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Re: Buon primo naggio
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La cosa più a sinistra in America sarebbe un tajani :sisi: che nn lo e' assolutamente XD ( a me del saluto fascista di musk nn me n è mai fregato niente , anzi credo che manco era un saluto fascista , è un gesto da mezzo impacciato , si vede chiaramente che nn sa muoversi in generale pare mezzo ritardato , nn definirei musk per quel gesto , piu che altro per tutto il resto che dice e fa). mi fido di quello che dice la figlia su di lui ... sopratutto quando dice " come cacchio fa la gente a farsi influenzare da uno cosi :sisi:" che detto dalla figlia poi assume piu importanza. penso che cmq le robe vengono al pettine poi ..... gia con 100 giorni la figura di musk s è profondamente ridimensionata , e anche quella di trump .... diciamo che è lo stesso percorso intrapreso da salvini da noi :sisi: |
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Re: Buon primo naggio
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Re: Buon primo naggio
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Il problema anon era perché mi "annoio" era quello di non vivere esperienze con chi conosci da una vita |
Re: Buon primo naggio
Allarga la famiglia, drzivago. È un investimento anche in relazioni sociali.
@gaucho Secondo me se uno non si ritiene antifascista è semplicemente un idiota. Negli ultimi giorni nella mia città, come ogni anno, c’è stato un presidio per commemorare la morte di alcuni repubblichini. I quattro gatti che hanno partecipato secondo me messi insieme non raggiungono il qi di un homo erectus. A pensare di uscire di casa la sera per andare a fare una cosa del genere, anche magari essere la moglie o il figlio di uno di questi soggetti mi vengono i brividi. Poi riguardo all’obbligo di definirsi pubblicamente antifascisti tipo quelle iniziative ridicole degli amministratori locali presunti sinistri stanno sui coglioni pure a me. |
Re: Buon primo naggio
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Ma infatti come potrei volere il ritorno a quei tempi, semplicemente mi sta sul cazzo che oggi l’antifascismo è un tema fatto proprio dai radical chic, roba da propaganda, quindi non lo dichiarerò mai in nome della libertà di pensiero |
Re: Buon primo naggio
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Un po' come fottere per la verginità (cit.). |
Re: Buon primo naggio
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Non è molto diverso da quello che accade con altri eventi trasmessi in TV, alla fine chi finanzia lo fa perché ha un ritorno, in un modo o nell'altro. |
Re: Buon primo naggio
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Grossa lacuna del sondaggio non aver indicato anche la distribuzione di voto del 23% che non si definisce antifascista. |
Re: Buon primo naggio
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Ecco, loro erano nettamente schierati a destra, io a sinistra, e auto elettriche o no Musk non mi è mai piaciuto proprio per come gestiva la sua azienda (come anche Bezos con Amazon) e per come portava avanti la solita solfa vittimista della cancel culture dietro la quale si nasconde la voglia di discriminare le minoranze (come sta cercando di fare adesso Trump). |
Re: Buon primo naggio
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- Non ripristinare l'articolo 18 e non accettare le proposte della sinistra sul salario minimo - Sparare balle sui salari - Impedire di cantare Bella ciao Mission on going |
Re: Buon primo naggio
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Spoiler alert: i balilla e compagnia varia non esistono più se non in qualche forma folkloristica di pochi fissati |
Re: Buon primo naggio
Tornando in topic, ammesso che ci siamo mai stati
Cosa ne pensate del comportamento di Esselunga, e dove fate la spesa? https://www.fanpage.it/milano/i-sind...-integrazione/ |
Re: Buon primo naggio
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Re: Buon primo naggio
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- il presidente del Senato - il presidente della regione Marche - la futura classe dirigente del (purtroppo, al momento) primo partito d'Italia e i loro formatori. |
Re: Buon primo naggio
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Il sindacato degli autisti chiede aumenti e condizioni migliori alle ditte appaltatrici, le quali approfittano di questa protesta per scaricare il problema su Esselunga in modo che riveda le tariffe economiche con le società in appalto. Esselunga invece che assecondare ciò, o ancora meglio assumere direttamente gli autisti, mette in cassa integrazione propri dipendenti del magazzino come ostaggio/ripicca nei confronti dello sciopero. La sostanza è che due aziende si fanno la guerra sulla pelle dei lavoratori. Chi è l’elefante nella stanza in tutto ciò? Sono i clienti, che sono gli unici a poter orientare le scelte di Esselunga, smettendo di comprare la spesa a domicilio se non migliorano le condizioni dei lavoratori. |
Re: Buon primo naggio
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Le aziende che accettano il lavoro tendo a credere che possano fare fino a un certo punto, se li pagano 4 lire non possono fare buoni contratti ai propri dipendenti. La gdo è abbastanza risaputo essere un'inchiappettata per tutti i fornitori che gravitano attorno, fin dai contadini che (s)vendono i propri prodotti ai buyer che poi immettono il tutto nella catena delle gdo. La cosa che mi fa strano è che sono lavori non di nicchia e che vedo sempre una certa passività in casi come questi,si aspetta che il sindacato faccia qualcosa, intanto si sta in cassa integrazione ma poi se ci richiamano a lavorare vediamo di andarci. Sembra l'attitudine di un sacco di patate, che viene preso e messo lì o là indifferentemente. Quando sarebbe da scappare e basta da queste situazioni. Tanto da gestioni del genere non c'è nulla di buono da aspettarsi per il proprio futuro lavorativo |
Re: Buon primo naggio
Tralaltro lavorare come magazzinieri nella gdo non è proprio una passeggiata diciamo.
Se cominciano a non rispettare il settore della logistica i presagi sono funesti. Poi magari si lamentano che non trovano più lavoratori nel settore o che la gente dopo tot mesi se ne va... |
Re: Buon primo naggio
Cmq il 3d nn era sul primo maggio ma sul primo naggio ..... E noi scemi a parlare di un altra roba :sisi:
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Re: Buon primo naggio
@daytona
quello che dici sul rapporto tra dmo e fornitori è sicuramente vero, specialmente nell'agroalimentare, oltre che nella logistica. Ma che un'azienda sia "obbligata" a servirsi di braccianti in nero, piuttosto che di autisti fortemente sottopagati e con contratti senza nessuna tutela lo ritengo un po' forzato. Definirli sacchi di patate mi sembra ingeneroso. Intanto il sindacato sono loro stessi, non è che sia formato da chissà quali strutture calate dall'alto. Non tutti possono permettersi di lasciare il lavoro. Vuoi per l'età avanzata, per le scarse competenze, per impegni finanziari-familiari, o per la mancanza di una famiglia di origine alle spalle che ti possa sostenere anche solo momentaneamente. E ho descritto il profilo dell'immigrato medio che lavora (in questi settori). Poi si ci sarà anche una parte di persone assopite dalla vita - lavorativa -, assuefatte dal progressivo deterioramento delle condizioni di lavoro, che però è abbastanza lento da non darti quella forza di reagire necessaria. Hai presente quel meme dove c'è un precipizio con un asse di legno, da un lato il politico che parla, e dall'altro tutta la folla che protesta, ma intanto lo sta tenendo in piedi? Questo è lo stesso principio che vige tra azienda e dipendenti. Come dici tu, che ci vadano i manager in magazzino. In qualsiasi azienda, se tutti o la stragrande maggioranza dei dipendenti si presentassero il giorno stesso con un foglio di dimissioni firmate, e dicessero "o si fa così, o domani viene giù tutta la baracca", vedi che l'azienda scenderebbe immediatamente a compromessi. Purtroppo questa coesione non esiste, ne nella società e ne tra i lavoratori. Ognuno pensa per se, chi può migliorare la propria situazione se ne va, e chi non può rimane e si deve accontentare di quello che viene offerto. Personalmente sono uno più da dimissioni che da sindacato. Cosa che ho già fatto e che probabilmente farò ancora. Però sto dalla parte di chi non se lo può permettere, o chi semplicemente non è amante del rischio come me :mrgreen: |
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