Re: Se penso al futuro...che ne sarà di me?
 

Simpatizzo con questa affermazione, mi ci ritrovo, e da un pò ho lasciato perdere. Per me si tratta di apprendere, se non di memorizzare, i saluti, i riti, le cortesie degli altri, degli estroversi, con grande fatica, salvo poi dimenticare tutto dopo pochi giorni di minore esposizione. E ogni volta è come ricominciare daccapo.

Re: Se penso al futuro...che ne sarà di me?
 

L'ideale sarebbe conoscere gente più affine a noi. Però è difficile che due introversi si vengano incontro, proprio perché introversi e quindi è più facile che ci si relazioni con estroversi (anche perché sono più comuni) però poi difficilmente può funzionare e quindi si preferisce la solitudine.

Re: Se penso al futuro...che ne sarà di me?
 

Mi hai fatto riflettere sul fatto che gli unici introversi concreti, riconoscibili, davvero "simili" a me, con cui ho interagito nel reale, erano tutti utenti di questi forum, usciti fuori da qui.

Re: Se penso al futuro...che ne sarà di me?
 

Credo ci sia anche un altro aspetto da considerare, ovvero il fatto che non di rado gli introversi prediligano il contatto con gli estroversi perché questo li fa sentire più accettati. Lungo la strada mi è capitato di incontrare persone che mi sarebbero state potenzialmente affini ma che alla fine hanno preferito andare dietro ai socialoni di turno nella speranza di sembrare quello che non erano. Forse l'ho fatto anch'io in passato. Magari di base c'è una non accettazione di sé stessi, vorremmo essere come gli estroversi perché ci sembra che la loro vita sia più facile e probabilmente in media è anche così. Ci illudiamo che frequentandoli e facendo le loro stesse cose potremmo diventare come loro ma, almeno per quanto mi riguarda, questo non potrà mai accadere.

Re: Se penso al futuro...che ne sarà di me?
 

vero anche questo