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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Insomma, non ti sembra comune identificare le persone con il personaggio che recitano, e da qui intessere una rete di simpatie, antipatie, alleanze e conflitti basata sull'affinità (lol)? |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Ad ora riconduco il tutto a quella che poteva essere la "volontà di potenza" nietszchana, anche se reinterpretandola a modo mio. Un adulto che riesce ad ottenere quello che vuole è in genere colui che manifesta la sua volontà senza filtri. Chi fa così diventa una persona estremamente potente, perchè ha modo anche di farsi catalizzatore della volontà inespressa altrui (in altre parole, gli altri vivono attraverso lui/lei quello che non hanno il coraggio di vivere loro stesse, delegando come in altre occasioni). Secondo me manifestare la propria volontà è il modo migliore di vivere. Hai citato anche psicopatici, che per loro sfortuna avevano una volontà malsana. Quindi ovviamente tale manifestazione può assumere varie forme più o meno socialmente desiderabili. A definire quale sia la nostra sono il nostro daimon, il "destino", o semplicemente quello che siamo...non so se si possa scegliere. |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
Argomento che definire interessante è dire poco. Direi uno di quelli fondanti rispetto alla socialità e quello che siamo come individui.
Anche io per anni ho vissuto abbastanza male la questione "ruoli". Ora sono arrivato non solo ad accettare che possano esserci persone e contesti in grado di fare emergere specifiche parti di me, ma sto iniziando e divertirmici e giocarci pure. Trovo che l'importante sia non dimenticarsi mai del fatto che siamo sempre molto di più rispetto a ciò che una data situazione più imporci o suggerirci... |
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Ma a me non scappa niente. Sono come Clint Eastwood nel leggendario “Il permasquintatore dagli occhi di ghiaccio”. |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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https://fobiasociale.com/il-vostro-s...6/#post2811885 . |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
Ecco io mi ritrovo nell'esperienza di Fiore di loto, anche quando ho scritto il post iniziale la immaginavo proprio come un gioco, non avevo in mente ruoli imposti o ruoli oppressivi
Anche se che esistano questi (e anche che giochino una parte importante nei rapporti umani) secondo me è innegabile. Come lo è che esista un elemento di finzione, di usare la recitazione per nascondersi e non per esprimersi. Personalmente se mi mettono in ruoli troppo semplificati sono a disagio, e alcune volte faccio apposta qualcosa per incrinare il personaggio. Comunque stavo anche pensando che le persone più interessanti che ho conosciuto (interessanti secondo i miei personali criteri) erano proprio quelle "inincasellabili". Ne ho conosciute poche, ma la loro caratteristica che mi piaceva di più era rifiutavano qualsiasi caricatura di se stessi. |
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