Re: L'inutilità del vivere
 

Non mi sento di condannare la vita in generale, è un dono per alcuni e una maledizione per altri. Posso parlare per me il che non può essere ovviamente un giudizio universale, chi afferma di amare la vita non è scemo avrà i suoi motivi. Avere una struttura depressiva praticamente nel DNA oltre che una generale pochezza che sia fisica o mentale non mi permette di amare la vita. Per amare la vita bisogna avere i mezzi altrimenti non c'è nessun dono solo una lunga agonia che sarebbe meglio risparmiarsi.

Re: L'inutilità del vivere
 

Molto probabilmente avremo solo una vita a disposizione della durata media di 70 anni contro un'eternità di non so cosa, forse di nulla assoluto.
Vivere la vita mi sembra un buon diversivo al nulla, appunto perchè quel nulla arriverà comunque e sarà molto più lungo.

Re: L'inutilità del vivere
 

Potrei condividere il pensiero, peccato che questo diversivo per certe persone sia peggio del nulla.

Re: L'inutilità del vivere
 

io mi ritengo uno spreco d'ossigeno, se avessi una vita degna di essere vissuta ti direi che la vita è uno dono, ma allo stato attuale è solo un lavorare ed essere relegato da tutti e tutto

Infatti la vita non serve a niente.

Re: L'inutilità del vivere
 

No, non è vero.

E quel bambino diventerà poi il nuovo Hitler , magari ☺️

Re: L'inutilità del vivere
 

Lo scarto fra queste persone e le altre crea alienazione.
Ma anche fra gli stessi non amanti della vita, per le motivazioni.troppo disparate e senza ordine di gravità

Re: L'inutilità del vivere
 

"l'inutilità del vivere", yes.

Re: L'inutilità del vivere
 

Non serve scomodare l'oltretomba.

Basta vedere la foto scattata dalla Voyager della terra a più di 6mld di km.(pale blue dot)

Tutto quello che viviamo, e che abbiamo studiato della storia è avvenuto nella totale indifferenza dell'universo.

L'evoluzione, i social, le guerre, la depressione tutto in quel puntino.
Ma l'universo se ne sbatte. Se l'uomo dovesse estinguersi non se accorgerebbe neanche.

https://www.focus.it/images/2020/02/...t_1020x680.jpg

Re: L'inutilità del vivere
 

C'è una discussione dal titolo "viaggiare da solo" che mi fa pensare a questa cosa del viaggiare e vedere posti... vado in un posto, lo vedo, mi piace e poi? se me ne sto a casa e quel posto lo vedo su google maps non è lo stesso?

Re: L'inutilità del vivere
 

Provaci e vedi se è lo stesso

Re: L'inutilità del vivere
 

Quello che voglio dire è che le sensazioni che si possono provare sono passeggere, dopo non resta nulla, al limite il ricordo ma quello non ce lo portiamo nella tomba. Perciò la differenza non c'è.

Re: L'inutilità del vivere
 

Quindi sarebbe la stessa cosa il nulla alla capacità di poter provare emozioni e sentimenti.
Tanto poi alla fine dobbiamo morire, quindi che senso ha?
Con questa idea in testa non si può godere di nulla.

E lo stesso pensiero che fan certi narcisi mancati che siccome hanno il polso piccolo e la mascella di un certo tipo, allora è tutto inutile, soffrendo un intera esistenza nella non esistenza.

Re: L'inutilità del vivere
 

eh, ma finché non muori in qualche modo lo devi impiegare il tempo. Tanto vale allora provare a impiegarlo in qualcosa di piacevole, qualcosa che sia degno di essere vissuto.
Non trovi?

Non ha nessun senso infatti, la vita è stata sempre priva di senso, non c'è un traguardo o un trofeo alla fine della vita, si vive perché ci hanno messo al mondo, perché la vita c'è, ma essa è inutile e se non ci fosse stata sarebbe stato un sollievo da traumi, delusioni, sofferenze, problemi.

Re: L'inutilità del vivere
 

No. È da egoisti.

Re: L'inutilità del vivere
 

Probabilmente vivi un momento difficile e attualmente ti stai "assillando" col pensiero della morte. E' buona pratica se ti distanzi da questo pensiero, e provi a vedere se ci sono e quali sono le cose della vita che ti piace fare, che stai facendo o che vorresti ancora fare, senza pensare a secondi fini o seconde vedute.

Re: L'inutilità del vivere
 

Io ancora non ho capito al 100% se voglio vivere o no, a me sembra di no, per questo credo che se avessi i mezzi adatti (che mi permetterebbero di evitare le sofferenze del trapasso) finirei col farmi fuori non appena arriveranno malanni medio-gravi, e arriveranno quasi sicuramente.
C'è chi scappa dalla morte e chi dalla vita, io mi sa che sono in fuga dalla vita da un bel po'. Il ritiro sociale è solo la prima fase, un po' alla volta ci si ritira da tutto il resto.
Chi dice che ad aspettare la morte c'è sempre tempo non ha visto probabilmente la brutta fine che hanno fatto molte persone e non ha mai assistito un familiare malato di qualcosa di brutto (destinato a morire) che non ha ricevuto cure adeguate. A morire si muore, ma si può morire davvero male.
Se non lo fai tu con sistemi meno cruenti la natura o il resto del consorzio umano non ti fa mica morir bene, se ne fottono abbastanza un po' tutti e devi far tutto da solo, se puoi.
Mi hanno rotto le scatole sia laici che non laici coi discorsi relativi alla grande utilità del soffrire, che è un dono e un'opportunità per crescere.
Da impalare con un palo bello appuntito nel sedere tutte le persone che ripetono queste cose, solo se anche così ringrazieranno magari riescono a convincermi che erano in buona fede.