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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Io posso dire che rispetto Salvini come persona e pensare che le sue opinioni politiche siano puttanate populiste e xenofobe. Quote:
A quanto pate però va di moda aprire la bocca senza sapere nemmeno di che si parla. |
Re: Ai misogni (veri e presunti)
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seconda cosa tu hai detto che ti senti in condizione d'inferiorità se una persona ti fischia perché non hai nessun altro modo per reagire.. e ora ti ripongo la domanda. qual è la reazione che vorresti mettere in atto di fronte ad una persona che ti fischia ma che il tuo essere donna non te lo permette? |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Quando invece in realtà se si va oltre i giornali popolari(dalla wiki sugli studi di genere): Quote:
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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anche se naturalmente alcuni avran certe caratteristiche più comuni in un sesso e altre di un altro |
Re: Ai misogni (veri e presunti)
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anche una persona di sesso maschile di fronte ad una persona armata con un coltello può avere paura e trovarsi in una condizione d'inferiorità. cmq ho visto donne rispondere ad avances indesiderate senza problemi..il punto non è essere donna o maschio ma avere le palle per farlo |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Guarda che anche in natura in molte specie animali di sessi diversi hanno ruoli diversi . non vedo cosa c'è di male in questo :nonso: |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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La considero un'invasata perché ritengo che ad oggi, nei paesi occidentali, non ci sia bisogno di ostentare "femminismo" e di ascoltare queste lezioni di vita. Sono nato e cresciuto in ambienti in cui la parità è pressoché totale, giustamente scontata e naturale, per cui una che vuol fare la morale come la tizia nei video dà soltanto fastidio. Ma forse sono io che non faccio testo... tutte le manifestazioni e rivendicazioni forzatamente ostentate mi lasciano molto perplesso, e a volte pure disgustato. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Comunque non sono d'accordo sull'ultima frase. |
Re: Ai misogni (veri e presunti)
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Re: Ai misogni (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Che poi anche dire, come fanno i genderisti, che uomini e donne sono diversi solo fisicamente, si sottovaluta il fisico e le sue implicazioni. La donna partorisce, l'uomo no, ma pensate che la cosa finisca lì? L'uomo è più forte della donna; la cosa finisce li? Chi farà poi i lavori pesanti? Chi dovrà proteggere l'altro? |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
Massì. 'Sta storia della parità dei sessi è una boiata. Siamo pari come importanza, non come capacità.
Questa illusione di volerci tutti mettere alla pari per non farci affrontare le difficoltà dovute alle differenze crea più danni che altro. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
a conti fatti l'unica differenza di genere sicura è quella del linguaggio che dicono sia nettamente superiore nelle donne, forse se fossi nato donna sembrerei meno fucktardo almeno nella nella comunicazione verbale anche se certo sempre a molti parsec di distanza dalla normalità.
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
ho visto un paio di video, mi sta pure simpatica a tratti e mi sembra anche abbastanza femminile :D, diciamo che è abbastanza ascoltabile, però ho dubbi su alcuni punti.
Ad esempio su cosa si intende con 'dobbiamo essere pari'. Quando sento parlare di parità mi viene in mente un discorso numerico. Cioè se si dovesse partire da una stima statistica, che poi bisogna vedere quanto valida e sufficiente a spiegare la realtà, e si vuole variare in una direzione piuttosto che in un'altra per stabilire un teorico eguagliarsi di un determinato parametro preso in considerazione come indice dell'instaurarsi della giustizia, e per farlo si pensa di intervenire a supporto o svantaggio di individui perchè appartenenti a un gruppo o ad un altro, sarebbe un ragionamento sbagliato e anche discriminatorio. Poi il discorso dell'uso del termine femminismo: capisco la storia e il riconoscere l'importanza per cui è sorto, ma appunto prima aveva un senso, perchè era un segno distintivo, voleva spiegare il sorgere di un fenomeno e mettere al centro il genere che voleva liberarsi dall'oppressione maschile e il relativo intento; ora se si volesse puntare a un egualitarismo, né a favore dell'uno nè dell'altro, si usi un termine neutro, perchè sennò è chiaro che si vuole dare comunque maggiore importanza ai problemi dell'uno più che dell'altro genere. Inoltre il rassicurare dicendo che il concetto di femminismo non deve essere applicato a chi ne fa un uso sbagliato e che in realtà è altra cosa e che in quest'altra ottica va visto, non è sufficiente perchè quegli altri (o meglio quelle altre) riterranno come valido il loro uso del termine femminismo ed è difficile stabilire una volta per tutte chi è il depositario del 'marchio'. Sui 'saluti' per strada alle passanti: dipende. A fare la differenza sono i modi, la situazione e le parole usate. In molti casi può essere importuno o cafone, in altri è una cosa di lieve importanza, in qualche caso può fare piacere. Parlerei di molestia (e quindi di possibilità di ricorrere a un'accusa) in casi particolari. Un 'ciao bella' lanciato così, magari in tono non così serioso, non penso che sia qualcosa per cui gridare all'abuso, seppur è comprensibile che possa essere percepito come una scocciatura a cui al momento non si sa come rispondere. La donna ovviamente può rispondere come le pare quando il tono è un po' pesante, non è che debba per forza limitarsi ad ignorare. Il rischio di subire un'aggressione per aver mostrato di non gradire un approccio mi sembra limitato al caso di incontri con soggetti particolari, alquanto improbabile insomma. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
Ormai è passato un po' di tempo dall'adolescenza e credo sia il momento di diventare adulti, accantonare le tematiche lgbt e andare dritti verso il comunismo senza paura, se si vuole parlare di disuguaglianze.
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Siamo diversi. E va bene così. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Adesso il sentimento di cimdrp è tutto in questa direzione, ma secondo me si rimane comunque sempre dentro al recinto che non individua le vere grandi disuguaglianze fra gli uomini. (nel senso che il suo femminismo non va contro al capitale ma rimane appunto nel solito recinto della libertà individuale di andare in discoteca senza che mi palpino l'ano) Non penso che non si debba parlarne ma è come parlare di una cosa da una prospettiva monca. Ma si fa sempre in tempo a diventare Comunisti :3 |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Così come ci sono luoghi più maschili e luoghi più femminili, in base alle presenze. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
Guarda che comunque è scientifico che normalmente l'uomo sfrutta più un emisfero piuttosto che l'altro, e viceversa la donna.
Non è che stia dicendo che non siamo equivalenti. Sto solo dicendo che siamo complementari. Se poi tu vedi l'emotività come un handicap... |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
Che poi i due emisferi non comportano solo emotività e raziocinio ma anche maggiore e minore gestione di più faccende alla volta. Complementari, dicevo.
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
Però sei fastidiosa. Tutti 'sti "se" a che servono? Potrei benissimo dirti che esistono uomini che attingono molto alle loro potenzialità del loro emisfero generalmente meno utilizzato dagli uomini. Mica è una gara. Quello che stavo dicendo è proprio che siamo diversi perché abbiamo potenzialità diverse ma comunque complementari.
Mo' basta. Non intendo continuare questa guerra dei sessi, che onestamente trovo irritante e inconcludente. E comunque non me ne frega niente di quello che diceva un morto. La festa era ieri. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
Che pesantezza...
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
parlando in termini di prevalenze di elementi comportamentali, espressivi, emotivi, mentali ecc. ecc. in un genere piuttosto che nell'altro e viceversa, anche se ormai probabilmente la distinzione in due comparti non è più così esaustiva, direi che è esperienza abbastanza comune osservare anche una dipendenza dal genere, che non significa che non ci possa essere una grande variabilità al suo interno.
Il punto su cui più si può dibattere, cosa che avviene spesso su questo forum, è se queste tendenze sono 'naturali' o derivate dalla cultura, dalla società, dalla storia, senza escludere che ci possa essere una combinazione delle due tipologie di cause. Poi è chiaro che la cultura deriva dagli uomini (esseri umani), quindi bisognerebbe sapere perchè essi hanno seguito determinate tendenze nell'organizzazione sociale anche rispetto ai ruoli di genere e all' influenzare eventualmente l'essere uomini o donne, se cioè era possibile il concretizzarsi di uno scenario diverso da quel punto di vista oppure no. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Non sono un esperto in materia ma online si trovano un sacco di studi scientifici poi confutati da altri studi successivi:pensando: inoltre tu hai aggiunto "sempre" alla tua affermazione..non credo che si possa affermare che tutti gli uomini preferiscono donne "stupide". Non ce l'ho con te..però vedo che le affermazioni misandriche passano spesso inosservate mentre andrebbero condannate al pari di quelle misogine. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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--- Scusate la reazione, devono venirmi le mie cose. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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In genere quando mi chiedono 'che hai?', rispondo 'cose mie...', invertendo l'ordine perchè dire 'ho le mie cose' sarebbe confermare una volta per tutte la distanza incolmabile tra me e l'alfitudine. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
Mi sembra che il problema principale del femminismo di oggi sia che non porta più avanti battaglie giuridiche (perché la parità giuridica è stata riconosciuta da tempo) ma battaglie sociologiche e di mentalità. Ciò è molto più difficile perché la mentalità non si cambia con un decreto. Inoltre si passa dal campo dell'oggettivo al soggettivo: mentre è oggettivo che le donne nell'800 non potessero votare oggi non è altrettanto oggettivo che, ad esempio, non possano accedere a certi lavori o che non possano essere sessualmente libere senza essere giudicate. Ciascuno avrà i suoi dati e le sue statistiche, chi dirà che sono discriminate, chi dirà che sono semplicemente meno interessate (o portate) a certi lavori. Sono discussioni sterili ed inutili. Inoltre, cmdrp sostiene che certe battaglie contro gli stereotipi interessano anche gli uomini, e, ok, sono d'accordo. Però sostiene anche che si debba prima completare la quarta ondata del femminismo (nella quale auspica partecipino anche gli uomini, i quali, c'è da dire, in realtà partecipano già dalla prima, mica le donne potevano darsi il diritto di voto da sole senza la collaborazione degli uomini), ovvero cancellare tutte le discriminazioni e gli stereotipi che nuocciono alle donne, e dopo si potrà passare alla quinta ondata che interessa tutti. Questo non mi è chiaro, se certi stereotipi ammette che riguardano anche gli uomini, allora come si fa a raggiungere prima la parità in un senso? Se certi stereotipi che riguardano le donne interessano anche gli uomini, allora varrà anche il viceversa, certi stereotipi che riguardano gli uomini interessano anche le donne, e quindi per una questione puramente logica la quarta ondata, per come ho capito la definisce, non avrà mai fine. Anche perché chi o cosa potrebbe stabilire con criteri oggettivi quando sarà finita? Quindi per me sarebbe corretto mantenere il termine "femminismo" per le prime due ondate, sarebbe anche rispettoso verso chi si è battuto per il riconoscimento della parità legale, e parlare ora di "uguaglianza tra i generi" o "egualitarismo" o qualche termine del genere. Fermo restando che, secondo i casi, si possa riscontrare che un genere o l'altro possa necessitare di maggiori facilitazioni o di provvedimenti particolari. Vedi ad es. per la violenza sessuale o domestica, dove però per l'appunto come si può fermare la violenza contro le donne se nel momento stesso in cui si cerca di farlo si attua una sensibilizzazione unidirezionale che propaganda lo stereotipo sessista che gli uomini siano tutti stupratori, violenti machi che non devono chiedere mai, rendendo così difficile all'uomo vittima di violenze da parte di una donna di denunciare, di parlarne, e si istiga all'omertà? Non si può ottenere una vera parità finché si guarda un solo lato della medaglia, finché ci sarà HeForShe ma non SheForHe.
Tutto ciò è riferito ovviamente alla società occidentale, ben vengano movimenti "femministi" nei paesi in cui la parità legale ancora non sussiste, e lo stesso vale per omosessuali e co. che certi diritti oggettivamente non li hanno. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
Ho esaurito i +. Uno per Moon, uno per Adelaide.
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
D'accordissimo, facciamo allora paritarianesimo. C'è solo il rischio si confonda col pastafarianesimo. :pensando::ridacchiare:
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Re: Ai misogni (veri e presunti)
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un po per una questione di carattere, qui le persone sono tutte molto riservate e stanno per i cavoli loro, ma anche perchè si sa che certi approci vanno inevitabilmente a vuoto |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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