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Re: Paura di lavorare
E allora tutti in fabbrica, via.
Tanto ormai la vita vale merda in ogni caso. C'è addirittura chi parla di routine in termini positivi. Allora è vero che non siamo tutti uguali. Qualcuno evidentemente ci nasce, con la voglia di catene. Qualcun'altro no. |
Re: Paura di lavorare
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Non sto consigliando di andare in fabbrica, dico solo che se nn scegli le abilita su cui far girare la tua esistenza non ci sono tante alternative |
Re: Paura di lavorare
L'unica cosa su cui non dovrebbe girare l'esistenza è proprio la routine.
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Io ho iniziato a lavorare a 21 anni, un anno fa.
Ero (e sono ) come te, impacciata. Ma questo deriva dall'ansia e dalle fobie, bisogna poco a poco credere nelle proprie capacità... anche se l'ansia torna sempre, in misura minore. Se dovessi cambiare lavoro l'ansia sarebbe alle stelle, è che ora con questo mi sono un po' abituata. Ma sono ancora un poco imbranata, sommatotutto, credo non me ne libererò mai di questa cosa. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Ho una paura folle e totale di qualsiasi lavoro, dalle mansioni creative a quelle burocratiche, a quelle a contatto col pubblico, a quelle professionali, a quelle tecniche.
Ho paura di qualsiasi cosa: di non essere abbastanza sveglio la mattina, di essere stanco al pomeriggio, di annoiarmi a morte; di non ricordare nulla di ciò che ho studiato, di andare nel pallone, di non saper parlare in inglese; di tutte le infinite questioni burocratiche, contributive e fiscali; del rapporto con il pubblico, i clienti, i colleghi, il datore di lavoro; ho paura di dover usare il telefono e di dover fare commissioni per conto di altri; ho paura di essere deriso e giudicato dai colleghi e soprattutto dalle colleghe; ho paura degli aperitivi e delle cene di lavoro; ho paura di non sapermi vestire nel modo adatto e di risultare triste, depresso, e sciatto. Eppure sono ormai convinto che la mia situazione psicologica potrà avere un miglioramento definitivo solo attraverso un lavoro (oltre che con una relazione sentimentale, altro capitolo su cui stenderei per il momento un velo pietoso). In questo momento sto facendo un percorso molto difficile per recuperare una minima autostima, e ho capito che una voce dentro di me passa tutto il giorno a dirmi che senza lavoro non ho dignità. Quindi voglio lavorare, non appena si sbloccherà una certa situazione, perché andare avanti così mi consumerà dentro. Questo post prendetelo come uno sfogo, mi dispiace per il tono un pò angosciante. |
Re: Paura di lavorare
La routine puoi avercela pure se non lavori.
A me non credo farebbe schifo, o comunque mi piacerebbe sperimentare un po' di regolarità nelle giornate, invece non ho mai avvertito questa sensazione di giornate scandite da orari e momenti fissi, non credo sia questo a metterti le catene. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
se ci riuscissi, proverei.
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Re: Paura di lavorare
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Se hai intenzione di vivere fuori dal sistema sai che richiede molto impegno e sacrificio, non é questione di filosofia, non basta pensarlo per riuscirci. Il territorio libero si restringe ogni giorno. Io scelgo la rutine se mi permette di dedicare il resto del tempo alla creatività. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Non so se sia questione di età per me, non credo. Percepisco le cose in modo identico a varykino e suicida.
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Re: Paura di lavorare
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Io stavo molto meglio fuori, e non ricordo d'essermici impegnato o addirittura sacrificato. Ricordo invece grasse risate. |
Re: Paura di lavorare
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io dicevo che non è il lavoro a crearti una vita fatta di routine. così come non è per forza il lavoro (o la routine) a renderti schiavo. |
Re: Paura di lavorare
crescete un po' ragazzi ....
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Non é questione di crescere, ma di essere meno complessi e più versatili ed inclini ad adattarsi a determinate situazioni/modelli. Almeno ora desidererei non avere determinate consapevolezze ed essere una persona semplice.
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Re: Paura di lavorare
Non tutti i lavori sono routinari.In9anni non ho mai fatto un giorno di lavoro uguale ad un altro, mi piacerebbe provare e vedere se le routine mi giovano.
Da studentessa di superiori almeno avevo le giornate scandite dagli stessi orari lun/sab,e forse ci stavo dentro meglio.Mi sembra. Ho iniziato a schizzare con l'Università,con quegli orari di lezione frammentati, mezze mattine e mezzi pomeriggi liberi, pause didattiche ...mi sembravano cose positive (aleee il sabato a casa, qualche mattina si dorme,settimane a casa,studio quando voglio che nessuno mi interroga),ma mi sa che è stata anche questa mancanza di "contenitore"a farmi sbarellare. La libertà non è fare quello che ti pare quando ti pare.Non per tutti almeno.Io esco di testa, ho bisogno di essere contenuta da qualche parte. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Comunque resta il fatto che, almeno per me, sia più dignitoso e coerente trovare strade alternative, se si è contrari al sistema e alle sue regole (del cazzo). A me di migliorare e migliorarmi nel e per il sistema frega una mazza, di quelli intorno men che meno. Lo/li ridurrei in cenere, se potessi. Finché sarò qui continuerò a fare le cose che mi va di fare, anche chiuso in casa, perché no. Tanto cos'ho da perdere, una vita ipocrita? |
Benone! Anche a me piacerebbe fare il musicista di strada come esperienza, però ultimamente sono molto assorbito dal sistema e mi sembra sempre più una fuga, magari ne parliamo in privato un altro giorno se tu va. Ps uno dei miei amici lo ha fatto in nuova Zelanda, esperienza indimenticabile dice
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Re: Paura di lavorare
da 16:40 -17:40 |
Re: Paura di lavorare
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Ma tutte queste cose che hai o che puoi fare, sono pur sempre il frutto del lavoro non solo dei tuoi genitori, ma di molte altre persone (a cui magari piacerebbe pure a loro starsene a casa a dedicare più tempo a se stessi e ai propri interessi), che a loro volta usufruiscono del risultato del lavoro di altri ancora, e così via. Quindi, vedere il lavoro da questa prospettiva è diverso dal vederlo solo come una prigione che toglie tempo e libertà alle cose che invece ci piacerebbe fare... infatti è il contrario: è proprio grazie al piccolo contributo di ognuno nel lavoro, in tutti i settori, se adesso e anche in futuro potrò continuare a fare o dedicarmi alle cose che mi piacciono nel tempo libero (sia per la presenza materiale di oggetti o servizi, che per la disponibilità economica). Se tutti, scoraggiati dalle difficoltà, si fermassero ad aspettare il lavoro "altrui"?. Puoi facilmente immaginare le conseguenze, visto che di fatto non lavorerebbe più nessuno :D Il lavoro stressa, spaventa, stanca tutti, chi più chi meno, e per vari motivi... ma è necessario e questa riflessione spero ti aiuti ad affrontarlo :) |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Lavorare non è un dovere ma un diritto, di conseguenza nessuno è obbligato a farlo. Certo è che se nessuno lavorasse la società così come la conosciamo, non potrebbe garantirci l'erogazione di beni e servizi di cui, bene o male, tutti quanti usufruiamo.
Per come la vedo io (e so per certo di avere la ragione dalla mia parte :D) il vero problema non è la routine, poiché tutto è scandito da ritmi e orari, anche il nostro organismo possiede un suo bioritmo che se non rispettato inizia a creare scombussolamenti di ogni tipo. Il vero problema è il senso generale di disistima che proviamo, il senso di incapacità nel gestire situazioni e responsabilità e doverne rendere conto a qualcuno. Paura di sbagliare per paura del rimprovero, paura del senso di mortificazione egotica che ne deriverebbe, ulteriore accrescimento della nostra disistima e ansia. Resto dell'idea che il tutto tragga origine da un mancato supporto negli anni formativi più fondamentali della nostra esistenza, quando abbiamo bisogno di sentirci dire ogni cosa, anche che siamo stati bravi a fare questo o quello in un determinato modo e non solo quando abbiamo sbagliato. Siccome non tutti hanno avuti dei caregivers capaci e consapevoli del loro ruolo, alcuni di noi sono cresciuti pensando di non valere nulla e di conseguenza interpretano qualsiasi critica come una coltellata. Non resta che ribadire i rimedi per coloro che non vogliono cambiare o lavorare su se stessi al fine di accettare l'inaccettabile: o si apre un'attività in proprio (per chi ha il capitale di base per poterlo fare) o si sceglie la via dell'eremitaggio/contemplazione/ritiro spirituale/comune autogestita. Quest'ultima soluzione conserva per me un certo fascino. |
Re: Paura di lavorare
Forse l'unica cosa che mi piacerebbe davvero sarebbe aprire una fumetteria, ma già qualcuno ci ha provato dalle mie parti e dopo poco tempo ha chiuso, sicuramente per via dell'ignoranza che c'è al sud riguardo questo argomento.
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
io tra un mesetto compio 24 anni e il massimo che ho fatto è stato animatrice alla parrocchia, babysitter e qualche ripetizione; l'estate scorsa avrei voluto cercare qualcosa ma ben due parenti si sono ammalati e avevano avuto bisogno di assistenza... da allora ho capito che potrei sopportare tutto ma non assistenza agli anziani..
mi hanno imposto di uscire, credo che farò volontariato in qualche associazione animalista ma non mi decido a chiamarla.... Quote:
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Re: Paura di lavorare
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Appena avrò 200-300 euro (cioè mai) penso mi cimenterò nella compravendita di vinili rari di elettronica ballabile. La techno e house cui sono tanto appassionato sono abbastanza di nicchia e spesso only vinyl (cioè non viene rilasciata in digitale), rilasciate da etichette discografiche indipendenti che stampano solo 100-200 copie del vinile, che quindi una volta finite salgono di prezzo nel mercato dell'usato dato anche che spesso e volentieri non vengono ristampate. Per dire, se sai come muoverti compri un vinile a 10€ e dopo qualche mese lo rivendi a 40€, ma anche a 60€, c'è un vinile di Traumprinz uscito nel 2012 e mai ristampato che su Discogs viene proposto a 100€. |
Lavoro da quando ho 18 anni,perché la prospettiva di emanciparmi dai miei genitori era l'unica possibile.
Per ANNI ho sofferto l'adesione al sistema, ma in realtà odiavo di più la visione di me stessa inefficace nello svolgimento della mia mansione. Pensavo che mi facesse schifo lavorare perché non avevo studiato e mi ero infilata nel primo percorso professionale che avevo trovato. Tra l'altro,nelle vendite. Dove funzioni se ci credi (convincere poco convinti non funziona granché). Poi un giorno parlo con la mia amica che si è laureata a Londra, master a Pechino e che ora lavora per il Governo Inglese. E si lamentava come me. Tale e quale. E che lucidamente ammette che qualsiasi lavoro facesse, le farebbe cagare. Perché il malessere è in lei, e se lo porta dietro qualunque cosa faccia. Allora mi è venuto in mente "il cane attaccato al carro" della metafora stoica. Ho imparato a muovermi in armonia col carro (che non è certo diventato splendido/profumato/gratificante per magia) e ho imparato a trovarci perfino qualcosa di gradevole. A vendere,dico. Ascoltare quello che ti sta davanti, ridere alle battute alle quali le mie orecchie erano sorde per troppo rimuginio,scoprire che so farlo bene,che mi fa girare una regione che è uno spettacolo. Mi ci pago il mutuo, le bollette, in proporzioni variabili serate,teatro,vestiti,vacanze,le sigarette. Potrebbe essere meglio,chiaro. Ma, mi sembra,soprattutto peggio. Sicuramente stavo peggio quando pensavo che lavorare fosse una merda,punto. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Se non si lavora si muore di fame ma anche fare un lavoro che non piace fa venire voglia di morire.
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Re: Paura di lavorare
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Esiste un modo per non dover affrontare la società e il lavoro... ma per avere lo stesso una vita dignitosa?? Io non credo... perchè anche ammesso che uno prenda i voti, ma è un lavoro anche quello.. e ancora più sociale forse di un lavoro normale (se penso agli animatori, ai gruppi, agli scout, ai campi scuola, allo stare continuamente tra bambini e ragazzini.... mi prende un attacco di nausea e un attacco di panico derealizzante)... |
Re: Paura di lavorare
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sull'apertura di uan attività in proprio invece condivido , con una postilla non si creda che sia tutta rose e fiori intendo dopo aver selezionato un business vincente e avere i mezzi economici per aprirlo , non pensate affatto di essere liberi di fare quello che ci pare perchè siamo i padroni ... non è vero niente siamo schiavi più degli impiegati , il commerciante non ha orari lavora anche di domenica , le ferie se le paga di tasca propria e i suoi padroni sono i clienti ... pensateci prima di lanciarvi senza paracadute |
Re: Paura di lavorare
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