FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   Off Topic Generale (https://fobiasociale.com/off-topic-generale/)
-   -   contatto con le donne (https://fobiasociale.com/contatto-con-le-donne-4982/)

LeopardiTheBest 30-04-2008 12:31

ma non è ke ne sono ossessionato, purtroppo è la realtà dei fatti, ke puntualmente mi viene confermata ogni volta

clizia 30-04-2008 13:28

Quote:

Originariamente inviata da 1798Leopardi_the_best1837
ma non è ke ne sono ossessionato, purtroppo è la realtà dei fatti, ke puntualmente mi viene confermata ogni volta


Mah, non è mica vero che sia sempre così :roll: ....avevo già accennato la cosa in un altro post, ma dato che nessuno lo aveva preso in considerazione, mi ripeterò.
Io ho un amico che pur non essendo bellissimo, esercita sulle ragazze un enorme fascino, derivante da un mix composito fatto di personalità intro-estroversa (se può esistere ciò!), carisma, mistero, abilità comunicativa e capacità di accoglienza, senza ricorrere a comportamenti artefatti o troppo codificati.
Ripeto, questo mio amico (il mio migliore amico) è stracorteggiato perchè può giocarsi anche la carta - sicuramente fascinosa - dell'artista che scrive e suona il pianoforte; ha dei modi eccentrici, ma nel contempo autentici che lo rendono particolare, accompagnati da una grande qualità ,ovvero la capacità di ascoltare e percepire al volo le esigenze più intime del prossimo, assecondandole per mettere a suo agio anche l'interlocutore più impacciato (e per questo tutti lo adorano: maschi o femmine che siano!!).

Ovvio che alcune qualità sono spontanee, il carisma non si apprende, però sfaterei questo mito della bellezza e dei soldi così ossessiva su questo forum.

Difatti, oltre che a non essere di certo un Adone, questo mio amico è anche sempre e perennemente squattrinato, tanto dal non farsi minimamente il problema nel chiederti spessissimo "quarche piotta da prestaje per fasse un cicchetto".
Si veste anche con camicie e giacche un po' consunte e va in giro con una barbetta da ebreo anni '50, eppure....aevoja se non riscuote successo tra le donne! Ha anche conquistato varie contessine in preda al bovarismo più spinto e desiderose di una pseudo-vita bohemienne!! spesso lui le rifiuta, perchè poi è una persona che nei rapporti umani è molto esigente, nonostante abbia l'approvazione di molti!

Forse la cosa che più affascina di lui è questa capacità continua di spiazzare gli altri attraverso l'uso di codici comunicativi e comportamentali che non ti aspetteresti e che per questo lo rendono curioso e assieme misterioso.....e poi è sfuggente quanto la primula rossa!!

Io credo, in poche parole, che dovremmo più lavorare sulla nostra personalità, cercando di valorizzare e far emergere le nostre reali qualità interiori e frutto di anni di vissuti e sofferenze, anzichè rincorrere dei modi d'essere e di pensare che non ci appartengono.
Se non si è estroversi è inutile puntare su una qualità che non sentiamo nostra: meglio, allora, valorizzare e mettere in luce quella che reputo essere le qualità dei timidi, ovvero la sensibilità, la discrezione, la lentezza...

LeopardiTheBest 30-04-2008 13:31

io parlo della fascia d'età fino ai 25/28..... fatti un giro e guarda le nuove generazioni :lol:
ovviamente non vale per tutti, ma per gran parte sì.

Quote:

Originariamente inviata da Leopardi feat Moretti
MA COME PARLIIIIIII L'ASPETTO FISICO è IMPORTANTEEEEEEEEE


clizia 30-04-2008 14:31

Quote:

Originariamente inviata da 1798Leopardi_the_best1837
io parlo della fascia d'età fino ai 25/28..... fatti un giro e guarda le nuove generazioni :lol:
ovviamente non vale per tutti, ma per gran parte sì.

Ehi, mica sono così vecchia!! Ho 29 anni eh!"!!:wink:

Scherzi a parte...forse è vero, superati i 30 cambia l'ottica delle cose, perchè si è più disposti ad andare "oltre"; purtroppo, però, la sua buona parte la fa anche un determinato ambiente che si frequenta, che rispecchia spesso e volentieri una data mentalità, che se è "quella" fatica comunque a morire; poi puoi avere 12 anni come 35, ma l'immaturità e la grettezza permangono ("uomini e donne" della De filippi docet!)....
Se si hanno amici palestrati e si bazzica solo in quel tipo di ambiente varrà il discorso che fai tu, ovvero quello relativo alla centralità dell'apparenza fisica come carta vicente necessaria per essere socialmente accettati.
Io fortunatamente - finito il liceo - ho iniziato a muovermi in un ambiente un po' meno attaccato a certe cose, anche se la superficiliatà è comunque trasversale e la puoi trovare ovunque!

Forse crescere veramente è imparare anche a selezionare le opinioni delle persone che reputiamo valide, lasciarci alle spalle certe dinamiche un po' adolescenziali che sempre di più si stanno evolvendo in post-adolescenziali.....oggi viviamo in un'eterna adolescenza!


Quote:

Originariamente inviata da Leopardi feat Moretti
MA COME PARLIIIIIII L'ASPETTO FISICO è IMPORTANTEEEEEEEEE

E chi sarebbe Moretti??????? Nanni??? Guarda, non parlar male del mio vicino di casa eh! ... :P

paccello 30-04-2008 15:32

Quote:

Originariamente inviata da clizia
Io credo, in poche parole, che dovremmo più lavorare sulla nostra personalità, cercando di valorizzare e far emergere le nostre reali qualità interiori e frutto di anni di vissuti e sofferenze, anzichè rincorrere dei modi d'essere e di pensare che non ci appartengono.
Se non si è estroversi è inutile puntare su una qualità che non sentiamo nostra: meglio, allora, valorizzare e mettere in luce quella che reputo essere le qualità dei timidi, ovvero la sensibilità, la discrezione, la lentezza...

Non mi convince del tutto. Cioè: io una personalità credo di averla. Ho un mio modo di parlare, di fare, dei gusti, degli hobby. Però: segoni con due mani, scusate il francesismo. Quindi? Probabilmente bisogna essere abbastanza fortunati da avere una personalità che possa piacere a qualche donna+"saperci fare" con loro. Io le mie qualità le faccio emergere, ma ricavo solo simpatie ed amicizie, mai amore o sesso. Infatti qualche volta penso che farei meglio a rassegnarmi, non ci fossero il confronto con gli altri ed il bisogno fisico che spingono in altra direzione.

Mau 30-04-2008 15:40

avere una personalità, o carattere...tutte stronzate...ho visto dei trogloditi i cui interessi nn andavano oltree la partita delladomenica e scoparsi più ragazze possibile, avere tantissime donne...conta l'aspetto fisico e il saperci fare. Punto. Non conta altro

vikingo 30-04-2008 16:05

il problema e che pur essendo introverso quelle poche volte che conosco ragazze mi fingo estroverso o quantomeno cerco di apparirlo perche nella mia testa penso che solo gli estroversi abbiano successo con le donne.il saperci fare comunque e fondamentale :wink:

clizia 30-04-2008 16:21

Quote:

Originariamente inviata da Mau
avere una personalità, o carattere...tutte stronzate...ho visto dei trogloditi i cui interessi nn andavano oltree la partita delladomenica e scoparsi più ragazze possibile, avere tantissime donne...conta l'aspetto fisico e il saperci fare. Punto. Non conta altro

Dipende a cosa miri, scusa!
Se miri solo a quello è ovvio che non conti altro.
Allora diamo il loro nome alle cose; vi lamentate, ma poi cosa cercate dall'altro sesso? Una notte di sesso sfrenato e via? Allora va bene ciò che dici tu: muscoli e modi alla gigolò van più che bene|!

Se cerchi/ate di costruire qualcosa che abbia un minimo di senso, credo che le dinamiche uomo/donna siano un po' più complesse di quello che tu dici.
E poi basta con l'idea che esistano uomini o donne tipo, per cui se non piaci tutto improfumato e muscoloso ad una tizia, allora non piacerai mai a nessun'altra. Magari non piacerai alla coatta che fa lo struscio a via del corso, ma magari piacerai a qualcun'altra che non passa tutti i sabati della sua vita a fare shopping! Non categorizziamo, prego!

Poi, mai sentito parlare di AFFINITA'? ecco, questo è un concetto che spazza via tutti i luoghi comuni sin ora detti.
Il difficile, casomai, è incontrare un individuo che abbia il nostro stesso sentire verso la vita, le stesse tensioni esistenziali, gli stessi ideali, le medesime curiosità e perchè no? Anche il medesimo dolore. Per questo IO penso che sia difficile instaurare un legame, perchè vorrei afferrare tutte queste cose e vederle rispecchiate in un'unica persona.
Poi, è ovvio, che serve quel "quid", che sfugge ad ogni definizione, quella impercettibile cosa che rende la comunicazione fluida e possibilmente "meno mediata" , a far scattare qualcosa tra due persone potenzialmente simili (non so se si capisce, ma sto scrivendo di getto!)...

Non c'è un "quid" universale, valido per tutti e tutte, e anche l'affinità varia da persona a persona...tante cose dipendono dall'interazione a due, che in quanto unica e irripetibile non può essere replicata sulla base di dinamiche uomo/donna codificate in regole rigide.

Posso però aggiungere una cosa: lo noto osservando ormai a lungo un mio amico di penna di vecchia data.
Se una persona è estremamente impacciata e timida, timorosa del giudizio sociale, mostrerà inevitabilmente questa sua introversione; se poi, però, oltre a ciò, essa mostra ANCHE chiaramente i segnali delle sue implicite richieste di conferme sociali, gli altri tenderanno comunque a sottovalutarla e a evitarla; figuriamoci poi nelle situazioni sentimentali!
Il primo passo per instaurare una buona relazione col prossimo (sentimentale o non) forse consiste nel non rivelare troppo questo'ansia di sentirsi accettati e approvati a tutti i costi, perchè ciò genera autonomaticamente l'identificazione della persona - da parte del prossimo - nel ruolo di quella bisognosa, che vive con sottomissione e sudditanza quei codici comportamentali di cui non riesce ad impadronirsi del tutto e che finisce solo col subire.
Per questo il segreto sta nel FORGIARSI I PROPRI STRUMENTI di comunicazione col mondo, senza abdicare a se stessi per acquisirne in maniera posticcia altri, che finiranno col risultarci solamente estranei e spersonalizzanti (anzi, alienanti!!).
Questo vuol dire, per me, avere "personalità": ossia non abdicare ai propri codici comunicativi di persone "timide", nel tentativo di renderli comunicabili, senza per questo scimmiottare modi di essere e fare altrui. Si vede subito chi recita e chi no. Allora, a questo punto, per non risultare ridicoli è bene imparare a padroneggiare al meglio se stessi

clizia 30-04-2008 16:29

Quote:

Originariamente inviata da vikingo
il problema e che pur essendo introverso quelle poche volte che conosco ragazze mi fingo estroverso o quantomeno cerco di apparirlo perche nella mia testa penso che solo gli estroversi abbiano successo con le donne.il saperci fare comunque e fondamentale :wink:

Ciao Vikingo,
mi hai preceduto di poco nel rispondere :wink:
leggi la mia risposta e dimmi se sei d'accordo! Penso che tanti timidi vadano incontro a fallimenti sentimentali proprio perchè vogliono assumere a tutti i costi una maschera posticcia che non gli si confa e che non fa altro che renderli ridicoli agli occhi altrui...
Guarda che se si è timidi si vede, eh!
:P e non ci vedo nulla di male .....da piccola sono stata a lungo "colpevolizzzata" per il fatto di esserlo, e penso che non sia giusto. ognuno ha il diritto a rispettarsi e ad essere risoettato per quello che è. Questo poi non vuol dire rimanere passivi verso se stessi e il mondo, aspettare che questo ci venga incontro. Si deve avere il coraggio di cambiare, ma senza ledere la propria diginità, e sempre in linea con se stessi e i propri intimi ideali

paccello 30-04-2008 18:38

Rispondo quotando qualche punto! :
Quote:

Originariamente inviata da clizia
Dipende a cosa miri, scusa!
Se miri solo a quello è ovvio che non conti altro.
Allora diamo il loro nome alle cose; vi lamentate, ma poi cosa cercate dall'altro sesso? Una notte di sesso sfrenato e via? Allora va bene ciò che dici tu: muscoli e modi alla gigolò van più che bene!
Se cerchi/ate di costruire qualcosa che abbia un minimo di senso, credo che le dinamiche uomo/donna siano un po' più complesse di quello che tu dici.

Personalmente dall'altro sesso cerco qualunque cosa, un interessamento, poi pazienza se non "ficcassi" subito. Però mi chiedo: nell'attrarre bisognerà pur partire da qualcosa, no? "Modi alla gigolò" mi sembra un modo sfottente per definire il modo di fare di qualcuno che "combina" e sa farlo bene (beato lui).

Quote:

Originariamente inviata da clizia
Poi, mai sentito parlare di AFFINITA'? ecco, questo è un concetto che spazza via tutti i luoghi comuni sin ora detti.
Il difficile, casomai, è incontrare un individuo che abbia il nostro stesso sentire verso la vita, le stesse tensioni esistenziali, gli stessi ideali, le medesime curiosità e perchè no? Anche il medesimo dolore. Per questo IO penso che sia difficile instaurare un legame, perchè vorrei afferrare tutte queste cose e vederle rispecchiate in un'unica persona.

Ci penso anch'io a queste cose. Sarebbe bellissimo trovare qualcuna con cui ci sia affinità, un modo simile di sentire/vedere.

Quote:

Originariamente inviata da clizia
Per questo il segreto sta nel FORGIARSI I PROPRI STRUMENTI di comunicazione col mondo, senza abdicare a se stessi per acquisirne in maniera posticcia altri, che finiranno col risultarci solamente estranei e spersonalizzanti (anzi, alienanti!!).
Questo vuol dire, per me, avere "personalità": ossia non abdicare ai propri codici comunicativi di persone "timide", nel tentativo di renderli comunicabili, senza per questo scimmiottare modi di essere e fare altrui. Si vede subito chi recita e chi no. Allora, a questo punto, per non risultare ridicoli è bene imparare a padroneggiare al meglio se stessi

Eh ma vedi, io penso di farlo. Non mi sembra di imitare nessuno nel mio modo di essere. Non mi fingo estroverso. Al limite, se sono con gli amici ed a mio agio sono più sciolto. Però, risultati (con le ragazze) zero. Per questo ormai penso che, salvo botte di c*lo, tra me e loro non ci sia modo. Posso diventare amico, farle ridere, ma morta lì.
Qualche settimana fa uscendo con un'amica, lei ha introdotto un suo amico, dicendoci, prima, che cerca parecchio una ragazza senza riuscirci. A parere suo, questo ragazzo "non è uno che la chiama", con il "la" riferito all'organo genitale femminile, e che risulta essere il tipico amico delle donne. Mi ricorda qualcuno, mi son detto... Durante la serata poi più persone hanno notato una somiglianza tra me e lui tale da scambiarci per fratelli. Non li biasimo: visto che manco io "la chiamo" un'affinità è stata colta. Non mi ha fatto il minimo piacere essere accomunato a lui, però mi ha fatto pensare.

88_ThE_BeSt2_88 30-04-2008 20:10

Quote:

Originariamente inviata da Mau
avere una personalità, o carattere...tutte stronzate...ho visto dei trogloditi i cui interessi nn andavano oltree la partita delladomenica e scoparsi più ragazze possibile, avere tantissime donne...conta l'aspetto fisico e il saperci fare. Punto. Non conta altro

quoto, alla fine conta soltanto quello, a parole siamo tutti bravi a fare bla bla mentre poi la realtà è un'altra...xò ti sei dimenticano un'altra cosa a cui le donne badano moltissimo anke se negano : le dimensioni del pene!

Redman 30-04-2008 21:03

Quote:

Originariamente inviata da 88_ThE_BeSt2_88
...xò ti sei dimenticano un'altra cosa a cui le donne badano moltissimo anke se negano : le dimensioni del pene!

Andiamo pene!A mio parere è una diceria quella delle dimensioni, certo che se uno lo ha come quello di un bimbo l'inconveniente sopraggiunge, ma l importante è saperlo usare, meglio uno con una panda che sa fare bene le curve di uno con la Bmw che appena vede in lontananza una curva schiaccia il freno... 8)

cancellato2488 30-04-2008 23:16

bah io continuo a ripetere che 88 sei fissato proprio :lol:

te sto a ripete' da 34 anni che se c'è 'na cosa che mi salva è il carattere e tu mi stai continuando a dire che invece conta solo l'aspetto fisico.

Io ripeto: non ho il fisico dal "brad pittolo" (e credo che il 50% dei ragazzi possa reputarsi esteticamente meglio del sottoscritto oggettivamente).

Piuttosto credo che il discorso del fisico può andare per le ragazzine: quelle che guardano appunto amici,uomini e donne e sono pronte a saltellare come sceme lì sotto prendendosì la pioggia.

Sinceramente sono daccordo con Chiocciolata nel dire che se uno impara a gestire il proprio carattere diventa "vincente":
a detta di chi mi conosce di persona, come ho più volte detto, lascio più volte tanto mistero e tanti silenzi,alternati però a dolcezza,romanticismo,spirito,provocazioni,iniziat iva (e cioè non temere un rifiuto e anche davanti ad un rifiuto indiretto metterla sullo scherzo in modo da riacquietare subito di nuovo il clima).
Eppure io sono io e so bene chi sono: il ragazzo timido che mentre fa battute e tutto quanto si passa mille domande in testa.
C'è da fare qualcosa di estroverso e dove ci vuole carisma? quasi tutti si rivolgono a me? perchè? Perchè sanno (qualcuno anche no :lol: ) che sono estremamente timido, ma che per ottenere ciò che voglio sono pronto a dare testate al muro e improvvisare 'na scenetta degna di zelig sul momento e metterci viso e faccia (anche se dentro l'imbarazzo in realtà c'è).
E se capita il momento in cui non escono le parole mi prendo in giro da solo e parto dalla stessa presa in giro per ripartire...


Ascoltate clizia: voi non date il nome alle giuste cose.
Parliamo di una botta e via o amore?
una botta e via? e allora e allora possiamo dire che si cerca un bel fisico (e magari un buon supporto là sotto) e così dall'altra parte.
Parliamo di amore?
E allora lì i discorsi cambiano e vale il mio...tanto è vero che in giro vedo tant ebelle ragazzuole/donne accompagnate da uomini "bruttini" magari pure belli panciuti (mica saranno tutti con il portafoglio pieno? :D)

KOBE 30-04-2008 23:33

tutti sti discorsi sul carattere ecc, per me sono solo cretinate.
Le ragazze sono come noi maschi, e quindi come noi guardano all'aspetto fisico, solo che loro non lo ammetto.
Quindi è inevitabile che un ragazzo di bell aspetto almeno in partenza abbia più change di uno bruttarello.

paccello 01-05-2008 12:15

Sono abb.d'accordo con NightVision. E' come se ci fosse un mondo da cui mi sento molto distante; nella vita di tutti i giorni, poi, non faccio che vedere segnali deprimenti. Esempio: una ragazza che conosco parla di uno che sta frequentando e dice più o meno "E' un pò stronzo, mi tratta male, non si fa sentire ed a me piace! Quelli troppo buoni, mm...". Non so se rendo: io riesco al massimo a fare un pò di amicizia con una ed altri le trattano male e riescono a chiavare, a farsi stare dietro... Mi sento proprio parte di un altro universo. Mi chiedo cosa ho fatto di male per non poter avere una carezza da una ragazza ed ormai credo che nella vita si possano avere qualità/doti diverse: io ne ho alcune magari, ma NON quella.
Anche la questione del "saper gestire il proprio carattere rende vincenti" francamente mi pare ok leggendola....ma nella pratica, cosa significa?

bambinoindaco 01-05-2008 12:30

dico la mia

secondo me chi nn riesce con le donne ed è normale esteticamente

nn riesce perche nn vuole riuscirci cioè nn pone delle basi affinche le cose vadino bene

magari uno dice tra se e se sono ansioso chi me lo fa fare

sto meglio a casa davanti a l pc e quindi attua anche inconsciamente tutti i comportamenti per far scappare la preda

lo dico perche io essendo un pescatore subacqueo

so per certoc he funziona cosi pure con gli animali

vi faccio un esempio

il pesce sente se il suo predatore in tal caso io è ansioso o meno sente pure il suo battito cardiaco

se il pescatore è tranquillo sara puu probabile la syua cattura

al contrario se sentira lansia del suo predatore scappera

e cosi funziona con le donneeeeeeeee

pensate a vostri fallimenti uomini eravate insicuri un po impacciati ansiosi avevate fretta timore insomma nn ci piace avere la ragazza

serotonoradrenalino 01-05-2008 12:58

ancora non avete capito che il problema ha radici molto più profonde del semplice contatto con le donne, sta nel nostro inconscio, nei pensieri errati che elabora la nostra mente perchè carente in autostima, e questa si riperquote in ogni ambito sociale, solo è più evidente quando si tratta di conoscere una ragazza in quanto c'è maggiore ansia da prestazione, ma l'ansia è solo un segnale che c'è qualcosa da risolvere dentro di noi, quel qualcosa che ci portiamo dietro fin da piccoli, e che possiamo risolvere con tanta azione, autoanalisi e terapia cognitivo comportamentale, io non vedo altra via per migliorare l'autostima che è alla base di ogni successo nella vita...è inutile parlare di donne...ne puoi avere a centinaia ma se dentro non stai bene non sarà certo la ragazza a farti stare bene, può solo aiutarti, lo sforzo devi farlo tu per plasmare la mente alterata da anni di situazioni negative vissute a causa di un'educazione sbagliata, di convivenze familiari stressanti e altri eventi spiacevoli

clizia 01-05-2008 14:29

Quote:

Originariamente inviata da serotonoradrenalino
ancora non avete capito che il problema ha radici molto più profonde del semplice contatto con le donne, sta nel nostro inconscio, nei pensieri errati che elabora la nostra mente perchè carente in autostima, e questa si riperquote in ogni ambito sociale, solo è più evidente quando si tratta di conoscere una ragazza in quanto c'è maggiore ansia da prestazione, ma l'ansia è solo un segnale che c'è qualcosa da risolvere dentro di noi, quel qualcosa che ci portiamo dietro fin da piccoli, e che possiamo risolvere con tanta azione, autoanalisi e terapia cognitivo comportamentale, io non vedo altra via per migliorare l'autostima che è alla base di ogni successo nella vita...è inutile parlare di donne...ne puoi avere a centinaia ma se dentro non stai bene non sarà certo la ragazza a farti stare bene, può solo aiutarti, lo sforzo devi farlo tu per plasmare la mente alterata da anni di situazioni negative vissute a causa di un'educazione sbagliata, di convivenze familiari stressanti e altri eventi spiacevoli


Sono d'accordo con te. Spesso qui si parla di insuccesso con le donne, senza forse razionalizzare che certe dinamiche relazionali coinvolgono tutti gli ambiti attinenti all'interazione col prossimo e non solo il rapporto lui-lei.

Io questo lo sto notando nell'ambito lavorativo. Ho iniziato quest'anno a lavorare coi ragazzi/bambini e credetemi, non cambia nulla rispetto a questa incapacità che spesso qui sul forum molti avvertono a proposito della relazione con le donne.
I ragazzi -proprio perchè più "primitivi" e legati ad una dimensione istintuale - avvertono subito - senza bisogno di ragionarci su - se tu hai paura di loro o se non sei completamente padrone di te stesso e di quelle abilità sociali che, in quanto adulto, si presuppone tu sappia mettere in pratica.

Noto che con i ragazzi piccoli funziona così: la stessa identica cosa detta da una persona estremamente sicura fa un effetto su di loro; invece, se detta da una persona fragile dal punto di vista dell'autostima e poco assertiva, ne fa sicuramente un altro.
Io faccio molta fatica a stare con loro, perchè evidentemente non riesco ancora a padroneggiare pienamente le mie insicurezze, che emergono forse, senza che io me ne renda conto, attraverso un linguaggio extra-verbale alquanto impacciato e da quelle mie micro-esitazioni, spia di un disagio interiore, che le "piccole bestiole" sanno fiutare al volo e sfruttare per il loro tornaconto personale... eh, il mondo è crudele, si pasce delle debolezze altrui!
I ragazzi intuiscono al volo la tua natura, il tuo modo di viverti e perciò tendono a sottovalutare la tua figura se avvertono queste fragilità sottaciute che albergano però in te; di conseguenza tendono a non considerare la tua figura alla stregua di quella di un tuo pari, che magari nei loro confronti ricopre in teoria il tuo stesso identico ruolo. Paradossalmente, però, questo ruolo che negli altri viene riconosciuto, in te - più timido e insicuro - viene negato.
Sono anche io convinta che bisognerebbe lavorare sulla correzione dei nostri pensieri negativi così come sul comportamento, anche se agire sulla dimensione del linguaggio extraverbale credo sia difficilissimo, perchè è involontario e sfugge al nostro controllo razionale.

Tornando al tema principale - ovvero la difficoltà di avere un rapporto positivo con le donne - penso che le cause di così tante incomprensioni o "insuccessi" non sia da riportare al problema dell'essere bell/brutti, vestire alla moda o del saperci fare con il gentil sesso in particolare; questo è solo l'aspetto più evidente di un problema complesso che ha origine in noi e ha preso forma attraverso un nostro vissuto d'antica provenienza e che, come giustamente è stato fatto notare, sfiora la dimensione dell'inconscio...

serotonoradrenalino 01-05-2008 15:52

Quote:

Sono anche io convinta che bisognerebbe lavorare sulla correzione dei nostri pensieri negativi così come sul comportamento, anche se agire sulla dimensione del linguaggio extraverbale credo sia difficilissimo, perchè è involontario e sfugge al nostro controllo razionale.
se ci pensi bene anche i nostri pensieri negativi cono involontari, scattano al preciso momento in cui affronti una situazione disagevole e ti senti sotto stress, se non la affronti nel modo più soddisfacente per te cominci a dannarti l'anima pensando che non vali niente ecc..scatta cioè il senso di inadeguatezza e ti senti vulnerabile, la mente comincia ad autosvalutarsi, il linguaggio extraverbale per me è solo un riflesso del nostro pensiero, e i nostri pensieri a livello inconscio un riflesso del nostro io, cioè dell'idea che abbiamo di noi stessi, il nostro io è troppo rigido, siamo severi con noi stessi, ma tutto questo ha radici molto antiche, purtroppo l'individuo si forma nei primi anni di vita, in quel periodo acquisisce i fondamenti che gli serviranno da adulto e lo fa attraverso il gioco, l'imitazione dei modelli di riferimento, ogni cosa avviene nelle 4 m ura domestiche viene immediatamente percepito dal bambino che è un essere fragile e risente in maniera amplificata dell'atmosfera familiare..da adulti una vlta fatto il danno non si può fare altro che lavorare sodo per affrontare le paure che attanagliano il nostro inconscio, paure che a volte noi stessi che siamo i diretti interessati stentiamo a capirne il perchè, "perchè gli altri si godono la vita con tanta facilità e io no", a questo punto essendo l'inconscio un modo di difesa istintivo del cervello, evolutosi in anni e anni di convivenza in una realtà "malata" cioè quella familiare, dobbiamo ripercorrere un lavoro in un certo senso a ritroso per modificare questa nostra parte della mente "primitiva" alterata, raggiungere questo scopo da soli non è un'impresa facile, ma fattibile, dovremmo ad esempio scrivere tutte le sensazioni provate dalla nostra mente durante la fase stressante, e poi a mente fredda, rilassata, meglio quando siamo di buon umore rileggere quelle sensazioni e studiarle, correggerle, e scriverle distinguendole da quelle distorte; è un lavoro che per cui occorre una guida, un professionista esperto, perchè non sempre anche a mente serena siamo in grado di capire dove sbagliamo, ecco perchè io sono convintissimo che la terapia cognitivo comportamentale unita ad esposizione agli eventi ansiogeni sia la migliore soluzione, farla da solo è molto difficile, è sempre meglio affidarsi a uno psicologo

clizia 01-05-2008 16:03

Quote:

Originariamente inviata da serotonoradrenalino
[è un lavoro che per cui occorre una guida, un professionista esperto, perchè non sempre anche a mente serena siamo in grado di capire dove sbagliamo, ecco perchè io sono convintissimo che la terapia cognitivo comportamentale unita ad esposizione agli eventi ansiogeni sia la migliore soluzione, farla da solo è molto difficile, è sempre meglio affidarsi a uno psicologo

Per curiosità: tui questa terapia (di cui parla anche il libro sull'ansia sociale che sto leggendo ora) l'hai provata? Funziona?

personalmente non mi sono mai fatta aiutare da esperti in materia, però quest'anno mi sono auto-esposta tantissimo alle situazioni ansiogene: quest'anno infatti mi sono buttata sull'insegnamento ( dove sei sempre al centro dell'attenzione), però non so se sono migliorata nel corso dei mesi, nè so se sto realmente migliorando, se migliorerò nel tempo o se devo definitivamente prendere atto di alcuni miei limiti invalicabili oltre i quali non posso andare... :(

clizia 01-05-2008 16:17

Quote:

Originariamente inviata da Mau
avere una personalità, o carattere...tutte stronzate...ho visto dei trogloditi i cui interessi nn andavano oltree la partita delladomenica e scoparsi più ragazze possibile, avere tantissime donne...conta l'aspetto fisico e il saperci fare. Punto. Non conta altro

Mi rivolgo a Mau e company: ma per caso avete mai pensato a cambiare giro di amici?? :P :P Forse frequentate solo la gente sbagliata! dai, non sono tutte così le persone, solo interessate agli abiti firmati o all'aspetto! Un briciolo di fiducia nel genere umano e nella sua intelligenza io ancora ce l'ho!!!!

Per cominciare vi consiglierei un buon caffè, da lui, il signor M. P. nella sua casa sul mar atlantico, nel nord della Francia:

http://www.themodernword.com/scriptorium/proust.jpg

Poi, per continuare, un buon tè coi pasticcini con queste tre signorine inglesi, molto pudiche ma anche misteriose e affascinanti: attente a non essere troppo spavaldi, anche loro sono fobiche!!
http://www.bronteitalia.it/images/ragazze.jpg

oppure si potrebbe optare - per i più spigliati - per un ginfizz notturno in uno di quei caffè parigini con questi due affascinanti intellettuali francesi!!
Osservate bene lui: era guercio e strabico, eppure nessuna donna era in grado di resistergli! Eh, il fascino del filosofo non tramonta mai!!

http://gandica.wpblogs.com/uploads/g.../sartre_01.jpg

Serotonino78 01-05-2008 16:46

Quote:

Originariamente inviata da clizia
Quote:

Originariamente inviata da serotonoradrenalino
[è un lavoro che per cui occorre una guida, un professionista esperto, perchè non sempre anche a mente serena siamo in grado di capire dove sbagliamo, ecco perchè io sono convintissimo che la terapia cognitivo comportamentale unita ad esposizione agli eventi ansiogeni sia la migliore soluzione, farla da solo è molto difficile, è sempre meglio affidarsi a uno psicologo

Per curiosità: tui questa terapia (di cui parla anche il libro sull'ansia sociale che sto leggendo ora) l'hai provata? Funziona?

personalmente non mi sono mai fatta aiutare da esperti in materia, però quest'anno mi sono auto-esposta tantissimo alle situazioni ansiogene: quest'anno infatti mi sono buttata sull'insegnamento ( dove sei sempre al centro dell'attenzione), però non so se sono migliorata nel corso dei mesi, nè so se sto realmente migliorando, se migliorerò nel tempo o se devo definitivamente prendere atto di alcuni miei limiti invalicabili oltre i quali non posso andare... :(

l'ho provata l'anno scorso ma non ero per niente motivato, per di più era una psicologa molto brava che mi aveva preso a cuore e ci teneva ad aiutarmi, ora sto in tutti i modi cercando di ricontattarla perchè mi sento pronto, mi sono buttato nella mischia come una sorta di guerriero in epoca medievale armato di sola spada in una lotta al massacro contro i nemici, cioè le fobie, ecco perchè sento il bisogno più che mai adesso di farla, a volte quando sono particolarmente stressato comincio a catastrofizzare gli eventi anche se gli altri mi rassicurano che mi vedono in maniera positiva...io sono sicuro che hai bisogno di un o di tempo per ambientarti a una realtà nuova, e comunque non è dettop che i tuoi alunni ti vedano in maniera negativa, può darsi che la tua figura ai loro occhi sia quella di un'insegnante buona, ed essendo in una fase di vita in cui sono molto impulsivi, quasi selvaggi, istintivamente pensano" ma si, con questa insegnante possiamo fare baldoria, non è una rompic...." col tempo acquisirai maggiore esperienza e saprai come gestire la situazione, comunque questa terapia i cui ti parlo io è di nuova concezione, mirata a risolvere in poco tempo il problema, mentre quella analitica è più dispersiva, meno concreta, analizza le cause per rimuoverle, ma spesso ci vogliono anni e anni e non si arriva mai a una soluzione concreta, la terapia cognitiva prima ti "insegna" a rimuovere i pensieri distorti, poi ti istruisce su come comportarti anche attraverso la modifica del linguaggio del corpo

Jeanne 01-05-2008 22:08

Quote:

Originariamente inviata da NightVision
mi sfugge chi sia l'ultimo personaggio pero'
sartre?

Sartre e Simone de Beauvoir

muttley 02-05-2008 00:08

Quote:

Originariamente inviata da Riglenna
Quote:

Originariamente inviata da vikingo
capisco che le donne vogliano stare con i duri,gli uomini forti,i vincenti,gli estroversi,i carismatici,i simpatici maio non sono fatto cosi,(…)le donne hanno bisogno di protezione,di conforto come possono stare con un ansioso,voglio dire a tutte voi che vi capisco e se non avro mai una ragazza non vi biasimero.

Evitando di fare un discorso generico, dico che nei parametri dell’immaginario comune, il “vincente”, il “carismatico” sono titoli affibbiati probabilmente anche a individui su cui sprecherò un paio di note qui di seguito.

Il mio interesse primario non è un partner che mi protegga (da quali cattivoni? :) ) o che faccia il macho e comandi tutti a bacchetta, bensì un complice di divertimenti (che non si svolgano in prevalenza in luoghi affollati da socialoni!), di piccoli e genuini piaceri (dalle chattate su internet ai giochi e agli scherzetti improvvisati, dalla semplice cenetta in casa propria alle escursioni in montagna o in una città d’arte- volendo fare le cose in grande :lol: )


Perciò mi terrei bene alla larga dai balordi, quelli che, sovente, tendono agli scatti d’ira e alla prevaricazione sui più deboli.

E poi, guardo con sincero raccapriccio agli estroversi imprevedibili e caciaroni, i quali, pur di accentrare attorno a sé i plausi di un pubblico (le cosiddette comitive),
o ostentano volgarità nei gesti e nelle battute,
o premono perché tu li segua dappertutto, senza darti un minimo preavviso (approfittando del fatto che sei senza macchina! :o )
Ad una grande tavolata, tra l’altro, non c’è modo di fare conoscenza autentica, come ben sapete, e i commensali ti giudicano dall’impatto superficiale delle due, tre frasette che a stento pronunci per fingere di essere coinvolto/a nel cazzeggio generale.

Ah, tollero a fatica quegli estroversi che ti fanno una domanda (soliti convenevoli: come stai, che fine avevi fatto, ecc..) e, se anche attendono la tua risposta, la interrompono e partono a ruota libera nel descriverti tutti i più minuti dettagli delle loro giornate e dei loro rapporti sociali.

Quelli dalla parlantina vivace, poi da lì ampliano la “conversazione”, associando a ventaglio i più svariati argomenti, senza prendersi la briga di fermarsi a chiedere cosa ne pensi, che programmi hai, qualcosa che uscendo dalla tua bocca non sia “Aha!” “Mmm…” “Certo..” “Eh…”

Le pause che di rado fanno servono a far loro riprendere fiato! :?

Così diventa estremamente difficile decodificare un loro monologo senza capo né coda (tranne l’aver afferrato pochi, estemporanei concetti) e non osi nemmeno interromperli per:
chiedere delucidazioni in merito ad un argomento
o per dire la tua, parere, riflessione, associazione mentale che sia.
Il risvolto positivo è che non sono obbligata a rispondere sulla mia vita privata (un arido deserto… :oops: ).

Li percepisco già più “umani” quando riferiscono problemi (seri) che affliggono una o più persone a cui tengono.

Questa citazione sintetizza il mio pensiero… 8)

Questa donna meriterebbe di essere condotta all'altare, che ne pensate?

vikingo 02-05-2008 12:15

assolutamente questa e una donna speciale.comunqu secondo me non ce niente di male ad essere timidi,visto che anche i timidi hanno una vita sociale e hanno ragazze.il mio problema e che questa forma di timidezza e introversione e vissuta male perche associata ad insicurezza e scarsa autostima e da tutto cio scaturisce la fobia sociale. :roll: :wink:

clizia 02-05-2008 15:20

Quote:

Originariamente inviata da Jeanne
Quote:

Originariamente inviata da NightVision
mi sfugge chi sia l'ultimo personaggio pero'
sartre?

Sartre e Simone de Beauvoir

Si, sono proprio loro!!!

Risposta un po' OT:

C'è stato un periodo della mia vita, in cui mi sentivo profondamente sola, in cui mi dava conforto il solo leggere la biografia, le memorie degli scrittori. La vita dei grandi scrittori/pensatori mi colpiva perchè spesso costellata da solitudine, segnata da condizioni e vissuti così umanamente complessi e fuori dall'ordinario, da riuscire a sentire più vicinanza nella storia di uomini e donne lontane nel tempo e nello spazio che nelle persone reali, che ogni giorno mi giravano attorno nella più completa indifferenza.
Tra la 4^ e la 5^ superiore scoprii le "memorie di una ragazza per bene" della De beauvoir; questo è un libro dove la scrittrice tratta dei suoi primi 20 anni di vita, in cui viene messa in luce, della sua adolescenza, soprattutto la solitudine, la totale incomprensione che la scrittrice, giovane ragazza, aveva con la famiglia, e quella estraneità che avvertiva rispetto al mondo circostante, così pago di sé, privo di quel dubbio quotidiano che attanagliava al contrario Simone.
Ricordo che la sua solitudine riusciva a farmi compagnia: la trovavo assoluta, universale, così come allora io vivevo la mia, anche se col tempo ho capito che quella di Simone era una solitudine non tanto dettata da un disagio esistenziale “assoluto”, quanto da una sua impossibilità ad integrarsi nel conformismo della società borghese nella quale era cresciuta e di cui rifiutava tutti i codici e le regole comportamentali, perché ormai troppo oltre.
Sartre le spalancherà tutto un nuovo mondo e lei riuscirà a trovare finalmente una sua identità forte all'interno della cerchia dei filosofi francesi, ma più in genere in quella degli intellettuali tout court.

Nella mia solitudine adolescenziale sognavo di trovare nel prossimo “quella cosa” che Simone è riuscita a trovare in Sartre: qualcuno che con il suo sguardo, non mi facesse sentire estranea da me stessa, ma che anzi fosse in grado di restituirmi, coln uno sguardo fatto di comprensione e complicità, la percezione che io stessa aveva di me, e del mio io più nascosto....
ho sempre invidiato questa complicità tra Sartre e Simone, questa unione d'intenti e di visione esistenziale e di sentire emotivo, che ha tenuto unite due persone sino alla morte, nonostante poi i due non si fossero mai pieagati al matrimonio e avessero sperimentato anche un tipo di legame di coppia non proprio così convenzionale ...
Inoltre, le invidio l’essere riuscita a trovare un’identità piena, cosa non da poco per vivere la vita con maggiore equilibrio e stabilità, seppur in costante divenire…

clizia 02-05-2008 15:34

Quote:

Originariamente inviata da Serotonino78

l'ho provata l'anno scorso ma non ero per niente motivato, per di più era una psicologa molto brava che mi aveva preso a cuore e ci teneva ad aiutarmi, ora sto in tutti i modi cercando di ricontattarla perchè mi sento pronto, mi sono buttato nella mischia come una sorta di guerriero in epoca medievale armato di sola spada in una lotta al massacro contro i nemici, cioè le fobie, ecco perchè sento il bisogno più che mai adesso di farla, a volte quando sono particolarmente stressato comincio a catastrofizzare gli eventi anche se gli altri mi rassicurano che mi vedono in maniera positiva...io sono sicuro che hai bisogno di un o di tempo per ambientarti a una realtà nuova, e comunque non è dettop che i tuoi alunni ti vedano in maniera negativa, può darsi che la tua figura ai loro occhi sia quella di un'insegnante buona, ed essendo in una fase di vita in cui sono molto impulsivi, quasi selvaggi, istintivamente pensano" ma si, con questa insegnante possiamo fare baldoria, non è una rompic...." col tempo acquisirai maggiore esperienza e saprai come gestire la situazione, comunque questa terapia i cui ti parlo io è di nuova concezione, mirata a risolvere in poco tempo il problema, mentre quella analitica è più dispersiva, meno concreta, analizza le cause per rimuoverle, ma spesso ci vogliono anni e anni e non si arriva mai a una soluzione concreta, la terapia cognitiva prima ti "insegna" a rimuovere i pensieri distorti, poi ti istruisce su come comportarti anche attraverso la modifica del linguaggio del corpo

Non vorrei scadere in un altro OT (visto che già sono andata fuori tema nella risposta precedente!!) :P
Il discorso sull'insegnamento e sulle dinamiche psicologiche che si instaurano con i ragazzi è una cosa molto complessa da spiegare...è vero, forse gli allievi mi vedono da una parte come quella "buona", però il discorso, se approfondito, si fa molto complicato e pieno di "risvolti oscuri".....ed è lungo!

Riguardo alla terapia cognitivo-comportamentale me ne ha parlato una mia collega spledida con cui ho molto legato e che mi ha aiutato in questo terribile anno di lavoro: Lei fa couselling, e mi ha spesso incoraggiato a intraprendere il tipo di terapia di cui tu parli, perchè reputa l'analisi ormai superata, lunga, faticosa e - a suo parere- poco adatta a me; mi trova già troppo pensierosa ed estremamente riflessiva, quindi andare in analisi, dal suo punto di vista, accentuerebbe questa mia attitudine allo "svisceramento dei problemi" che invece andrebbe smussata e ridimensionata.
Vorrei anche io provare con questa terapia breve; addirittura questa collega vorrebbe spingermi a prendere il diploma che ha preso lei, cioè quello per diventar conseillor, anche se non so se sia una buona idea, dato che per prima cosa dovrei imparare a gestire i miei problemi...

vikingo 02-05-2008 16:51

la terapia cognitivo comportamentale e lunica che potrebbe aiutarci,perche sono i pensieri distorti che vanno modificati e nel mio caso sono tantissimi.poi io cerco di affrontare una situazione ansiogena per volta ma e durissima.ad esempio per ora mi sto concentrando sul camminare per strada quando ce confusione o nelle ore di punta con quella sensazione di stare al centro del mondo o che tutti ti stiano guardando ma lansia non diminuisce.
forse mi rivolgero anch io di nuovo ad uno specialista perche cosi la vita e veramente dura :roll: :roll:

vikingo 04-05-2008 18:29

penso che il fatto di vivere in italia non ci aiuta molto.perche in generale le donne italiane e occidentali sono piu esigenti delle donne orientali.cioe io penso che se per esempio vivessi in giappone non avrei tutti questi problemi con le donne anche perche gli uomini giapponesi fanno cacare e le donne giapponesi che sono bruttine si accontenterebbero.
il maschio italiano mi sembra di aver sentito e passato alla storia come il latin lover per eccelenza e questo non ci agevola.

vikingo 05-05-2008 22:23

stasera da sfigato quale sono mi sto guardando il film su canale 5 con will smith,magari riesco ad imparare qualcosa sulle donne.in alcune scene rivedo la mia immagine in quella di alcuni di questi uomini e capisco che sono veramente un gran coglione :roll: :roll: :!:

paccello 05-05-2008 23:02

Quote:

Originariamente inviata da vikingo
stasera da sfigato quale sono mi sto guardando il film su canale 5 con will smith,magari riesco ad imparare qualcosa sulle donne.in alcune scene rivedo la mia immagine in quella di alcuni di questi uomini e capisco che sono veramente un gran coglione :roll: :roll: :!:

Beh "Hitch" io evito di vederlo anche per questo motivo :wink:

vikingo 08-05-2008 10:08

ho preso una decisione da oggi in poi mi comportero da bastardo con le donne,per la verita l ho gio sta facendo cosi si imparano.mi sono rotto le scatole e l unico modo per avere qualche possibilita con loro.non posso stare sempre fermo a guardare devo fare qualcosa.in amore non ce spazio per i timidi lho capito tardi ma ora lho capito. :roll: :!:

clizia 08-05-2008 15:38

Quote:

Originariamente inviata da vikingo
ho preso una decisione da oggi in poi mi comportero da bastardo con le donne,per la verita l ho gio sta facendo cosi si imparano.mi sono rotto le scatole e l unico modo per avere qualche possibilita con loro.non posso stare sempre fermo a guardare devo fare qualcosa.in amore non ce spazio per i timidi lho capito tardi ma ora lho capito. :roll: :!:

Ma che discorsi sono, scusa!!
Tu insisti nel dire che ci sono delle regole comportamentali per piacere all'altro, ma è un'idea tua alquanto distorta e convenzionale. Non credo proprio che alle donne piaccia essere maltrattate e poi, questi discorsi mi sembrano alquanto riduttivi e ridicoli.
Non è una questione di uomoni e donne, ripeto.
Per i timidi ogni tipo di interazione risulterà più difficile, ma le persone sono così diverse le une dalle altre che stilare a tavolino le regole e le tattiche per conquistare LE donne (come se fossero una categoria unica e monolitica!!) non mi sembra molto proficuo.
Parti da te stesso e da ciò che sei e metti in evidenza le tue qualità, anzichè assumere atteggiamenti appiccicati e mutuati da uno stupido film americano, che propina solo i soliti stereotipi sul macho figo.
Mi sembri troppo sottomesso alle aspettative della società di massa

vikingo 08-05-2008 16:46

il film americano lho guardato per gioco,non sono cosi stupido da credere a queste cose.per il resto nessuno mi puo impedire di fingere con le donne.in passato quando avevo la possibilita di conoscere ragazze ero sempre gentile ed educato alcune volte accentuando questo mio comportamento,dolce non lo sono mai stato perche non fa parte del mio carattere.
io sono stato sempre uno che si comporta tra finzione e realta non ci posso fare niente fa parte del mio carattere.

blunotte_79 08-05-2008 17:39

Quote:

Se cerchi/ate di costruire qualcosa che abbia un minimo di senso, credo che le dinamiche uomo/donna siano un po' più complesse di quello che tu dici.
E poi basta con l'idea che esistano uomini o donne tipo, per cui se non piaci tutto improfumato e muscoloso ad una tizia, allora non piacerai mai a nessun'altra. Magari non piacerai alla coatta che fa lo struscio a via del corso, ma magari piacerai a qualcun'altra che non passa tutti i sabati della sua vita a fare shopping! Non categorizziamo, prego!

Poi, mai sentito parlare di AFFINITA'? ecco, questo è un concetto che spazza via tutti i luoghi comuni sin ora detti.
Il difficile, casomai, è incontrare un individuo che abbia il nostro stesso sentire verso la vita, le stesse tensioni esistenziali, gli stessi ideali, le medesime curiosità e perchè no? Anche il medesimo dolore. Per questo IO penso che sia difficile instaurare un legame, perchè vorrei afferrare tutte queste cose e vederle rispecchiate in un'unica persona.
penso che queste parole dovrebbero entrare a fAR PARTE DEL del dizionario del giovane-o quasi-timido...

siamo vittima di stereotipi che ci siamo autoimposti o dai quali ci siamo fatti convincere che sono quelli gli unici modi di essere per stare bene al mondo...

penso che ci sia anche una spasmodica bramosia di successo personale...
e sono convinto che questa andrebbe al di la del trovare una ragazza affine

blunotte_79 08-05-2008 17:53

ecco per es una ragazza che suona la batteria che ho conosciuto tramite annunci,mi ha chiesto di trovarci ed uscire...

ecco sto soffrendo come un cane perche nn trovo il coraggio...poi so come va...

vikingo 12-05-2008 10:24

la cosa che mi fa piu rabbia e quando mi dicevano tranquillo che un giorno lavrai anche tu la ragazza,e io come un cretino ci credevo.
io mi sono sempre piaciuto per come sono pero di una cosa sono convinto la mia vita se fossi nata donna invece che uomo sarebbe stata piu facile,e solo una mia sensazione.con questo non voglio dire che le donne non soffrano ma da un uomo ci si aspettano qualita che io non ho mai avuto. :roll:

paccello 12-05-2008 16:01

Quote:

Originariamente inviata da tomorrowWillBeOk
azz beato te magari lo chiedessero a me di '' trovarci e uscire ''....

Eh infatti :) Capisco la preoccupazione, perchè ce l'avrei anch'io. Però mi viene in mente che dovrei ricominciare a cercare in alcune community.

muttley 12-05-2008 20:20

Quote:

Originariamente inviata da blunotte_79
ecco per es una ragazza che suona la batteria che ho conosciuto tramite annunci,mi ha chiesto di trovarci ed uscire...

Cose del genere capitano una volta nella vita....metti poi che è pure brava come lei

blunotte_79 12-05-2008 22:17

Quote:

Originariamente inviata da muttley
Quote:

Originariamente inviata da blunotte_79
ecco per es una ragazza che suona la batteria che ho conosciuto tramite annunci,mi ha chiesto di trovarci ed uscire...

Cose del genere capitano una volta nella vita....metti poi che è pure brava come lei

eh si..se e' cosi' ancora peggio!!

cmq vediamo se trovo il coraggio...


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 15:36.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.