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quanto sei saggio. volevo comunque aggiungere che se ci vestiamo scollate (che poi oddio, qui ormai sembra che mi vesta da troiona...invece mi piacciono semplicemente le canottierine! :lol: ) è perchè ci piacciamo davanti allo specchio. poche volte vedrete una con una sesta di reggiseno vestirsi scollacciata, e questo proprio perchè davanti allo specchio non si vede bene. ricordo a tutti che siamo persone con un cervello, non siamo solo corpi con qualche buco da riempire. animasola, anche io fino a qualche tempo fa mi vestivo molto coperta e se andavo al mare portavo gli anfibi e indossavo costumi a pantaloncino. poi me ne sono fatta una ragione: non posso essere fisicamente perfetta. in tutto il resto però devo esserlo. :lol: :x |
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Comunque, che la maggior parte delle persone sia soddisfatta dalle regole del corteggiamento, non ne sono affatto sicuro, basta osservare le testimonianze sui forum e poi tirare le somme :-) |
boh...io più vivo e più mi stupisco di quel che sento/leggo.
Ragioniamo un attimo: 'na persona cavolo dovrebbe volere da un'altra persona per poterla amare (o anche semplicemente discuterci)? Che sia un minimo spigliata? e cosa pretendi...come può iniziare una discussione se dall'altr aparte non c'è un minimo segno d'approccio (di parola intelligente)? Che sia sensibile/dolce? eddai...tra un bacio e l'altro. Che ci sia passione? anche nel modo di avvicinarsi (ma credo che sia un fattore automatico--> se ami qualcuno o ti intriga vien da sè che la spolperesti viva/o) Che sia un minimo sicuro di quel che fa? dai diciamocelo...vabbene la sensibilità, la timidezza, ma se ti avvicini ad una eprsona con i brividi e tremando dai più la sensazione di stare andando in guerra quando semplicemente dovresti fare la cosa più naturale di sto mondo. Che sappia equilibrare provocazione e riservatezza? Insomma voi cosa cerchereste nell'altra persona? E allora non lamentiamoci delle etichette. Nessuno qui pretende un estroversone...ma ognuno aspira/desidera una persona con cui stare bene e per star bene ci sono dei requisiti che devono farci sentire tali. |
Per me è tutta una questione di mentalità, e quella italiana fa decisamente schifo.
In scandinavia le ragazze vanno in giro d'estate con gonnelline corte e svolazzanti e lo fanno con una naturalezza e una grazia che non ravviso qui in Italia. Lì le ragazze abbinano le canottiere e i vestitini corti con un fare sponaneo e giocoso, e spesso vanno in giro non truccate e senza troppi fronzoli addosso. Soprattutto, quello che mi colpisce, è che in paesi con Finlandia & co, le ragazze - pur essendo molto belle - non si ritrovano 3000 sguardi morbosi addosso, perchè il tutto viene recepito con estrema natruralezza. A me piacciono le gonnelline corte ed i vestitini, solo che mentre riesco ad indossarli all'estero con una certa spontaneità, non ci riesco troppo qui in Italia, perchè mi sento come limitata nella mia libertà d'espressione. Mi sembra che la società italiana carichi l'abito di troppi significati che non dovrebbe invece avere: per l'uomo la donna scollata e in abiti corti vuole per forza di cosa essere guardata e attirare su di sè l'attenzione, quando non è vero che sia sempre così. Magari ci sono anche donne che utilizzano l'abito come strumento di seduzione, perchè comunque abbracciano quella mentalità italiana maschilista a cui sono abituate, dando per scontato che il valore di un abito sia connotato per forza in una determinata maniera, associandolo maliziosamente ad uno strumento volontario di seduzione. Sinceramente a me questa lettura maliziosa non piace, soprattutto perchè c'è modo e modo di presentarsi ed indossare gli abiti, ma spesso c'è della malafede da parte di chi guarda. Una volta mi fermò un tizio per strada ed io - imbarazzata dai suoi modi - me ne andai. Quello rispose che non capiva il mio atteggiamento di rifiuto nei suoi confronti, visto che mi ero messa un vestito corto e certamente quello che avrei voluto era l'attenzione dei passanti....ma vi sembra logico???????? Ma che mentalità eh! Il bello è che a me piace al contrario la semplicità, per cui non amo abbinare il corto con tacchi o trucco; insomma, mi sento più "nordica" in questo senso e soprattutto vivo la moda estiva come mezzo per stare più fesca e comoda e per sbizzarrirmi con abiti più vari, colorati e fantasiosi ! |
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tsevrah/harvest è DIO
tse-vrah!
tse-vrah! tse-vrah! tse-vrah! tse-vrah! harv-est! harv-est! harv-est! harv-est! harv-est! ... (repeat to fade, gente) 8) |
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Quando io dico che le donne sono tutte troie basta guardarle per capire come possono ragionare....il problema sono gli uomini che invece di ignorarle pensano solo al sesso facendo in modo che tutti gli uomini vengano considerati come se per loro natura subissero il loro fascino tanto da fare i pagliacci ed essere disposti a tutto pur di averle... :wink: |
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Ma non pensare che questa omissione sia da imputare interamente a loro: se nella pratica manifestare questo desiderio significa dover subire la riprovazione e il giudizio del genere femminile... allora non devi meravigliarti che qualcuno ne faccia una ragione di dignità e ricorra all'inganno per soddisfare il suo desiderio. |
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lealtà e intelligenza sono fattori importanti, ma ognuno di noi cerca determinati fattori che lo fanno innamorare/sentire attratto dall'altra persona: che sia sensibilità, sia dolcezza, sicurezza, riservatezza , introversione, o al contrario estroversione e solarità. Nessuno accetta (o difficlmente) di stare con una persona che vede solo nero (e nemmeno una tonalità almeno di grigio); nessuno ti cerca se non sei propisitivo verso l'altro, se ti senti a disagio con l'altro o metti a disagio eccessivamente l'altro. Se sei solo intelligente e leale sei un contenitore solo mezzo pieno, così come se sei solo dolce, o solo sicuro di te, o solo spiritoso, o solo introverso. Ripeto qui postano persone con idee troppo bianche o nere e che vedono il mondo troppo o bianco o nero (un chiaro esempio è cali :D ....nero tutto nero :D). Di fatto io mi reputo un introversione e sono consapevole che nonostante abbia 800mila qualità caratteriali e sia abbastanza duttile mi manca qualcosa...quel qualcosa che possedevo 4-5 anni fa...cioè la capacità di modellarmi agli altri mantenendo comunque la mia identità. Oggi preferisco mettere un muro e se gli altri non mostrano di volersi arrampicare li colpisco con pietre quasi dall'alto. E lo sai che ti dico? me sta bene...ed è inutile che mi lamento... in fin dei conti il ragazzo che sapeva intrattenere qualche anno fa non mi dispiaceva affatto ed era lui quello realmente duttile. Oggi forse un po' maturato, più sensibile, ma fanc..o....fossi 'na donna perchè dovrei innamorarmi di una persona che 1 attimo prima ride e scherza, discute, ragiona, si esprime e l'attimo dopo cade in un silenzio tombale x ore perchè non sente stimoli esterni abbastanza soddisfacenti? Ecco...o sai dare ad una persona emozioni a 360 gradi o non vedo il motivo per cui quella persona dovrebbe avvicinarsi a te (come se lo facesse per pena o buon animo). |
Non facevo il moralista, non hai capito fino in fondo quello che volevo dire.
Io penso che tutti, volenti o nolenti, abbiano una morale, perchè tutti, volenti o nolenti, hanno delle opinioni e delle credenze. Infatti i fatti della vita conducono sempre inevitabilmente ad avere delle opinioni, delle credenze... una morale (mutevole nel tempo, ovvio). Ne consegue logicamente che una morale è più giusta quanto più sio avvicina alla consapevolezza della catena di responsabilità che fa dipendere da ogni singolo individuo l'equilibrio sociale, e che ogni morale che allontani da questa prospettiva genera squilibrio sociale. Quindi, per esempio, una morale del genere aspira a un modello di meta-comunicazione che non penalizzi i timidi, perchè se c'è meta-comunicazione anche un timido può comunicare in modo completo, anche se non userà interamente il linguaggio extra-verbale dei gesti. Io do' importanza all'intelligenza perchè è solo con quella che si può intuire la necessità pratica di questo modello etico di comunicazione. L'intelligenza non esclude tutti gli altri obiettivi e desideri personali che uno può nutrire, ogni desiderio personale è leggittimo, ma i desideri che non sono in funzione di questo ideale di giustizia (per esempio il desiderio di un corteggiamento che premi le abilità sociali più che la meta-comunicazione che supera i limiti formali della comunicazione non verbale) non può essere in alcun modo collocata in un quadro di giustizia. |
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L'importante per me è non scadere nella volgarità,e se lo fanno bhè è un loro problema non certo mio....
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Con ogni probabilità, invece, meta-H qui e altrove ha soltanto presente quella scena di "A beatiful mind" in cui un John Nash con la faccia di Russel Crowe tenta un approccio con quella che credo poi effettivamente diventerà sua moglie (vado a memoria, forse non era lei, ma comunque), con una frase del tipo: ciao, che ne diresti di scambiarci i nostri fluidi corporei? Com'è come non è, per il nostro meta-H è diventata un'ossessione. Pensa quando un bel giorno qualcuno gli spiegherà che era solo un film... En passant: sarebbe bello (anzi un vero gesto di responsabilità) che quella "consapevolezza della catena di responsabilità" di cui va blaterando non dico l'avesse presente, ma almeno la prendesse in considerazione anche quando propone la sua "terapia" e se ne va per il forum a cercare cavie per i suoi esperimenti. Sarebbe bello, ma non da Hurry, putroppo. (Scusate, ma certe cose mi fanno ribollire il sangue) (...che tra l'altro Hurry non ha, lo hanno previsto solo a partire dal modello 1.2) (Ops, scusate di nuovo :D) |
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mi pare democratico e nessuno si può lamentar 8) |
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E' ironico come la visione delle stesse cose possa generare pulsioni, sentimenti, pensieri, riflessioni diverse...
Mi è venuta voglia di dire alcuni pensieri che mi attraversano la mente quando cammino per strada in queste afose giornate di giugno... Mi è capitato molto spesso di vedere ragazze, anche molto in sovrappeso, che portavano magliette che lasciavano in vista i centimetri in vita di troppo. Guardandole ero divisa tra due pensieri contrapposti... Da una parte l'invidia della loro disinvoltura nel mostrare le loro forme, della sicurezza che traspariva dai loro sorrisi e movenze... La consapevolezza che si sentivano del tutto a loro agio vestite in quel modo ed il paragone con ciò che provo io nel rapportarmi col mio corpo. Dall'altra il mio modo di vedere i vestiti... Per molto tempo li ho visti solo come uno strumento per celare il mio corpo...quindi esistevano perchè li indossavo, ma era come se "non avessero forma", non avevano alcun legame con chi li indossava. Ora, non mi vesto ancora come vorrei...però ogni volta che metto un capo di abbigliamento lo faccio consapevolmente, vedo "la forma" di ciò che indosso. Mi piace pensare che i vestiti possano essere usati come il make-up, che valorizza i pregi e cerca di minimizzare i difetti...che possano infonderci maggiore sicurezza nell'atto di mostrarci agli altri... Ecco perchè non riesco a capire se preferirei essere sicura di me stessa come quelle ragazze che vedo per strada...tanto sicure che a volte indossano anche ciò che non le valorizza, ma esattamente il contrario...oppure se preferisco essere meno sicura e conservare una visione "più furba" dei vestiti... :roll: |
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Quelle ragazze sovrappeso si sono vestite così non per infischiarsene esplicitamente della taglia 42, ossia per esternare sicurezza, ma soltanto, presumo, per motivi pratici: meno stoffa addosso = meno afa da sopportare. Cionondimeno, i centimetri di adipe lasciata scoperta le fanno apparire brutte e sgraziate. D’estate, soltanto chi ha un fisico armonioso, può permettersi il lusso di ridurre, nei limiti del buon gusto, la quantità di tessuto che lo/la copre. |
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A parte questo, se c'è una cosa che a me fa ribollire il sangue è chi ti fa il processo perchè usi l'intelletto: non solo, più argomenti e dimostri di usarlo bene, più ti aggrediscono. Rifletti un po' in quale categoria ti sei andato a mettere (a proposito di catena di responsabilità a cui siamo vincolati). |
Ma cali, e quando te ne vai in spiaggia e le vedi praticamente quasi nude, che differenza c'è....secondo me tutti possono andarsene scosciate e scollate, certo che sarò sempre dell'opinione che un seno abbondate rimarrà sempre secondo me un qualcosa di volgare, e per fortuna adesso non mi lamento, ma quando ero più formosa epiù timida mi creava parecchio imbarazzo. E' strano come il corpo cambia , ho perso due taglie con lo sviluppo devi 23 anni! Peccato non essere cresciuta in altezza!
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http://www.farmaciademeo.it/images/W...AZIONE%20H.jpg 8) |
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L'ironia scade in sarcasmo quando certe cose sono così lampanti da fare andare il sangue alla testa. E poi ho il brutto vizio, se vuoi non condivisibile, di prendere le parole sul serio. Per esempio parole come terapia o responsabilità. Ma quale processo all'uso dell'intelletto, Hurry. Mi spiace quasi dirlo, finora ho solo visto un uso di parole che vorrebbero evocare chissà quali argomentazioni, che però svaniscono, si dimostrano contraddittorie e prive di fondamento, ogni volta che si arriva al sodo. Che di per sé non sarebbe nemmeno grave se non fosse per la tua ossessione della terapia unita alla leggerezza (e irresponsabilità - vedi appunto sangue alla testa) con la quale la vorresti affrontare, come se non ti rendessi conto che hai a che fare con delle persone: cosa che si può spiegare o con una grande ingenuità o con la malafede (e diciamo che col passare del tempo tra le due sono sempre più indeciso). (...e lo so, sto andando fuorissimo topic, infatti non aggiungerò altro, almeno non qui, promesso :D) ps: redman è un genio :D |
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Quando si parla di argomenti così generali la corrispondenza è talmente indiretta che può sembrare, ingenuamente, che non ci sia. Se io dico che il peso di una spiaggia è dato dalla somma del peso di ogni granello di sabbia, io dico che ogni granellino di sabbia, per quanto leggero, determina il peso dell'intera spiaggia, peso che dipende unicamente da quei piccolissimi granellini. Allo stesso modo, se io dico che esiste una catena di responsabilità individuali che ci lega da cui dipende interamente l'equilibrio sociale, io dico una cosa analoga alla similitudine della spiaggia, e se tu lo neghi... è come se tu dicessi che il peso della spiaggia non può dipendere dal peso dei granelli perchè i granelli hanno un peso infinitesimale. Allora, chi è che fa veramente fuffa? Quote:
Ma adesso siamo nella società delle specializzazioni, dei professionisti, del sapere condizionato ai titoli, ma certo, chi diffonde un altro genere di cultura è un essere disprezzabile vero? Ti hanno plagiato per bene a quanto pare, e questo me lo concedo perchè, nonostante i continui chiarimenti che ti ho concesso, ancora insinui che non sia intellettualmente onesto! Spero che il post sia di tuo gradimento :) |
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Senza rotolini però :) |
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Quoto in parte:
1)la puzza sotto il naso del 50% delle ragazze italiane 2)la mentalità nordica è troppo aperta per i miei gusti:trattano il sesso senza sentimenti. |
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non ho letto tutte le pagine ma volevo solo dire che in estate vorrei non essere maschio non vedo l'ora che sia inverno almeno non vedo certe scene
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Oggi tutte pudiche neanche un avvistamento sconcio top :evil:
P.s:A me il rotolino piace....fa troppo sono morbida e ti voglio bene.... |
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Se mai è illogico il pensiero induttivo che chi li indossi li indossi solo per provocare. Probabilmente in Svezia le ragazze non si sentono condizionate nella libera espressione perchè c'è un livello di meta-comunicazione superiore in quel contesto, e il messaggio di provocazione viene dato per scontato, ma non ignorato come credi. |
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http://i29.tinypic.com/2eofh8p.jpg |
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Io le gonnelline svolazzanti e corte le porto da quando faccio l'asilo, ma non mi dire che era implicito nell'abito o nella sua scelta un messaggio di un certo tipo! Ecco, quando indosso una gonna corta, fresca e svolazzante io la indosso con lo stesso spirito di quando avevo 7-8 anni, quando provavo gusto a scegliere un vestitino con le balze, sbracciato, corto e che possibilmente fosse abbastanza largo da potermi far fare la ruota (!!)....ecco, io in un vestitino vedo e cerco tutto ciò, poi se voi altri dovete credere che ci siano 'intenti sotterrenei per intessere chi sa quali trame segrete per accalappiare o provocare il maschio italiano vi sbagliate di grosso...poi, certo, c'entra anche il discorso vanità. Il gusto di vestire determinate cose c'entra anche con il piacere di piacer-SI, ma soprattutto con il desiderio di stare bene con se stesse. Poi certo che esistono anche quelle ragazze che indossano certe cose per provocare e per piacere agli ALTRI, ma ognuna investe l'abito di un suo specifico significato e della sua personalità. Le generalizzazioni che fanno molti uomini (non parlo di te) non mi sembrano spesso corrette e intelletualmente oneste. |
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