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Re: Siamo ancora tutti "Charlie"?
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Quella scorsa è la prima notte in cui ho dormito tutto il tempo, senza scosse a svegliarti nella paura, e a me è andata benissimo, rispetto a sfollati e a chi ha avuto lutti e traumi I nervi per molti sono allo stremo e tanta voglia di scherzare non c'è Un essere umano dovrebbe capire certe cose anche se non le vive, dovrebbe avere un a spontanea sensibilità e cautela Non a caso lo humour nero come il cinismo, è competenza del demonio |
Re: Siamo ancora tutti "Charlie"?
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Per quanto riguarda la vignetta ti posto un pezzo dell'articolo del link che ho postato prima: La satira, abbiamo visto, ha a che fare con lo schifo. Deve, per sua natura, suscitare una reazione forte, di pancia. Deve shoccare, nauseare. E come fa la satira a ottenere questo effetto? Attraverso la rappresentazione di immagini e simboli che una certa società, in un certo momento storico, ritiene sacri (altrimenti non ci sarebbe la reazione) che vengono usati, dal satirico, come mezzi per dire qualcosa su quella stessa società. Se in una societa’ a essere considerato Sacro e’ il Clero, ecco che la rappresentazione del satirico avrà a che fare con i Papi (Dante Alighieri). Se Sacra e’ l’immagine del profeta, ecco le vignette a carattere religioso. Da noi, che di sacro abbiamo pochissimo, la satira spesso si serve di bare e altre disgrazie. Attenzione pero’: l’obiettivo della satira, come detto, non sono certo le rappresentazioni. Se si mostra Maometto su una nuvola che rivolto verso il basso dice “Insomma, basta! Abbiamo finito le vergini!” l’obiettivo non e’ certo lui e tantomeno l’Islam, quanto i kamikaze e la loro folle cultura. Allo stesso modo, mostrando l’immagine delle bare di ritorno dall’Iraq o le macerie del Terremoto |
Re: Siamo ancora tutti "Charlie"?
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Re: Siamo ancora tutti "Charlie"?
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Cmq siamo ancora "tutti Charlie" perché non si può morire per la libertà di espressione, la frase era stata coniata per esprimere questo concetto...non che di Charlie Ebdo debba essere difesa qualunque porcata a prescindere, in nome della libertà di espressione.
Nei vari commenti letti in rete sembra quasi che il criticare questa o quella vignetta equivalga a censura, citando a difesa di Charlie anche la Divina Commedia che citava Bonifacio VIII (" eh anche Dante faceva satira"...). La satira deve colpire i potenti, non umiliare i morti (e quelli che li piangono). Qui cosa si é fatto? Un ragù fatto con le vittime é satira? Potevano mettere un sacco pieno di sabbia con scritto "cemento", metterci di fianco dei signorotti che se la ridono contando i soldi con accanto le macerie. E altre 10mila trovate possibili senza offendere quei poveri cristi. Quella che vedo non é satira, é solo un tentativo becero di alzare la tiratura del giornale. |
Re: Siamo ancora tutti "Charlie"?
La satira dell'Eccelso aveva tutt'altra resa ed efficacia, non scherziamo :occhiali:
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Re: Siamo ancora tutti "Charlie"?
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Re: Siamo ancora tutti "Charlie"?
Premetto che vivo anch'io in una zona altamente sismica, fra le più sismiche d'Italia, quindi posso capire benissimo la povera gente di Amatrice come si possa sentire.
Detto ciò io più che indignarmi con i vignettisti di Charlie Hebdo mi indignerei con quegli imprenditori e costruttori senza scrupoli che hanno costruito e/o ristrutturato case con più sabbia che cemento armato in una zona notoriamente molto sismica come lo è tutta la dorsale appenninica dall'Emilia Romagna fino alla Calabria. P.S. Mai stato Charlie anzi... trovo la loro satira gratuitamente volgare ed offensiva anche quando se la prendevano con l'Islam, e sono una persona a cui non dispiace lo humour nero se fatto bene ma quello di Charlie Hebdo proprio non mi piace. |
Re: Siamo ancora tutti "Charlie"?
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