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pincopallo 20-10-2025 13:56

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Quote:

Originariamente inviata da choppy (Messaggio 3057836)
Non erano 4 anni e 4 mesi?

A me risultano 5 anni. Si tratta comunque di un dettaglio non rilevante. Il concetto che volevo far passare è che in Italia le pene detentive lievi di norma non vengono scontate in carcere. In tanti stati funziona come in Italia, ma vi sono anche stati dove le pene si scontano sempre in prigione e sono previste pene detentive anche per fatti che in Italia vengono considerati illeciti amministrativi (in Florida, ad esempio, se si supera il limite di velocità di oltre 50 miglia si viene condannati a 30 giorni di carcere, da scontare effettivamente in prigione).
Ogni sistema ha i suoi pro e i suoi contro. Io però penso che prevedere che anche le pene detentive lievi vengano scontate in carcere ha il vantaggio di rendere democratica la pena e di far percepire il carcere come un luogo in cui a tutti può capitare di finire, togliendogli quello stigma di discarica sociale che ha oggi. Il mio non vuole essere un discorso all'insegna dell'"ordine e disciplina", sono infatti consapevole che chiunque può sbagliare. Io sono però per un mondo in cui chiunque debba pagare per i suoi errori, ma una volta pagato il debito la pratica va considerata chiusa. Se venissi sorpreso a guidare in stato di ebbrezza, io per primo troverei giusto dover essere rinchiuso per qualche mese in carcere. Oggi però il tutto si risolverebbe con la sospensione della patente e una multa sostitutiva della pena detentiva.

imnotalone 20-10-2025 18:15

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
i carceri dovrebbero essere usate per far "pentire" le persone e per reinserirle nella società.

Solo che chi ci va in genere torna peggio di prima oppure lo prende come un periodo di vacanza prima di tornare a delinquere.

E' una roba che dovrebbe funzionare super-bene e invece è il contrario. Ma non dico che sia facile, non critico. Cioè se lì ci vanno le persone più "indisciplinate" della società far rispettare le regole non sarà una passeggiata.

Però di fatto allo stato attuale non servono a quasi a niente dal punto di vista di "reinserimento" nella società. Vengono parcheggiate lì per non fargli fare altri danni e amen.

Secondo me un buon deterrente dal far delinquere è quello che diventi a pagamento. Ti becchi gli anni e stai lì dentro e in più paghi pure. Perché devono pagare i cittadini i tuoi errori? E poi intraprendere azioni serie e reali per il reinserimento. Studio/lavoro ecc Però pensandoci manco le scuole pubbliche sono utili per farti trovare lavoro o per aiutarti in generale. Quindi buona notte

insiemealvento 20-10-2025 19:19

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Quote:

Originariamente inviata da pincopallo (Messaggio 3057252)
L
A mio parere, se il carcere venisse utilizzato anche per punire reati più lievi

Le carceri sono già ampiamente sovraffolate, sarebbe impossibile utilizzarle per reati più lievi fermo restando che il codice penale non prevede solo il carcere come pena.

Inoltre la finalità della pena non prevede solo di punire il reo ma di favorire il reinserimento sociale, dunque la punizione è solo una parte del concetto di pena.

Un po' come punire il bambino senza aiutarlo a capire i propri errori e così fermarsi alla punizione: sarebbe un errore e non favorirebbe una crescita personale che favorirebbe solo altre ripetizioni, paura per altre punizioni e conseguente sofferenza-rabbia-avversione-odio, quindi nuovi contrasti con l'autorità dell'adulto.

Hassell 20-10-2025 20:24

Comunque il pugno di ferro non aspettatevelo da questo governo, poiché Nordio ha già deliberato: niente carcere preventivo per ladri, spacciatori e truffatori.

troll 21-10-2025 10:36

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Quote:

Originariamente inviata da imnotalone (Messaggio 3058061)
i carceri dovrebbero essere usate per far "pentire" le persone e per reinserirle nella società.

Solo che chi ci va in genere torna peggio di prima oppure lo prende come un periodo di vacanza prima di tornare a delinquere.

E' una roba che dovrebbe funzionare super-bene e invece è il contrario. Ma non dico che sia facile, non critico. Cioè se lì ci vanno le persone più "indisciplinate" della società far rispettare le regole non sarà una passeggiata.

Però di fatto allo stato attuale non servono a quasi a niente dal punto di vista di "reinserimento" nella società. Vengono parcheggiate lì per non fargli fare altri danni e amen.

Secondo me un buon deterrente dal far delinquere è quello che diventi a pagamento. Ti becchi gli anni e stai lì dentro e in più paghi pure. Perché devono pagare i cittadini i tuoi errori? E poi intraprendere azioni serie e reali per il reinserimento. Studio/lavoro ecc Però pensandoci manco le scuole pubbliche sono utili per farti trovare lavoro o per aiutarti in generale. Quindi buona notte

Quindi nel mio caso di specie avrei dovuto pagare quanto? Così rimanevo ancora con meno soldi per l'imprudenza di un altro? Poi mi mantenevate voi

pincopallo 21-10-2025 14:19

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Quote:

Originariamente inviata da insiemealvento (Messaggio 3058083)
Le carceri sono già ampiamente sovraffolate, sarebbe impossibile utilizzarle per reati più lievi fermo restando che il codice penale non prevede solo il carcere come pena.

Inoltre la finalità della pena non prevede solo di punire il reo ma di favorire il reinserimento sociale, dunque la punizione è solo una parte del concetto di pena.

Un po' come punire il bambino senza aiutarlo a capire i propri errori e così fermarsi alla punizione: sarebbe un errore e non favorirebbe una crescita personale che favorirebbe solo altre ripetizioni, paura per altre punizioni e conseguente sofferenza-rabbia-avversione-odio, quindi nuovi contrasti con l'autorità dell'adulto.

Il sovraffollamento delle carceri è il classico problema che nessuno vuole risolvere perché, come dicevo, in Italia il carcere viene visto come un luogo dove gettare la feccia della società e quindi a nessuno frega se in una prigione con 100 posti vengono stipati 200 detenuti.
Per questo bisogna cambiare la mentalità. I carceri devono essere strutture dignitose, non luoghi dove si patisce il caldo e il freddo, la puzza, la mancanza di acqua e il sovraffollamento. Bisogna investire in strutture e in personale, costruendo nuove prigioni e assumendo nuove persone.
Serve poi una nuova idea del carcere, che si può avere solo se esso diventa un luogo dove vengono rinchiusi non solo autori di reati gravi, ma anche persone che hanno violato la legge e pagano per il loro errore con brevi periodi di carcerazione. Questo principio è di difficile accettazione, perché la maggior parte delle persone ritiene esagerato pagare col carcere per un incidente stradale, per essere stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza, per una rissa e via dicendo. Se questi reati però prevedono il carcere come pena, l'anomalia è semmai che tale pena non venga mai effettivamente scontata.

Keith 21-10-2025 15:30

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Quote:

Originariamente inviata da pincopallo (Messaggio 3058213)
Il sovraffollamento delle carceri è il classico problema che nessuno vuole risolvere perché, come dicevo, in Italia il carcere viene visto come un luogo dove gettare la feccia della società e quindi a nessuno frega se in una prigione con 100 posti vengono stipati 200 detenuti.

Per questo bisogna cambiare la mentalità. I carceri devono essere strutture dignitose, non luoghi dove si patisce il caldo e il freddo, la puzza, la mancanza di acqua e il sovraffollamento. Bisogna investire in strutture e in personale, costruendo nuove prigioni e assumendo nuove persone.

Serve poi una nuova idea del carcere, che si può avere solo se esso diventa un luogo dove vengono rinchiusi non solo autori di reati gravi, ma anche persone che hanno violato la legge e pagano per il loro errore con brevi periodi di carcerazione. Questo principio è di difficile accettazione, perché la maggior parte delle persone ritiene esagerato pagare col carcere per un incidente stradale, per essere stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza, per una rissa e via dicendo. Se questi reati però prevedono il carcere come pena, l'anomalia è semmai che tale pena non venga mai effettivamente scontata.

Il fatto è che mandare in carcere un cittadino comune è un atto forte. Può perdere il lavoro, può essere picchiato in cella, può che si uccide o che viene ucciso, rimane il reato sul casellario. Prima di distruggere una persona bisogna pensarci bene. A meno di non creare un carcere di altro tipo, progettato per brave persone, celle singole, dignitoso, etc.

pincopallo 21-10-2025 16:56

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Quote:

Originariamente inviata da Keith (Messaggio 3058224)
Il fatto è che mandare in carcere un cittadino comune è un atto forte. Può perdere il lavoro, può essere picchiato in cella, può che si uccide o che viene ucciso, rimane il reato sul casellario. Prima di distruggere una persona bisogna pensarci bene. A meno di non creare un carcere di altro tipo, progettato per brave persone, celle singole, dignitoso, etc.

È proprio questo il punto.
Il carcere è un luogo in cui si viene privati della libertà, non deve essere un luogo in cui si può essere picchiati. Lo Stato deve vigilare su questo aspetto.
Occorrono poi tutele per chi sconta pene per reati lievi, quali non menzione nel casellario e obbligo per il datore di lavoro di conservare il posto al dipendente temporaneamente in carcere (basta fare una legge in tal senso). Insomma, massime garanzie per evitare di rovinare la vita a una persona per un reato lieve, ma anche massimo rigore nell'applicazione della pena: se ti condannano a un mese di reclusione, quel mese te lo fai chiuso in cella.

39198 21-10-2025 17:22

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Quote:

Originariamente inviata da pincopallo (Messaggio 3057252)
L'italiano medio percepisce il carcere come una discarica sociale in cui collocare i rifiuti della società. Questo fa sì che non si accontenti mai delle pene che vengono date dai giudici in applicazione della leggi e le si vorrebbe sempre più alte o che si vedano come il fumo negli occhi i benefici quali i permessi e la liberazione condizionale.
Questo fatto a mio parere dipende molto dal fatto che in Italia per entrare in carcere devi avere una pena superiore ai cinque anni o devi essere stato arrestato in flagranza (ma in quel caso, se il reato non è troppo grave, si esce il giorno dopo). Fino a quel limite, intervengono la sospensione condizionale della pena, le pene pecuniarie sostitutive di quelle detentive o i servizi sociali. In pratica, innocenti a parte (che pure ci sono), per finire in carcere bisogna averla fatta grossa.
Eppure il carcere dovrebbe essere un luogo in cui si paga per le proprie colpe in base alla loro gravità e, contemporaneamente, si viene rieducati.
A mio parere,se il carcere venisse utilizzato anche per punire reati più lievi, che sono quelli che anche persone che non sono certo delinquenti abituali o efferati, finirebbe anche questa connotazione di discarica sociale che si porta dietro. Sto dicendo, per capirci, che se il reato prevede il carcere, è giusto che chi viene condannato vada in carcere, anche se la pena è magari solo di tre mesi. Ti trovano alla guida in stato di ebbrezza e la pena prevista è tre mesi di carcere? Anziché sostituirli con una pena pecuniaria, ti fai tre mesi in prigione. Vieni condannato per percosse a un mese di reclusioni? Te lo fai in carcere, non in sospensione condizionale o ai servizi sociali!
Cosa ne pensate?

Voglio fare alcune precisazioni, ma non per fare il presuntuoso o il saccente, sia chiaro.

Ci sono vari elementi per capire "quanto uno deve fare per andare in carcere".
1) Sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi, a cui si è ammessi in fase di condanna se la pena è inferiore a due anni.
2) Sanzioni alternative alla detenzione, ammessi direttamente in fase di esecuzione della pena oppure se si ha un residuo di pena, per un massimo di 3 anni (affidamento in prova al servizio sociale), 2 anni (detenzione domiciliare) e via dicendo.
Ovviamente si parla di casi "normali", per certe categorie di persone si può avere una pena o residuo di pena anche di 4 anni o superiore. Così come non è automatico ottenerli, dipende dalla persona, recidiva, reato commesso e via dicendo.

Quando tu dici l'arresto in flagranza è errato, nel senso che per alcuni reati magari vieni temporaneamente carcerato come misura cautelare, ma è diversa dalla condanna.

Quindi diciamo che finire in carcere non è facilissimo sotto i tre anni di condanna. Anche se ho visto gente dimenticarsi di chiedere di essere ammessa alle misure alternative e finire dentro per una guida in stato di ebrezza tipo per un mese.

39198 21-10-2025 17:23

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Quote:

Originariamente inviata da zoe666 (Messaggio 3057255)
i reati ostativi non danno diritto a misure alternative la detenzione, per gli altri, è a discrezione del giudice decidere se ci sono i requisiti per misure alternative alla detenzione, ma non è assolutamente automatico che accada, ma si decide caso per caso.

Esatto.

39198 21-10-2025 17:36

Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
 
Penso in generale (perdonatemi ma non ho letto gli altri messaggi, magari ne avete già discusso) che debbano essere analizzati vari fattori. Non tutti i condannati sono uguali.
Non trovo molto sensato essere super garantisti nei confronti di uno stupratore seriale o di un rapinatore o di un camorrista, quindi il garante dei detenuti può andare a farsi fottere. Al contempo, sicuramente se io ho subito un lutto e ho bevuto 3 birre, uno distratto mi taglia la strada e vengo coinvolto in un incidente e arrestato per omicidio stradale "perché ubriaco", non sono al pari di uno stupratore seriale.


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