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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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troppo comodo perche magari si è stati "segnalati" legittimare una pratica e criticarne un'altra da demenziali proprio |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Tizio A conosce Tizio B e Tizio C. A cerca lavoro, B è il classico che ha mille amicizie e C ha un azienda. C non sta cercando attivamente personale, ma (come quasi tutte le aziende dalle medio-grandi a salire) ha in realtà posizioni libere in organico, che non occupa (non chiedetemi perché ma è così ed è diffusa come pratica). B conosce A, sa che è una persona che si fa il culo ma è sfigata e non trova uno straccio di lavoro. B segnala a C la persona dicendogli "ehi guarda che io conosco C ed è un grande elemento, magari fagli un colloquio e vedi se ti garba". C sente A E SENZA ALCUN OBBLIGO NE IMPOSIZIONE decide se considerare questa persona. Variante leggermente più privilegiata: B fornisce ad A una casella mail di C a cui far pervenire un CV scavalcando le risorse umane (altrimenti conosciute come "la fossa dei dannati"), è comunque B senza alcuna imposizione a valutare il profilo di A che ha il solo vantaggio di evitare assurde e inutili pre-selezioni. Questo è quello che intendo io per "segnalare". Qualsiasi altra interpretazione date alla cosa, è comunque raccomandazione. Una persona che venga scelta a prescindere è raccomandata, una persona che ottiene un colloquio velocemente è segnalata. Il primo viene assunto senza un processo di selezione, il secondo è come se presentasse delle referenze in sostanza. Parentesi, CHIUNQUE lasci un lavoro per un altro in buoni rapporti con il datore precedente, è automaticamente segnalato perché ha delle referenze. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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guarda che in giro la situazione è mooolto più variegiata, ergo allora son praticamente quasi tutti racconandati molti lavori non richiedono chissà che qualifica e son cose si imparano in fretta.. in tal caso una piccola segnalazione può far la differenza sopratutto se la segnalazione te la fa un amico/parente.. (ecco come sta la gran maggioranza delle persone) per questo trovo sciocco e inutile fare un distinguo tra raccomandati e segnalati.. sempre li siamo.... moltissimi che trovono un posto i colloqui manco ne fanno.. (per via delle raccomandazioni/segnalazioni) |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Una raccomandazione è una raccomandazione. Una segnalazione è una segnalazione. Sono due parole diverse che indicano due concetti differenti.
Che poi una segnalazione possa divenire una raccomandazione è un altro discorso, ma in quel caso l'intero processo subisce un cambio di definizione. E in questo senso io comunque ribadisco che di raccomandati non ne conosco poi molti. Quella della raccomandazione è una piaga in diverse zone del paese, che non specificherò per evitare solite sterili discussioni di appartenenza geografica. Ma è diventato anche un alibi facile facile. Dei miei conoscenti stretti di raccomandato non c'è nessuno, io stesso raccomandazioni mai avute. Del mio variegato parentame, ho in mente solo una persona che è stata raccomandata. Conosco un'amica che è stata segnalata, nel senso che lei non stava cercando attivamente lavoro perché si era fatta 3 anni di negozio orario 10-20, 6 giorni su sette lavorando tutti i weekend e a una certa si è licenziata perché non ne poteva più. Una persona conoscente l'ha convinta a farsi dare un CV e le ha procurato un colloquio (che ha comunque dovuto sostenere e passare, e dopo ulteriori anni di gavetta in showroom di quest'altra azienda è stata assunta tra i direttori "junior"). Nella mia azienda, conosco due raccomandati certificati DOC 100%. Ho il sospetto su un terzo. Sicuramente la mia visione è limitata, ma non mi pare una situazione così allucinante. Sicuramente il familismo e il clientelismo sono un problema a livello nazionale, ma ce l'abbiamo radicato nella nostra cultura del caxxo purtroppo. Ma la cosa del "tutti quelli che lavorano sono raccomandati" la reputo innanzitutto un offesa personale, io mi sono fatto il culo ogni volta che ho trovato un lavoro, e viste le difficoltà a relazionarmi con estranei ho faticato il doppio del normale a passare qualsiasi selezione senza sembrare un deficiente. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
vedi ? l'hai trovata un'offesa personale, ecco perche parli cosi.
io conosco allora tutti raccomandati allora o forse le segnalazioni che tanto giustifichi le minimizzi quando possono e sopratutto FANNO la differenza anche ai colloqui di lavoro banalizzare la segnalazione quando di fatto fanno una differenza ENORME sopratutto a chi non ha NESSUNA conoscenza che lo possa aiutar penso che sia mancanza di empatia e ottusità banalizzare tantissimo la segnalazione/raccomandazione quando gente non trova nulla perche non ha le giuste botte di fortuna e non conosce le giuste persone e vede milioni di parenti/conoscenti qualcosa fanno perche "han il padre, madre, zio, zia,suocero, suocera, la sorella, il fratello, amico di famiglia, maestro della palestra" etc. etc. che per la cronoca io non condanno segnalazione/raccomandazione, condanno chi fa dei sterilissimi distingui e minimizza la segbalazione alla faccia di chi non ha tot fortune p.s il lavoro che hai attualmente come l'hai trovato ? |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Scusate se mi intrometto nella discussione leggermente off-topic, ma vorrei solo cercare di chiarire, per quel che posso.
http://www.treccani.it/vocabolario/raccomandare/ punto 4 Se è una terza persona a segnalare il nostro nome ad un'altra che possa aiutarci nell'essere assunti, significa raccomandare per segnalazione, forse una forma lieve, ma sempre raccomandazione è. La referenza è importantissima, ma viene interpellata dopo, dal datore di lavoro che si è contattato di propria persona. Così funziona nei paesi anglosassoni. Qui non sarà mai così, proporzionalmente parlando, e non dico che un sistema sia migliore dell'altro in qualsiasi caso, tipo per lavorare in un chiosco di gelati, sono due modalità distinte quanto lo sono i due popoli presi ad esempio. Basta guardare gli annunci di lavoro pubblicati sul sito del governo britannico e quelli di quello Italiano, dov'è? non esiste! per farsi un'idea. Qui da noi le raccomandazioni non vanno bene perchè creano spesso molti danni, anche e soprattutto a terzi. |
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Errore mio, mettiamola così: La raccomandazione per segnalazione la reputo non dannosa e tollerabile, ma è una mia opinione. |
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E poi: siamo nella globalizzazione...il mondo non finisce solo nella nostra nazione...se avete orizzonti più ampi, le possibilità ci sono |
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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nessuno qua ha parlato di cosa o no è tollerabile o meno ma solo di come si ottiene lavoro più facimente la tua è stata solo una polemica sterile ed inutile |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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e siccome la scuola la ho finita e dal 2011/2012 non studio non lavoro mi sento pure abbastanza inculata :pensando: |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Quello che mi colpisce, leggendo voi, è l'ineluttabile dei vostri discorsi...il fatto che niente cambia e nulla può cambiare...e ciò mi ricorda dei ragionamenti che io facevo anni fa... Poi, vari eventi, mi hanno fatto capire che anche i periodi più bui prima o poi finiscono è che c'è sempre la luce in fondo al tunnel. E questa è una certezza. E non è cosa da poco. Sulla "voglia di lavorare" intendevo il fatto che andare a lavorare in un ambiente che odi o non ti piace...con gente che nn puoi vedere...è una cosa molto diffusa purtroppo. Non credere che tutti si vedano simpatici tra loro, ecc. Semplicemente ci si sopporta...sempre nei limiti del rispetto reciproco.... E soprattutto, si impara a farsi scivolare molte cose addosso... Tenendo presente anche...che non sta scritto a nessuna parte che bisogna fare lo stesso lavoro per 40 e passa anni |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
E cosa era la luce?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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PS: qua sul forum si parla spesso di "cambiare atteggiamento per riuscire a legare con gli altri". Mai pensato di fare lo stesso con il discorso "lavoro" e togliersi le vesti di vittima vessata e condannata all'inoccupazione? Così tanto per dire. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Qui ci si sfascia la testa, prima di rompersela. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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ma se ti dico che praticamente TUTTI i miei conoscenti e "per sentito dire" han trovato lavoro come ti dico io ? praticamemte conosco solo questa realtà salvo eccezioni. e ovunque non trovo realtà diverse dalla mia.... pure tu mi confermi che "la segnalazione è una cosa legittima praticata ovunque e con gran diffusione" quindi che cavolo ribatti a fare inutilmente ? solo a sprecar aria fai.... non ho capito nemmeno che vuoi.. mi dai pure ragione ora, una persona intelligente capirebbe che i dati di fatto sono una cosa, non se la prenderebbe sul personale per un fenomeno esterno ma esistente e se davvero cosi esterno.. ma ahimé..... ora quello che dico NON significa che faccio solo la vittima e non cerco nemmeno, solo un'idiota penserebbe ciò. non hai detto come hai trovato lavoro.... e sempre qua si va a finire.. diversa gente rimane sul vago prima magari dicendo frasi "ohoh io ho sempre lavorato" e poi quando le si pongono le domande giuste sbuca fuori "era l'ufficio di mio suocero", è un classico fortuna che ci son anche gente per bene che ti dice di cose CONCRETE senza stupidissimi e inutilissimi giri di parole per dire tutto o nulla |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Che poi al di là del lavoro che non si trova, pure trovandolo non è che. . . :pensando:
I cazzi amari sono strutturati a matrioska, ovvero: il lavoro nse trova, mannagge sande-----> er curriculum mio è nammerda, mannagge troie-----> mazza ar colloquio ho fatto scacà, damose na grattata-----> urca manno assunto e mo chi se arza-----> minghie so na pippa-----> ner lavoro sto a migliorà ma er capo e i colleghi nme danno tregua li mortacci de loro e via così. Ma per evitare fraintendimenti... Non intendo dire che ci si debba arrendere di fronte all'impossibilità o alle difficoltà che POTREBBERO CAPITARE MA CHE NE SAI ETC., il problema non è che AH MAGARI TI TROVI BENE A LAVORO L'AMBIENTE È CARINO oppure AH COSA CREDI IL LAVORO FA SCHIFO A TUTTI EPPURE NOI SE ARZA ER CULO NO COMM'A'TTE!, più che altro è che se non si riesce nemanco a uscire di casa e/o a incontrare le persone a cui si vuol bene e se una critica o un commento o una lieve stortura ti arriva come una mazzata è una cosa che devi mettere in conto, e appunto volevo fornire un ventaglio di situazioni plausibili e problematiche, perché purtroppo se non si ha la forza di sostenersi e soprattutto se sotto sotto (nell'inkonkio!) si crede di non meritarsi nulla di buono e al contrario di meritarsi (ad esempio) di essere rimproverati e trattati di merda dal datore di lavoro forse non si va tanto lontano. Perché devo buttarmi se non ho la forza necessaria? Sarà pure vero che siamo tutti deboli come diceva prima un utente ma qualcuno è più debole di altri o ha la debolezza ripartita in aree diverse o semplicemente non ha nemanco la forza basilare di reggersi. Evidentemente se qualcuno si fa il culo è perché può farlo, ne ha la potenza, la forza, le energie. No? Comunque non si tratta di piangersi addosso, si tratta di prendere atto dei propri limiti e considerarli, e da lì cercare di muoversi. Muoversi ignorando i propri limiti è un azzardo. Il problema è che non ho ancora capito come o perché muovermi, ad esempio, e vabbe'. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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d'altronde hai solo detto parole vaghissime, nulla di concreto. insomma è digitare parole a caso sulla tastiera |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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capirai pure tu che col giro di parole si può dire tutto o niente.... poi boh, a quanto pare è stato il tuo allontanamento familiare a farti "liberare" quindi per chi continua ad abitare coi genitori che deve far ? poi curiosità.. chi ti manteneva affitto e tasse universitarie e se lo facevi da solo come hai fatto a trovar lavoro.. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
scusa ansiaboy, quanti anni hai detto che hai?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Per un altro po' sarò ancora studente universitario, quindi credo che lo scoprirò a breve...
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
@Ansia
ho già detto in un altro thread come ho trovato lavoro, rispondendo proprio a te. In modo un po' sinteticao. Ma se ci tieni ti faccio una descrizione dettagliata. Settembre 2012 invio un CV sul sito della mia attuale azienda per una posizione che reputo compatibile seppur troppo impegnativa per il mio stato di allora (studente universitario anche se con scarsi risultati). Vengo contattato poco dopo per un colloquio conoscitivo con le risorse umane che viene reputato positivo a seguito di feedback via mail. Verso Dicembre mi fissano un colloquio con il responsabile del progetto che corrispondeva alla mia candidatura. Mi risponde pochi giorni dopo la persona delle Risorse Umane che il colloquio è stato positivo. Poi il nulla per settimane, io chiedo aggiornamenti per email ma dalle risorse umane mi dicono che "ci sono ritardi con lo spostamento del personale" (questo è solo l'inizio delle mie peripezie con la disorganizzazione micidiale di questo manicomio). Alla fine desisto e ricomincio a barcamenarmi con lavoretti tipo promoter e altro. Verso Aprile arrivo alla consapevolezza definitiva di voler mollare l'università, ricomincio a distribuire CV e mi ricordo di avere ancora il contatto email delle risorse umane. Scrivo alla tizia che nonostante non sia stato selezionato sono ancora interessato a lavorare nella loro azienda se avessero posizioni libere. Come per magia mi risponde che hanno effettivamente una nuova "movimentazione" di personale su un progetto, quindi mi fissano un colloquio con un altro responsabile di quest'altro progetto (un tipo giovane e sveglio, e la cosa mi fa decisamente una buona impressione). Lui senza perdere tempo mi dice subito a fine colloquio che valuto il mio profilo molto positivo, nonostante mi pare abbia palesemente stanato l'incongruenza tra il mio affermare di essere in dirittura d'arrivo con gli studi (ero senza ritegno e mentivo a raffica nei colloqui sbattendomene di tutto) e la disponibilità fornita per un lavoro che per orari e intensità renderebbe impossibile dedicarsi ad altro. Anche qui a seguito del colloquio non succede nulla, sono tentato di scrivere alle risorse umane una mail incazzata sul fatto che mi sembra assurdo far perdere tempo con mille colloqui se poi non intendono assumere, ma per qualche ragione resisto e mi limito a sollecitare aggiornamenti. A Luglio mi rispondono che vogliono farmi un ulteriore colloquio con un altro responsabile di un altro progetto. Ci vado con aspettative praticamente azzerate e vagamente contrariato, mi presento persino sciatto (casual che più casual non si può: t-shirt, jeans e berretto) e scazzato al colloquio. L'ennesimo responsabile mi dice che il tizio che mia aveva sentito ad Aprile gli aveva fornito un feedback molto positivo su di me e dato che aveva urgenza di assumere un rimpiazza si era fatto passare il mio CV. Il colloquio dura tipo 10 minuti (evidentemente avevano già deciso), e finisce più o meno quando confermo di non avere problemi con gli orari, di non pianificare ferie per almeno 6 mesi e di accettare inizialmente un contratto a progetto (sì, inizialmente :o). Una settimana dopo, 31 Luglio 2014, inizia la mia formazione. Nessuna raccomandazione, solo testardaggine, pazienza, un minimo di faccia tosta e disponibilità a scendere a compromessi sulle condizioni contrattuali (di quest'ultimo punto non vado fiero ma amen, la situazione qui è questa per almeno 200 altre persone). |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
@dead ma io non dico che non ci siano casi come il tuo ma che nella maggioranza dei casi (e sopratutto in lavori che non richiedono chissà che qualifiche) entrono in vigore le segnalazioni/raccomandazioni..
altre domande.. :sisi: che lavoro è e a che fare con gli studi che avevi intrapreso ? su cosa hai mentito etc. etc. sempre ti va di rispondere :sisi: |
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