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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Se credi di poter dare impegno nonostante i tuoi problemi, solo che hai bisogno di più tempo del normale* per ambientarti, dovresti farlo. *normale nel senso statistico del termine. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
40 anni fa, eh. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Pensi davvero che io sia l'unica qua dentro? Eccerto, perchè essere sociofobici vuol dire solo aver problemi con le donne, stupida io che non ci arrivo. :mannaggia: Tu, piuttosto nella tua vita quanti anni hai lavorato? Sentiamo. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
Tu hai riportato le tue esperienze cercando di rappresentare un'intera categoria. Quando potevi rappresentare solo te e poche altre (che non si trovano necessariamente su sto forum).
Poi, mettendovi nei panni di un datore di lavoro, assumereste un estroversone? Andando avanti a pregiudizi -ciò che avete fatto finora- chi assumerebbe uno che si sbronza la sera e magari il giorno dopo deve lavorare? Chi perde tempo a messaggiare su wazzap mentre lavora? Chi si dà in malattia perchè ha da fare? Ciò non crea difetto nella vostra cazzo di produttivitá, che adorate tanto? Confrontando un ragazzo tranquillo sfigatello con uno che pare appena uscito dal Cocoricò, chi sceglierebbe una iena di datore di lavoro? Quello che gli sembra più serio, no? Lo sfigatello. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Di cosa si parla? Del sociofobico nel lavoro. E io guarda caso, sono una sociofobica che ha lavorato per quasi 20 anni, a chi dovevo riferirmi? A mia nonna? E ho portato la mia personale esperienza perchè sicuramente ne so più di te in questo campo che invece vieni qui a sparar sentenze anche con una certa arroganza. Se permetti ti trovo particolarmente fastidioso, perchè quando un problema riguarda TE apriti cielo, hai tutte le scusanti di sto mondo e non ti si può dire nulla. Pensi davvero che riguardi solo me quello che ho portato qui dentro? Hai fatto un sondaggio tra gli utenti? Se non erro spesso e volentieri gli utenti scrivono qui di non riuscire a lavorare, di avere colloqui e non presentarsi, di avere ansia nel lavoro. O leggi solo quello che ti fa comodo? Comunque discutere con te è pressochè inutile, quindi la chiudo qui. Buonanotte. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
Capisci ciò che vuoi.
Cià. Scusami, non vorrei farti star ancora peggio per colpa mia...mi dispiace... |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Com'è che questa strana storia di parlare solo del clima è citata ogni 3x2 da sempre più persone? Quote:
Però, con tutto il rispetto per il tuo vissuto, tieni conto che stai portando la tua esperienza: perché se il confronto è tra un introverso assunto problematico e un estroverso per forza privo di difetti, allora il risultato è scontato - però come hanno detto anche altri, c'è pure il rovescio della medaglia, anche l'estroverso può dare i suoi problemi, eppure non per questo rimane vittima di pregiudizi. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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E' una cosa ben diversa. E infatti parlavo della mia esperienza dicendo tra una persona tranquilla (e non intendevo l'estrotamarro che esce dal cocoricò e si chiude in bagno a tirare la coca -_- come "giustamente" preso da esempio più sopra in modo molto coerente e maturo) e me, io preferirei una persona senza problemi. Perchè non è nemmeno un fatto di abilità qui, ma se una persona si chiude in bagno 2 ore a piangere per un attacco di panico o deve lasciare il posto di lavoro, io la problematica la vedo, perchè la problematica c'è. Io non ho detto che vale per tutti quello che ho riportato qua dentro, semplicemente non penso di essere l'unica con un problema del genere, poi che ci sia l'estro idiota non lo metto in dubbio, ma qui non si parlava di intelligenza, si parlava di problematiche e limiti che derivano da un disagio interiore. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
Dipende tutto dal tipo di lavoro, e dal carattere del datore di lavoro
L'estro è preferibile per alcuni aspetti, il fobico per altri Io sono stato fortunato, il mio capo assume entrambi, per scopi e mansioni differenti, e motivi opposti |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Ti assicuro che la maggior parte di loro ha fatto parecchi studi a riguardo, e sono in grado di capire con un certo margine di ragionevolezza se il candidato è adatto o meno per il lavoro. Io non ho fatto di questi studi (benché abbia conosciuto persone che ne hanno fatti), però ho dato il mio parere in merito all'assunzione di alcune persone nella mia azienda. Ti assicuro che i difetti vengono valutati tutti come tali. Compresa l'eccessiva esuberanza. Non c'è nessun pregiudizio contro i timidi o complotto contro i timidi. E' pieno il mondo di persone timide che lavorano. Il problema semmai è che questo sito offre un campione spropositato di timidi a livello patologico. Di fobici. Una persona che ha paura della propria ombra in continuazione, una persona che si sente giudicata in qualsiasi istante (anche quando non lo è stata), una persona che non può fare a meno di sentirsi attaccata (e magari reagire con veemenza verbale), non fa una bella impressione agli occhi di un esaminatore. E poi c'è qualcuno che mi accusa di dare del patologico gratuitamente, quando è il DSM a descrivere la fobia sociale come una patologia. Se siete solo un po' timidi non avrete alcun problema particolare a trovare lavoro, posto che non sia un lavoro che fa leva sulle capacità relazionali (sono molti, d'altronde la società cos'è se non un'insieme di persone che si rapportano fra loro?). Il problema semmai è la crisi e l'incapacità italiana di rapportarsi ad essa. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Ovvio che non valga per tutti i fobici in massa, questo è sempre scontato a mio avviso, siamo tutti diversi, perchè tocca ripeterlo ogni volta? -_- Ci sono casi in cui il fobico lavora, casi in cui reagisce come me, e casi ancora peggiori. Non a caso ci sono le categorie protette, per chi le hanno fatte? Per gli estrotamarri? Essù. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Vi ho solo proposto di applicare un diverso punto di vista, cioé quello del proprietario dell'azienda (che ce l'ha perché desidera farci degli utili). E' quello che hai appena fatto, riconoscendo che chi ha dei limiti (così come può essere la fobia sociale patologica, ma possono anche essere tanti altri disturbi totalmente opposti alla fobia) farà indubbiamente più fatica a trovare lavoro. Specialmente in una situazione di crisi e disoccupazione come l'attuale. Io voglio dare solo un consiglio, a chiunque è in difficoltà (per qualsiasi motivo): cercare di migliorarsi, e cercare aiuto se non riesce a farlo da solo. Migliorarsi non è una cosa che avviene in un istante, tipo "leggo questo libro e il giorno dopo sono una persona diversa". E' una questione di abitudini, di costanza, di impegno nel tempo. Non è affatto facile e non è esente da complicazioni (di solito si sta molto male quando si cerca di cambiare modo di pensare e/o di agire). Tuttavia rimane l'unica alternativa per cercare di cambiare qualcosa nella propria vita ed essere più felici. Spero che dopo quest'ultima precisazione capirai che non ce l'ho con te, che non sono venuto ad attaccarti/vi o ad offenderti/vi. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
Potrebbe essere opportuno fare un'altra distinzione, fra lavori sincroni e lavori asincroni.
Definiamo il primo come una tipologia di lavori in cui è predominante il rispetto di un tempismo stringente, l'azione dev'essere compiuta in un lasso di tempo predeterminato, l'ordine delle azioni è strettamente vincolato, la riuscita o meno dell'azione rappresenta spesso elemento critico ed evento non ripetibile o correggibile. Il secondo invece viene definito come una tipologia di lavori in cui il tempismo non è stringente, esiste un margine di flessibilità organizzativa, l'ordine delle azioni richieste può essere in una certa misura variato, la non riuscita dell'azione non è elemento critico nel momento in cui l'azione riesce ad essere corretta. La professione del chirurgo rientra nella prima tipologia di lavori. Immagino che entro certi margini ci si possa correggere, ma se operi la gamba destra anziché la sinistra, beh, hai cannato e basta, hai perso, game over. La professione del programmatore rientra nella seconda tipologia dei lavori. Pur che stai progettando un software di gestione per un robot destinato a telechirurgia, se sbagli a fare una funzione e ti accorgi che ha dei bug, questo ti rallenterà ma non comprometterà il tuo lavoro, la tua carriera e la tua fedina penale. Correggi il bug e vai avanti. Vien facile da pensare che il primo tipo di lavori è adatto a chi possieda un certo grado di sangue freddo. Che poi esistano fobici o timidi con sangue freddo, non lo escludo. Ad esempio quando diedi il ban party e fui stracciato da non mi ricordo il nick a texas hold'em, beh quello può essere un esempio. Però permettetemi di affermare che di texani dagli occhi di ghiaccio fobici riesco a immaginarmene pochi. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
Il problema è se ti considerano contemporaneamente troppo fobico per lavorare e troppo poco fobico per le categorie protette.
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Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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E in armonia col mondo forse c'è solo il Dalai Lama. |
Re: "Non sono solare ma sono gentile e rispettoso".
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