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-   -   Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione? (https://fobiasociale.com/per-chi-non-lavora-ne-studia-i-vostri-genitori-come-vivono-questa-situazione-47580/)

Ansiaboy 21-02-2015 16:30

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da DeadMan87 (Messaggio 1459550)
L'Italia è messa male ma questa percentuale è demenziale e scollata dalla realtà.

scollata ? ma dove vivi ?

Quote:

Se si intende raccomandazione anche nel senso di segnalazione mi sembra realistico. :pensando:
si esatto, per raccomandazione intendo anche segnalazione

Ansiaboy 21-02-2015 16:34

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da DeadMan87 (Messaggio 1459559)
La segnalazione è una pratica legittima e in uso in tutto il mondo, e non ha niente a che vedere con la raccomandazione che è qualcosa proprio di scorretto.

come no, io li includo assieme

troppo comodo perche magari si è stati "segnalati" legittimare una pratica e criticarne un'altra

da demenziali proprio

DeadMan87 21-02-2015 16:49

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1459578)
come no, per me son la stessa cosa.

troppo comodo perche magari si è stati "segnalati" legittimare una pratica e criticarne un'altra

da demenziali proprio

Segnalare una persona significa fare questa cosa:

Tizio A conosce Tizio B e Tizio C.

A cerca lavoro, B è il classico che ha mille amicizie e C ha un azienda.

C non sta cercando attivamente personale, ma (come quasi tutte le aziende dalle medio-grandi a salire) ha in realtà posizioni libere in organico, che non occupa (non chiedetemi perché ma è così ed è diffusa come pratica).

B conosce A, sa che è una persona che si fa il culo ma è sfigata e non trova uno straccio di lavoro.

B segnala a C la persona dicendogli "ehi guarda che io conosco C ed è un grande elemento, magari fagli un colloquio e vedi se ti garba".

C sente A E SENZA ALCUN OBBLIGO NE IMPOSIZIONE decide se considerare questa persona.

Variante leggermente più privilegiata:

B fornisce ad A una casella mail di C a cui far pervenire un CV scavalcando le risorse umane (altrimenti conosciute come "la fossa dei dannati"), è comunque B senza alcuna imposizione a valutare il profilo di A che ha il solo vantaggio di evitare assurde e inutili pre-selezioni.

Questo è quello che intendo io per "segnalare".

Qualsiasi altra interpretazione date alla cosa, è comunque raccomandazione. Una persona che venga scelta a prescindere è raccomandata, una persona che ottiene un colloquio velocemente è segnalata.

Il primo viene assunto senza un processo di selezione, il secondo è come se presentasse delle referenze in sostanza.

Parentesi, CHIUNQUE lasci un lavoro per un altro in buoni rapporti con il datore precedente, è automaticamente segnalato perché ha delle referenze.

Ansiaboy 21-02-2015 17:06

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da DeadMan87 (Messaggio 1459585)
Segnalare una persona significa fare questa cosa:

Tizio A conosce Tizio B e Tizio C.

A cerca lavoro, B è il classico che ha mille amicizie e C ha un azienda.

C non sta cercando attivamente personale, ma (come quasi tutte le aziende dalle medio-grandi a salire) ha in realtà posizioni libere in organico, che non occupa (non chiedetemi perché ma è così ed è diffusa come pratica).

B conosce A, sa che è una persona che si fa il culo ma è sfigata e non trova uno straccio di lavoro.

B segnala a C la persona dicendogli "ehi guarda che io conosco C ed è un grande elemento, magari fagli un colloquio e vedi se ti garba".

C sente A E SENZA ALCUN OBBLIGO NE IMPOSIZIONE decide se considerare questa persona.

Variante leggermente più privilegiata:

B fornisce ad A una casella mail di C a cui far pervenire un CV scavalcando le risorse umane (altrimenti conosciute come "la fossa dei dannati"), è comunque B senza alcuna imposizione a valutare il profilo di A che ha il solo vantaggio di evitare assurde e inutili pre-selezioni.

Questo è quello che intendo io per "segnalare".

Qualsiasi altra interpretazione date alla cosa, è comunque raccomandazione. Una persona che venga scelta a prescindere è raccomandata, una persona che ottiene un colloquio velocemente è segnalata.

Il primo viene assunto senza un processo di selezione, il secondo è come se presentasse delle referenze in sostanza.

Parentesi, CHIUNQUE lasci un lavoro per un altro in buoni rapporti con il datore precedente, è automaticamente segnalato perché ha delle referenze.


guarda che in giro la situazione è mooolto più variegiata, ergo allora son praticamente quasi tutti racconandati

molti lavori non richiedono chissà che qualifica e son cose si imparano in fretta.. in tal caso una piccola segnalazione può far la differenza sopratutto se la segnalazione te la fa un amico/parente.. (ecco come sta la gran maggioranza delle persone)
per questo trovo sciocco e inutile fare un distinguo tra raccomandati e segnalati.. sempre li siamo.... moltissimi che trovono un posto i colloqui manco ne fanno.. (per via delle raccomandazioni/segnalazioni)

DeadMan87 21-02-2015 17:26

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Una raccomandazione è una raccomandazione. Una segnalazione è una segnalazione. Sono due parole diverse che indicano due concetti differenti.

Che poi una segnalazione possa divenire una raccomandazione è un altro discorso, ma in quel caso l'intero processo subisce un cambio di definizione. E in questo senso io comunque ribadisco che di raccomandati non ne conosco poi molti.

Quella della raccomandazione è una piaga in diverse zone del paese, che non specificherò per evitare solite sterili discussioni di appartenenza geografica. Ma è diventato anche un alibi facile facile.

Dei miei conoscenti stretti di raccomandato non c'è nessuno, io stesso raccomandazioni mai avute.

Del mio variegato parentame, ho in mente solo una persona che è stata raccomandata.

Conosco un'amica che è stata segnalata, nel senso che lei non stava cercando attivamente lavoro perché si era fatta 3 anni di negozio orario 10-20, 6 giorni su sette lavorando tutti i weekend e a una certa si è licenziata perché non ne poteva più. Una persona conoscente l'ha convinta a farsi dare un CV e le ha procurato un colloquio (che ha comunque dovuto sostenere e passare, e dopo ulteriori anni di gavetta in showroom di quest'altra azienda è stata assunta tra i direttori "junior").

Nella mia azienda, conosco due raccomandati certificati DOC 100%. Ho il sospetto su un terzo.

Sicuramente la mia visione è limitata, ma non mi pare una situazione così allucinante. Sicuramente il familismo e il clientelismo sono un problema a livello nazionale, ma ce l'abbiamo radicato nella nostra cultura del caxxo purtroppo.

Ma la cosa del "tutti quelli che lavorano sono raccomandati" la reputo innanzitutto un offesa personale, io mi sono fatto il culo ogni volta che ho trovato un lavoro, e viste le difficoltà a relazionarmi con estranei ho faticato il doppio del normale a passare qualsiasi selezione senza sembrare un deficiente.

Ansiaboy 21-02-2015 17:47

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
vedi ? l'hai trovata un'offesa personale, ecco perche parli cosi.

io conosco allora tutti raccomandati allora
o forse le segnalazioni che tanto giustifichi le minimizzi quando possono e sopratutto FANNO la differenza anche ai colloqui di lavoro

banalizzare la segnalazione quando di fatto fanno una differenza ENORME sopratutto a chi non ha NESSUNA conoscenza che lo possa aiutar

penso che sia mancanza di empatia e ottusità banalizzare tantissimo la segnalazione/raccomandazione quando gente non trova nulla perche non ha le giuste botte di fortuna e non conosce le giuste persone e vede milioni di parenti/conoscenti qualcosa fanno perche "han il padre, madre, zio, zia,suocero, suocera, la sorella, il fratello, amico di famiglia, maestro della palestra" etc. etc.

che per la cronoca io non condanno segnalazione/raccomandazione, condanno chi fa dei sterilissimi distingui e minimizza la segbalazione alla faccia di chi non ha tot fortune

p.s il lavoro che hai attualmente come l'hai trovato ?

Onizuka 21-02-2015 17:48

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da enemyofthesun (Messaggio 1459567)
In senso lavorativo, dici?
Non riesco ad uscire di casa serenamente. E anche riuscissi a uscire, non riesco ad affrontare le persone serenamente.
Dovrei riuscire a fare un lavoro da casa. Ma senza un titolo di studio adatto, e con il fatto che non c'è lavoro, tantomeno da casa, e non ho esperienze...fai tu, quali speranze di lavorare potrei avere.
Qualcuno riesce a lavorare da casa, forse? perchè quegli annunci che si trovano in giro per il web sanno molto di truffe e sciocchezze.
Mettiamoci pure che ho giornate particolarmente storte in cui non mi va di fare assolutamente nulla, mi pesa tutto. Il lavoro mi sembra un vincolo tremendo, un vero e proprio cappio al collo.

E' la stessa cosa che provo io. Già la scuola mi pesa in una maniera assurda e nonostante siano solo cinque ore finisco per assentarmi spesso, di conseguenza mi sembra impensabile riuscire a fare qualcosa per otto ore al giorno se non di più, e per giunta per tutta la vita... se ci aggiungiamo poi il fatto che sono imbranato, combino disastri e sono lento nel fare tutto, le cose peggiorano ulteriormente. Il fatto della pensione non lo sapevo, chissà come funziona...

DeadMan87 21-02-2015 18:23

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1459613)
vedi ? l'hai trovata un'offesa personale, ecco perche parli cosi.

io conosco allora tutti raccomandati allora
o forse le segnalazioni che tanto giustifichi le minimizzi quando possono e sopratutto FANNO la differenza anche ai colloqui di lavoro

banalizzare la segnalazione quando di fatto fanno una differenza ENORME sopratutto a chi non ha NESSUNA conoscenza che lo possa aiutar

penso che sia mancanza di empatia e ottusità banalizzare tantissimo la segnalazione/raccomandazione quando gente non trova nulla perche non ha le giuste botte di fortuna e non conosce le giuste persone e vede milioni di parenti/conoscenti qualcosa fanno perche "han il padre, madre, zio, zia,suocero, suocera, la sorella, il fratello, amico di famiglia, maestro della palestra" etc. etc.

che per la cronoca io non condanno segnalazione/raccomandazione, condanno chi fa dei sterilissimi distingui e minimizza la segbalazione alla faccia di chi non ha tot fortune

p.s il lavoro che hai attualmente come l'hai trovato ?

Io condanno il qualunquismo in ogni sua espressione e incarnazione.

Ansiaboy 21-02-2015 18:29

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da DeadMan87 (Messaggio 1459628)
Io condanno il qualunquismo in ogni sua espressione e incarnazione.

io ho parlato semplicemente di dati di fatto ovvero realismo

NemoSum 21-02-2015 18:32

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Scusate se mi intrometto nella discussione leggermente off-topic, ma vorrei solo cercare di chiarire, per quel che posso.

http://www.treccani.it/vocabolario/raccomandare/
punto 4

Se è una terza persona a segnalare il nostro nome ad un'altra che possa aiutarci nell'essere assunti, significa raccomandare per segnalazione, forse una forma lieve, ma sempre raccomandazione è.

La referenza è importantissima, ma viene interpellata dopo, dal datore di lavoro che si è contattato di propria persona. Così funziona nei paesi anglosassoni. Qui non sarà mai così, proporzionalmente parlando, e non dico che un sistema sia migliore dell'altro in qualsiasi caso, tipo per lavorare in un chiosco di gelati, sono due modalità distinte quanto lo sono i due popoli presi ad esempio. Basta guardare gli annunci di lavoro pubblicati sul sito del governo britannico e quelli di quello Italiano, dov'è? non esiste! per farsi un'idea.

Qui da noi le raccomandazioni non vanno bene perchè creano spesso molti danni, anche e soprattutto a terzi.

dotrue 21-02-2015 19:29

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da enemyofthesun (Messaggio 1459557)
Dopo anni di assillo, ultimamente (considerando che ho 33 anni ormai) si sono fatti una ragione.
Stamattina mia madre diceva che forse, quando loro non ci saranno più, dovrebbe arrivarmi una piccola parte della loro pensione. Speriamo sia vero, perchè le mie possibilità di farmi un reddito per conto mio tendono a zero.

Non vedo perchè dovrebbe arrivarti una parte della loro pensione...che diagnosi hai?

DeadMan87 21-02-2015 20:27

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1459631)
io ho parlato semplicemente di dati di fatto ovvero realismo

Sparare percentuali a caso non è realismo. Ma non fa niente, ognuno ha la sua percezione della realtà, le nostre sono divergenti e inconciliabili.

Quote:

Originariamente inviata da NemoSum (Messaggio 1459632)
...

Riconosco la differenza e non è certo trascurabile.

Errore mio, mettiamola così:

La raccomandazione per segnalazione la reputo non dannosa e tollerabile, ma è una mia opinione.

PCI1986 21-02-2015 21:06

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da enemyofthesun (Messaggio 1459567)
In senso lavorativo, dici?
Non riesco ad uscire di casa serenamente. E anche riuscissi a uscire, non riesco ad affrontare le persone serenamente.
Dovrei riuscire a fare un lavoro da casa. Ma senza un titolo di studio adatto, e con il fatto che non c'è lavoro, tantomeno da casa, e non ho esperienze...fai tu, quali speranze di lavorare potrei avere.
Qualcuno riesce a lavorare da casa, forse? perchè quegli annunci che si trovano in giro per il web sanno molto di truffe e sciocchezze.
Mettiamoci pure che ho giornate particolarmente storte in cui non mi va di fare assolutamente nulla, mi pesa tutto. Il lavoro mi sembra un vincolo tremendo, un vero e proprio cappio al collo.

Il leopardismo trionfa. E mi ripeto: pensate che davvero il resto delle persone nn si rompe ad andare tutti i santi gg a lavorare?
E poi: siamo nella globalizzazione...il mondo non finisce solo nella nostra nazione...se avete orizzonti più ampi, le possibilità ci sono

dotrue 21-02-2015 23:01

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da PCI1986 (Messaggio 1459716)
Il leopardismo trionfa. E mi ripeto: pensate che davvero il resto delle persone nn si rompe ad andare tutti i santi gg a lavorare?

Penso che qui si parli di un qualcosa di diverso dalla non voglia di lavorare. Il resto delle persone magari non vorrebbe andare a lavoro per andare al bar o in viaggio o stare con la morosa...qua c'è gente che fa fatica ad andare in giro, chi ad entrare in negozio, chi non sa se domani mattina si sveglierà con i peggiori sintomi dell'umor nero, chi tutte queste cose insieme...

Onizuka 22-02-2015 01:16

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1459786)
Penso che qui si parli di un qualcosa di diverso dalla non voglia di lavorare. Il resto delle persone magari non vorrebbe andare a lavoro per andare al bar o in viaggio o stare con la morosa...qua c'è gente che fa fatica ad andare in giro, chi ad entrare in negozio, chi non sa se domani mattina si sveglierà con i peggiori sintomi dell'umor nero, chi tutte queste cose insieme...

Infatti, PCI1986 non ha ben capito... fosse solo pigrizia sarebbe già qualcosa

Ansiaboy 22-02-2015 02:30

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da DeadMan87 (Messaggio 1459691)
Sparare percentuali a caso non è realismo. Ma non fa niente, ognuno ha la sua percezione della realtà, le nostre sono divergenti e inconciliabili.



Riconosco la differenza e non è certo trascurabile.

Errore mio, mettiamola così:

La raccomandazione per segnalazione la reputo non dannosa e tollerabile, ma è una mia opinione.

quello che spara cose a caso sei tu, a quanto pare.

nessuno qua ha parlato di cosa o no è tollerabile o meno ma solo di come si ottiene lavoro più facimente

la tua è stata solo una polemica sterile ed inutile

Leucina 22-02-2015 03:20

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da PCI1986 (Messaggio 1459716)
Il leopardismo trionfa. E mi ripeto: pensate che davvero il resto delle persone nn si rompe ad andare tutti i santi gg a lavorare?

Forse che il resto delle persone, te compreso, ha la fortuna di non averli certi problemi e fa fatica anche a comprenderli.

~~~ 22-02-2015 08:56

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1459614)
E' la stessa cosa che provo io. Già la scuola mi pesa in una maniera assurda e nonostante siano solo cinque ore finisco per assentarmi spesso, di conseguenza mi sembra impensabile riuscire a fare qualcosa per otto ore al giorno se non di più, e per giunta per tutta la vita... se ci aggiungiamo poi il fatto che sono imbranato, combino disastri e sono lento nel fare tutto, le cose peggiorano ulteriormente.

mi sento abbastanza come te :interrogativo:

e siccome la scuola la ho finita e dal 2011/2012 non studio non lavoro mi sento pure abbastanza inculata :pensando:

PCI1986 22-02-2015 10:45

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1459786)
Penso che qui si parli di un qualcosa di diverso dalla non voglia di lavorare. Il resto delle persone magari non vorrebbe andare a lavoro per andare al bar o in viaggio o stare con la morosa...qua c'è gente che fa fatica ad andare in giro, chi ad entrare in negozio, chi non sa se domani mattina si sveglierà con i peggiori sintomi dell'umor nero, chi tutte queste cose insieme...

È chiarissimo, ma non pensare che io questi sintomi non li abbia mai provati nella vita mia e non li provi ancora in molte occasioni...
Quello che mi colpisce, leggendo voi, è l'ineluttabile dei vostri discorsi...il fatto che niente cambia e nulla può cambiare...e ciò mi ricorda dei ragionamenti che io facevo anni fa...
Poi, vari eventi, mi hanno fatto capire che anche i periodi più bui prima o poi finiscono è che c'è sempre la luce in fondo al tunnel. E questa è una certezza. E non è cosa da poco.

Sulla "voglia di lavorare" intendevo il fatto che andare a lavorare in un ambiente che odi o non ti piace...con gente che nn puoi vedere...è una cosa molto diffusa purtroppo. Non credere che tutti si vedano simpatici tra loro, ecc. Semplicemente ci si sopporta...sempre nei limiti del rispetto reciproco....
E soprattutto, si impara a farsi scivolare molte cose addosso...

Tenendo presente anche...che non sta scritto a nessuna parte che bisogna fare lo stesso lavoro per 40 e passa anni

~~~ 22-02-2015 11:04

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
E cosa era la luce?

dotrue 22-02-2015 11:09

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da PCI1986 (Messaggio 1459965)
È chiarissimo, ma non pensare che io questi sintomi non li abbia mai provati nella vita mia e non li provi ancora in molte occasioni...
Quello che mi colpisce, leggendo voi, è l'ineluttabile dei vostri discorsi...il fatto che niente cambia e nulla può cambiare...e ciò mi ricorda dei ragionamenti che io facevo anni fa...
Poi, vari eventi, mi hanno fatto capire che anche i periodi più bui prima o poi finiscono è che c'è sempre la luce in fondo al tunnel. E questa è una certezza. E non è cosa da poco.

Una certezza? per te forse, o per molti di "noi" che hanno potuto migliorare nel tempo i loro problemi. Ma ci sono anche quelli che come me, dopo anni di farmaci, psicoterapie e decine di migliaia di soldi spesi, vede i propri sintomi sempre lì presenti e in qualche caso addirittura peggiorare. Quindi il cambiamento a volte va pure in peggio o nn c'è. E di persone così qui dentro mi sembra di aver capito che ce ne sono parecchie...

Quote:

Originariamente inviata da PCI1986 (Messaggio 1459965)
Sulla "voglia di lavorare" intendevo il fatto che andare a lavorare in un ambiente che odi o non ti piace...con gente che nn puoi vedere...è una cosa molto diffusa purtroppo. Non credere che tutti si vedano simpatici tra loro, ecc. Semplicemente ci si sopporta...sempre nei limiti del rispetto reciproco....
E soprattutto, si impara a farsi scivolare molte cose addosso...

Più che molto comune direi che nella maggior parte dei casi è così..ma non ho capito, qui non mi sembra si parlasse di lavoro in riferimento ai rapporti che si creano all'interno

dotrue 22-02-2015 11:10

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1459970)
E cosa era la luce?

Il tunnel che vedi mentre ti sta ammazzando...:mrgreen:

DeadMan87 22-02-2015 11:19

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1459902)
quello che spara cose a caso sei tu, a quanto pare.

nessuno qua ha parlato di cosa o no è tollerabile o meno ma solo di come si ottiene lavoro più facimente

la tua è stata solo una polemica sterile ed inutile

Se vuoi continuare a piangerti miseria addosso immaginando di vivere in un mondo avverso a te fai pure.

PS: qua sul forum si parla spesso di "cambiare atteggiamento per riuscire a legare con gli altri". Mai pensato di fare lo stesso con il discorso "lavoro" e togliersi le vesti di vittima vessata e condannata all'inoccupazione?

Così tanto per dire.

PCI1986 22-02-2015 11:34

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da DeadMan87 (Messaggio 1459982)
Se vuoi continuare a piangerti miseria addosso immaginando di vivere in un mondo avverso a te fai pure.

PS: qua sul forum si parla spesso di "cambiare atteggiamento per riuscire a legare con gli altri". Mai pensato di fare lo stesso con il discorso "lavoro" e togliersi le vesti di vittima vessata e condannata all'inoccupazione?

Così tanto per dire.

Quotone.
Qui ci si sfascia la testa, prima di rompersela.

Ansiaboy 22-02-2015 11:42

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da DeadMan87 (Messaggio 1459982)
Se vuoi continuare a piangerti miseria addosso immaginando di vivere in un mondo avverso a te fai pure.

PS: qua sul forum si parla spesso di "cambiare atteggiamento per riuscire a legare con gli altri". Mai pensato di fare lo stesso con il discorso "lavoro" e togliersi le vesti di vittima vessata e condannata all'inoccupazione?

Così tanto per dire.

ancora a sparare cose a caso che non dicono NULLA di concreto e che peccano pure di presunzione

ma se ti dico che praticamente TUTTI i miei conoscenti e "per sentito dire" han trovato lavoro come ti dico io ? praticamemte conosco solo questa realtà salvo eccezioni.
e ovunque non trovo realtà diverse dalla mia....
pure tu mi confermi che "la segnalazione è una cosa legittima praticata ovunque e con gran diffusione" quindi che cavolo ribatti a fare inutilmente ? solo a sprecar aria fai.... non ho capito nemmeno che vuoi.. mi dai pure ragione

ora, una persona intelligente capirebbe che i dati di fatto sono una cosa, non se la prenderebbe sul personale per un fenomeno esterno ma esistente e se davvero cosi esterno.. ma ahimé.....

ora quello che dico NON significa che faccio solo la vittima e non cerco nemmeno, solo un'idiota penserebbe ciò.



non hai detto come hai trovato lavoro....

e sempre qua si va a finire.. diversa gente rimane sul vago prima magari dicendo frasi "ohoh io ho sempre lavorato" e poi quando le si pongono le domande giuste sbuca fuori "era l'ufficio di mio suocero", è un classico

fortuna che ci son anche gente per bene che ti dice di cose CONCRETE senza stupidissimi e inutilissimi giri di parole per dire tutto o nulla

PCI1986 22-02-2015 11:46

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1459973)
Una certezza? per te forse, o per molti di "noi" che hanno potuto migliorare nel tempo i loro problemi. Ma ci sono anche quelli che come me, dopo anni di farmaci, psicoterapie e decine di migliaia di soldi spesi, vede i propri sintomi sempre lì presenti e in qualche caso addirittura peggiorare. Quindi il cambiamento a volte va pure in peggio o nn c'è. E di persone così qui dentro mi sembra di aver capito che ce ne sono parecchie...

Io vi posso dire che non mi riuscivo ad adattare in nessun ambiente sociale. Poi finita la scuola, che sn stati anni di tortura, sono andato all'uno come fuori sede...e li mi sono sentito libero. La mia vita è migliorata tantissimo, il senso di inadeguatezza...e di disadattamento scomparsi d'un tratto

~~~ 22-02-2015 11:47

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Che poi al di là del lavoro che non si trova, pure trovandolo non è che. . . :pensando:


I cazzi amari sono strutturati a matrioska, ovvero: il lavoro nse trova, mannagge sande-----> er curriculum mio è nammerda, mannagge troie-----> mazza ar colloquio ho fatto scacà, damose na grattata-----> urca manno assunto e mo chi se arza-----> minghie so na pippa-----> ner lavoro sto a migliorà ma er capo e i colleghi nme danno tregua li mortacci de loro e via così.

Ma per evitare fraintendimenti... Non intendo dire che ci si debba arrendere di fronte all'impossibilità o alle difficoltà che POTREBBERO CAPITARE MA CHE NE SAI ETC., il problema non è che AH MAGARI TI TROVI BENE A LAVORO L'AMBIENTE È CARINO oppure AH COSA CREDI IL LAVORO FA SCHIFO A TUTTI EPPURE NOI SE ARZA ER CULO NO COMM'A'TTE!, più che altro è che se non si riesce nemanco a uscire di casa e/o a incontrare le persone a cui si vuol bene e se una critica o un commento o una lieve stortura ti arriva come una mazzata è una cosa che devi mettere in conto, e appunto volevo fornire un ventaglio di situazioni plausibili e problematiche, perché purtroppo se non si ha la forza di sostenersi e soprattutto se sotto sotto (nell'inkonkio!) si crede di non meritarsi nulla di buono e al contrario di meritarsi (ad esempio) di essere rimproverati e trattati di merda dal datore di lavoro forse non si va tanto lontano.

Perché devo buttarmi se non ho la forza necessaria?

Sarà pure vero che siamo tutti deboli come diceva prima un utente ma qualcuno è più debole di altri o ha la debolezza ripartita in aree diverse o semplicemente non ha nemanco la forza basilare di reggersi.

Evidentemente se qualcuno si fa il culo è perché può farlo, ne ha la potenza, la forza, le energie. No?

Comunque non si tratta di piangersi addosso, si tratta di prendere atto dei propri limiti e considerarli, e da lì cercare di muoversi.
Muoversi ignorando i propri limiti è un azzardo.

Il problema è che non ho ancora capito come o perché muovermi, ad esempio, e vabbe'.

Ansiaboy 22-02-2015 11:51

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da PCI1986 (Messaggio 1459994)
Quotone.
Qui ci si sfascia la testa, prima di rompersela.

certa gente non arriva a comprendere che se uno dice tot cose forse è perche non vede altre realtà salvo eccezzioni ed inoltre pensa pure che lamentarsi significa non fare nulla.. boh
d'altronde hai solo detto parole vaghissime, nulla di concreto.
insomma è digitare parole a caso sulla tastiera

Ansiaboy 22-02-2015 11:54

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da PCI1986 (Messaggio 1460001)
Io vi posso dire che non mi riuscivo ad adattare in nessun ambiente sociale. Poi finita la scuola, che sn stati anni di tortura, sono andato all'uno come fuori sede...e li mi sono sentito libero. La mia vita è migliorata tantissimo, il senso di inadeguatezza...e di disadattamento scomparsi d'un tratto

esempi concreti ?

capirai pure tu che col giro di parole si può dire tutto o niente....

poi boh, a quanto pare è stato il tuo allontanamento familiare a farti "liberare" quindi per chi continua ad abitare coi genitori che deve far ?

poi curiosità.. chi ti manteneva affitto e tasse universitarie e se lo facevi da solo come hai fatto a trovar lavoro..

dotrue 22-02-2015 12:30

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
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Originariamente inviata da PCI1986 (Messaggio 1460001)
Io vi posso dire che non mi riuscivo ad adattare in nessun ambiente sociale. Poi finita la scuola, che sn stati anni di tortura, sono andato all'uno come fuori sede...e li mi sono sentito libero. La mia vita è migliorata tantissimo, il senso di inadeguatezza...e di disadattamento scomparsi d'un tratto

Allora tu mi dici che hai risolto la maggior parte dei tuoi problemi circa attorno ai 20 anni...come spesso succede una volta usciti dalla vita adolescenziale e migliorata la propria autostima grazie all'entrata nella vita adulta. Io non ti conosco ma detto così potrei pensare solo ad un momento delicato della fase di crescita più che ad una patologia cronica che tanto cronica non era visto che è bastato un semplice cambiamento di vita per migliorare. Detto questo non puoi utilizzare la tua esperienza per dire: si può fare...per molti non ci sono riusciti neppure i migliori specialisti e valanghe di farmaci. Anche a me è bastato allontanarmi dalla fabbrica e prendermi la laurea per "sentirmi qualcuno" per migliorare la situazione, ma è durato poco tempo. Evidentemente certe esperienze positive riescono solo a nascondere la natura di cui siamo fatti, che prima o poi ritorna

dotrue 22-02-2015 12:35

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
scusa ansiaboy, quanti anni hai detto che hai?

Ansiaboy 22-02-2015 12:36

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
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Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1460035)
scusa ansiaboy, quanti anni hai detto che hai?

19. perche ?

dotrue 22-02-2015 12:38

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
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Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1460037)
19. perche ?

perchè sei giovanissimo anche tu per darti per spacciato...hai voglia!

Ansiaboy 22-02-2015 12:44

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1460039)
perchè sei giovanissimo anche tu per darti per spacciato...hai voglia!

ma non è che mi davo per spacciato.. più che altro constatavo la realtà dei fatti :sisi:

Garrus_92 22-02-2015 12:46

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Per un altro po' sarò ancora studente universitario, quindi credo che lo scoprirò a breve...

dotrue 22-02-2015 12:55

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1460045)
ma non è che mi davo per spacciato.. più che altro constatavo la realtà dei fatti :sisi:

Si ma vedrai che se ci metti un pò d'impegno (odio quando mi dicono così, quindi lo ribalto a te :D) puoi nel tempo migliorare tu e di conseguenza la situazione o, pechè no, migliorare la situazione e quindi te stesso. O sperare almeno...:mrgreen:

PCI1986 22-02-2015 13:47

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
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Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1460034)
Allora tu mi dici che hai risolto la maggior parte dei tuoi problemi circa attorno ai 20 anni...come spesso succede una volta usciti dalla vita adolescenziale e migliorata la propria autostima grazie all'entrata nella vita adulta. Io non ti conosco ma detto così potrei pensare solo ad un momento delicato della fase di crescita più che ad una patologia cronica che tanto cronica non era visto che è bastato un semplice cambiamento di vita per migliorare. Detto questo non puoi utilizzare la tua esperienza per dire: si può fare...per molti non ci sono riusciti neppure i migliori specialisti e valanghe di farmaci. Anche a me è bastato allontanarmi dalla fabbrica e prendermi la laurea per "sentirmi qualcuno" per migliorare la situazione, ma è durato poco tempo. Evidentemente certe esperienze positive riescono solo a nascondere la natura di cui siamo fatti, che prima o poi ritorna

Quanti anni hai, dotrue?

dotrue 22-02-2015 14:15

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
Quote:

Originariamente inviata da PCI1986 (Messaggio 1460090)
Quanti anni hai, dotrue?

32...33 quest'anno

DeadMan87 22-02-2015 14:18

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
@Ansia

ho già detto in un altro thread come ho trovato lavoro, rispondendo proprio a te. In modo un po' sinteticao. Ma se ci tieni ti faccio una descrizione dettagliata.

Settembre 2012 invio un CV sul sito della mia attuale azienda per una posizione che reputo compatibile seppur troppo impegnativa per il mio stato di allora (studente universitario anche se con scarsi risultati).

Vengo contattato poco dopo per un colloquio conoscitivo con le risorse umane che viene reputato positivo a seguito di feedback via mail.

Verso Dicembre mi fissano un colloquio con il responsabile del progetto che corrispondeva alla mia candidatura. Mi risponde pochi giorni dopo la persona delle Risorse Umane che il colloquio è stato positivo.

Poi il nulla per settimane, io chiedo aggiornamenti per email ma dalle risorse umane mi dicono che "ci sono ritardi con lo spostamento del personale" (questo è solo l'inizio delle mie peripezie con la disorganizzazione micidiale di questo manicomio).

Alla fine desisto e ricomincio a barcamenarmi con lavoretti tipo promoter e altro. Verso Aprile arrivo alla consapevolezza definitiva di voler mollare l'università, ricomincio a distribuire CV e mi ricordo di avere ancora il contatto email delle risorse umane.

Scrivo alla tizia che nonostante non sia stato selezionato sono ancora interessato a lavorare nella loro azienda se avessero posizioni libere.

Come per magia mi risponde che hanno effettivamente una nuova "movimentazione" di personale su un progetto, quindi mi fissano un colloquio con un altro responsabile di quest'altro progetto (un tipo giovane e sveglio, e la cosa mi fa decisamente una buona impressione). Lui senza perdere tempo mi dice subito a fine colloquio che valuto il mio profilo molto positivo, nonostante mi pare abbia palesemente stanato l'incongruenza tra il mio affermare di essere in dirittura d'arrivo con gli studi (ero senza ritegno e mentivo a raffica nei colloqui sbattendomene di tutto) e la disponibilità fornita per un lavoro che per orari e intensità renderebbe impossibile dedicarsi ad altro.

Anche qui a seguito del colloquio non succede nulla, sono tentato di scrivere alle risorse umane una mail incazzata sul fatto che mi sembra assurdo far perdere tempo con mille colloqui se poi non intendono assumere, ma per qualche ragione resisto e mi limito a sollecitare aggiornamenti.

A Luglio mi rispondono che vogliono farmi un ulteriore colloquio con un altro responsabile di un altro progetto. Ci vado con aspettative praticamente azzerate e vagamente contrariato, mi presento persino sciatto (casual che più casual non si può: t-shirt, jeans e berretto) e scazzato al colloquio. L'ennesimo responsabile mi dice che il tizio che mia aveva sentito ad Aprile gli aveva fornito un feedback molto positivo su di me e dato che aveva urgenza di assumere un rimpiazza si era fatto passare il mio CV. Il colloquio dura tipo 10 minuti (evidentemente avevano già deciso), e finisce più o meno quando confermo di non avere problemi con gli orari, di non pianificare ferie per almeno 6 mesi e di accettare inizialmente un contratto a progetto (sì, inizialmente :o).

Una settimana dopo, 31 Luglio 2014, inizia la mia formazione.

Nessuna raccomandazione, solo testardaggine, pazienza, un minimo di faccia tosta e disponibilità a scendere a compromessi sulle condizioni contrattuali (di quest'ultimo punto non vado fiero ma amen, la situazione qui è questa per almeno 200 altre persone).

Ansiaboy 22-02-2015 14:25

Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
 
@dead ma io non dico che non ci siano casi come il tuo ma che nella maggioranza dei casi (e sopratutto in lavori che non richiedono chissà che qualifiche) entrono in vigore le segnalazioni/raccomandazioni..

altre domande.. :sisi: che lavoro è e a che fare con gli studi che avevi intrapreso ?

su cosa hai mentito etc. etc. sempre ti va di rispondere :sisi:


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