U'megghje |
13-06-2010 22:17 |
Re: Salutiamo tutti assieme la libertà di stampa.C
Quote:
dal corriere.it
Il governo piace ma delude
su pensioni e intercettazioni
Popolarità invariata anche se la maggioranza degli italiani boccia i due ultimi provvedimenti
L’Osservatorio
Il governo piace ma delude
su pensioni e intercettazioni
Popolarità invariata anche se la maggioranza degli italiani boccia i due ultimi provvedimenti
L’ opinione pubblica manifesta un diffuso dissenso nei confronti dei due più recenti provvedimenti assunti dal Governo: verso la legge sulle intercettazioni e, in misura ancora più marcata, verso la proposta — anzi, la decisione, ormai inevitabile perché imposta dall’Ue — di innalzare l’età pensionabile delle dipendenti pubbliche a 65 anni.
Sulla limitazione dell’uso delle intercettazioni da parte della Magistratura, si riscontra il parere contrario di due terzi della popolazione (66%). Gli oppositori si trovano in misura maggiore nei segmenti sociali che più spesso esprimono un parere contrario alle decisioni dell’esecutivo, vale a dire i più giovani, i laureati, i residenti in Toscana e in Emilia e, naturalmente, gli elettori per il centrosinistra. Ma, anche tra i votanti per i partiti della maggioranza, grossomodo metà esprime perplessità più o meno ampie sull’opportunità del provvedimento. Per motivare l’atteggiamento di contrarietà, si cita soprattutto il timore di limitare eccessivamente uno strumento investigativo ritenuto utile per scoprire e provare crimini e reati. Il fatto che in questo modo si possa ledere in parte la privacy dei cittadini non appare sufficiente alla maggior parte (69%) degli italiani per decidere di contenere l’uso delle intercettazioni. Benché quasi un terzo (29%), viceversa, esprima timori e dubbi a questo riguardo. Anche sulla proposta di circoscrivere la possibilità per i giornali di pubblicare le intercettazioni, la gran parte esprime dissenso. Ma l’entità di quest’ultimo è meno elevata rispetto a quanto rilevato riguardo al divieto dell’uso delle intercettazioni da parte della Magistratura. È infatti il 57% a ritenere che il provvedimento proposto dal Governo limiti la libertà di stampa, mentre il 41% afferma che si tratta invece di una misura necessaria alla tutela della vita privata dei cittadini.
Anche per ciò che attiene all’altra importante iniziativa annunciata dall’esecutivo in questi giorni— l’innalzamento dell’età pensionabile delle dipendenti pubbliche — si rileva un orientamento contrario da parte della popolazione. In generale, la maggioranza (67%) è del parere che, per svariati motivi, la parità di età di pensionamento tra i due sessi costituisca un errore e che le donne debbano comunque andare in pensione prima degli uomini. Com’era prevedibile, questa opinione è più diffusa (70%) tra le donne, specialmente tra le impiegate e le insegnanti. E, quel che forse può essere sorprendente, appare più condivisa (74%) proprio dall’elettorato di centrodestra. Gran parte del quale (ma, questa volta, in misura minore dell’elettorato di centrosinistra) arriva a sostenere che, comunque, «malgrado l’aumento della durata media della vita, non è necessario aumentare l’età a cui uomini e donne vanno in pensione». È di questo parere l’81% della popolazione. Ciò significa che (ad avviso di chi scrive, contro ogni ragionevolezza) la netta maggioranza degli italiani è contraria a qualunque innalzamento dell’età pensionabile e desidera lasciare le cose come stanno. Alla luce di questo clima di opinioni, non sorprende che, di fronte alla richiesta di un parere sullo specifico provvedimento governativo, quasi due elettori su tre (63%) si pronuncino sfavorevolmente. Un orientamento, questo, ancora più diffuso tra i più giovani.
Questi rilievi critici possono portare a una diminuzione della popolarità complessivamente goduta dal Governo presso l’opinione pubblica? La cosa è possibile, ma non scontata. Per ora, infatti, convivono nella popolazione atteggiamenti in qualche modo contraddittori: alla disapprovazione verso alcuni specifici provvedimenti come quelli qui descritti, continua ad accompagnarsi l’appoggio politico generale per l’esecutivo e per i partiti che lo compongono, assieme ad un consenso complessivo alla manovra proposta da Tremonti. L’opposizione non è riuscita sin qui ad utilizzare il dissenso, pur così esteso, su alcune iniziative del Governo per ampliare le adesioni alle proprie posizioni. Tanto che, se si tenessero oggi le elezioni, il centrodestra vincerebbe ancora nettamente, malgrado le critiche per diverse sue scelte.
Renato Mannheimer
13 giugno 2010
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Finquando non ci sarà un ricambio della classe politica e staremo a grattarci i coglioni a lamentarci ora su un forum ora su un altro,non ci sarà una seria opposizione.
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