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Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
Io rimango dell'idea che la differenza tra sessualità maschile e s. femminile è prevalentemente sociologica: in altre parole, è un comportamento imposto dalla società. P.es. è noto che l'usanza femminile di coprirsi il seno non è affatto universale :pensando:
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Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
http://www.stateofmind.it/2013/09/ny...ac-recensione/
Per me provare desiderio sessuale non è scandaloso, non è scandaloso che una ragazza ci provi con un ragazzo soltanto perché i dettami sociali pretendono che non sia così. Quello che potrebbe risultare fastidioso, casomai, può essere l'ostentazione di questo non-scandalo, ma la normalizzazione è un'altra cosa, una cosa che esiste e che vedrete quando uscirete dalle vostre casette e capirete che non ci guadagnate niente a stare qui a pontificare dall'alto. Quote:
:ciao: |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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inoltre stai/state trascurando i numerosissimi esempi forniti dal comportamento animale che ci dicono esattamente la stessa cosa: femmina iper-selezionatrice, maschio strategia vincente spargere più seme possibile. dal momento che non siamo stati creati da Gesù bambino nel giardino dell'eden ma ci siamo evoluti come gli animali, abbiamo in comune con loro gli stessi istinti di base. oh, se negate anche questo allora vi consiglio qualche libro sul creazionismo che potrebbe appagare il vostro interesse per le teorie poco ortodosse. :D |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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Cosa volevo dire allora? Volevo dire che pensare che il motivo per cui non si ha una partner (o una trombamica) risieda nel gap tra domanda maschile e offerta femminile, mi pare coincida con un volersi estraniare completamente dalla realtà. La questione è a mio avviso qualitativa (dove la 'qualità' coincide però - attenzione - con la definizione socialmente accettata di 'qualità'), non quantitativa. Al momento, io non ho né un partner né un trombamico, e questo dipende dal fatto che decisamente non piaccio alla stragrande maggioranza dei gay. È proprio così difficile prendere atto della stessa cosa per un etero? :nonso: Eppure, non piacere alla stragrande maggioranza delle donne non vuol dire certo non piacere a nessuna, o che mai si potrà piacere a qualcuna. |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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Detto questo, come ho già scritto sopra, senz'altro la sessualità femminile sarà diversa da quella maschile, ma secondo me per un mix di biologia e di condizionamenti sociali, al contrario di quanto vorresti far credere tu. A me comunque interesserebbe capire dove desideri andare a parare con tale discorso: le donne, anche biologicamente, hanno meno voglie sessuali degli uomini, e quindi? |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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La sessualità esiste ed è una cosa che fa parte di noi, uomini e donne non fa differenza. C'è per tutti, anche se ovviamente ognuno la vive a modo proprio...e perchè quindi non se ne dovrebbe poter parlare o analizzare, restando comunque nei limiti del decente???...io a volte non capisco tutte ste reticente. Poi vabbè, dipende pure dall'età e dagli occhi con cui la si vede. |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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Ad ogni modo sì, volendo potrei dirlo anch'io, i fidanzamenti esclusivi esistono anche nel nostro mondo... ma ehm mi sentirei - come dire - un po' "dissociato" dalla realtà... |
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Cmq per quanto riguarda i discorsi di "soledonne" noi siamo come voi...uguali uguali :ridacchiare: forse solo un pò meno plateali nei gesti ed eleganti nelle parole, ma alla fine la differenza sta tutta nell'autocontrollo imposto dalla società occidentale :perfetto: |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
le donne sono meno arrapate perchè per loro trovare sesso è una questione di inviare un sms o lasciarsi abbordare.
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ma diciamo pure che alle donne non interessa perché hanno una soglia di arrapabilità molto più difficile della nostra! |
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Ma se una donna mi dice che non si fa avanti per prima con gli uomini perché ha paura di beccare un bruto, beh penso di essere preso per il culo oppure che lei abbia un'opinione negativa degli uomini in generale. Qui non si sta parlando di mettere una mano sul pacco a uno in un vicolo fuori da una discoteca (cosa che pure qualche volta avviene), ma di frequentare una persona e dopo un tempo opportuno, esprimere per prime il proprio interesse. Cosa che dovrebbe escludere il rischio di avere a che fare con un bruto, o meglio che comporta un rischio non superiore a quello di dire di sì all'approccio di un uomo: non è che i bruti usano violenza solo sulle donne che si fanno avanti per prime... Quote:
Ah, per la cronaca non c'è nessun mistero nella sessualità femminile, basta aver studiato un po' di biologia. |
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Quindi, senza scomodare gesù bambino, non siamo solo animali e per noi le cose non funzionano così schematicamente come vuoi far credere. Ergo, ripeto, i margini di cambiamento della situazione attuale ci sono e non sono piccoli. Sbagliato rassegnarsi al conservatorismo sociale, come in altri campi il progressismo è sempre la parte giusta :occhiali: |
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Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
Io credo che semplicemente ( in condizioni normali ) la sessualità di un uomo è come un fuoco di paglia, breve ed intenso, invece una donna è come una stufa, si accende piano piano ma poi non si spegne più. Noi uomini appena c'è una ragazza che ci piace, ci si rizza subito, dubito che le donne si bagnino all'istante, anche con l'attore belloccio.
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Qualcuno aveva citato il solito film scandalo di Lars Von Trier Nymphomaniac. Immagino che un film intitolato Hypersexuality incentrato su un maschio satiro non otterrebbe gli stessi consensi pregiudizialmente positivi perché una donna dagli appetiti inappagabili rimane pur sempre una donna emancipata mentre un maschio altrettanto affamato può essere solo un semplice porco. |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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ahah io tra le poche coppie gay che conosco si fanno le corna a vicenda (e di gay oramai ne conosco qualche dozzina.... e la maggior parte sono sempre single, ma mica che aspettano il principe azzurro) :mrgreen: ma una coppia aperta ? no, è che spesso provano gelosia.... un pò come la maggior parte degli uomini. i primi a tradire se si hanno la possibilità, ma i primi a non voler che la propria partner li tradisca... i gay timidissimi e repressi, (che spesso non accettano la proprio omosessualità e pagherebberò oro per avere attrazzione per donzelle) schifono quasi tutto l'ambiente gay che è composto in gran parte da gran maialoni. |
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leggi il libro "dottoressa ho un problema" una sessuologa racconta dei clienti, quasi tutti maschi che ha, le loro storie, i loro desideri etc. la dottoressa è la prima a ritenere "maschi e femmine uguali nel sesso" nel sesso e poi si ricrede scoprendo realtà "allucinanti" che le fan sparare cattiverie sull'intero genere maschile. bel libro :) solo che la dottoressa mi è parsa un pò prevenuta....... |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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In merito alla seconda parte del tuo post: mi fa piacere constatare che finalmente tu ammetta di desiderare rapporti occasionali con donne ma di non riuscire ad ottenerli, finendo così naturalmente vittima della frustrazione. Permettimi di dire allora però che tale tua situazione dubito altamente possa essere elevata a "la sessualità maschile". :) Così come mi fa piacere rilevare il tuo rifiuto netto di realtà illusorie che troppo spesso vediamo riproposte su questo forum: molte donne, con alcuni soggetti, non ci stanno ma non ci starebbero nemmeno senza condizionamenti culturali, in quanto semplicemente non sono interessate. Resta da capire, a mio avviso, solo che tale non-interessamento non è dovuto tuttavia (non solo, almeno) alla scarsa libido delle donne... |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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Ma quale Facebook, questo è FS.com http://i44.tinypic.com/2zgr9qr.gif Facebook è il Male! http://i40.tinypic.com/kdv1wk.gif |
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A giudicare dalle coppie che si formano, non credo che le donne vadanto tutta appresso solo a pochissimi e selezionatissimi esmplari di superuomini, come sembrerebbe a leggere certuni qui dentro, ma molto semplicemente che in media abbiano bisogno di diversi fattori, rispetto agli uomini, per sentirsi attratte, e questi fattori non sono per forza lunari o irrealizzabili. Il problema, ripeto, è che anche quando sono attratte, molte donne aspettano che sia l'uomo a esplicitare il suo interesse: e qui ci vedo molta più cultura che biologia. Del resto non in tutte le società umane gli approcci tra uomini e donne sono distribuiti allo stesso modo, ergo direi che è incontestabile che la situazione attuale possa essere migliorata (migliorata, non resa ideale), almeno dal punto di vista dell'eliminazione di certi pregiudizi. |
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Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
@ muttley: non riesco a calcolare il peso esatto dell'influenza culturale, ma già il fatto che ci sia e che influenzi il modo di (farsi) approcciare di molte donne anche quando sono attratte o interessate mi pare segno che le cose possano cambiare in maniera significativa (non dico utopistica).
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Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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Per la donna, il curriculum sessuale maschile non deve essere né scarno né tantomeno vuoto; per le storie corte sarebbe anche auspicabile un curriculum sessuale molto lungo. Per l'uomo tutto questo non esiste. Ne consegue che l'uomo è costretto dialetticamente a fare continue allusioni sulla sua forte libido e sulla sua attività sessuale, proprio per ribadire la sua fecondità. Esigenze che una donna non ha. |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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In quanto all'iperselettività: non penso che sia un'esclusiva femminile, basterebbe analizzare la popolazione maschile (etero e gay) di questo forum - al di là delle ciance - per rendersene conto. Ovviamente non sto dicendo che tutti gli utenti di questo forum siano iperselettivi, ci mancherebbe, molti non li conosco nemmeno, tuttavia dalla mia permanenza qui non mi pare di poter concludere che solo le donne siano iperselettive. Inoltre, io potrei interpretare il mio non avere un partner/trombamico come i gay sono troppo selettivi, troppo nel senso che non scelgono me, ma anche - dall'altro punto di vista - come non sono abbastanza attraente per piacere ai gay. Entrambi i punti di vista sono leciti, forse il secondo porta a responsabilizzarsi un po' di più (cosa potrei fare per migliorarmi? cosa potrei fare per agire di più? [se ad esempio il mio non ricevere feedback positivi dai gay è dovuto anche al mio stare fermo e non mettermi in gioco...]), mentre il primo è molto più comodo perché si scarica tutta la responsabilità sull'altra parte. Io personalmente consiglio di non privilegiare né l'uno né l'altro punto di vista, perché privilegiare il primo porta a deresponsabilizzarsi, mentre privilegiare il secondo porta a colpevolizzarsi. Secondo me solo dall'unione dei due punti di vista si può ottenere un punto di vista più razionale e responsabile sulla questione. :) Quote:
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Esempio: i gay non scelgono me. Ne potrei concludere che i gay sono ultra-selettivi e che senz'altro dev'essere per questo motivo che essi non mi scelgono: la responsabilità è tutta loro, in un mondo giusto verrei scelto. Oppure all'opposto potrei pensare: è tutta colpa mia, senz'altro ho qualcosa che non va e che mi rende non attraente agli occhi altrui. Ecco, questi sono i modus pensandi più diffusi su questo forum. Spesso si saltella anche dall'uno all'altro, a seconda del momento. Il tuo topic, ad esempio, si fonda completamente sulla prima modalità. Tuttavia, si tratta di modi di pensare troppo rigidi, nella realtà l'ambiente esterno conta così come il libero arbitrio, eppure l'essere umano ha una facilità di attrazione disarmante verso le realtà parziali ed illusorie, perché, in un modo o nell'altro, risultano molto più comode: se la colpa è tutta della società, dell'ambiente esterno o di come sono fatte le donne ho un alibi per non agire (tanto non posso cambiare il mondo esterno, né le donne); se la colpa è tutta mia, di mie caratteristiche intrinsiche e immodificabili, ho ugualmente un alibi per non agire (tanto non posso rivoltarmi come un calzino). Un modus pensandi più flessibile, al contrario, apre lo spazio per il cambiamento: non sentendomi colpevole dal momento che prendo atto che non tutto dipende da me, ed accettando il mondo per quello che è (a volte, anzi spesso, anche profondamente ingiusto), ma consapevole che tuttavia non dipende nemmeno al contrario tutto dall'esterno (né gli altri sono un blocco monolitico indistinguibile), posso fare tesoro di questa zona di azione (quella che dipende da me e non dagli altri o in generale dall'ambiente esterno). Quote:
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Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
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Questo soprattutto perché nell'ambito degli approcci uomo-donna non vedo motivo per cui non si debba iniziare il prima possibile a smontare tutta una serie di stereotipi da paleolitico legati al sesso di appartenenza, penalizzanti non solo per i timidi, così come si è fatto o si cerca di fare in altri ambiti. Il lavoro su sé stessi può essere condotto in parallelo a tutto ciò, e in più con la consapevolezza di non farlo per obbedire ai dettami sociali che vogliono l'uomo così e la donna cosà, ma per stare meglio con sé stessi. |
Re: come spiegare la sessualità maschile alle donne
Si, ma è sbagliato delegare, la modifica del contesto deve dipendere in primis da noi, dobbiamo (nel nostro piccolo) sforzarci per modificare il pensiero dominante partendo dalle persone che abbiamo intorno, il che presuppone un certo grado di assertività e iniziativa che è raro trovare non solo nelle persone affette da timidezza patologica e spesso anche nei "solo un po' timidi".
Ecco perché sostengo che il lavoro su se stessi ha la precedenza...tempo fa, alla classica osservazione/obiezione sull'essere timido fattami da un'anziana signora, chiesi cosa ci fosse di male in questo tratto caratteriale, per sentirmi rispondere che no, niente, non c'era nulla di male, anzi "continua a essere te stesso" e menate varie. Resta il fatto che solo fino a qualche anno prima, senza questa assertività e presa di coscienza delle mie peculiarità caratteriali, non sarei mai riuscito a controbattere a tale obiezione e quindi a intervenire (in un certo senso) sul contesto. |
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Non credo che un uomo ne abbia maggior bisogno, ma è più facile che un uomo ne faccia uno, o se ne vanti ed esalti le proprie abilitià ruttistiche rispetto ad una donna. |
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