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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Ogni sistema ha i suoi pro e i suoi contro. Io però penso che prevedere che anche le pene detentive lievi vengano scontate in carcere ha il vantaggio di rendere democratica la pena e di far percepire il carcere come un luogo in cui a tutti può capitare di finire, togliendogli quello stigma di discarica sociale che ha oggi. Il mio non vuole essere un discorso all'insegna dell'"ordine e disciplina", sono infatti consapevole che chiunque può sbagliare. Io sono però per un mondo in cui chiunque debba pagare per i suoi errori, ma una volta pagato il debito la pratica va considerata chiusa. Se venissi sorpreso a guidare in stato di ebbrezza, io per primo troverei giusto dover essere rinchiuso per qualche mese in carcere. Oggi però il tutto si risolverebbe con la sospensione della patente e una multa sostitutiva della pena detentiva. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
i carceri dovrebbero essere usate per far "pentire" le persone e per reinserirle nella società.
Solo che chi ci va in genere torna peggio di prima oppure lo prende come un periodo di vacanza prima di tornare a delinquere. E' una roba che dovrebbe funzionare super-bene e invece è il contrario. Ma non dico che sia facile, non critico. Cioè se lì ci vanno le persone più "indisciplinate" della società far rispettare le regole non sarà una passeggiata. Però di fatto allo stato attuale non servono a quasi a niente dal punto di vista di "reinserimento" nella società. Vengono parcheggiate lì per non fargli fare altri danni e amen. Secondo me un buon deterrente dal far delinquere è quello che diventi a pagamento. Ti becchi gli anni e stai lì dentro e in più paghi pure. Perché devono pagare i cittadini i tuoi errori? E poi intraprendere azioni serie e reali per il reinserimento. Studio/lavoro ecc Però pensandoci manco le scuole pubbliche sono utili per farti trovare lavoro o per aiutarti in generale. Quindi buona notte |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Inoltre la finalità della pena non prevede solo di punire il reo ma di favorire il reinserimento sociale, dunque la punizione è solo una parte del concetto di pena. Un po' come punire il bambino senza aiutarlo a capire i propri errori e così fermarsi alla punizione: sarebbe un errore e non favorirebbe una crescita personale che favorirebbe solo altre ripetizioni, paura per altre punizioni e conseguente sofferenza-rabbia-avversione-odio, quindi nuovi contrasti con l'autorità dell'adulto. |
Comunque il pugno di ferro non aspettatevelo da questo governo, poiché Nordio ha già deliberato: niente carcere preventivo per ladri, spacciatori e truffatori.
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Per questo bisogna cambiare la mentalità. I carceri devono essere strutture dignitose, non luoghi dove si patisce il caldo e il freddo, la puzza, la mancanza di acqua e il sovraffollamento. Bisogna investire in strutture e in personale, costruendo nuove prigioni e assumendo nuove persone. Serve poi una nuova idea del carcere, che si può avere solo se esso diventa un luogo dove vengono rinchiusi non solo autori di reati gravi, ma anche persone che hanno violato la legge e pagano per il loro errore con brevi periodi di carcerazione. Questo principio è di difficile accettazione, perché la maggior parte delle persone ritiene esagerato pagare col carcere per un incidente stradale, per essere stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza, per una rissa e via dicendo. Se questi reati però prevedono il carcere come pena, l'anomalia è semmai che tale pena non venga mai effettivamente scontata. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Il carcere è un luogo in cui si viene privati della libertà, non deve essere un luogo in cui si può essere picchiati. Lo Stato deve vigilare su questo aspetto. Occorrono poi tutele per chi sconta pene per reati lievi, quali non menzione nel casellario e obbligo per il datore di lavoro di conservare il posto al dipendente temporaneamente in carcere (basta fare una legge in tal senso). Insomma, massime garanzie per evitare di rovinare la vita a una persona per un reato lieve, ma anche massimo rigore nell'applicazione della pena: se ti condannano a un mese di reclusione, quel mese te lo fai chiuso in cella. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Ci sono vari elementi per capire "quanto uno deve fare per andare in carcere". 1) Sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi, a cui si è ammessi in fase di condanna se la pena è inferiore a due anni. 2) Sanzioni alternative alla detenzione, ammessi direttamente in fase di esecuzione della pena oppure se si ha un residuo di pena, per un massimo di 3 anni (affidamento in prova al servizio sociale), 2 anni (detenzione domiciliare) e via dicendo. Ovviamente si parla di casi "normali", per certe categorie di persone si può avere una pena o residuo di pena anche di 4 anni o superiore. Così come non è automatico ottenerli, dipende dalla persona, recidiva, reato commesso e via dicendo. Quando tu dici l'arresto in flagranza è errato, nel senso che per alcuni reati magari vieni temporaneamente carcerato come misura cautelare, ma è diversa dalla condanna. Quindi diciamo che finire in carcere non è facilissimo sotto i tre anni di condanna. Anche se ho visto gente dimenticarsi di chiedere di essere ammessa alle misure alternative e finire dentro per una guida in stato di ebrezza tipo per un mese. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Penso in generale (perdonatemi ma non ho letto gli altri messaggi, magari ne avete già discusso) che debbano essere analizzati vari fattori. Non tutti i condannati sono uguali.
Non trovo molto sensato essere super garantisti nei confronti di uno stupratore seriale o di un rapinatore o di un camorrista, quindi il garante dei detenuti può andare a farsi fottere. Al contempo, sicuramente se io ho subito un lutto e ho bevuto 3 birre, uno distratto mi taglia la strada e vengo coinvolto in un incidente e arrestato per omicidio stradale "perché ubriaco", non sono al pari di uno stupratore seriale. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Ma come e' possibile che sto qui non fosse mai dimagrito in carcere? Di solito ti danno poco e nulla da mangiare, si nascondeva il cibo da qualche parte??
https://www.msn.com/it-it/notizie/ot...pphireappshare |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Poi c'è il sopravvitto, se hai i soldi puoi comprare a parte più o meno qualsiasi cosa. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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il pregiudizio da parte di qualcuno magari c è, ma la stragrande maggioranza non sa nemmeno chi sei e se ti sposti di un quartiere o nel paese vicino sei a posto, non vai in giro con la scritta ex detenuto sulla fronte. In ogni comune anche di poche migliaia di persone in ogni dato momento ci sono almeno una decina di persone sottoposte a restrizione della libertà personale tra obblighi di firma, domiciliari, affidamento al lavoro, divieto di uscire dal comune etc etc (l ho visto nei registri dei carabinieri) E chi li conosce? Son del mio paese di 4k anime ma chi caz ne ha mai sentito parlare... si conoscono al massimo solo quelli "ad alta visibilità" che fan casino nel paese ripetutamente.. son finito in carcere con uno che ha sparato a due suoi paesani ed era del mio paese e ci stava da 20 anni, chi caz l aveva mai visto (e prima uscivo quasi tutti i giorni) o sentito parlare di lui da qualcuno? Il lavoro non c è nessun problema, chi vuole lavorare dopo lo fa, basta mentire sul curriculum come fanno anche tutti gli incensurati e chiudere il buco, nessuno controlla niente, oppure sfruttare le conoscenze. Tanti infatti lavorano tranquillamente. Uno è finito in carcere, aveva lavorato in cartiera prima per 20 anni, finiti i 2 anni è andato a lavorare in un altra cartiera, non gli ha semplicemente detto che è stato in carcere, fine (però quando dovrà farsi il restante anno e mezzo in pena alternativa voglio vedere che gli dice.. per il momento non ci pensa, se ne riparlerà tra anni, intanto lavora e acchiappa stipendi). Un altro posa la fibra ottica, uno è andato a lavorare in edilizia con lo zio, e via così discorrendo... io personalmente ho trovato un mucchio di lavori (7 o 8) di cui due in vigilanza addirittura, dove in teoria serve avere la fedina penale pulita, ma in pratica nessuno ha controllato niente in entrambi i casi, figurati in qualsiasi altro posto di lavoro (e conosco anche un altro che aveva fatto 5 anni di carcere che lavora nell antitaccheggio in un supermercato); pensa te come stanno messe le aziende in italia, pareva surreale pure a me, e invece. Un ragazzo del mio paese l han beccato per la seconda volta con qualche panetta di fumo, la prima volta niente, bruciata la condizionale e basta, la seconda domiciliari per un anno... non l han manco licenziato dal posto di lavoro in cui era già da 4-5 anni e difatti aveva il permesso di andare a lavorare dai domiciliari (te lo concedono spesso se hai un lavoro), son passati anni e ancora lavora li, ormai in tutto saran 10 anni; e io che pensavo che almeno l avrebbero licenziato, no manco quello (e qui si ritorna al "giudizio della gente"... evidentemente non gliene frega niente, ed è un azienda di 50 persone per cui ho lavorato anche io molto tempo fa, non son 3 gatti) Tra l altro non vi pensate che quelli che finiscono in carcere siano tutti disagiati, moltissimi lavoravano prima e "arrotondavano" con altro, per esempio uno faceva il camionista e spacciava coca, un altro lavorava al banco di un mercato e guadagnava pure bene, l amico faceva il cartongessista, solo che nei weekend andavano a farsi qualche rapina, per la precisione erano dentro perchè avevano rapinato la cassaforte del titolare del tizio dei mercati (tra l altro tutti stranieri, per questo mi vien da ridere quando la gente fa distinzione tra immigrati regolari e irregolari... come se i regolari con casa lavoro e una vita inserita non potessero delinquere tale e quale come gli irregolari xD ). Un altro, italiano, lavorava alla pirelli e guadagnava pure bene, ma gli piaceva la bella vita e per pagarsela lo stipendio non bastava, quindi andava a far le rapine in banca anche lui. Con un altro con cui ho lavorato in fabbrica ho scoperto dopo che era stato in carcere, perchè me l ha detto lui, altrimenti cosa ne sapevo? Solo per gli impieghi statali si può avere qualche problema, ma non ho ancora provato, dovrei, secondo me non controllano un caz manco li; però conosco una signora che dopo aver fatto 10 anni di carcere è finita a fare l impiegata al palazzo della regione, quindi con la giusta conoscenza arrivi dappertutto. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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sul tema generale della discussione: certo sarebbe bello se il carcere fosse un luogo di accoglienza dove i detenuti venissero trattati con rispetto e compassione e dignità da chi gestisce il carcere, dove la solidarietà e l'empatia e la gentilezza regnassero sovrane tra i detenuti, sarebbe bello se i detenuti non venissero visti con pregiudizio da chi detenuto non è ma certe condizioni non esistono nemmeno tra le persone che il carcere non l'hanno mai visto {anche se il carcere l'hanno costruito dentro la propria testa} e mai lo vedranno |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
https://torino.repubblica.it/cronaca...P2-S1-T1-s3754
Questo è un caso dove le pene alternative al carcere avrebbero un senso, ma se fatte scontare anche alla famiglia: - risarcimento afflittivo (ovvero, i soldi che esulano dallo stretto mantenimento delle famiglie dei colpevoli devono andare alla famiglia della vittima) + eventuale sequestro di beni voluttuari, macchinoni in primis: il loro tenore di vita ne deve risentire pesantemente - le teste di cazzo colpevoli devono fare scuola + lavori socialmente utili (di cui una parte a vantaggio della vittima) + tour delle scuole di campagne antibullismo presentati come cattivo esempio da uno dei servizi sociali + mangiare e dormire e basta, con tanto di braccialetto elettronico, non più a fare i ganzi in giro Tutto questo per almeno 5 anni con pene pecuniarie severe per chi sia preposto al loro controllo e se li lasci scappare. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Quanto ai colpevoli del gesto infame, cinque anni di prediche mi sembrano una pacchia per quello che hanno fatto. Possono anche andare bene, ma ci deve essere anche la carcerazione. Vedersi chiusi a chiave in una cella e osservare il cielo a scacchi per almeno due anni farebbe capire la gravità di quello che hanno fatto, ovviamente con attività di rieducazione in carcere e lavori socialmente utili per cinque anni una volta usciti di prigione. |
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