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Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
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Ho fatto altri esempi, la povertà (reale) la annovero fra i problemi consistenti. Lo schiaffo a chi sta peggio è altro, è permettersi di frignare per stronzate in modo continuativo quando si sa che c'è na marea di gente che non sta soffrendo per le stronzate, i lussi, l'enalotto, le cerbiatte di cittadinanza. E per contro c'è chi non ha voce e vive arrancando, non ha mai pace e si piglia anche disprezzo , oltre ai propri bisogni essenziali pestati sotto i piedi. Au revoir |
Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
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Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
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Se un bambino piange a dirotto perchè vuole un giocattolo e non può averlo, o perchè vuole andare da una parte e i genitori non possono portarlo e cose simli, beh nella testa di un bambino quelle cose sono importanti. Sul piano oggettivo potrebbero non esserlo, poi il bambino può crescere e capire che quelle cose non hanno tutta questa importanza. Ma noi viviamo in una società in cui diventare adulti è quasi impossibile. Trovare un lavoro è complicato e richiede tanto tempo, raggiungere l'indipendenza economica è un miraggio, per sposarsi e fare figli non c'è la maturità. E' facile disprezzare e giudicare chi è in questa condizione. Ma chi è l'artefice di questa condizione? Di certo non sono i giovani stessi che vivono in questa società. Le colpe stanno altrove in chi ha reso così la società. La categoria più disprezzata è quella dell'uomo bianco eterossessuale. In quel caso diventano legittime generalizzazioni, odio e porcherie varie. Fai i soliti discorsi orientati a sinistra che però vengono oggetivamente sbugiardati dai fatti. |
Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
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Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
Mi è successo per altre visite che ho dovuto pagare dopo un ricovero quando ero un poveraccio, tra l'altro sei mesi di attesa sono pure pochi a meno che non cerchi disponibilità anche fuori zona, non va bene, ma almeno qua hai esenzioni, se una persona ha necessità di fare certe visite può arrivarci anche tramite il pronto soccorso, non è un sistema perfetto ma è un sistema che si migliora ogni giorno.
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Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
Non vivo in un quartiere popolare, quindi posso basarmi solo su ciò che ho letto o osservato indirettamente, ma penso che ci siano alcune tendenze reali. Negli anni ’80, nei quartieri popolari, la gente tendeva a restare a lungo nello stesso posto: ci si conosceva di persona, ci si aiutava a vicenda, e gli spazi di socialità erano abbondanti (cortili comuni, piazze, mercati rionali e bar erano punti d’incontro quotidiani). Oggi molte di queste realtà sono cambiate. In diversi complessi i cortili sono stati chiusi o recintati, le piazze trasformate in parcheggi o aree private, e i piccoli negozi di quartiere e i bar sono meno centrali come luogo di socialità, sostituiti in parte da supermercati e grandi catene.
In più, le comunità sono più eterogenee e meno stabili: i residenti cambiano più spesso, ci sono differenze culturali e di abitudini che rendono più difficile creare legami. A questo si aggiunge la maggiore propensione a restare chiusi in casa, per paura o per via della tecnologia che induce più isolamento che socialità. Anche la mobilità lavorativa, contribuisce a ridurre le occasioni di incontro spontaneo. In pratica, pur vivendo vicini, oggi molte persone si conoscono meno e hanno minore senso di comunità rispetto a qualche decennio fa. Non significa che tutto sia peggiorato in assoluto, ma l’individualismo e l’isolamento tra le fasce più povere della popolazione sono certamente più marcati rispetto al passato. |
Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
Non stabilisco niente, ma credete che Claire sia l'account della Meloni o della Von der Leyen? Non ho nessuna voglia di parlare con chi non sa di cosa sto parlando e dice senza cognizione.
Esprimo il mio punto di vista, qui si può dire che le femmine e gli stranieri sono gentaglia e marmaglia, potrò io dire la mia su qualcosa. Ma chi parla di stabilire, quello che penso finché ho un neurone lo dico , in un'altra vita sarò ministro o presidente, in questa uso la libertà di espressione ( rimasta) , e chi vuole usi la sua per capire quello che vuole e dire cose a caso. Che paura che c'avete che io cambi il mondo :D e decreti e impedisca le cose. Tranquilli, non faccio manco l'influencer, non c'è rischio che vi troviate assoggettati al mio pensiero. Che nemmeno comprendete attribuendomi cose mai dette. Sui bambini lascio stare, pure le basi della pedagogia spicciola mi becco adesso. Ah grazie, non lo sapevo mica. Ho il potere decisionale di un moscerino della frutta, siete liberi. |
Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
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Ma nella vita bisogna anche perseguire il bello, fare cose belle, che può essere anche leggere un libro, ma già per questo servono i soldi per comprarlo, oppure una volta all'anno fosse anche per una settimana fare una vacanza in un posto bello, dove non devi girare un'ora per trovare parcheggio, dove la spiaggia non è una distesa di plastica, siringhe e migliaia e migliaia di persone. Posso anche avere una macchina utilitaria, ma sarebbe bello anche avere una macchina sportiva e veloce, anche solo per 1-2 anni, e poter dire "almeno ho avuto una macchina vera". Tutti si diventerà anziani, ma c'è chi trascorrerà gli ultimi anni in un ospizio decente avendo bei ricordi di gioventù, e chi morirà povero, disperato e abbandonato dentro una catapecchia del cazzo clda e cadente. Quote:
La domenica spesso ci si vedeva tutti assieme nella tenuta di campagna di un mio zio ricco. C'era questo zio ricco, uno zio povero, noi del ceto medio-basso, e un'altro zio anche lui di ceto medio/medio-basso. Ma si stava tutti assieme, senza invidie, anche perché lo zio ricco era tirchio e sembnrava povero anche lui :). Però cmq non ricordo l'invidia sociale, discorsi sui soldi. E' pur vero che i poveri degli anni '80 erano i medi di adesso. Si poteva vivere anche da poveri, c'erano più opportunità, più spazi a disposizione. |
Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
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Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
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L'urgenza è quando sei in pericolo di vita immediato. Le gravi conseguenze ci sono solo che non sono percepibili. Un tumore diagnosticato 6 mesi dopo fa la differenza tra la vita e la morte, però non è che fa notizia. Ritorno all'esempio di prima, il medico ti dice di fare la tc/rm e di farla subito. Hai solo qualche disturbo e non sei in pericolo di vita immediato, ma devi fare la tac subito perché bisogna intervenire subito. Ancora, devi farti un trapianto e lo fanno 400km di distanza, tutto gratis ok e se l'intervento va bene e non c'è rigetto, puoi campare ancora 1 o 2 decenni. Però ti dicono che per 3 settimane stai in ospedale, poi per i prossimi 3 mesi ti mandano via però ci devi andare ogni giorno per controlli giornalieri. Bene, la casa ce l'hai a 400km, come fai? Devi stare in strutture private (fatte ad hoc) vicino all'ospedale che costano un sacco ogni mese o comunque prenderti una casa in affitto se vuoi risparmiare, ma in ogni caso te la devi vedere tu e devi avere anche un parente vicino che ti assista (di solito è tipo la moglie, se ce l'hai). |
Re: I poveri con la casa/Le nuove emarginazioni.
In Italia ci sono ottocentomila case popolari, conosco alcune persone che ci abitano, pagano 16 euro al mese di affitto, è vero le richieste sono tante al momento si soddisfa solo il 60%100 rispetto al fabbisogno, io però a un individuo sano non la darei la casa popolare, conosco persone che ci abitano e guadagnano più di me, molte sono ereditate e riscattate, molti sono gli abusivi, molti gli evasori fiscali, evidentemente l'assistenzialismo sfrenato al quale siamo abituati ci porta a esigere sempre di più.
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