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claire 15-08-2025 13:42

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
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Originariamente inviata da Alakazam (Messaggio 3045258)
Volete chi?

E comunque quali schiaffi alla sofferenza, il dispiaciere per chi sta peggio non c'entra nulla.
Le emarginazioni, i lavoratori poveri, la disoccupazione e quant'altro sono cose che esistono (in Italia) e non bisogna essere malati per stare e vivere male.

Poi sicuramente molto meglio che stare sotto le bombe o morire letteralmente di fame, senza dubbio. Sicuramente c'è da essere grati per diverse cose, ma anche in un Paese sviluppato (diciamo) come l'Italia, se non hai certe cose (di base) si sta oggettivamente male. Se sei povero e non hai i solti per curarti i denti e ti cadono non è che è una cosa tanto soggettiva se magari la vivi male.
Sarebbe un insulto per chi vive in Paesi dove si sta peggio?

Poi personalmente ciò che mi da fastidio è che per colpa della classe politica di pagliacci che ci ritroviamo da troppi decenni ormai l'Italia sta diventando un Paese sottosviluppato, con tutte le dinamiche da Paese sottosviluppato: disoccupazione, povertà, salari bassi, ignoranza a gogo e così via. Se è vero che in altri Paesi di sta sicuramente peggio, è anche vero che in altri si sta oggettivamente meglio, al di là delle problematiche personali. E una volta l'Italia era messa molto meglio.

Bisogna essere consapevoli di questo, altrimenti diventa un accontentarsi di situazioni che vanno peggiorando con la scusa che tanto stiamo meglio di altri e quindi vabbè, che ci possiamo fare.

Non. Bisogna essere malati per vivere male, non vuol dire che da malati si viva meglio che da sani. Poi non ho scritto da nessuna parte che la salute è sufficiente, serve anche altro, ma senza quella cosa fai. Non è che o si ha salute o si è poveri, si può convivere con assenza di soldi, di salute e di altro. Non farmi fare discorsi scontati.
Ho fatto altri esempi, la povertà (reale) la annovero fra i problemi consistenti.

Lo schiaffo a chi sta peggio è altro, è permettersi di frignare per stronzate in modo continuativo quando si sa che c'è na marea di gente che non sta soffrendo per le stronzate, i lussi, l'enalotto, le cerbiatte di cittadinanza.


E per contro c'è chi non ha voce e vive arrancando, non ha mai pace e si piglia anche disprezzo , oltre ai propri bisogni essenziali pestati sotto i piedi.

Au revoir

lone 73 15-08-2025 14:12

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
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Originariamente inviata da Keith (Messaggio 3044885)
C'è l'emarginazione estrema, quella dei senzatetto.
Poi c'è un'emarginazione di secondo livello, un po' meno gravosa poiché spesso si dispone di una casa, a volte di un lavoro basilare, altre volte di una pensione o sussidi, ma si vive ai margini della società.
E' un'emarginazione poco visibile, si tratta di persone perlopiù dignitose ma che sono costrette a vivere con il minimo indispensabile, no vacanze, no aria condizionata, tutto è basilare, se va bene una vecchissima automobile, Netflix come unico svago. Ce ne sono tante di persone così nelle aree periferiche metropolitane. Le vedo, ne percepisco la quieta disperazione o nella migliore delle ipotesi una ragionata rassegnazione.
Ricordo che quando ero bambino negli anni '80 i poveri facevano comunità fra loro. Non era bello essere poveri, non lo è mai stato, ma quantomeno non ce n'era vergogna e qualche modo semplice di divertirsi si trovava. Ora anche i poveri sono isolati tra di loro, in questi palazzoni di periferia. Le vacanze rimangono un sogno irraggiungibile.
Quest'anno anche la vecchietta sopra di me che non esce mai di casa è andata via già da un pezzo.
A guardia del palazzo siamo rimasti io, un vecchietto del primo piano e un'altro appartamento adibito a casa famiglia. 3 su 28.

Secondo me era già così alla fine degli anni 80 quando sono arrivato all'adolescenza: niente coesione sociale tra poveri, niente iniziative di aggregazione sociale. Sopravviveva ancora una certa cultura di sinistra -proletaria ma ormai aveva vinto l'edonismo, il consumismo: tutti anche i poveri volevano vestirsi firmati, tutti volevano oggetti costosi, tutti puntavano al consumismo. Da lì in poi una progressiva sconfitta per i ceti più bassi tanto che al giorno d'oggi il proletariato occidentale non esiste neanche più sostituito da un proletariato extracomunitario.

Sheev Palpatine 15-08-2025 14:43

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
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Originariamente inviata da claire (Messaggio 3045269)
Lo schiaffo a chi sta peggio è altro, è permettersi di frignare per stronzate in modo continuativo quando si sa che c'è na marea di gente che non sta soffrendo per le stronzate, i lussi, l'enalotto, le cerbiatte di cittadinanza.


E per contro c'è chi non ha voce e vive arrancando, non ha mai pace e si piglia anche disprezzo , oltre ai propri bisogni essenziali pestati sotto i piedi.

Au revoir

Non sei tu che puoi stabilire per cosa è legittimo lamentarsi e per cosa non lo è. Per alcune persone è prioritario il divertimento fine a se stesso e lo mettono davanti alla salute, danneggiandosi. Per alcune persone è prioritario avere compagnia e fanno di tutto pur di non stare soli. Si può discutere in tanti modi cercando di individuare le priorità nella vita. Ma difficilmente si potrà giungere ad essere completamente d'accordo. Non è una bella cosa quella di delegittimare la sofferenza altrui e di giudicarla.
Se un bambino piange a dirotto perchè vuole un giocattolo e non può averlo, o perchè vuole andare da una parte e i genitori non possono portarlo e cose simli, beh nella testa di un bambino quelle cose sono importanti. Sul piano oggettivo potrebbero non esserlo, poi il bambino può crescere e capire che quelle cose non hanno tutta questa importanza. Ma noi viviamo in una società in cui diventare adulti è quasi impossibile. Trovare un lavoro è complicato e richiede tanto tempo, raggiungere l'indipendenza economica è un miraggio, per sposarsi e fare figli non c'è la maturità. E' facile disprezzare e giudicare chi è in questa condizione. Ma chi è l'artefice di questa condizione? Di certo non sono i giovani stessi che vivono in questa società. Le colpe stanno altrove in chi ha reso così la società.

La categoria più disprezzata è quella dell'uomo bianco eterossessuale. In quel caso diventano legittime generalizzazioni, odio e porcherie varie.

Fai i soliti discorsi orientati a sinistra che però vengono oggetivamente sbugiardati dai fatti.

Alakazam 15-08-2025 15:26

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
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Originariamente inviata da Sasuke (Messaggio 3045262)
Se sei povero in Italia i denti te li curano gratis, di certo non ti pagano l'apparecchietto, a me sembra che il paese sia sempre più ricco e votato al sostegno dei più poveri.

Vorrei vederti davanti al medico che ti dice che devi farti una tac/RM e che la devi fare subito, domani stesso se possibile e capire che per farla nel pubblico ci vogliono 6 mesi e dal privato costa 350€ tra una settimana. Se li hai, altrimenti aspetta 6 mesi e poi affronta la situazione così come te la ritrovi, se ci sei ancora.

Sasuke 15-08-2025 15:33

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
Mi è successo per altre visite che ho dovuto pagare dopo un ricovero quando ero un poveraccio, tra l'altro sei mesi di attesa sono pure pochi a meno che non cerchi disponibilità anche fuori zona, non va bene, ma almeno qua hai esenzioni, se una persona ha necessità di fare certe visite può arrivarci anche tramite il pronto soccorso, non è un sistema perfetto ma è un sistema che si migliora ogni giorno.

Sikerhoof 15-08-2025 16:27

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
Non vivo in un quartiere popolare, quindi posso basarmi solo su ciò che ho letto o osservato indirettamente, ma penso che ci siano alcune tendenze reali. Negli anni ’80, nei quartieri popolari, la gente tendeva a restare a lungo nello stesso posto: ci si conosceva di persona, ci si aiutava a vicenda, e gli spazi di socialità erano abbondanti (cortili comuni, piazze, mercati rionali e bar erano punti d’incontro quotidiani). Oggi molte di queste realtà sono cambiate. In diversi complessi i cortili sono stati chiusi o recintati, le piazze trasformate in parcheggi o aree private, e i piccoli negozi di quartiere e i bar sono meno centrali come luogo di socialità, sostituiti in parte da supermercati e grandi catene.

In più, le comunità sono più eterogenee e meno stabili: i residenti cambiano più spesso, ci sono differenze culturali e di abitudini che rendono più difficile creare legami. A questo si aggiunge la maggiore propensione a restare chiusi in casa, per paura o per via della tecnologia che induce più isolamento che socialità. Anche la mobilità lavorativa, contribuisce a ridurre le occasioni di incontro spontaneo.

In pratica, pur vivendo vicini, oggi molte persone si conoscono meno e hanno minore senso di comunità rispetto a qualche decennio fa. Non significa che tutto sia peggiorato in assoluto, ma l’individualismo e l’isolamento tra le fasce più povere della popolazione sono certamente più marcati rispetto al passato.

claire 15-08-2025 16:45

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
Non stabilisco niente, ma credete che Claire sia l'account della Meloni o della Von der Leyen? Non ho nessuna voglia di parlare con chi non sa di cosa sto parlando e dice senza cognizione.
Esprimo il mio punto di vista, qui si può dire che le femmine e gli stranieri sono gentaglia e marmaglia, potrò io dire la mia su qualcosa.
Ma chi parla di stabilire, quello che penso finché ho un neurone lo dico , in un'altra vita sarò ministro o presidente, in questa uso la libertà di espressione ( rimasta) , e chi vuole usi la sua per capire quello che vuole e dire cose a caso.
Che paura che c'avete che io cambi il mondo :D e decreti e impedisca le cose. Tranquilli, non faccio manco l'influencer, non c'è rischio che vi troviate assoggettati al mio pensiero. Che nemmeno comprendete attribuendomi cose mai dette. Sui bambini lascio stare, pure le basi della pedagogia spicciola mi becco adesso. Ah grazie, non lo sapevo mica. Ho il potere decisionale di un moscerino della frutta, siete liberi.

Keith 15-08-2025 17:57

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
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Originariamente inviata da Alakazam (Messaggio 3045186)
Tutti stiamo meglio rispetto a Paesi più poveri e sfortunati. Eppure c'è chi soffre di depressione, di ansia, chi si butta dal balcone e così' via. Quanta irrazionalità?

In questo forum si vuole far credere -non tutti ovviamente, solo qualche persona- che la vita è bella e meritevole di essere vissuta anche se da mangiare hai solo pane e pomodoro, compri gli abiti su temu e giri in autobus. Mi dispiace, ma per me quella non è vita. I più fortunati e chi ha una salute mentale molto solida riescono ad accontentarsi, magari si gustano una partita o il tramonto dal loro balcone in un palazzone grigio a ponte di nona (noto quartiere romano molto elegante, centrale e ricco).
Ma nella vita bisogna anche perseguire il bello, fare cose belle, che può essere anche leggere un libro, ma già per questo servono i soldi per comprarlo, oppure una volta all'anno fosse anche per una settimana fare una vacanza in un posto bello, dove non devi girare un'ora per trovare parcheggio, dove la spiaggia non è una distesa di plastica, siringhe e migliaia e migliaia di persone. Posso anche avere una macchina utilitaria, ma sarebbe bello anche avere una macchina sportiva e veloce, anche solo per 1-2 anni, e poter dire "almeno ho avuto una macchina vera". Tutti si diventerà anziani, ma c'è chi trascorrerà gli ultimi anni in un ospizio decente avendo bei ricordi di gioventù, e chi morirà povero, disperato e abbandonato dentro una catapecchia del cazzo clda e cadente.


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Originariamente inviata da lone 73 (Messaggio 3045278)
Secondo me era già così alla fine degli anni 80 quando sono arrivato all'adolescenza: niente coesione sociale tra poveri, niente iniziative di aggregazione sociale. Sopravviveva ancora una certa cultura di sinistra -proletaria ma ormai aveva vinto l'edonismo, il consumismo: tutti anche i poveri volevano vestirsi firmati, tutti volevano oggetti costosi, tutti puntavano al consumismo. Da lì in poi una progressiva sconfitta per i ceti più bassi tanto che al giorno d'oggi il proletariato occidentale non esiste neanche più sostituito da un proletariato extracomunitario.

Ancora negli '80 mi ricordo che c'era un po' di coesione sociale. Certo, sicuramente negl ianni '60 era meglio, ma in quel periodo non c'ero e non posso ricordare.
La domenica spesso ci si vedeva tutti assieme nella tenuta di campagna di un mio zio ricco. C'era questo zio ricco, uno zio povero, noi del ceto medio-basso, e un'altro zio anche lui di ceto medio/medio-basso. Ma si stava tutti assieme, senza invidie, anche perché lo zio ricco era tirchio e sembnrava povero anche lui :). Però cmq non ricordo l'invidia sociale, discorsi sui soldi. E' pur vero che i poveri degli anni '80 erano i medi di adesso. Si poteva vivere anche da poveri, c'erano più opportunità, più spazi a disposizione.

untipostrano 16-08-2025 02:45

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
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Originariamente inviata da Alakazam (Messaggio 3045299)
Vorrei vederti davanti al medico che ti dice che devi farti una tac/RM e che la devi fare subito, domani stesso se possibile e capire che per farla nel pubblico ci vogliono 6 mesi e dal privato costa 350€ tra una settimana. Se li hai, altrimenti aspetta 6 mesi e poi affronta la situazione così come te la ritrovi, se ci sei ancora.

Vabbe però a mio avviso in italia per quanto riguarda le situazioni di urgenza/emergenza il sistema pubblico ancora funziona eh! Casi di decessi o cmq gravi conseguenze derivati da ritardi di prestazioni erogate dal ssn si contano sulla punta delle dita! Non siamo a questo livello sù!

Alakazam 16-08-2025 09:30

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
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Originariamente inviata da untipostrano (Messaggio 3045493)
Vabbe però a mio avviso in italia per quanto riguarda le situazioni di urgenza/emergenza il sistema pubblico ancora funziona eh! Casi di decessi o cmq gravi conseguenze derivati da ritardi di prestazioni erogate dal ssn si contano sulla punta delle dita! Non siamo a questo livello sù!

Si capisce che non hai vissuto certe situazioni.
L'urgenza è quando sei in pericolo di vita immediato. Le gravi conseguenze ci sono solo che non sono percepibili. Un tumore diagnosticato 6 mesi dopo fa la differenza tra la vita e la morte, però non è che fa notizia.
Ritorno all'esempio di prima, il medico ti dice di fare la tc/rm e di farla subito. Hai solo qualche disturbo e non sei in pericolo di vita immediato, ma devi fare la tac subito perché bisogna intervenire subito.

Ancora, devi farti un trapianto e lo fanno 400km di distanza, tutto gratis ok e se l'intervento va bene e non c'è rigetto, puoi campare ancora 1 o 2 decenni. Però ti dicono che per 3 settimane stai in ospedale, poi per i prossimi 3 mesi ti mandano via però ci devi andare ogni giorno per controlli giornalieri. Bene, la casa ce l'hai a 400km, come fai? Devi stare in strutture private (fatte ad hoc) vicino all'ospedale che costano un sacco ogni mese o comunque prenderti una casa in affitto se vuoi risparmiare, ma in ogni caso te la devi vedere tu e devi avere anche un parente vicino che ti assista (di solito è tipo la moglie, se ce l'hai).

Sasuke 16-08-2025 09:43

Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
 
In Italia ci sono ottocentomila case popolari, conosco alcune persone che ci abitano, pagano 16 euro al mese di affitto, è vero le richieste sono tante al momento si soddisfa solo il 60%100 rispetto al fabbisogno, io però a un individuo sano non la darei la casa popolare, conosco persone che ci abitano e guadagnano più di me, molte sono ereditate e riscattate, molti sono gli abusivi, molti gli evasori fiscali, evidentemente l'assistenzialismo sfrenato al quale siamo abituati ci porta a esigere sempre di più.


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