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Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Ma anche la diversità, anche in accezione positiva, può essere origine allo stesso modo di difficoltà sociali e sofferenza se porta a incomprensione e esclusione. |
Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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L'inferiorità o meno di una persona è un territorio variegato.
Certamente esistono dei parametri oggettivi... Ad esempio sei in forma? Hai un buon lavoro? Sai guidare bene? Riesci a effettuare lavori di manutenzione in casa in autonomia? Tutte qualità utili e che obbiettivamente rendono una persona di valore. Ma occorre anche stare attenti alla depressione che può farci sottostimare le nostre possibilità. |
Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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L'errore nel ragionamento secondo me è considerare il risultato negativo di questa verifica fattuale come se fosse una prova di una determinata tesi sostenuta, escludendo arbitrariamente le altre ipotesi che possono spiegarlo. Per rimanere in tema cioè, dire ho difficoltà sociali perchè sono obbiettivamente inferiore si può ribaltare con: il giudizio negativo su me stesso che mi sono pre-formato (per qualsivoglia causa) può farmi agire in modo impacciato e insicuro e comportarmi di conseguenza quelle stesse problematiche nel rapporto con gli altri. Stesso risultato, diverse spiegazioni, nessuna delle quali provata. |
Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Quel che voglio dire è che non è detto sia illogico, bisogna vedere. Quando ho iniziato a guidare ero molto impacciato alla guida, ma perché ero effettivamente poco capace, non penso che fosse la credenza relativa alla mia incapacità che mi faceva essere così impacciato, era vero il contrario, non ero tanto bravo e quindi ero insicuro ed impacciato. Con la capacità di gestire frizione, freno, acceleratore, marce e parcheggio è venuto meno anche l'impaccio. L'insicurezza cos'è? E' non saper dove metter le mani, è andare a tentoni, è non riuscire ancora a padroneggiare certe cose. Se non avessi seguito l'idea per cui ero impacciato e insicuro perché non ero capace ma ero incapace e di conseguenza impacciato perché credevo di essere incapace in modo erroneo, potevo anche tranquillamente non esercitarmi e rompermi le balle tanto tempo alla guida, bastava cambiare la credenza relativa alla mia incapacità e per magia dall'oggi al domani non sarei stato più insicuro e impacciato alla guida, visto che questo impaccio dipendeva da una mia credenza e non dalle capcacità che concretamente non avevo ancora acquisito. Io ho dovuto esercitarmi più tempo di diversi altri, non avendo la stessa velocità di apprendimento e la stessa coordinazione motoria, non mi convince tantissimo che dipendeva da quel che credevo o da un'insicurezza cronica, perché cambiando ambito e andando in certi ambiti specifici ero anche più veloce di altri. Per acquisire competenze in qualsiasi campo ci vuole più o meno tempo (che negli scenari peggiori potrebbe aumentare a dismisura) a seconda delle tue capacità di apprendimento, gli istruttori e un marea di altre variabili. Un giocoliere addestrato è sicuro, uno che ancora non è riuscito ad imparare a far girare in aria birili o palle, insicuro. Un calciatore che è un genio è cento volte meno impacciato in campo col pallone di giocatori che sono mezze calzette. Secondo te queste differenze dipendono solo da quel che ognuno crede di saper fare? Non mi convince. Anche i bambini e i cuccioli di animale quando ancora non hanno imparato a camminare bene sono impacciati ed insicuri, ma non credo proprio dipende dalle credenze relative a cosa sanno fare, possono credere di camminare perfettamente ed essere impacciati comunque perché non sanno effettivamente farlo. Una persona potrebbe esser capace di migliorare in certi ambiti avendo buone strategie per farlo o anche no, e l'impaccio resta, ma le probabilità che dipende da qualche credenza errata su quel che adesso si sa fare secondo me non sono altissime. Tutti possono imparare a far tutto con la stessa velocità e raggiungere gli stessi ed identici livelli, basta che lo credano? Non lo trovo realistico. Ma comunque il fatto che l'impaccio ti faccia fallire in ambito sociale dipende dal fatto che viene giudicata male questa cosa in ambito sociale soprattutto se ad essere impacciato in certi ambiti è un maschio adulto. Secondo me l'unica cosa che potrebbe reggere è che viene a crearsi un circolo vizioso dove una persona non riesce ad acquisire competenze. Impaccio insicurezza -> giudizio negativo esclusione -> ritiro -> mancanza di esercizio -> Impaccio insicurezza Non so poi quante competenze si riescono ad acquisire e se basta in ogni caso alla persona per avvicinarsi a come vorrebbe vivere, qua poi ci sono ancora altre variabili. Non tutti in ogni ambito riescono a raggiungere certi livelli di sicurezza e padroneggiamento e questa cosa a catena va a colpire la qualità delle relazioni che si riescono ad instaurare a seconda degli ambiti a cui la società dà più peso. Se potessi scegliere io la scala di valori sociale più diffusa, furbescamente mi piazzerei al primo posto proprio così come sono attimo per attimo :mrgreen:. Questo potere purtroppo non ce l'ho e devo cercare di adattarmi, ma vedo che sto riuscendo piuttosto male. |
Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Anche se fossi in grado a livello psicofisico, non avrei i soldi. Quote:
Ma non è una cosa stabilita in un paio di sedute, ho fatto test di qualsiasi tipo per un anno intero. |
Trovarsi in una piazza insieme agli immigrati il sabato sera solo con 200 euro in tasca in una città che segna 30 gradi ora,con una fascite al piede da 2 anni,credo sia l'emblema a 34 anni..c'è il problema caldo e questo piede che fa male..se nosateigia andato via..
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Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Ma ti risponderanno "allora è un caso che ci sono questi standard?" |
Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Prendi il tuo esempio della guida, hai scelto un caso dove non contano troppo le abilità personali (a meno di non andare in pista, gestire due-tre pedali, un volante, forse il cambio e dei volumi conosciuti non è così complicato obbiettivamente) ma tanto le interazioni con le altre persone, che possono condurre a conseguenze serie (ad esempio in caso di incidente) o che comunque comportano una buona gestione delle proprie emozioni (reprimere rabbia, impazienza, paura...). Adesso uso un tu impersonale. Anche se sai condurre in modo obbiettivante soddisfacente la vettura, una volta in strada la guida potrebbe sempre risentire del tuo carattere ansioso, che non deriva ma si è formato precedentemente al conseguimento della patente. Il risultato potrebbe essere che i tuoi conoscenti o amici, notando questa ansia alla guida, potrebbero essere contagiati dal tuo nervosismo e non gradire di essere portati in macchina da te, escludendoti quindi da questa interazione sociale. Si potrebbe applicare questo esempio ad altri contesti. |
Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Io finora 5 anni fa non reggevo l'ansia nel traffico,poi sono migliorato migliorando nel carattere sono più sicuro..anche qualsiasi cosa negativa..
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Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
fino a un anno fa, potevo sentirmi inferiore vivendo in un continuo precariato sia lavorativo (ero in nero)sia per via di quella storia terribile che avevo, e non vedevo alcuna speranza nel futuro. Ora con un'esperienza lavorativa regolare di diversi mesi ho cambiato prospettiva e quella presunta inferiorità che pensavo di vivere, non ha più ragione di essere.
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Io mi sento diverso e basta :pensando:
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Esteticamente sono sicuramente inferiore, non potrei mai definirmi uomo con questo fisico.
Caratterialmente idem, nessuna caratteristica positiva. Solo tanta sfigataggine e basta. Direi che non é solo una mia impressione, i fatti parlano chiaro: - zero amici - zero relazioni sentimentali |
Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
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Se due persone emotivamente simili si trovano in una situazione di pericolo ed una è capace di padroneggiare materialmente la situazione mentre l'altra no secondo me quella che non la sa padroneggiare andrà nel panico. Semplicisticamente si tenderà a dire che il problema consiste solo nel controllare la paura, ma io non vedo perché il secondo tizio non dovrebbe avere più paura visto che effettivamente non è capace di far certe cose per tirarsi fuori dall'impiccio. Se un tizio ha il pisello minuscolo mi sembra molto probabile che avrà molta più paura di esporsi e avere relazioni intime di un tizio che ha il pisello come rocco siffredi. Vuoi provare a chiedere in giro quanto sono sicure sessualmente le persone col pisello piccolo rispetto a quelle che hanno il pisello grande? Secondo te la sicurezza si distribuirà equamente in questi due gruppi in questo ambito? Se quelli col pisello piccolo hanno più complessi di quelli col pisello grande non penso che dipende dal fatto che hanno sviluppato un certo carattere in modo del tutto indipendente da questi fattori... Perché proprio loro? :nonso: Trattare le persone come se fossero uguali e credere che certe differenze (fisiche, di abilità, cognitive) non possano influenzare altro, è un errore gigantesco dell'approccio psicologico a queste questioni. Si tende troppo semplicisticamente a minimizzarle quando secondo me non andrebbero minimizzate tanto come fanno questi tizi che arrivano addirittura ad azzerare queste differenze che in concreto secondo me a cascata influenzano pesantemente altro. |
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Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
Sono inferiore in alcuni ambiti e superiore in altri.
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Re: "Lei è obbiettivamente inferiore"
A parte pochi graziati dalla genetica, io reputo tutti inferiori, o al mio livello quindi delle nullità. Solo che loro non lo sanno mentre io si. E questo mi dà un enorme svantaggio sociale
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