual è il problema, e quando c'è un problema c'è anche una soluzione.
Altrimenti, continuerai sempre a dire che sei fatto così, piuttosto che cosà, a star male per alcune cose, a buttarti in altre completamente a caso, a sopportare o evitare, a farti stare bene cose che magari semplicemente non fanno per te.
I blocchi personali si sciolgono da dentro, non da fuori.

~~~ 27-06-2017 14:18

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da pollyjean (Messaggio 1949419)
In questo senso ho sviluppato un po' di sano menefreghismo e sfacciataggine (non trovo scuse quando declino inviti, dico apertamente che non mi va), che spesso suscita anche simpatia.
Ce la si fa, col tempo.

Per fare questo mi pare che dovrei avere tutto un altro carattere
Cioè intendi dire che suscita simpatia un atteggiamento un po' rifiutante e ostile?
Del tipo che ti chiedono di fare una cosa e tu rispondi "no non mi va" e in questo sei il “personaggio” che si comporta così ed è accettato e fa sorridere?
Per me essere rifiutante e ostile sarebbe una posa a cui mi costringerei e che mi farebbe soffrire, l'alternativa sarebbe dire sinceramente che non me la sento e così mostrare delle mie debolezze che non vorrei mostrare, insomma si va avanti così.


Non spacco il capello per spaccare le palle, è giusto per andare a fondo nella questione.

Warlordmaniac 27-06-2017 14:34

Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1950113)
Beh caspita, indaghi per conoscerti meglio, fare introspezione, non può che farti bene. E questo vale per tutti.
Lo psicologo non ti dice "giusto-sbagliato, fai questo-fai quello", ti spiega il perchè dei tuoi comportamenti (e il perchè è fondamentale), da dove vengono, dà loro un nome, affinchè tu possa capire qual è il problema, e quando c'è un problema c'è anche una soluzione.
Altrimenti, continuerai sempre a dire che sei fatto così, piuttosto che cosà, a star male per alcune cose, a buttarti in altre completamente a caso, a sopportare o evitare, a farti stare bene cose che magari semplicemente non fanno per te.
I blocchi personali si sciolgono da dentro, non da fuori.

Ho capito che vuoi dire. Ma prima di tutto non ho tutta questa fiducia negli psicologici, poi non è una sintomatologia che mi causa evitamento. Non mi dirà nessuno che il sesso eterodiretto non fa per me quindi tanto vale non consultare nessuno.
Altra cosa: dire che "sono fatto così, piuttosto che cosà" significa avere personalità.
Poi, basta con questi blocchi. Non ho parlato di nessun blocco, vengono solo stimolati dei neurotrasmettitori che mi avvertono con la nausea di valori sbilanciati di mediatori chimici al mio interno.

cancellato15324 27-06-2017 14:49

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1950111)
Nel mio caso fare delle pause può essere pericoloso e rischio di non riuscire a riprendere più, per questo tendo a combattere con me stessa e a forzarmi di fare una cosa pure se lascerei perdere (cose che dovrebbero essere un piacere o in altri casi necessarie).
E pensare che alla fine non faccio nulla, se lavorassi che farei? :sisi:

Appunto.
Proprio perchè non lavori e non sei obbligata, puoi imparare a gestirti.
Un po' di autodisciplina è necessaria, senza violentarti però, non andiamo da un eccesso all'altro.

Io prima se avevo da fare, chessò, spesa, una telefonata e pagare le bollette, ci mettevo circa un mese. Una settimana se ne andava per la telefonata, tra la preparazione psicologica prima, lo sforzo enorme del durante, e il riprendermi dopo. Capirai che così era un problema enorme, vivo da sola, se procrastino ogni cazzata per mesi, la vivo male, anzi malissimo.
Ora mi organizzo diversamente, razionalizzo il pensiero fobico, mi do del tempo, ma non un mese come prima, uno/due giorni, che possono variare a seconda del compito.
Per abituarsi alla frustrazione, va fatto una specie di allenamento, costante, ci si da delle regole che possiamo gestire, si porta pazienza, e si cerca di rispettare il piano di azione.
Se fallisci una volta, non succede niente, la pazienza è soprattutto verso di noi che tendiamo a colpevolizzarci in modo feroce. Oggi non ce la faccio proprio? Va bene, lo faccio domani. Piccoli passi, uno per volta, cercando di non ossessionarci.

Quote:

Dovrei cercare di capire esattamente come funziono,
:yes:

Quote:

farmene una ragione di essere così
:nono:

Devi sì, capire i tuoi meccanismi, ma mai pensare "sono fatta così, sono fatta male, pazienza" alcune cose le puoi cambiare, altre no, altre ancora solo smussare.
Quello che è certo, è che devi imparare a capirti e ad ascoltare i tuoi bisogni.



Ora, mi sento di aprire una parentesi enorme, quello che io scrivo, è ciò che ho fatto e vissuto io sulla mia pelle, lungi da me l'idea di avere ragione a prescindere o che ciò che è valido per me, funzioni per tutti.
Alcuni utenti, tra cui Tritilde, li sento più affini, perchè leggendola molto, capisco ciò che scrive, ma non solo razionalmente, lo sento spesso dal punto di vista emotivo, perchè son pensieri o atteggiamenti che ho avuto anch'io e quindi forse, certe cose che hanno aiutato me, potrebbero aiutare lei.
Quindi sono miei pensieri, prendeteli per quello che sono.

~~~ 27-06-2017 14:49

È interessante questo fatto, l'idea che l'inconstanza non sia dovuta ad una mancanza di interesse o a una volubilità ma a una perdita di energie (che è poi causa di quest'ultime).
Sembra una banalità eppure io non ci avevo mai pensato prima, non in questi termini cioè, eppure può essere che sia così.

Poi certo c'è da metterci di mezzo la gratificazione. Però perché la gratificazione non crea riserve di energie?

È come se uno inseguisse le gratificazioni una dose alla volta fino a che il gioco non regge più la candela

cancellato15324 27-06-2017 14:56

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1950139)
Ho capito che vuoi dire. Ma prima di tutto non ho tutta questa fiducia negli psicologici, poi non è una sintomatologia che mi causa evitamento. Non mi dirà nessuno che il sesso eterodiretto non fa per me quindi tanto vale non consultare nessuno.
Altra cosa: dire che "sono fatto così, piuttosto che cosà" significa avere personalità.
Poi, basta con questi blocchi. Non ho parlato di nessun blocco, vengono solo stimolati dei neurotrasmettitori che mi avvertono con la nausea di valori sbilanciati di mediatori chimici al mio interno.

Come ripeto, io esprimo quello che è il mio pensiero, quello che io farei al tuo posto, che può essere condiviso, come anche no.
Te dici di non avere fiducia nella terapia, io invece, per mia esperienza personale ne ho molta.
Te parli di personalità, io non mi trovo d'accordo, quando i sintomi sono sgradevoli (o almeno, a me suonano così).
In ogni caso, è solo uno scambio di idee, possiamo avere due posizioni diametralmente opposte e non succede nulla, ognuno di noi valuterà il da fare come ritiene più opportuno per la sua persona.

cancellato15324 27-06-2017 15:01

Re: L'introverso non ce la fa
 
@~~~

Esistono persone ad alta energia e persone a bassa energia.
Non è che chi fa meno, è più stronzo, o pigro o non vuole impegnarsi. :sisi:
Io vedo mie amicizie, che dalla mattina alla sera non si fermano un attimo tra corsi, palestra, mare, lavoro, pranzi/cene/aperitivi, commissioni, socialate, altro.
Io sinceramente a vivere così, mi sarei sparata da un pezzo. Ma questa è una caratteristica della mia personalità, completamente scollegata dal problema da cui vengo.

dotrue 27-06-2017 18:40

Re: L'introverso non ce la fa
 
Sarebbe bello che uno psicologo sapesse "farmi conoscere meglio"...il problema è da quale tipo di psicologo vai: quello X esplorerà la parte relativa al rapporto con i genitori, quello Y la parte inconscia, quello Z i pensieri disfunzionali automatici, e si potrebbe continuare ancora. Come dice Nardone, che apprezzo per le sue critiche alle psicoterapie tradizionali, cercare di capire come è fatto un oggetto complesso (come un elefante) toccando da bendati solo una parte di esso come una zampa o il capo o la proboscide....insomma, siamo alla pari della religione: qual'è il Dio giusto? Tutti e nessuno? O basta credere? Se la risposta giusta è quest'ultima e quindi uno è facilmente condizionabile allora basta si butti sulla fede...visto che almeno questa è gratis :mrgreen:

~~~ 27-06-2017 18:41

Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1949357)
"Rapportarsi" suona peggio di "interagire" e "socializzare" messi insieme.

Non è colpa nostra, così ci hanno tirato su :lingua:

~~~ 27-06-2017 18:43

Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1950158)
:yes:

:nono:

ahah :miscompiscio:

~~~ 27-06-2017 18:45

Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1950168)
@~~~

Esistono persone ad alta energia e persone a bassa energia.

E perché? ):

e se uno le ha troppo baxe ):

Warlordmaniac 27-06-2017 18:51

Però, Stregatta, noto una contraddizione. Stai dicendo in pratica che conoscersi bene è importante è che è utile che qualcuno ci dia più informazioni possibili di come siamo fatti. Ma al tempo stesso non va bene se diciamo che noi siamo fatti in un certo modo.
Che senso ha? Bisogna conoscersi per non dire di conoscersi?

cancellato15324 27-06-2017 20:09

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1950202)
Come potrebbero esserci parti della mente completamente scollegate (cioè non influenzate) dalle altre?

Esattamente come si può essere introversi, senza avere un disturbo schizoide.
La prima è una caratteristica, il disturbo schizoide no.
Io parlo di gravità, in terapia non possiamo spersonalizzarci, alcune sono nostre caratteristiche che non hanno nulla di anormale, altre sono frutto di schemi collegati ad un problema psicologico di una certa importanza.

cancellato15324 27-06-2017 20:29

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1950369)
Sarebbe bello che uno psicologo sapesse "farmi conoscere meglio"...il problema è da quale tipo di psicologo vai: quello X esplorerà la parte relativa al rapporto con i genitori, quello Y la parte inconscia, quello Z i pensieri disfunzionali automatici, e si potrebbe continuare ancora. Come dice Nardone, che apprezzo per le sue critiche alle psicoterapie tradizionali, cercare di capire come è fatto un oggetto complesso (come un elefante) toccando da bendati solo una parte di esso come una zampa o il capo o la proboscide....insomma, siamo alla pari della religione: qual'è il Dio giusto? Tutti e nessuno? O basta credere? Se la risposta giusta è quest'ultima e quindi uno è facilmente condizionabile allora basta si butti sulla fede...visto che almeno questa è gratis :mrgreen:

Non ho mai conosciuto uno psicologo che si fissasse solo su un aspetto, non so che esperienze hai tu a riguardo.

Io ho provato diverse terapie e non era tutto buono, tutto valido, tutto perfetto. Mi son state fatte diagnosi sbagliate, o proposte cose non necessarie. Solo dopo anni ne ho trovata una con cui mi son trovata benissimo. Quindi non è che credo a tutto quello che vedo e/o sento.

Poi se vogliamo buttare merda addosso alla terapia perchè la gente è facilmente condizionabile e blablabla, fallo pure, ma non mi trovi d'accordo.

Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1950379)
Però, Stregatta, noto una contraddizione. Stai dicendo in pratica che conoscersi bene è importante è che è utile che qualcuno ci dia più informazioni possibili di come siamo fatti. Ma al tempo stesso non va bene se diciamo che noi siamo fatti in un certo modo.
Che senso ha? Bisogna conoscersi per non dire di conoscersi?

Il punto è che tu sei di parte. Un occhio esterno analitico serve per farci capire quali sono le parti autentiche di noi e quali no.
Se io ho un disturbo psicologico, posso tranquillamente, cosa che facevo quando mi sono iscritta qui ad esempio, dire che io sto benissimo da sola, che non voglio nessuno e non ho bisogno di nessuno. Ok, benissimo, se fosse vero, contenta io, contenti tutti. Peccato che me la cantavo e me la suonavo da sola, perchè poi quando in terapia analizzavo le mie emozioni (che manco riconoscevo), il mio vissuto, il mio modo di comportarmi, questi erano totalmente incoerenti con l'idea che avevo di me. E non solo, anche dagli altri ricevevo giudizi completamente differenti.
E caspita, allora mi son fatta due domande, e mi son detta "rivalutiamo un po' le cose, andiamo a fondo, vediamo cosa è vero e cosa no", cosa che ho fatto e che ha portato a galla tutta una serie di cose di cui non ero minimamente consapevole.

pollyjean 27-06-2017 21:41

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1950128)
Per fare questo mi pare che dovrei avere tutto un altro carattere
Cioè intendi dire che suscita simpatia un atteggiamento un po' rifiutante e ostile?
Del tipo che ti chiedono di fare una cosa e tu rispondi "no non mi va" e in questo sei il “personaggio” che si comporta così ed è accettato e fa sorridere?
Per me essere rifiutante e ostile sarebbe una posa a cui mi costringerei e che mi farebbe soffrire, l'alternativa sarebbe dire sinceramente che non me la sento e così mostrare delle mie debolezze che non vorrei mostrare, insomma si va avanti così.


No assolutamente nessuna ostilità, anzi ho sviluppato una bella dose di autoironia su questa cosa, quindi ci scherzo su e anche altri mi prendono bonariamente per il culo per questo. Non la vedo più come una debolezza da nascondere ecco.
Facendo così evito quegli sbalzi di carico-scarico di cui parli (devo anche tenere a bada la mia ciclotimia) e ho più energie sia quando mi "espongo" volontariamente che quando me ne sto per i fatti miei (anzichè rimuginare sull'esposizione forzata che finisce sempre male).
Forse la cosa più difficile è gestire quei momenti up, in cui pensi di poter fare tutto e invece ne esci distrutta.

~~~ 28-06-2017 11:44

Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1950107)
Vabbè, quello è soggettivo. Non stiamo qui a giudicare. :)
Può piacere il sesso occasionale, o le varie artiste del sesso, come anche no, è una cosa totalmente personale e ognuno fa storia a se.

Mi sgridate subito non appena alzo la testa sui rapporti dissociati :sisi:

Non era un giudizio del payismo ma un constatare che è sano non sentirsi a proprio agio per una prestazione fornita da una sconosciuta per danaro e che non avviene per una intimità vera

Non oseremmo chiamare patologico un atteggiamento che ci permette di fare sesso solo quando non siamo intimi con l'altra persona, ad esempio?
Quando riusciamo cioè a fare solo un sesso che ci faciliti la dissociazione e non ci coinvolga intimamente?

~~~ 28-06-2017 11:47

Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1950778)
Se ti piace fare backseat modding almeno non usare il "noi" per intervenire in quello che non ti riguarda (l'utilizzo in un certo senso del termine "rapportarsi").

Ho la coda di paglia, sarà capitato anche a me :nonso:
Siamo tirati su col linguaggio dei tecnici
Chevuoi? :\

Warlordmaniac 28-06-2017 11:51

Stregatta, ma poi io dallo psicologo ci sono pure andato. Mi ha detto di fare un viaggio all'estero e io l'ho fatto.

~~~ 04-07-2017 17:11

Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1950168)
@~~~

Esistono persone ad alta energia e persone a bassa energia.
Non è che chi fa meno, è più stronzo, o pigro o non vuole impegnarsi. :sisi:
Io vedo mie amicizie, che dalla mattina alla sera non si fermano un attimo tra corsi, palestra, mare, lavoro, pranzi/cene/aperitivi, commissioni, socialate, altro.
Io sinceramente a vivere così, mi sarei sparata da un pezzo. Ma questa è una caratteristica della mia personalità, completamente scollegata dal problema da cui vengo.


Allora perché sforzarsi, se tanto tutto è determinato da questo?
Da quante energie ho o meno a disposizione?

cancellato13248 04-07-2017 18:12

Re: L'introverso non ce la fa
 
Oggi stavo pensando . E se il modo di ricaricarsi fosse sbagliato. Mi sono resa conto che anche da sola o tra me e me le persone sono spesso presenti nei miei pensieri. I miei pensieri di ricarica sono molto deprimenti.:testata:
In realta lo penso spesso ma non ho il controllo:testata:

~~~ 04-07-2017 18:32

Re: L'introverso non ce la fa
 
@zucch il problema è che anche una cosa banale come l'esporsi agli altri (sconosciuti) mi causa perdite di energie.
Scusa mi imbarazza un po' parlare di me nello specifico XD Ma, ad esempio, per un bel pezzo (per i miei bassi standarz) fino a un paio di settimane fa sono uscita ad allenarmi fuori casa al parco. Credevo di essere più forte e invece non è che questa esposizione mi stesse abituando, cioè magari anche si, ma contemporaneamente la mia riserva di energie si stava prosciugando.

Non si tratta nel mio caso di scegliere le persone giuste questa faccenda delle energie vale in ogni campo della vita : (

Ad esempio ora mi sembra di aver perso ogni motivazione a fare qualsiasi cosa. c'è stato come un collasso. ma è una perdita di interesse oppure una perdita di energie? se non ci sono energie vitali a sostenerci forse collassano anche gli interessi e le spinte ad agire
Forse non è che siamo solo volubili, sono le nostre forze ad essere intermittenti, scarse, esauribili


Per quanto riguarda le persone giuste, per me ogni interazione felice è uno stimolo e una gioia e allo stesso tempo un risukk. energetico (sembra fantascienza lo so).
In amore è un po' diverso ma solo in quel caso.


Non è facile avere le idee chiare e fare un discorso chiaro.

: (

L'ho scritto comunque mi sembra in queste pagine, ogni cosa bella se pure stimolante e fonte di felicità non mi “ricarica” mai. Io credo che mi stia ricaricando invece sono solo le sensazioni del momento. Non si forma una scorta a cui attingere, anzi sotterraneamente si prosciuga tutto.
Mi vergogno a scrivere queste cose perché (oltre all'espormi) mi pare che sembrino minchiate e ho paura che sia difficile da capire (e da spiegare : ( )


Non pretendo nemmeno di trovare una regola. Al di là delle relazioni e dello scaricarsi con gli altri, quando penso alle basse energie intendo che a me sembra proprio di non avere le energie per vivere.

cancellato15324 04-07-2017 19:17

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1955068)
Allora perché sforzarsi, se tanto tutto è determinato da questo?
Da quante energie ho o meno a disposizione?

Eh spetta, chiaro che se sono depressa o tendente alla distimia, non è solo un fatto di bassa energia, ma c'è dell'altro.
Sforzarsi un minimo, cercare di abituarsi coi nostri tempi è ok, come anche allenarsi alla frustrazione.
Quindi non è "solo" questione di quanta energia di base abbiamo, ma "anche", e non vale come giustificazione per buttarsi nell'apatia. :sisi:
Devi insomma valutare un po' di fattori.

~~~ 04-07-2017 20:37

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da zucchina (Messaggio 1955232)
non sono minchiate, è meglio provare a spiegarsi e capirsi, si fa quel che si può. può essere difficile da capire e può essere difficile trovare qualcosa di utile e pertinente da rispondere, che sia di qualche aiuto, anche se lo si vorrebbe.

Grazie : )


Scusa spero non sia suonata come una insinuazione la mia O: è proprio una mia paura/insicurezza

Selenio 04-07-2017 20:44

Re: L'introverso non ce la fa
 
Tranquilli che c'e kim che tra poco scatena l'apocalisse nucleare

~~~ 04-07-2017 20:53

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1955196)
Eh spetta, chiaro che se sono depressa o tendente alla distimia, non è solo un fatto di bassa energia, ma c'è dell'altro.
Sforzarsi un minimo, cercare di abituarsi coi nostri tempi è ok, come anche allenarsi alla frustrazione.
Quindi non è "solo" questione di quanta energia di base abbiamo, ma "anche", e non vale come giustificazione per buttarsi nell'apatia. :sisi:
Devi insomma valutare un po' di fattori.

sono come crollata

Gilliant 04-07-2017 21:29

Re: L'introverso non ce la fa
 
può farcela eccome...ci sottovalutiamo troppo.

dotrue 05-07-2017 09:26

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1955196)
Sforzarsi un minimo, cercare di abituarsi coi nostri tempi è ok

Mi piace questa frase, xò come si fa a conciliare la nostra vita "diversa" con quella degli altri? io ho l'impressione che alla fine si finisce sempre per rimanere emarginati...

cancellato15324 10-07-2017 13:13

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1955271)
sono come crollata

:interrogativo:

Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1955491)
Mi piace questa frase, xò come si fa a conciliare la nostra vita "diversa" con quella degli altri? io ho l'impressione che alla fine si finisce sempre per rimanere emarginati...

Beh, se parliamo di lavoro e simili, c'è poco da fare e ognuno fa quello che può e che riesce.

Se parliamo di amicizie e altri rapporti, si parla e si spiega alla gente con la quale abbiamo a che fare le nostre necessità. Chiaramente parlo di rapporti più stretti. Per i rapporti superficiali invece, non bisogna giustificarsi di chissà cosa.

Io faccio così, i miei amici mi conoscono ormai e sanno che sicuramente non sono una da socialate tutte le sere, quando ho voglia esco, quando non ho voglia no. Poi chiaro che a volte mi forzo un po', cerco di mantenere un certo "impegno", tipo anche quando sto in chiusura almeno una volta a settimana esco comunque (o ci vediamo a casa mia che è più gestibile), anche per abituarmi alla frustrazione.
In ogni caso, i miei amici sono tutti problematici, quindi non hanno difficoltà a capire questo tipo di tematiche. Io ho imparato a palettare quando e se serve, loro a rispettare i miei spazi e abbiamo raggiunto un certo equilibrio.

lauretum 10-07-2017 13:28

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1955068)
Allora perché sforzarsi, se tanto tutto è determinato da questo?
Da quante energie ho o meno a disposizione?

Perché abbandonarsi è peggio

dotrue 11-07-2017 09:35

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1958694)
Beh, se parliamo di lavoro e simili, c'è poco da fare e ognuno fa quello che può e che riesce.

E' il problema principale x quanto mi riguarda, sinceramente del rapporto con gli altri mi interessa poco, la priorità è cercare di sopravvivere

Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1958694)
In ogni caso, i miei amici sono tutti problematici, quindi non hanno difficoltà a capire questo tipo di tematiche.

Ah beh allora :ridacchiare:

cancellato15324 11-07-2017 12:33

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1959329)
E' il problema principale x quanto mi riguarda, sinceramente del rapporto con gli altri mi interessa poco, la priorità è cercare di sopravvivere

Idem. Infatti faccio quel che posso, corsi di formazione gratuiti sennò mi scatta la costrizione e mollo tutto, di un numero di ore che fan ridere i polli. E ho pure il coraggio di andare in crisi. :sisi:
Ma se mi autoflagello per le mie problematiche, non vado da nessuna parte, quindi i miei tempi e modi, li decido io. E mi sento estroversissima a fare così, per cose talmente sciocche che nemmeno arrivano alla sufficienza dell'estro medio, ma per me son già molto.
Il punto è non confrontarsi con gli altri, altrimenti staremo sempre male, i miei passi avanti sono in base al mio vissuto, carattere e problematiche, le chiacchiere e i giudizi gratuiti stanno a zero.
Diverso, non vuol dire sbagliato.


Quote:

Ah beh allora :ridacchiare:
Eh. Peccato che hanno tutti problemi opposti ai miei, quindi bisogna delimitare bene il confine di chi mi vuole dare consigli che non vanno bene per me, lo fanno in buona fede per carità, ma mi stressano, quindi ogni volta mi tocca stare a spiegare che io non funziono così.
L'equilibrio una volta raggiunto, va comunque mantenuto e non ci si può capire sempre e comunque, quindi bisogna ripetere cose già dette, i rapporti di qualunque tipo, hanno bisogno di impegno e collaborazione (per forza), gli screzi non mancheranno mai, ma ci si prova e il dialogo su questo, è di fondamentale importanza. Ora so gestirlo. E questa è una grande conquista, per quello che ero fino a pochi anni fa.

~~~ 11-07-2017 13:05

Noto che la differenza è fra chi ha dei blocchi, che per loro definizione quindi sarebbero “sbloccabili”, tipo con la forza dell'abitudine o della ripetizione o che so io.
Ma c'è anche chi non ha nessun blocco da superare, per cui non deve attraversare nessun “condizionamento”, semplicemente ha un carattere, una indole che lo porta a stressarsi in determinate circostanze, quindi se magari gli altri che hanno il blocco ne escono allenati, loro ne escono esauriti.

O se pure ci sono dei blocchi anche nel secondo caso, non bastava superarli per far andare tutto ok, perché c'è comunque la questione che ci si sente esauriti.
Non so che dire su questo, mi sembra un punto morto.


Ecco, delle volte si vedono questi video sulla fobia sociale in cui si viene istigati a buttarsi, a provare, a “se non lo fai tu non lo fa nessuno”, ma il problema non è farlo ed abituarsi a farlo, il problema è che uno si sente così, esaurito, pure se si addestra a fare.
Il problema non è superare il blocco e vedere che va tutto bene, cioè magari per qualcuno sarà pure così, ma non per tutti; per alcuni è che sanno già benissimo come si sentiranno e cosa riescono a fare e cosa no perché hanno una vita alle spalle di situazioni e piccoli o grandi traumi dovuti ai rapporti, anni in cui magari s'è cercato di capirsi, di capire le proprie reazioni...

cancellato18523 11-07-2017 13:57

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1950168)
@~~~

Esistono persone ad alta energia e persone a bassa energia.
Non è che chi fa meno, è più stronzo, o pigro o non vuole impegnarsi. :sisi:
Io vedo mie amicizie, che dalla mattina alla sera non si fermano un attimo tra corsi, palestra, mare, lavoro, pranzi/cene/aperitivi, commissioni, socialate, altro.
Io sinceramente a vivere così, mi sarei sparata da un pezzo. Ma questa è una caratteristica della mia personalità, completamente scollegata dal problema da cui vengo.

Il problema è quando sei una persona scarsamente energetica e ti trovi ad avere a che fare con contesti altamente energetici.

cancellato15324 11-07-2017 14:35

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Marceline (Messaggio 1959501)
Rispetto al lavoro, notavo che può capitare di non farcela dopo aver lavorato per alcuni o molti anni, magari perchè c'è voluto del tempo per conquistare l'assertività, o un senso più umano del sistema; quindi rispetto all'avanzamento "di carriera" c'è stato un percorso inverso :nonso: Mi sembra che nel mio caso sia andata così, il rifiuto più consapevole mi è venuto a posteriori e ora non è facile gestirsi. Da soli sembra poco sensato, non c'è modo per affrontare bene la questione. Occorre sostenersi a vicenda

Infatti, io che ho iniziato a lavorare a 18 anni, sono andata peggiorando, altro che abituarmi, più andavo avanti, più stavo male e avevo crisi varie, anche molto forti e cambiando diversi lavori.
A 20 anni non prendevo antipsicotici, a 30 sì, insieme all'antidepressivo e all'ansiolitico. :bene:
Per questo, adesso faccio un corso di 2 mesi e do di matto.
Abituarsi per me non funziona, manco per il cazzo.
Fare terapia invece e fare le cose coi miei modi, è tutta un'altra storia.
Forse ho tirato troppo la corda quando ero giovane e adesso ne pago le conseguenze, ho sopportato ciò che non era nelle mie capacità, o quel che è, e mi ritrovo adesso a far formazione come una ragazzina. Ma sticazzi, la scelta è obbligata per me, altre opzioni significherebbero depressione. E allora riandiamo con gli antipsicotici tutta la vita? Anche no, grazie.
Ci ho messo 20 anni per capirlo, pace, meglio tardi che mai.

~~~ 11-07-2017 15:03

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1959534)
Forse ho tirato troppo la corda quando ero giovane e adesso ne pago le conseguenze, ho sopportato ciò che non era nelle mie capacità, o quel che è

Anche io ho questa precisa sensazione, però in riferimento allo stare con gli altri e ai rapporti con gli altri


Non per paragonare il vissuto, assolutamente, ma la tua frase mi ricorda l'impressione che ho io su di me

dotrue 11-07-2017 18:26

Re: L'introverso non ce la fa
 
Voglio che stregatta sia la mia maestra di vita/psicologa :mrgreen:
Però nn posso mica pagarti :pensando:

Svers0 14-07-2017 11:36

Re: L'introverso non ce la fa
 
Ma come si fa a capire se si è introversi o estroversi aldilà della FS? Il fatto che spammo assai qui vuol dire che sono estro? :interrogativo:

Svers0 14-07-2017 11:54

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1961724)
Ma come si fa a capire se si è introversi o estroversi aldilà della FS? Il fatto che spammo assai qui vuol dire che sono estro? :interrogativo:

Dal test di Rorschach risulto estro escludendo la FS però andare a ballare in discoteca o a un concerto non mi attira, sarò un estroverso strano. :nonso:


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