FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"? (https://fobiasociale.com/come-crediamo-di-essere-e-come-ci-vedono-gli-altri-55715/)

muttley 02-09-2016 10:22

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782788)
Ma non dicevi che se non cambiano le condizioni materiali non cambia nulla e il divario degli approcci uomo-donna non sarà mai ridotto significativamente, che contano gli ormoni, ecc. ecc.?
Adesso la sicurezza in sé stessi non è più un parametro cardine di scelta per la maggior parte delle donne?

Infatti ho scritto ambientali.
Può darsi che la sicurezza in se stessi sia ancora uno dei punti cardine della scelta femminile, ma quello che contesto é l'idea che le persone passino una parte considerevole del loro tempo mentale ad esaminare gli altri, quasi non avessero niente di meglio da fare che lapidare il prossimo. Capisco che una persona abbia un'attitudine da "esaminatore" di fronte ad un'altra persona che le si "propone" (nel senso più ampio del termine), ma il ruolo di "esaminatore" é correlato alla rilevanza della situazione. In contesti meno "impellenti", vedo molta più rilassatezza.
Certo che se una persona venisse da me dicendomi che vuole essere la madre dei miei figli e passare con me la totalità del suo tempo vita natural durante, anch'io assumerei un'attitudine "indagatrice"...

Myway 02-09-2016 10:22

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1782764)
Veramente la ricerca dell'insicurezza o sicurezza altrui è l'azione principale del reclutamento sessuale/sentimentale di ogni donna.

Infatti è proprio il contrario di quello che dice muttley....proprio perchè le persone hanno tanto da fare, o meglio le donne hanno tante proposte generalmente, che non possono perdere tempo a ritrovarsi invischiate in situazioni dove c'è molta insicurezza nell'altra persona, quindi cercano subito di sgamarla in modo da selezionare e passare subito oltre...Già dai primi approcci raffica di domande su relazioni passate, prime volte ecc, quando notano una certa titubanza , insicurezza qualche crepa ....adios....

muttley 02-09-2016 10:23

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 1782797)
Infatti è proprio il contrario di quello che dice muttley....proprio perchè le persone hanno tanto da fare, o meglio le donne hanno tante proposte generalmente, che non possono perdere tempo a ritrovarsi invischiate in situazioni dove c'è molta insicurezza nell'altra persona, quindi cercano subito di sgamarla in modo da selezionare e passare subito oltre...

Ho la sensazione che tu non legga una virgola di quello che scrivo :D

Myway 02-09-2016 10:25

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782759)
Questo credo avvenga solo tra persone con enormi insicurezze e che necessitano di compensarle. La maggioranza delle persone é relativamente insicura riguardo a molte cose, ma é troppo impegnata per fare della ricerca dell'insicurezza altrui un ulteriore impegno.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782798)
Ho la sensazione che tu non legga una virgola di quello che scrivo :D

Mi sa che sei te che non leggi o rileggi quello che scrivi....:D

muttley 02-09-2016 10:28

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 1782801)
Mi sa che sei te che non leggi o rileggi quello che scrivi....:D

Infatti io ho scritto che la maggioranza delle persone, in contesti normali, ha di meglio da fare che ricercare l'insicurezza altrui a proprio vantaggio. Forse il tuo pensiero più comune é credere che i tuoi vicini di casa non abbiano altro passatempo serale se non mettersi ad un tavolo e redigere la seguente relazione: "Trovare almeno dieci metodi su come destabilizzare moralmente il vicino di casa myway l'indomani mattina" :D
Faresti meglio a cambiare abitazione...

Myway 02-09-2016 10:31

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782802)
Infatti io ho scritto che la maggioranza delle persone, in contesti normali, ha di meglio da fare che ricercare l'insicurezza altrui a proprio vantaggio. Forse il tuo pensiero più comune é credere che i tuoi vicini di casa non abbiano altro passatempo serale se non mettersi ad un tavolo e redigere la seguente relazione: "Trovare almeno dieci metodi su come destabilizzare moralmente il vicino di casa myway l'indomani mattina" :D
Faresti meglio a cambiare abitazione...

Apparte che in contesti normali lo hai aggiunto adesso :D, ma la maggioranza delle persone cercano di sgamare subito eventuali punti deboli degli altri, per avere una breccia nella quale colpire....oltre che per relazioni sentimentali in generale si cercaherà semrpe un aspetto in cui l'altro è carente, sesso lavoro soldi aspetto fisico, e all'occorrenza è là che si colpisce...con persone con le quali ci si relaziona un minimo non ci vuole chissà quale fatica per sgamare i punti piu sensibili e vulnerabili..
per il sottoscritto è sempre stata la mancanza di relazioni, visto che sul resto sono piuttosto inattaccabile, e "guardacaso" sempre su quello son arrivate le battutine, le critiche, gli interrogatori ecc

Warlordmaniac 02-09-2016 10:34

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
X Myway. Non solo per colpirlo, ma anche per stringere un'alleanza.

Warlordmaniac 02-09-2016 10:37

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Suttree (Messaggio 1782791)
Vabbè dobbiamo diventare tutti dei Paolo Bitta di Camera Cafè:sisi:

Diventando tutti seduttori/venditori, l'asticella si alza.

(E' quello che non vogliono capire i liberisti quando si pensa che la crisi economica si supererà quando i giovani inizieranno ad aprire attività, come se il totale dei clienti di quella zona si sommasse invece che redistribuirsi)

muttley 02-09-2016 10:37

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 1782805)
Apparte che in contesti normali lo hai aggiunto adesso :D, ma la maggioranza delle persone cercano di sgamare subito eventuali punti deboli degli altri, per avere una breccia nella quale colpire....oltre che per relazioni sentimentali in generale si cercaherà semrpe un aspetto in cui l'altro è carente, sesso lavoro soldi aspetto fisico, e all'occorrenza è là che si colpisce...con persone con le quali ci si relaziona un minimo non ci vuole chissà quale fatica per sgamare i punti piu sensibili e vulnerabili..
per il sottoscritto è sempre stata la mancanza di relazioni, visto che sul resto sono piuttosto inattaccabile, e "guardacaso" sempre su quello son arrivate le battutine, le critiche, gli interrogatori ecc

E' chiaro che se tu possiedi una casa e la devi affittare a qualcuno, vorrai sincerarti sull'affidabilità dell'inquilino che stai per introdurre nella tua proprietà, mi sembra normale e comune. Ma addirittura tu pensi che la gente passi la maggioranza del proprio tempo a impicciarsi dei fatti dei dirimpettai (salvo rari casi)? Questo modo di pensare é classicamente in linea con la paranoia fobica: si attribuisce alla gente in generale un pensiero che prima di tutto nostro, ovvero il senso di inadeguatezza e non appartenenza...
Stiamo rasentando i confini della misantropia con certe uscite...

Warlordmaniac 02-09-2016 10:42

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782809)
E' chiaro che se tu possiedi una casa e la devi affittare a qualcuno, vorrai sincerarti sull'affidabilità dell'inquilino che stai per introdurre nella tua proprietà, mi sembra normale e comune. Ma addirittura tu pensi che la gente passi la maggioranza del proprio tempo a impicciarsi dei fatti dei dirimpettai (salvo rari casi)? Questo modo di pensare é classicamente in linea con la paranoia fobica: si attribuisce alla gente in generale un pensiero che prima di tutto nostro, ovvero il senso di inadeguatezza e non appartenenza...
Stiamo rasentando i confini della misantropia con certe uscite...

Muttley, uno si può impicciare anche per pochissimo tempo degli affari degli altri, ma dipende da quali criteri usa. Purtroppo la dicotomia sfigato/sicuro di sé è presente anche nelle persone insospettabili.

Alcuni miei colleghi insegnanti ragionavano come se fossero dell'età dei loro alunni, tanto consideravano netta questa dicotomia. L'invito a svegliarmi con le donne non si è fatto attendere e pensare che non sono mai sceso a confessioni o rivelazioni chissà quanto precise.

Myway 02-09-2016 10:43

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782809)
E' chiaro che se tu possiedi una casa e la devi affittare a qualcuno, vorrai sincerarti sull'affidabilità dell'inquilino che stai per introdurre nella tua proprietà, mi sembra normale e comune. Ma addirittura tu pensi che la gente passi la maggioranza del proprio tempo a impicciarsi dei fatti dei dirimpettai (salvo rari casi)? Questo modo di pensare é classicamente in linea con la paranoia fobica: si attribuisce alla gente in generale un pensiero che prima di tutto nostro, ovvero il senso di inadeguatezza e non appartenenza...
Stiamo rasentando i confini della misantropia con certe uscite...

A leggerti sembri tu il fobico che non è mai uscito di casa :ridacchiare:
Tra gossip pettegolezzi confidenze, spiamenti su fb ecc avoglia che la gente perde tempo ad impicciarsi dei fatti altrui...avoglia...

cancellato11905 02-09-2016 10:44

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782033)
Never say never (cit.)
A volte te lo mostrano chiaramente eh, non serve per forza leggere nel pensiero.

E qui sono d'accordo .

A volte anche senza parole ,basta guardare la mimica facciale.

muttley 02-09-2016 10:51

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1782812)
Alcuni miei colleghi insegnanti ragionavano come se fossero dell'età dei loro alunni, tanto consideravano netta questa dicotomia. L'invito a svegliarmi con le donne non si è fatto attendere e pensare che non sono mai sceso a confessioni o rivelazioni chissà quanto precise.

Sia tu che myway prendete quelle che sono vostre impressioni e le elevate a modelli di verità, sembrate due corifei di una tragedia di Sofocle: mentre tutt'intorno imperversano le macerie, uscite voi due (soprattutto myway) a rimarcare quanto tutto sia tragico, la vita faccia schifo, la gente sia brutta, cattiva e maligna...

Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 1782813)
A leggerti sembri tu il fobico che non è mai uscito di casa :ridacchiare:
Tra gossip pettegolezzi confidenze, spiamenti su fb ecc avoglia che la gente perde tempo ad impicciarsi dei fatti altrui...avoglia...

Mi raccomando a non farti rubare il benessere dagli immigrati che sfruttano lo stato assistenziale a 35 euri al giorno :D
Homo homini lupus (massima falsa che ha causato un sacco di casini all'umanità)

Warlordmaniac 02-09-2016 10:59

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782815)
Sia tu che myway prendete quelle che sono vostre impressioni e le elevate a modelli di verità, sembrate due corifei di una tragedia di Sofocle: mentre tutt'intorno imperversano le macerie, uscite voi due (soprattutto myway) a rimarcare quanto tutto sia tragico, la vita faccia schifo, la gente sia brutta, cattiva e maligna...

La pars destruens si sta prolungando oltre, è vero. Ma affinché si passi alla fase successiva, occorre che non ci si inventino favole. Io noto che il gossip spopola, anzi, addirittura quando facendo le scuole medie feci una classificazione degli argomenti di questo tipo: tutte le argomentazioni tranne il sesso = prima dimensione; sesso = seconda dimensione.
Cioè percepivo qualcosa di diverso, di superiore, quando si toccava quell'argomento.

Ci sono ancor oggi, nonostante il crollo di molti tabù, degli interessi superiori per alcuni argomenti e un diverso peso dato alle informazioni; a me personalmente pare che la gente abbia il chiodo fisso.
Dire no a questo quadro, dire che sto sognando o sono scemo io, non fa altro che spingermi a scavare ancora in quel punto e rimandare la pars costruens.

Winston_Smith 02-09-2016 11:19

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782815)
Sia tu che myway prendete quelle che sono vostre impressioni e le elevate a modelli di verità, sembrate due corifei di una tragedia di Sofocle: mentre tutt'intorno imperversano le macerie, uscite voi due (soprattutto myway) a rimarcare quanto tutto sia tragico, la vita faccia schifo, la gente sia brutta, cattiva e maligna...

Per quel poco che mi ricordo, non di rado il coro greco interviene in maniera meno pessimista dei personaggi sulla scena ^^

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782815)
Mi raccomando a non farti rubare il benessere dagli immigrati che sfruttano lo stato assistenziale a 35 euri al giorno :D

Ecco, se la gente fosse in prevalenza così disinteressata come dici, bufale del genere non attecchirebbero così tanto.

paccello 02-09-2016 13:44

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Mi sembra che, non per la prima volta, muttley cerchi di negare la realtà estremizzando il discorso: non si tratta tanto di temere il giudizio dello sconosciuto che abita il palazzo di fronte. Però, non so voi, da queste parti (intendo in casa) sento commenti basati su quel poco che filtra delle vite di chi nell'altro palazzo abita (in senso letterale, non sto metaforizzando). A me frega poco, ma d'altronde mi sembra difficile vedere qualcosa e poi non pensarci affatto su: non credo che noi esseri umani funzioniamo così.
Più che fare i negazionisti, credo abbia più senso 1. cercare di essere un po' meno giudicanti nei confronti altrui, almeno quando questo giudizio non è importante (con passanti, non con venditori o potenziali partner), 2. avere un senso di identità e una sicurezza sufficienti a non dare peso particolare, in circostanze non eccezionali (colloqui di lavoro esclusi, ad esempio), a cosa potrebbe pensare qualunque fesso vedendoci.

muttley 02-09-2016 14:21

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1782819)
Io noto che il gossip spopola, anzi, addirittura quando facendo le scuole medie feci una classificazione degli argomenti di questo tipo: tutte le argomentazioni tranne il sesso = prima dimensione; sesso = seconda dimensione.
Cioè percepivo qualcosa di diverso, di superiore, quando si toccava quell'argomento.

Ci sono ancor oggi, nonostante il crollo di molti tabù, degli interessi superiori per alcuni argomenti e un diverso peso dato alle informazioni; a me personalmente pare che la gente abbia il chiodo fisso.
Dire no a questo quadro, dire che sto sognando o sono scemo io, non fa altro che spingermi a scavare ancora in quel punto e rimandare la pars costruens.

Sarò prevedibile ma mi chiedo se la tua non sia attenzione selettiva, il prodotto del tuo vissuto, delle tue esperienze, delle tue insicurezze, dei deficit che (bene o male) un po' tutti noi iscritti ad un forum come questo abbiamo maturato nel corso del nostro percorso esistenziale e che dovremmo cercare di filtrare attraverso una prospettiva il più possibile distaccata dal nostro sentire.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782834)
Ecco, se la gente fosse in prevalenza così disinteressata come dici, bufale del genere non attecchirebbero così tano.

Attecchiscono perché stiamo vivendo un difficile momento di crisi economica e di stagnazione nello sviluppo, non é che le persone siano intimamente e irrimediabilmente cattive, malfidate e backstabber indipendentemente dal contesto. Il famigerato detto homo homini lupus di derivazione plautiana (con cui fece la sua fortuna quel farabutto di Hobbes) va comunque applicato al contesto in cui l'elemento umano ha origine e si evolve: é normale maturare atteggiamenti difensivi laddove vi sia un contesto materialmente sfavorevole, é sbagliato invece supporre che l'essere umano sia sempre e comunque difensivo anche in presenza di un ambiente agiato e favorevole.

Quote:

Originariamente inviata da paccello (Messaggio 1782939)
Mi sembra che, non per la prima volta, muttley cerchi di negare la realtà estremizzando il discorso: non si tratta tanto di temere il giudizio dello sconosciuto che abita il palazzo di fronte. Però, non so voi, da queste parti (intendo in casa) sento commenti basati su quel poco che filtra delle vite di chi nell'altro palazzo abita (in senso letterale, non sto metaforizzando). A me frega poco, ma d'altronde mi sembra difficile vedere qualcosa e poi non pensarci affatto su: non credo che noi esseri umani funzioniamo così.
Più che fare i negazionisti, credo abbia più senso 1. cercare di essere un po' meno giudicanti nei confronti altrui, almeno quando questo giudizio non è importante (con passanti, non con venditori o potenziali partner), 2. avere un senso di identità e una sicurezza sufficienti a non dare peso particolare, in circostanze non eccezionali (colloqui di lavoro esclusi, ad esempio), a cosa potrebbe pensare qualunque fesso vedendoci.

Ok, siamo su un forum che si chiama fobia sociale, é normale che attecchisca il pensiero dell'insicuro medio, quello secondo il quale l'umanità si ridurrebbe ad un'accolita di pugnalatori e lapidatori. Non mi stupisce che ogni idea/ideologia di segno negativo, nasca tra persone dominate dal senso di precarietà. E' normale quindi che il razzismo e la xenofobia siano maggiormente diffusi tra le classe economicamente più disagiate: chi si sente in pericolo perché socialmente debole, maturerà più facilmente un atteggiamento di difesa verso il presunto portatore di minaccia. Lo stesso vale per l'insicuro, che per ragioni esperienziali, é arrivato a vedere la propria concezione di sé come precaria e vacillante, in continuo stato di assedio da parte dell'esterno. Come esiste la guerra tra poveri, esiste la guerra tra insicuri: poveri che vedono altri poveri come una minaccia costante, insicuri che vedono altri insicuri allo stesso modo.
Siamo sicuri che sia giusto alimentare tutto questa corsa al massacro?

XL 02-09-2016 14:23

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782809)
E' chiaro che se tu possiedi una casa e la devi affittare a qualcuno, vorrai sincerarti sull'affidabilità dell'inquilino che stai per introdurre nella tua proprietà, mi sembra normale e comune. Ma addirittura tu pensi che la gente passi la maggioranza del proprio tempo a impicciarsi dei fatti dei dirimpettai (salvo rari casi)? Questo modo di pensare é classicamente in linea con la paranoia fobica: si attribuisce alla gente in generale un pensiero che prima di tutto nostro, ovvero il senso di inadeguatezza e non appartenenza...
Stiamo rasentando i confini della misantropia con certe uscite...

Il senso di inadeguadezza non penso proprio sia tutto della persona inadeguata.

Delle persone anche se non passano la maggioranza del tempo a pensare a queste cose poi comunque in concreto ti potrebbero trattar male o emarginare in base a come sei fatto e come vivi.

muttley 02-09-2016 14:25

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1782965)
Il senso di inadeguadezza non penso proprio sia tutto della persona inadeguata.

Delle persone anche se non passano la maggioranza del tempo a pensare a queste cose poi comunque in concreto ti potrebbero trattar male o emarginare in base a come sei fatto e come vivi.

Come esistono effettivamente albanesi ladri...questo giustifica quindi il pensiero razzista?

XL 02-09-2016 14:28

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782966)
Come esistono effettivamente albanesi ladri...questo giustifica quindi il pensiero razzista?

Che c'entra? :nonso:
In certi casi non sono minoranze ma maggioranze che emarginano, non si tratta di eccezioni, ma di regole diffuse.
Se non lavori ad esempio, credo sia più probabile che chi ti sta di fronte ti giudichi male.
Questa è paranoia fobica? O senso di realtà?
Una persona disoccupata o inoccupata di una certa età in genere inadeguata si sente, ma buona parte dell'inadeguatezza è causata dal giudizio negativo diffuso nei suoi confronti, e non è affatto vero che parte da lei questo giudizio così lapidario (come ho detto prima qua si dovrebbero avere dei superpoteri per riuscire a fare cose del genere e riuscire ad influenzare tante persone ed addirittura ministri).

Così come capita una cosa di questa portata rispetto a questa caratteristica, cose del genere possono capitare anche con altre caratteristiche.

muttley 02-09-2016 14:34

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1782970)
Che c'entra? :nonso:
In certi casi non sono minoranze ma maggioranze che emarginano, non si tratta di eccezioni, ma di regole diffuse.
Se non lavori ad esempio, credo sia più probabile che chi ti sta di fronte ti giudichi male.
Questa è paranoia fobica? O senso di realtà?
Una persona disoccupata o inoccupata di una certa età in genere inadeguata si sente, ma buona parte dell'inadeguatezza è causata dal giudizio negativo diffuso nei suoi confronti, e non è affatto vero che parte da lei questo giudizio.

A parte il fatto che si tratti di una maggioranza é tutto da dimostrare, ma anche fosse? Il fatto che io faccia parte di una minoranza malgiudicata da una maggioranza, legittima il pensiero negativo (razzista/xenofobo/misantropo) verso quella maggioranza? Legittima diffidenza e misantropia? E in ogni caso maggioranza non vuol comunque dire "tutti".

Myway 02-09-2016 14:42

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782963)
Siamo sicuri che sia giusto alimentare tutto questa corsa al massacro?

Non mi pare che si alimenti anzi...si sta riconoscendo e criticando....forse chi fa finta che non esistano certe dinamiche permette alle dinamiche stesse di crescere a dismisura...
Un altro modo per alimentarlo è sparlocchiare nel sottobosco, nei gruppetti facebook, su ask, tutte cose che il sottoscritto ad esempio non fa non ho fb non ho ask e uso la chattina per broccolare e stop...eppure so che sono dinamiche presenti eccome...

XL 02-09-2016 14:44

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782979)
A parte il fatto che si tratti di una maggioranza é tutto da dimostrare, ma anche fosse? Il fatto che io faccia parte di una minoranza malgiudicata da una maggioranza, legittima il pensiero negativo (razzista/xenofobo/misantropo) verso quella maggioranza? Legittima diffidenza e misantropia? E in ogni caso maggioranza non vuol comunque dire "tutti".

Non vuol dire tutti, ma io nelle relazioni poi diventerò un po' evitante e diffidente nel rivelare come vivo se poi so che 9 persone su 10 per questo mi giudicheranno male e mi tratteranno di conseguenza. Alla fine la mia conclusione è questa: non è detto che questo atteggiamento sia causato da una forma di paranoia fobica come sostieni.
Io non ho parlatto di legittimo e illegittimo, hai messo tu in mezzo cose che non c'entrano nulla. Dove ho parlato di legittimo o illegittimo?
Si parlava di senso di inadeguatezza.

muttley 02-09-2016 14:49

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 1782990)
Non mi pare che si alimenti anzi...si sta riconoscendo e criticando....forse chi fa finta che non esistano certe dinamiche permette alle dinamiche stesse di crescere a dismisura...
Un altro modo per alimentarlo è sparlocchiare nel sottobosco, nei gruppetti facebook, su ask, tutte cose che il sottoscritto ad esempio non fa non ho fb non ho ask e uso la chattina per broccolare e stop...eppure so che sono dinamiche presenti eccome...

A me pare che si stia ingigantendo, e tutto sulla base del sentire personale. Il fatto che un disagio sia reale (come si diceva in un'altra discussione), non significa che siano reale le condizioni che l'hanno generato.
Qua noto invece la tendenza imperante a fossilizzarsi sulle proprie impressioni, invece di metterle in discussione.
Suggerirei di seguire il principio di falsificabilità di una tesi, invece di aggrapparsi selettivamente ai soli segnali di conferma.
Facciamo un esempio: quante persone mi hanno detto nella vita che sembro addormentato? Bene, quante invece non me l'hanno detto?

muttley 02-09-2016 14:49

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1782993)
Non vuol dire tutti, ma io nelle relazioni poi diventerò un po' evitante e diffidente nel rivelare come vivo se poi so che 9 persone su 10 per questo mi giudicheranno male e mi tratteranno di conseguenza. Alla fine la mia conclusione è questa: non è detto che questo atteggiamento sia causato da una forma di paranoia fobica come sostieni.
Io non ho parlatto di legittimo e illegittimo, hai messo tu in mezzo cose che non c'entrano nulla. Dove ho parlato di legittimo o illegittimo?
Si parlava di senso di inadeguatezza.

Mi é difficile capire se tu ci sia o ci faccia...

XL 02-09-2016 14:52

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1783006)
Mi é difficile capire se tu ci sia o ci faccia...

Se vuoi rispondere rispondi, sto rispondendo con messaggi brevi. Poi se non hai argomenti e vuoi attaccare come sempre ad personam, va bene, ma il trucco lo conosco bene e con me e con altri non attacca.

muttley 02-09-2016 14:54

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1783015)
Se vuoi rispondere rispondi, sto rispondendo con messaggi brevi. Poi se non hai argomenti va bene.

E' difficile seguire il filo del tuo discorso, almeno per me, continui a scantonare estrapolando dal mio discorso implicazioni inesistenti.

XL 02-09-2016 14:56

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1783018)
E' difficile seguire il filo del tuo discorso, almeno per me, continui a scantonare estrapolando dal mio discorso implicazioni inesistenti.

Tu sostenevi che il senso di inadeguatezza dovesse partire sempre e comunque dalla persona, io ho cercato di mostrarti, con un esempio, che non è detto che sia così, dov'è che estrapolo implicazioni inesistenti? :nonso:

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1783018)
E' chiaro che se tu possiedi una casa e la devi affittare a qualcuno, vorrai sincerarti sull'affidabilità dell'inquilino che stai per introdurre nella tua proprietà, mi sembra normale e comune. Ma addirittura tu pensi che la gente passi la maggioranza del proprio tempo a impicciarsi dei fatti dei dirimpettai (salvo rari casi)? Questo modo di pensare é classicamente in linea con la paranoia fobica: si attribuisce alla gente in generale un pensiero che prima di tutto nostro, ovvero il senso di inadeguatezza e non appartenenza...
Stiamo rasentando i confini della misantropia con certe uscite...

Il senso di non appartenenza può esser generato anche da un rifiuto diffuso di certe caratteristiche. Non è che ci si sente inadeguati perché si attribuiscono alla gente certi giudizi (inesistenti), ci si può sentire inadeguati e diffidenti a causa del fatto che la maggioranza delle persone giudica davvero male un tipo di individuo.
In quest'altro caso non ci sono false credenze da rimuovere, si ha a che fare con un problema ben diverso.

paccello 02-09-2016 15:49

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782963)
Ok, siamo su un forum che si chiama fobia sociale, é normale che attecchisca il pensiero dell'insicuro medio, quello secondo il quale l'umanità si ridurrebbe ad un'accolita di pugnalatori e lapidatori. Non mi stupisce che ogni idea/ideologia di segno negativo, nasca tra persone dominate dal senso di precarietà. E' normale quindi che il razzismo e la xenofobia siano maggiormente diffusi tra le classe economicamente più disagiate: chi si sente in pericolo perché socialmente debole, maturerà più facilmente un atteggiamento di difesa verso il presunto portatore di minaccia. Lo stesso vale per l'insicuro, che per ragioni esperienziali, é arrivato a vedere la propria concezione di sé come precaria e vacillante, in continuo stato di assedio da parte dell'esterno. Come esiste la guerra tra poveri, esiste la guerra tra insicuri: poveri che vedono altri poveri come una minaccia costante, insicuri che vedono altri insicuri allo stesso modo.
Siamo sicuri che sia giusto alimentare tutto questa corsa al massacro?

:nonso: Non intendevo alimentare corse al massacro. E certamente più uno è imparanoiato più vivrà inutilmente male il giudizio altrui e il timore di esso. L'ultima parte del mio post voleva essere una pars costruens.
P.S. negare anche che il sesso e il giudizio sessuale non sia un chiodo fisso?

CHAD 02-09-2016 22:16

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Io di mio credo di essere una persona valida, lasciamo perdere come mi vedono gli altri, si va dal cinismo alla brutalità più assoluta.


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 07:55.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.