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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Quale sarebbe l'alternativa (applicabile) al sistema capitalistico? |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Quoto in pieno.... |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Quale sarebbe però questa alternativa? |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Quoto... |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Detto in termini meramente pratici sarebbe a dire? |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
Ragazzi il punto è che noi siamo liberi, molto più liberi di quanto non lo fossero la maggior parte dei nostri avi 100 o 1000 anni fa.
Siamo liberi di fare un sacco di cose. Siamo certo liberi di comprare cose inutili ed essere schiavi della moda e degli status symbol. Ma facciamo un esempio, visto che ho letto più volte del cellulare ultimo modello. Io ho un samsung galaxy s2, è una bomba di telefonino, ed effettivamente costa un bel po'. Da quando ho questo telefonino la mia vita è cambiata radicalmente. Se mi serve qualche informazione mentre sono in giro, vado un attimo su internet e la trovo. Non ho più tempi morti (sono un pendolare). E siccome sono più sereno perché ho un modo per controllare informazioni pratiche (orari dei mezzi, numeri di telefono, ecc), oso di più e rimango fuori più a lungo, mentre senza di questo probabilmente ad una certa inizierei ad avvertire un senso di fastidio, preludio di un potenziale attacco di panico, e sarei quindi costretto a razionare le mie uscite. Io non penso di aver alimentato "questa giostra malefica" sulla quale qualcuno di voi crede ci abbiano piazzato. Io ho fatto una mia scelta, una mia valutazione, ho fatto un acquisto e s'è rivelato azzeccato. Altre volte uno fa delle valutazioni che poi si rivelano errate, ma anche quello fa parte del gioco della vita.... |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Mentre io lo concepisco, i lavori brutti qualcuno deve pur farli (per il momento, in futuro magari si troveranno soluzioni differenti). C'è gente che si fa un culo come una capanna fin da quando era piccola, ha doti e ha volontà. E' chiaro che lo fanno con la prospettiva di non trovare un lavoro brutto. In un mondo ideale, dico: io non mi sono laureato, è chiaro che se ho provato a laurearmi è perché speravo di finire professionalmente in una situazione migliore. Non l'ho fatto, sono stato oggettivamente meno capace in una determinata situazione rispetto a chi invece c'è riuscito (oppure ho fatto le mie scelte e deciso che non mi conveniva). Però è chiaro che adesso è il laureato a dirmi cosa devo fare, al lavoro. Ci posso rosikare quanto voglio, posso dirgli che ho un QI più alto del suo e qualsiasi test lo potrà verificare, ma alla fine lui è laureato e io no. Lui ha saputo portare avanti un progetto e io no. Lui ha avuto merito e io no. Poi se parliamo del caso italia è tutto un altro film, qua ci dobbiamo riappropriare prima di tutto della meritocrazia, ché se non sei figlio di nessuno ti devi fare un paiolo 100 volte tanto per riuscire ad emergere. |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Ma il peggior nemico della razza umana sai qual'è? La razza umana stessa.... Tu credi che sia veramente attuabile quanto affermi? |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Questo tuo intervento sotto riportato lo considero un'ottima risposta che condivido appieno allora.... Quote:
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
Tempo fa lessi un libro, il quale riassumeva bene determinati principi etici collimanti con il mio pensiero e sarei ben lieto di segnalarglielo.
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
Ma perchè non costituite, voi baldi giovani, una comune sociofobica? Vi trovate un bel casolare da riattare. Bastano un paio di esperti in edilizia che dirigano i lavori....Ci mettete gli orti, i giardini....Per tutti quelli che dicono di non farcela più in famiglia, o in posti del cavolo dove la sfiga li ha fatti nascere, non sarebbe un'idea da prendere in considerazione?
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
Tu non sei di origini bergamasche? E allora l'abilità edilizia ce l'hai nel dna. Pensa alla cosa per gradi.... Un bel cascinone (al nord : si è appurato che più si confà all' indole sociofobica), da cui ricavare tante belle stanze, una bella , ampia cucina, e un grande spazio comune.Energia fotovoltaica, un camino. Orti, pollaio. Così si potrebbe ospitare chi a casa, o nel paese, non ce la fa proprio più.
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Sulla attuabilità... beh... non può succedere domani, nè tra dieci anni, nè tra cento anni... ma se ad ogni generazione successiva, crescesse un po' di più la consapevolezza della possibilità di vivere secondo la "mia utopia", potrebbe anche accadere il cambiamento. Anche perchè il sistema attuale, secondo me, è destinato a disgregarsi in qualche modo. Quando succederà, tra molti anni, se la razza umana fosse riuscita a migliorare verso una indole più comunitaria ed altruistica... chissà, forse esisterebbe una possibilità di attuare il combiamento. O forse un bel disastro nucleare :) ed i sopravvissuti che si fanno furbi e non cadono nella tentazione di ricreare il vecchio sistema di economia e di denaro... in fondo, nel futuro potrebbe succedere un po' di tutto! Solo, sono sicuro che noi non vedremo questo cambiamento e dovremo lottare con questo sistema... ma l'importante è che crediamo e diciamo che esiste qualcosa di diverso e realizzabile, in modo che questa idea non muoia prima di quando si verificherà la buona occasione ;) |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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...ma io non voglio mica andare a vivere in mezzo ai pazzi!!! :sarcastico: |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
ah, fai parte di scientology, capito :sisi:
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
No, non potrei mai far parte di scentology, penso che entrerei in competizione con Tom Cruise :occhiali:
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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:ridacchiare: |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
Mi permetto anche di citare il libro "Fight Club".
«...Il mio salotto Haparanda con le fodere arancione, firmato da Erika Pekkari, era un ammasso di immondizie. E io non ero il solo schiavo del mio istinto di nidificazione. Gente che conosco, che una volta andava a sedersi in bagno con una rivista pornografica, adesso va a sedersi in bagno con un catalogo dell'Ikea. Abbiamo tutti la stessa poltrona Johanneshov con lo stesso disegno Strinne a strisce verdi. La mia è precipitata per quindici piani, bruciando, dentro una fontana. Abbiamo tutti le stesse lampade Rislampa/Har costruite con filo di ferro e carta ecologica, non sbiancata. Le mie sono coriandoli. Tutte quelle sedute in bagno. Il servizio di posate Alle. Acciaio inossidabile. A prova di lavastoviglie. L'orologio Vild da anticamera, di acciaio zincato, oh, non avevo potuto farne a meno. La consolle a ripiani Klipsk, oh, sì. Le cappelliere Hemlig. Sì. Tutta roba che luccicava disseminata nella strada sotto il mio grattacielo. La mia parure coordinata Mommala. Disegnata da Tomas Harila e di-sponibile in quanto segue: Violetto. Fucsia. Cobalto. Ebano. Antracite. Bianco latte o vinaccia. Una vita intera per comprare questa roba. I miei tavoli Kalix dallo smalto fine per le occasioni. I miei tavoli da nido. Compri mobili. Dici a te stesso, questo è il divano della mia vita. Compri il divano, poi per un paio d'anni sei soddisfatto al pensiero che, dovesse andare tutto storto, almeno hai risolto il problema divano. Poi il giusto ser-vizio di piatti. Poi il letto perfetto. Le tende. Il tappeto. Poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi, ora possiedono te.» |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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la stessa "natura umana" che,per strano caso,coincide sempre con la definizione di natura umana data dall'ideologia dominante(quindi nel liberalismo egoista e razionale). E' curioso notare come questa mistica "natura umana" (che non è altro che la moderna versione del "Diritto Divino" usato dalle aristocrazie per giustificarsi) sia sempre stata usata dai sostenitori dello status quo e della classe in cima alla piramide per giustificare i propri privilegi . La situazione attuale è quello che la natura/Dio ha voluto,opporsi è futile,chinate la testa e desistite!!! Nel medioevo,quando era forte il potere della Chiesa, si pensava che credere in Dio facesse parte della natura umana Quando si fecero avanti i primi movimenti abolizionisti,gli schiavisti cominciarono a giustificare la schiavitù dicendo "eh ma la schiavitù è sempre esistita,fa parte della natura umana!". Ancora oggi molti si oppongono all'omosessualità perchè "contro natura". A me sembra ovvio che la natura dell'uomo sia in larga parte condizionata da fattori socioculturali,ambientali ed economici. L'ideologia dominante si riproduce attraverso le più svariate istituzioni(la propaganda,i media, la scuola pubblica che non è mai servita per "educare le persone" ma, piuttosto, per assicurarsi che la generazione successiva abbia abbastanza conoscenze per poter entrare nel mondo del lavoro ma non abbastanza pensiero critico per mettere in dubbio il sistema liberale democratico) o attraverso sistemi d'incentivi(questo accade per esempio tra gli economisti dove sostenere posizioni mainstream è il modo più facile per essere pubblicati nei journals e fare carriera nelle banche e nelle istituzioni). Nella nostra società attuale le persone cercano di metterlo in culo al prossimo semplicemente perchè questo comportamento alla fine paga(e infatti ci sono molti studi che dimostrano una % disproporzionata di sociopatici tra i politici o i CEO delle multinazionali) e in un'economia di mercato le altre persone vengono viste come mezzo e non come un fine in sè(insomma avviene un rovesciamento dell'Imperativo categorico kantiano) o perchè molti credono veramente alla barzelletta della mano invisibile che mette tutto apposto ,basta seguire i propri interessi personali. Non dico che la "natura umana" non esista. E' ovvio che l'uomo non nasce come "tabula rasa" e che esistono troppi comportamente universali(es. l'incesto come taboo) determinati biologicamente. Ma trovo pretestuosa l'idea che siano la struttura economica e la sovrastruttura politica ad adattarsi al comportamento degli uomini quando a mio avviso è ,almeno in larga misura,evidentemente il contrario. |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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In realtà ci sono abbastanza risorse per coprire permanentemente i bisogni (cibo,educazione,sanità) di 10 miliardi di persone con semplici accorgimenti: esempio ridurre drasticamente il consumo di carne e convertire la stragrande maggioranza degli allevamenti in campi agricoli. Oppure ridurre drasticamente gli sprechi,smettere d'investire miliardi per la creazione di nuovi profumi e investirli nelle scuole e nella vera ricerca scientifica. Il problema è che non si farà perchè un'assunzione base del nostro sistema economico è quella del cosidetto "techno-fix": possiamo trattare le risorse attuali del pianeta come se fossero infinite, il mercato prima o poi(ossia quando sarà abbastanza conveniente) troverà un'alternativa più tecnologica ed efficente a tutto..il problema è che le risorse del pianeta NON sono infinite e io non ho questa fede assoluta nella tecnologia concludo con una mia considerazione: penso che la combinazione capitalismo/economia di mercato/democrazia liberale abbia dato all'umanità il più alto tenore di vita medio nella storia ma che stia diventando giorno dopo giorno obsoleta. il potere politico ed economico si sta concentrando sempre di più in una fetta minuscola della popolazione(il 93% del GDP mondiale prodotto nel 2010 è finito nelle mani dell'1% della popolazione). I governi e i partiti politici(di dx,cx o sx)stanno diventando giorno dopo giorno sempre meno espressione della volontà popolare e più quella dei cosidetti poteri forti(es.le banche e le multinazionali). La globalizzazione ha tantissimi lati positivi,è innegabile, ma porterà alla distruzione dei privilegi delle classi medie e medio-basse nei paesi ricchi,la diminuzione delle diseguaglianze internazionali che pagheremo con l'aumento delle diseguaglianze infranazionali e l'esplodere di tensioni sociali e ad un possibile collasso ambientale. Vedremo |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
Il Raduno (quasi) pasquale a Milano non rispecchia la società consumista (e ci mancherebbe).
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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http://www.indire.it/lucabas/lkmw_fi...ontespizio.jpg |
Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
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Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
Gli stati ormai vengono gestiti come delle aziende e l'Italia sta facendo la fine di un'azienda in crisi in cui i proprietari ci hanno mangiato fino all'osso e stanno per scappare con la cassa lasciando tutti i lavoratori nella cacca. Io credo che sia esattamente quello che stia succedendo e le cose non potranno che peggiorare sotto questo aspetto. Ormai non si può più contare sullo stato. In futuro secondo me l'unico modo di andare avanti sarà quello di inventarsi dei lavori e ognuno farà dei lavoretti e unito al fatto che la gente sarà sempre più povera e probabilmente incazzata cone le grosse aziende e multinazionali (possibili anche opere di boicottaggio) si comincerà a scambiersi oggetti per oggetti o prestazione senza più usare il denaro, insomma un ritorno al baratto.
E già ci sono dei mercatini e circuiti di baratto in questo senso. L'aspetto vincente di questo tipo di transazioni secondo me sarà la fine degli intermediari, del tramite tra i rapporti delle persone. Attualmente il denaro è il tramite e se tu sei capace di controllare il tramite che regola gran parte dei rapporti tra le persone, controlli le loro interazioni creando anche disuguaglianze e sofferenze (uno magari ha poco denaro e si sente inferiore di chi ha più denaro). E con questo ci campano anche tutte le istituzioni che ci stanno dietro che fanno quello che vogliono e distruggono anche la natura per risparmiare sui costi di produzione o di smaltimento degli scarti industriali etc. Senza denaro secondo me le persone avrebbero la possibilità di vivere davvero in maniera più sana e sarebbe la fine degli stati come li conosciamo |
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